CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 4 ottobre 2017
885.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 4 ottobre 2017. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Luigi Bobba.

  La seduta comincia alle 9.10.

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2017.
Doc. LVII, n. 5-bis, Allegati e Annesso.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

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  La Commissione prosegue l'esame del documento, rinviato nella seduta del 3 ottobre 2017.

  Marialuisa GNECCHI (PD), relatrice, illustra la sua proposta di parere (vedi allegato 1), di cui i colleghi hanno già potuto prendere visione, soffermandosi, in particolare, sulle osservazioni in essa contenute.

  Giovanna MARTELLI (MDP), pur dando atto alla relatrice di essere riuscita a cogliere i passaggi cruciali e a individuare le possibili vie di uscita dal quadro non facile che emerge dalla Nota di aggiornamento, esprime la contrarietà del suo gruppo alla sua proposta di parere. Intende, in particolare, individuare quelli che, a suo avviso, costituiscono i punti principali su cui concentrare la riflessione. In primo luogo, il miglioramento dell'occupazione, pur essendo incontestabile, dimostra di avere un carattere prevalentemente congiunturale e concentrato a limitate fasce di età. Al fine, quindi, di verificare la possibilità che il suo gruppo non si esprima contro la proposta di parere della relatrice, propone che questo sia integrato da un'osservazione specificamente volta al sostegno di provvedimenti tesi alla promozione di un'occupazione stabile, attraverso la restituzione dei benefici contributivi concessi, qualora l'impresa, al termine del periodo considerato proceda al licenziamento del lavoratore. Il secondo punto su cui sollecita la riflessione della Commissione riguarda l'occupazione femminile, segnalando il preoccupante l'aumento delle dimissioni volontarie di lavoratrici, certificato dagli ultimi dati diffusi sul fenomeno. Auspica, in proposito, l'integrazione del parere proposto dalla relatrice, con un riferimento all'opportunità di recepire le indicazioni del Comitato per l'eliminazione della discriminazione contro le donne (CEDAW), con particolare riferimento all'adozione di provvedimenti che aiutino a riassorbire l'attuale gender pay gap e a promuovere l'occupazione femminile con caratteri di stabilità.

  Matteo DALL'OSSO (M5S) annuncia la presentazione da parte dei deputati del suo gruppo di una proposta di parere alternativa a quella della relatrice (vedi allegato 2).

  Cesare DAMIANO, presidente, prendendo atto di quanto annunciato dal deputato Dall'Osso, ricorda che l'eventuale approvazione della proposta di parere della relatrice precluderà la votazione della proposta alternativa di parere.

  Marialuisa GNECCHI (PD), relatrice, osserva che i temi toccati dalla collega Martelli nel suo intervento sono stati sempre all'ordine del giorno nei lavori della Commissione e, quindi, si dichiara disposta ad accogliere la richiesta di integrazione della sua proposta di parere.

  Il sottosegretario Luigi BOBBA chiede chiarimenti sulla portata delle integrazioni alla proposta di parere preannunciate dalla relatrice, segnalando l'opportunità di modificare l'osservazione relativa al procedimento per aggiornare i requisiti pensionistici al variare della speranza di vita, nel senso di accentuarne il carattere non tassativo.

  Cesare DAMIANO, presidente, osserva che, a suo giudizio, la correzione richiesta dal rappresentante del Governo svuoterebbe di significato l'osservazione, che potrà in ogni caso essere oggetto di valutazione da parte del Governo.

  Marialuisa GNECCHI (PD), relatrice, si dichiara d'accordo con quanto affermato dal presidente Damiano e non ritiene, pertanto, di poter accogliere la richiesta del sottosegretario. In ogni caso, al fine di integrare la sua proposta di parere con quanto emerso dal dibattito, chiede una breve sospensione della seduta.

  Cesare DAMIANO, presidente, accogliendo la proposta formulata dalla relatrice, sospende brevemente la seduta.

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  La seduta, sospesa alle 9.30, è ripresa alle 9.35.

  Cesare DAMIANO, presidente, invita la relatrice a dare conto delle modifiche introdotte nella sua proposta di parere.

  Marialuisa GNECCHI (PD), relatrice, dopo avere illustrato il tenore delle integrazioni introdotte nella sua proposta di parere, ribadisce di non poter accogliere la richiesta avanzata dal sottosegretario Bobba anche considerando che il provvedimento di adeguamento alla speranza di vita dei requisiti pensionistici dovrebbe essere, a suo avviso, preventivamente sottoposto all'esame del Parlamento, cessando di avere carattere meramente amministrativo.

  Cesare DAMIANO, presidente, osserva che già in passato sono state introdotte disposizioni di carattere selettivo che dispongono la disapplicazione del meccanismo di adeguamento dei requisiti pensionistici alla speranza di vita, richiamando le disposizioni approvate con la legge di bilancio 2017 che prevedono il blocco degli adeguamenti per i lavoratori che svolgono attività usuranti. Ricorda, peraltro, che il verbale dell'accordo stipulato tra Governo e organizzazioni sindacali nel settembre 2016 auspica l'allentamento del meccanismo di adeguamento sempre con provvedimenti dal perimetro limitato. Ritiene, pertanto, che l'osservazione proposta dalla relatrice, lungi dall'introdurre uno stravolgimento delle regole vigenti, apra la porta a possibili correttivi a carattere selettivo.

  Il sottosegretario Luigi BOBBA, giudicando, al contrario, di carattere generale l'osservazione contenuta nella proposta di parere della relatrice, si rimette alla Commissione sul punto, pur osservando che il provvedimento direttoriale per l'adeguamento dei requisiti pensionistici entrerebbe comunque in vigore dal 1o gennaio 2019.

  Cesare DAMIANO, presidente, sottolinea che la Commissione, con l'osservazione in questione, intende sollecitare una riflessione da parte del Governo sull'opportunità di procedere ad un ulteriore aumento dei requisiti pensionistici in un quadro in cui l'aumento della speranza di vita ha dimostrato di non avere un andamento lineare.

  Giovanna MARTELLI (MDP), alla luce delle integrazioni introdotte dalla relatrice, preannuncia l'astensione del suo gruppo nella votazione della proposta di parere.

  Cesare DAMIANO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, pone in votazione la proposta di parere della relatrice, come modificata nel corso della seduta, avvertendo che in caso di sua approvazione, la proposta alternativa di parere presentata dai deputati del gruppo del MoVimento 5 Stelle si intenderà preclusa e non sarà, quindi, posta in votazione.

  La Commissione approva la proposta di parere della relatrice, come da ultimo riformulata (vedi allegato 3), risultando pertanto preclusa la proposta alternativa di parere presentata dai deputati Dall'Osso ed altri.

  La seduta termina alle 9.45.

AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 4 ottobre 2017.

Audizione di rappresentanti del Comitato unitario permanente degli Ordini e Collegi professionali (CUP) nell'ambito della discussione congiunta delle risoluzioni 7-00847 Rizzetto, 7-00886 Cominardi, 7-01237 Baldassarre, 7-01241 Gribaudo e 7-01268 Martelli, relative ad iniziative volte alla fissazione di retribuzioni e compensi minimi.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 14.05 alle 14.30.

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SEDE REFERENTE

  Mercoledì 4 ottobre 2017. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. — Interviene il Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Luigi Bobba.

  La seduta comincia alle 14.30.

Modifiche all'articolo 12 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, in materia di adeguamento dei requisiti di accesso al sistema pensionistico agli incrementi della speranza di vita.
C. 4600 Simonetti.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Cesare DAMIANO, presidente, avverte che si avvia nella seduta odierna l'esame in sede referente della proposta di legge Atto Camera n. 4600, che reca modifiche all'articolo 12 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, in materia di adeguamento dei requisiti di accesso al sistema pensionistico agli incrementi della speranza di vita. Dà, quindi, la parola alla relatrice, on. Anna Giacobbe, per lo svolgimento del suo intervento introduttivo.

  Anna GIACOBBE (PD), relatrice, ricorda che il meccanismo di adeguamento dei requisiti di accesso al sistema pensionistico agli incrementi della speranza di vita è stato originariamente introdotto dal comma 2 dell'articolo 22-ter del decreto-legge n. 78 del 2009, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 102 del 2009, il quale prevedeva che, a decorrere dal 1o gennaio 2015, i requisiti anagrafici per l'accesso al sistema pensionistico italiano dovessero essere adeguati all'incremento della speranza di vita accertato dall'ISTAT e convalidato dall'EUROSTAT, con riferimento ai cinque anni precedenti, con modalità tecniche demandate ad un apposito regolamento di delegificazione, da emanare entro il 31 dicembre 2014. Successivamente la normativa è stata interessata, in un breve periodo temporale, da numerosi interventi di modifica, introdotti, da ultimo, dall'articolo 24, commi 12 e 13, del decreto-legge n. 201 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 214 del 2011.
  Quanto al funzionamento del meccanismo, evidenzia che si sono riscontrate negli ultimi anni oscillazioni nell'andamento della speranza di vita, testimoniate dalla riduzione registrata nell'anno 2015, e che numerosi autorevoli studi sottolineano come sussistano difformità nelle speranze di vita delle diverse categorie di lavoratrici e di lavoratori. Per queste ragioni, la Commissione ha inserito nel parere sulla Nota di aggiornamento del DEF approvato oggi una osservazione nella quale si indica la necessità di adottare iniziative volte a rinviare al 30 giugno 2018 il termine per l'emanazione del decreto direttoriale di cui all'articolo 12, comma 12-bis, del decreto-legge n. 78 del 2010, convertito, con modificazioni dalla legge n. 122 del 2010, al fine di valutare eventuali interventi che ricalibrino il meccanismo di adeguamento dei requisiti pensionistici alla speranza di vita.
  Venendo al contenuto del provvedimento, osserva che il comma 1 prevede che il provvedimento di adeguamento sia adottato con decreto ministeriale, anziché, come previsto a legislazione vigente dal comma 12-bis dell'articolo 12 del citato decreto-legge n. 78 del 2010, con decreto direttoriale del Ministero dell'economia delle finanze di concerto con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Si sopprime, conseguentemente, la disposizione in base alla quale la mancata emanazione del predetto decreto direttoriale comporta responsabilità erariale.
  Fa presente, poi, che il successivo comma 2 dispone, in deroga alla normativa vigente, la sospensione, dalla data di entrata in vigore del provvedimento in esame e fino al 31 dicembre 2022, del procedimento di adeguamento dei requisiti Pag. 171pensionistici, come disciplinato dal comma 12-ter dell'articolo 12 del medesimo decreto-legge n. 78 del 2010. La norma non incide sulla disciplina che regola l'adeguamento con cadenza triennale dei coefficienti di trasformazione del trattamento pensionistico, anch'esso legato alle variazioni della speranza di vita.
  Il successivo articolo 2 reca la copertura finanziaria dell'onere, quantificato in 2 miliardi di euro annui a decorrere dall'anno 2019. Essa è reperita, quanto a 1,4 miliardi di euro, a valere sulle risorse destinate alla missione «Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti» nello stato di previsione del Ministero dell'interno nel bilancio triennale 2017-2019; per 120 milioni di euro, a valere sugli stanziamenti del fondo speciale di parte corrente dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per il 2017, allo scopo parzialmente utilizzando gli accantonamenti del Ministero dell'economia, pari a 45 milioni di euro, del Ministero della giustizia, pari a 6 milioni di euro, del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, pari a 57 milioni di euro, del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, pari a 4 milioni di euro, e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, pari a 8 milioni di euro; per 120 milioni di euro, mediante corrispondente riduzione del Fondo per fare fronte ad esigenze indifferibili; per 120 milioni di euro a valere sulle risorse del Fondo per far fronte ad esigenze indifferibili che si manifestano nel corso della gestione e per 250 milioni di euro, a valere sulle risorse del Fondo per interventi strutturali di politica economica.
  Osserva che la riduzione del programma «Flussi migratori, interventi per lo sviluppo della coesione sociale, garanzia dei diritti, rapporti con le confessioni religiose» della missione «Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti» dello stato di previsione del Ministero dell'interno comporta un quasi integrale definanziamento del programma, i cui stanziamenti nel bilancio 2017-2019 sono pari a 2.094 milioni per il 2017, a 1.735 milioni per il 2018 e a 1.732 per il 2019. In proposito, ricorda che, come osservato dal presidente dell'INPS nella Relazione annuale presentata lo scorso 4 luglio, il lavoro regolare delle persone immigrate, frutto di accoglienza e garanzia dei diritti, è uno dei fattori di stabilità del sistema pensionistico italiano. Il Presidente Boeri ha sottolineato in quella occasione il fatto che «oggi gli immigrati offrono un contributo molto importante al finanziamento del nostro sistema di protezione sociale e questa loro funzione è destinata a crescere nei prossimi decenni, man mano che le generazioni di lavoratori autoctoni che entrano nel mercato del lavoro diventeranno più piccole.».

  Marialuisa GNECCHI (PD) intende ricordare di essere stata, insieme al presidente Damiano e al sottosegretario Bobba, tra coloro che nella scorsa legislatura hanno votato convintamente contro sia l'introduzione del meccanismo di adeguamento dei requisiti pensionistici alla speranza di vita sia alla previsione che tale adeguamento sia realizzato mediante l'adozione di un decreto direttoriale, senza la previsione di alcun passaggio parlamentare. Si dichiara, pertanto, soddisfatta del fatto che, finalmente, ci si è accorti degli errori compiuti dal legislatore e che, pertanto, si tenti di porvi rimedio. Ricorda, però, a tutti la lentezza e la difficoltà con le quali si può giungere alla correzione degli errori legislativi, richiamando, a tale proposito, la vicenda che ha riguardato le ricongiunzioni presso l'INPS, rese onerose dalla legge n. 122 del 2010, di conversione del decreto-legge n. 78 del 2010, per scoraggiare la ricongiunzione a fine carriera presso l'INPS dei periodi contributivi delle dipendenti pubbliche, evidenziando che il Parlamento è riuscito solo con la legge di bilancio 2017 a rendere nuovamente gratuite per la quasi totalità dei lavoratori, restando esclusi, per problemi applicativi che spera siano risolti al più presto, solo gli iscritti alle casse professionali. Tornando al contenuto della proposta di legge di cui oggi la Commissione inizia l'esame, sottolinea che, in questo momento, è possibile Pag. 172a suo giudizio compiere il primo passo di correzione degli errori, concentrando l'azione parlamentare sulla necessità di rinviare il provvedimento che periodicamente dispone l'adeguamento dei requisiti pensionistici alla speranza di vita, come anche evidenziato nelle osservazioni contenute nel parere sulla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2017, che la Commissione ha approvato questa mattina.

  Roberto SIMONETTI (LNA), ringraziando il presidente e la Commissione per avere accolto la sua richiesta di avviare l'esame della proposta di legge, che non si limita a modificare il procedimento decisionale riguardante l'adeguamento dei requisiti pensionistici alla speranza di vita, ricorda di avere votato contro le ben più gravi misure recate dal cosiddetto decreto-legge «Salva Italia», che hanno inciso immediatamente sui diritti pensionistici dei lavoratori e che hanno portato l'età pensionabile a livelli superiori a quelli della media europea. Quanto alle modalità di copertura della maggiore spesa, premesso che non crede che l'onere raggiunga la somma di 2 miliardi di euro annui quantificata dal presidente dell'INPS, si dichiara disponibile ad introdurre modifiche, soprattutto alla luce degli approfondimenti che saranno condotti nel corso dell'esame della proposta di legge e che potranno aiutare la Commissione a giungere ad una quantificazione più precisa degli effetti finanziari. Rispondendo, poi, nel dettaglio alle affermazioni della relatrice, si dice convinto che la piena occupazione dei giovani sarebbe perfettamente in grado di sopperire al venire meno dei contributi degli immigrati. Infine, si augura che la Commissione possa procedere il più velocemente possibile all'approvazione del provvedimento, senza farsi influenzare dal fuoco di sbarramento di quanti si sono opposti alla sua adozione, a partire dalla Corte dei conti e dalla Banca d'Italia, che nelle audizioni sulla Nota di aggiornamento al DEF hanno invitato il Parlamento e il Governo a non intervenire sulla materia pensionistica.

  Giovanni Carlo Francesco MOTTOLA (AP-CpE-NCD) si dice orgoglioso di avere votato a favore dei provvedimenti che, nel 2009 e nel 2011, si sono resi necessari a tamponare una situazione economica e finanziaria di straordinaria gravità. Allora, infatti, il problema non era tanto il momento del pensionamento quanto, addirittura, quello di fare in modo che il Paese fosse in grado di pagare le pensioni già in essere. Esorta, pertanto, i colleghi a evitare prese di posizioni demagogiche, che rischierebbero di riportare l'Italia alle condizioni di partenza. Detto questo, si dichiara d'accordo con coloro che pensano che l'adeguamento dei requisiti pensionistici alla speranza di vita sia un meccanismo sbagliato in sé, dal momento che la speranza di vita ha dimostrato di non crescere all'infinito e che tale meccanismo non dà alcuna certezza ai lavoratori sui tempi del loro accesso al pensionamento. La sua eliminazione, pertanto, è, a suo giudizio, una questione, oltre che di logica, anche di giustizia.

  Walter RIZZETTO (FdI-AN), riallacciandosi a quanto appena affermato dal collega Mottola, ricorda di avere presentato, nel corso di questa legislatura, numerosi emendamenti volti all'abrogazione del meccanismo di adeguamento dei requisiti pensionistici alla speranza di vita. A suo giudizio, infatti, il parametro cui legare i requisiti di accesso al pensionamento non è, appunto, la speranza di vita ma l'anzianità contributiva, che non dovrebbe superare i 40-41 anni. Circa le reali possibilità per il Parlamento di intervenire in materia previdenziale, tuttavia, bisognerebbe chiarire quali sono gli spazi finanziari disponibili, dal momento che sia il Ministro Padoan sia il Ministro Poletti hanno dichiarato che si deve percorrere un sentiero molto stretto. Diverse risoluzioni aventi a oggetto il medesimo contenuto della proposta di legge in esame verranno discusse dalla Commissione nella seduta di domani, che potrebbe essere l'occasione per verificare gli intendimenti del Governo. Si augura, in particolare, che l'Esecutivo, anche qualora non vi siano le Pag. 173condizioni per un intervento sull'adeguamento alla speranza di vita, si mostri disponibile ad affrontare le questioni ancora aperte, riguardanti soggetti il cui pensionamento è stato bloccato dall'entrata in vigore della manovra Fornero e che, ad oggi, non sono stati beneficiari di nessun provvedimento di salvaguardia. Pensa, in particolare, ai cosiddetti lavoratori precoci, ai lavoratori che hanno raggiunto la cosiddetta «quota 41», alla possibilità di prorogare ulteriormente la sperimentazione di «Opzione donna», nonché ai lavoratori esodati di Poste italiane e Alitalia, richiamando, in ogni caso, l'esigenza di accertare con chiarezza l'ammontare delle risorse non utilizzate per il finanziamento dei provvedimenti sin qui adottati per anticipare l'accesso al pensionamento di diverse tipologie di lavoratori.

  Davide TRIPIEDI (M5S), dopo avere sottolineato che non esiste un'unica speranza di vita, essendovi aspettative differenziate a seconda delle attività lavorative esercitate, si compiace di constatare che la Commissione inizia l'esame di una proposta di legge di un deputato la cui parte politica, nella scorsa legislatura, facendo parte della maggioranza di Governo, ha approvato norme punitive per i lavoratori e i pensionati. Preannuncia, quindi, la prossima presentazione da parte del proprio gruppo di una proposta di legge che intende superare l'adeguamento dei requisiti pensionistici alla speranza di vita, prevedendo l'accesso al pensionamento solo sulla base dei contributi versati. Rileva, quindi, la necessità di verificare la disponibilità del Governo in materia, cosa che sarà possibile già nella seduta di domani, quando la Commissione discuterà le risoluzioni vertenti sul medesimo oggetto della proposta di legge oggi in discussione.

  Anna GIACOBBE (PD), relatrice, fa notare al collega Mottola che, per fortuna, l'attuale quadro macroeconomico italiano non è più quello emergenziale che ha portato, nella scorsa legislatura, all'adozione di provvedimenti straordinari. È possibile, pertanto, introdurre correttivi che, senza mettere in discussione l'impianto del sistema previdenziale, eliminino gli elementi critici che si sono evidenziati nel corso del tempo. Tiene a sottolineare che, con riferimento alla speranza di vita, ci si può muovere lungo due direttrici: intervenire sul meccanismo in sé o modificare gli strumenti e i tempi con i quali si dispongono gli adeguamenti. Fa presente al collega Simonetti che incidere sul meccanismo comporterebbe la compromissione della stabilità di lungo periodo del sistema pensionistico, che nemmeno la piena occupazione di tutti i giovani del nostro Paese sarebbe in grado di controbilanciare, alla luce dei nuovi scenari demografici e macroeconomici, richiamati anche nella Nota di aggiornamento del DEF.

  Cesare DAMIANO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame delle proposte di legge ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 4 ottobre 2017. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Luigi Bobba.

  La seduta comincia alle 15.

Deleghe al Governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali, nonché disposizioni per l'aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del Ministero della salute.
Nuovo testo C. 3868 Governo, approvato dal Senato, e abb.
(Parere alla XII Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta del 3 ottobre 2017.

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  Cesare DAMIANO, presidente, ricorda che, secondo quanto convenuto nella riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, svoltasi il 28 settembre scorso, l'espressione del parere di competenza alla XII Commissione avrà luogo nella seduta odierna. Dà, quindi, la parola alla relatrice, on. Valentina Paris, per l'illustrazione della sua proposta di parere.

  Valentina PARIS (PD), relatrice, illustra i contenuti della sua proposta di parere favorevole (vedi allegato 4).

  Cesare DAMIANO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, pone in votazione la proposta di parere formulata dalla relatrice.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole della relatrice (vedi allegato 4).

  La seduta termina alle 15.05.

COMITATO RISTRETTO

  Mercoledì 4 ottobre 2017.

Modifiche all'ordinamento e alla struttura organizzativa dell'Istituto nazionale della previdenza sociale e dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.
C. 556 Damiano, C. 2210 Baldassarre e C. 2919 Placido.

  Il Comitato ristretto si è riunito dalle 15.15 alle 15.30.

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