CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 10 ottobre 2017
890.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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RISOLUZIONI

  Martedì 10 ottobre 2017. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Luigi Bobba.

  La seduta comincia alle 14.35.

7-00934 Patrizia Maestri: Iniziative per tenere conto, ai fini dell'accesso al pensionamento, delle differenti aspettative di vita e per inserire tra le categorie di lavoratori impegnati in attività usuranti anche gli operatori socio-sanitari.
7-00983 Rizzetto: Revisione della normativa che prevede l'innalzamento dell'età pensionabile in relazione all'incremento dell'aspettativa di vita.
7-01092 Ciprini: Iniziative volte a rivedere la normativa che prevede l'innalzamento dell'età pensionabile in relazione all'incremento dell'aspettativa di vita e ampliamento delle attività considerate usuranti al fine del riconoscimento di benefici previdenziali.
7-01311 Martelli: Iniziative in materia di adeguamento dei requisiti pensionistici in relazione all'incremento dell'aspettativa di vita.
7-01325 Tripiedi: Iniziative volte a rivedere il sistema di adeguamento dei requisiti per l'accesso al pensionamento agli incrementi della speranza di vita.
(Seguito della discussione congiunta e rinvio).

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7-01354 Gnecchi: Rinvio dell'adozione del provvedimento di adeguamento dei requisiti per l'accesso al pensionamento.
(Discussione e rinvio).

  La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni 7-00934 Patrizia Maestri, 7-00983 Rizzetto, 7-01092 Ciprini, 7-01311 Martelli e 7-01325 Tripiedi rinviata, da ultimo, nella seduta del 5 ottobre 2017, e avvia la discussione della risoluzione 7-01354 Gnecchi.

  Cesare DAMIANO, presidente, comunica che è stata presentata la risoluzione 7-01354 Gnecchi, vertente su un argomento analogo a quello affrontato dalle altre risoluzioni. Fa presente che, per tale ragione, nella riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, dello scorso 5 ottobre si è concordato di discutere congiuntamente anche tale risoluzione. Chiede, quindi, alla presentatrice del nuovo atto di indirizzo se intenda illustrarlo, facendo presente che il parere del Governo verrà acquisito in una successiva seduta.

  Marialuisa GNECCHI (PD) rileva che le risoluzioni affrontano un tema oramai ben noto e ampiamente documentato. Ricorda, a tale proposito, che lo studio pubblicato dal Dipartimento del Tesoro nel luglio del 2013, il recente studio dell'ordine degli attuari e i più aggiornati dati forniti dall'ISTAT sono concordi nel dimostrare che l'aspettativa di vita dipende strettamente dal tipo di attività lavorativa esercitata. Addirittura, le citate statistiche dell'ISTAT dimostrano che vi è anche una stretta correlazione tra l'aspettativa di vita e il titolo di studio posseduto, nel senso che, più l'individuo è qualificato, più alta è la sua aspettativa di vita. La forbice è più stretta per le donne, ma solo perché esse, nell'arco della loro esistenza, sono costrette a fare contemporaneamente più lavori, fuori casa e dentro casa, indipendentemente dal titolo di studio posseduto. Anche la frequenza degli infortuni sul lavoro dimostra che vi è la necessità di rivedere il presupposto su cui si regge il nostro sistema pensionistico: gli incidenti, infatti, si concentrano prevalentemente nella fascia dei giovani lavoratori, per mancata esperienza e insufficiente formazione, e, soprattutto, nella fascia dei lavoratori anziani, costretti ad esercitare un'attività non più adatta all'età posseduta. La sua risoluzione, pertanto, al pari di quelle già in discussione, è volta a chiedere al Governo una riflessione approfondita sul tema, sia per verificare se vi siano le condizioni per un ampliamento della platea dei lavori che consentono l'accesso al pensionamento con requisiti ridotti, sia per individuare criteri più equi, che tengano conto dell'attività lavorativa prestata, nel caso in cui si ritenesse di procedere comunque al previsto innalzamento dei requisiti medesimi a decorrere dal 1o gennaio 2019.

  Patrizia MAESTRI (PD), nel concordare con la richiesta formulata dalla collega Gnecchi di un'analisi approfondita sul tema da parte del Governo, finalizzata all'ampliamento del novero delle attività gravose, sollecita i gruppi a ricercare un'intesa per la formulazione di una risoluzione unitaria, che riassuma tutti i punti messi in luce dai testi in discussione.

  Tiziana CIPRINI (M5S) preannuncia la disponibilità del MoVimento 5 Stelle all'adozione di una risoluzione unitaria ed avverte di avere presentato una riformulazione del suo atto di sindacato ispettivo attualmente in discussione, in cui si indicano espressamente le attività lavorative per le quali si richiede la classificazione entro il perimetro dei lavori usuranti, tra cui cita gli autisti per conto terzi, i conducenti di mezzi pesanti, gli infermieri, gli operatori socio-sanitari e i vigili del fuoco.

  Luisella ALBANELLA (PD), rifacendosi a un tema da lei più volte affrontato con interrogazioni e una proposta di legge, ribadisce la necessità che sia considerata attività usurante anche quella dei lavoratori in altezza, ovvero di coloro che lavorano a più di 600 metri di altezza sui Pag. 86tralicci dell'alta tensione. Ricorda che, nonostante l'accordo del Governo a riconoscere tale classificazione a tale tipo di attività, inspiegabilmente i lavoratori in altezza non sono rientrati tra le categorie di cui al decreto legislativo n. 67 del 2011, che contempla, invece, i palombari.

  Davide TRIPIEDI (M5S) si dichiara compiaciuto per la capacità del proprio gruppo parlamentare di adoperarsi con un impegno costante per affermare il principio che a lavori diversi corrispondono aspettative di vita diverse, sostenendo, ove necessario, le iniziative di altri gruppi. Esorta, quindi, il Governo ad adottare iniziative concrete sul tema già nella prossima legge di bilancio, per evitare di deludere le aspettative dei tanti lavoratori coinvolti.

  Cesare DAMIANO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione congiunta delle risoluzioni ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.50.