CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 3 ottobre 2017
884.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
Pag. 267

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 3 ottobre 2017. — Presidenza del presidente, Francesco Saverio GAROFANI. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 14.30.

Sulla pubblicità dei lavori

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2017.
Doc. LVII, n. 5-bis, con Annesso e Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, ricorda che, in sede di ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si è convenuto che la Commissione inizi e concluda l'esame della Nota in questa seduta, poiché l'atto è iscritto all'ordine del giorno dell'Aula per domani.

  Salvatore PICCOLO (PD), relatore, ricorda che la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza è un atto prodromico alla legge di bilancio e serve ad aggiornare – rispetto a quanto indicato nel Documento di economia e finanza – sia le stime del quadro macroeconomico per l'anno in corso e il triennio successivo, sia gli obiettivi programmatici.
  Premesso quindi che – secondo quanto la Nota evidenzia – a livello macroeconomico nei mesi più recenti si sono rafforzati gli effetti attesi dalle riforme strutturali varate dal 2014. Infatti, il prodotto interno lordo (PIL), che solo ad aprile scorso era stimato in crescita dell'1,1 per cento, viene ora previsto in aumento dell'1,5 per cento; inoltre, anche per il 2018 la crescita del PIL è stimata a tale livello, a fronte dell'1 per cento indicato nel Pag. 268Documento di economia e finanza. Per l'indebitamento netto la Nota conferma che proseguirà il percorso di miglioramento già manifestato negli ultimi anni: il rapporto tra disavanzo e PIL è previsto attestarsi al 2,1 per cento nel 2017, per scendere ancora fino all'1,6 per cento il prossimo anno. Conseguentemente, l'aggiustamento strutturale di bilancio tra il 2017 e il 2018 viene previsto di 0,3 punti percentuali, invece che di 0,8 punti come era stato indicato nel Documento di economia e finanza.
  Ciò premesso, riferisce che, per quanto concerne più nello specifico i profili di competenza della Commissione difesa, la Nota riporta gli obiettivi di riduzione della spesa in termini di indebitamento netto gravanti sui diversi Ministeri. Come noto, il DEF discusso ad aprile ha stabilito tra l'altro l'obiettivo di un miliardo complessivo di riduzione strutturale della spesa dello Stato per ogni anno del triennio di riferimento. Si tratta di un passo ulteriore nella revisione della spesa delle amministrazioni centrali dello Stato. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 28 giugno 2017, il carico dell'impegno di risparmio è stato ripartito tra i dicasteri. Il Ministero della difesa è chiamato a partecipare allo sforzo con una quota di 24 milioni di risparmi nel 2018 e 25 milioni in ciascuno degli anni 2019 e 2020. Ciascun ministro – secondo quanto precisato dal citato decreto di giugno – deve indicare le azioni che intende intraprendere per conseguire il taglio di spesa cui è chiamato il suo dicastero. Gli obiettivi saranno poi conseguiti attraverso disposizioni che saranno definite nella legge di bilancio per il 2018. Per rafforzare l'attenzione sul raggiungimento dei risultati previsti – dal punto di vista sia finanziario sia degli esiti dell'azione pubblica – gli interventi più rilevanti saranno oggetto di specifici accordi di monitoraggio triennale tra il Ministero dell'economia e delle finanze e ciascun ministero coinvolto.
  A parte questo, la Nota – riferendo sulle principali iniziative adottate dal Governo in risposta alle raccomandazioni del Consiglio dell'Unione europea – richiama l'avvenuta ripartizione del Fondo investimenti, nella quale la Difesa è assegnataria, in un arco di 15 anni, di 9,9 miliardi di euro, ripartiti in più settori di spesa, e indirettamente di ulteriori 2,795 miliardi, che sono assegnati al Ministero dello sviluppo economico per forniture militari in prosecuzione di programmi di armamento già autorizzati. A questo proposito ricorda che, sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che ha provveduto a ripartire le risorse del Fondo, la Commissione difesa si è espressa nella seduta del 5 luglio scorso.
  Osserva che diversi elementi di interesse della Commissione sono contenuti nell'allegato I alla Nota di aggiornamento, che riporta le relazioni dei diversi Ministeri sulle spese di investimento e sulle relative leggi pluriennali. In particolare, la relazione del Ministero della difesa, nel fornire notizie di dettaglio in merito ai principali programmi di investimento in essere per il triennio 2017-2019, riporta che lo stato di avanzamento degli stessi risulta in linea con la programmazione, ma evidenzia anche la necessità di disporre di risorse aggiuntive per finanziare i contratti di servizio per la manutenzione e il supporto logistico integrato degli stessi programmi e per finanziare ulteriori interventi per l'ammodernamento ed il rinnovamento dello strumento militare. Si legge nella relazione che è proseguito il finanziamento di programmi aeronautici e navali ad alta tecnologia per la difesa: in particolare vengono menzionati i programmi aeronautici relativi ai velivoli aerei EFA (European Fighter Aircraft), all'Elicottero NH90 e agli aerei Tornado, nonché i programmi navali relativi alle Fregate multiruolo FREMM. Altri programmi indicati come urgenti e prioritari dall'Amministrazione della difesa e importanti sul piano tecnologico e produttivo sono quelli riguardanti gli Elicotteri Combat SAR, la Forza NEC (Network Enabled Capabilities), i velivoli di addestramento avanzato M-346, il SICOTE (sistema di controllo del territorio dell'Arma dei Carabinieri) e il velivolo M-345. Per quanto riguarda il «Programma navale» previsto dall'articolo 1, comma 38, della legge di stabilità 2014, Pag. 269la relazione evidenzia come – terminato l’iter amministrativo – il programma sia ormai in fase di piena realizzazione.
  Passando alla relazione del Ministero dello sviluppo economico, questa evidenzia come la prosecuzione dei programmi aeronautici e navali ad alta tecnologia per la difesa, nonché dei progetti di ricerca e sviluppo nei settori dell'aerospazio e dell'alta tecnologia, richieda ulteriori finanziamenti. Le risorse finanziarie richieste integrerebbero le spese già stanziate e impiegate per il rilancio della competitività e dell'innovazione delle industrie, con particolare riferimento a quelle operanti nelle aree tecnologiche ritenute strategiche per il rilancio della competitività del sistema economico.
  L'amministrazione della difesa segnala inoltre che gli stanziamenti di bilancio non sono sufficienti a garantire la piena funzionalità della nuova organizzazione per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare, conseguente all'assorbimento del Corpo forestale dello Stato nell'Arma dei carabinieri, e che occorrerebbero risorse aggiuntive per 15 milioni da destinare a investimenti nel triennio 2018-2020.
  In conclusione, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato).

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 14.45.

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 3 ottobre 2017. — Presidenza del presidente, Francesco Saverio GAROFANI. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 14.45.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 03/2017, relativo all'acquisizione di una capacità iniziale di contrasto alla minaccia mini-micro APR (aeromobili a pilotaggio remoto).
Atto n. 460.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, ricorda che il parere parlamentare sui programmi di ammodernamento e rinnovamento dei sistemi d'arma che non si limitino al mantenimento delle dotazioni o al ripianamento delle scorte è previsto dall'articolo 536, comma 3, lett. b) del codice dell'ordinamento militare. In base a tale norma, il parere deve essere reso nel termine di quaranta giorni dall'assegnazione. Qualora le Commissioni esprimano parere contrario o favorevole con condizioni, il Governo, se non intende conformarvisi, deve trasmettere alle Camere le proprie controdeduzioni e attendere nuovamente l'espressione dei pareri delle Commissioni competenti, che devono pronunciarsi questa volta entro trenta giorni dalla nuova assegnazione. Qualora le Commissioni competenti esprimano parere contrario a maggioranza assoluta dei componenti, motivato con riferimento alla mancata coerenza con il piano di impiego pluriennale previsto dal comma 1 dell'articolo 536 del codice dell'ordinamento militare, il programma non può essere adottato.
  Avverte, quindi, che il termine di quaranta giorni per l'espressione del parere cade il 31 ottobre 2017. Lo schema di decreto in esame è stato assegnato anche alla Commissione Bilancio, che dovrà trasmettere alla Commissione difesa i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario entro l'11 ottobre 2017.

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  Guido GALPERTI (PD), relatore, introduce l'esame spiegando innanzitutto che per mini e micro droni si intendono gli aerei a pilotaggio remoto (APR) più leggeri: più precisamente, «micro» sono i droni con peso al decollo inferiore ai due chilogrammi, mentre «mini» sono quelli con peso compreso tra 2 e 20 chilogrammi. Si tratta di apparecchi facilmente reperibili in commercio, la cui rapida proliferazione è riconosciuta a livello mondiale come un potenziale e crescente pericolo per la sicurezza nazionale, oltre che per quella di cittadini e di imprese. Facili da realizzare, economici e di semplice utilizzo, benché difficili da individuare, i droni leggeri disponibili in commercio rappresentano una minaccia che si sta diffondendo rapidamente e riguarda sia l'ambito nazionale sia il contesto delle missioni internazionali, ossia delle operazioni fuori dei confini nazionali. Vengono infatti riportati sempre più frequentemente episodi di violazione di spazi aerei su aree sensibili e di veri e propri attacchi portati con questi apparecchi. Ciò ha svelato agli Stati la propria vulnerabilità nella capacità di difesa.
  Chiarisce quindi che scopo del programma in esame è dotare Forze armate di un sistema in grado di potenziare il dispositivo di difesa aerea nazionale dispiegabile sia a protezione di obiettivi sensibili (militari e civili), sia per il concorso nelle attività di pubblica sicurezza in occasione di particolari eventi di interesse nazionale. Il nuovo sistema – queste le esigenze della difesa – dovrà essere in grado di: garantire la rilevazione e la localizzazione di un drone di piccole dimensioni, ottenendo il richiesto livello di comprensione del contesto (situational awareness) attraverso un'efficace integrazione e sincronizzazione di dati ed informazioni provenienti da sensori sia attivi che passivi; identificare e classificare la minaccia, disponendo dei necessari elementi di decisione per l'eventuale attivazione delle procedure volte alla sua neutralizzazione; ed infine monitorare o neutralizzare la minaccia in base alle specifiche regole di ingaggio previste, tramite procedure che potranno prevedere azioni sia inibitorie, sia cinetiche.
  Come precisato nella scheda illustrativa che correda il programma, l'acquisizione di questa capacità andrebbe a colmare una lacuna attualmente riscontrabile nel sistema della difesa aerea nazionale. Quanto allo sviluppo del programma, la scheda illustrativa trasmessa dal Governo chiarisce che è intendimento della Difesa procedere a una valutazione e comparazione dei sistemi prodotti dalle principali aziende italiane operanti nel settore, invitandole a una sessione dimostrativa presso un sito delle Forze armate. Il programma – di durata triennale, con avvio nel 2017 – prevede successivamente l'acquisizione di una tranche iniziale di sistemi (fino a 5) inclusivi di parti di ricambio, assistenza tecnica e test set. Gli oneri del programma, finanziato con stanziamenti tratti dai fondi del bilancio ordinario del Ministero della difesa, sono stimati in 5 milioni di euro, così ripartiti: 1 milione nel 2017; 2,83 milioni nel 2018 e 1,17 milioni nel 2019.
  I settori industriali interessati al programma sono prevalentemente quelli dell'elettronica e dell'elettrottica per applicazioni della difesa. Rilevanti sarebbero anche le ricadute industriali, considerato che – come sottolinea anche il Ministero della difesa nella relazione di accompagnamento dell'atto – è ragionevole aspettarsi che sempre più Paesi decidano di dotarsi di una capacità di contrasto della minaccia APR. Pertanto, la realizzazione da parte dell'industria nazionale di un prodotto in grado di rispondere a tale esigenza contribuirebbe in maniera determinante allo sviluppo tecnologico necessario per disporre di un portafoglio di prodotti in linea con le esigenze di un mercato estremamente competitivo e in forte sviluppo. Come anticipato, le ditte che la Difesa intende coinvolgere sono principalmente italiane anche al fine di garantire gli adeguati requisiti di riservatezza.
  Per completezza d'informazione, rileva infine che nel Documento programmatico pluriennale per la difesa per il triennio Pag. 2712017-2019, al capitolo 2, paragrafo 4.1.1., tra le schede relative ai programmi di prossimo avvio, si dà conto del programma in esame tra i programmi della componente aerea.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.55.

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