CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 28 settembre 2017
883.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta delle elezioni
COMUNICATO
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GIUNTA PLENARIA

  Giovedì 28 settembre 2017. — Presidenza del presidente Giuseppe D'AMBROSIO.

  La seduta comincia alle 13.40.

Comunicazioni del Comitato permanente per le incompatibilità, le ineleggibilità e le decadenze in merito all'eleggibilità di un deputato.

  Giuseppe D'AMBROSIO, presidente, ricorda che nella riunione di ieri il Comitato permanente per le incompatibilità, le ineleggibilità e le decadenze ha svolto, ai fini del giudizio sull'ineleggibilità, l'istruttoria sulla posizione del deputato Amedeo Laboccetta, proclamato nella seduta del 28 giugno 2017, in sostituzione del dimissionario deputato Raffaele Calabrò per la lista n. 7 – Il Popolo della libertà nella XIX circoscrizione Campania 1.
  La proposta del Comitato per i profili attinenti alle ineleggibilità, formalizzata dal relativo coordinatore, è stata favorevole all'accertamento della eleggibilità del deputato Amedeo Laboccetta, non essendo stati ravvisati profili di ineleggibilità.
  All'atto di passare alla votazione della proposta del Comitato è mancato il numero legale, la cui verifica è stata richiesta dai deputati Crippa, Dadone e Sarti ai sensi dell'articolo 2, comma 1, del regolamento della Giunta.
  Nella seduta odierna, dunque, la Giunta proseguirà l'esame iniziato nella seduta precedente, dal punto in cui si è interrotta.

  I deputati Giulia SARTI (M5S) e Davide CRIPPA (M5S) chiedono la verifica del numero legale ai sensi dell'articolo 2, comma 1, del Regolamento della Giunta.

  Giuseppe D'AMBROSIO, presidente, constata che la Giunta è in numero legale; prende atto che vi sono richieste di intervento per dichiarazione di voto e avverte che darà la parola ai deputati che ne hanno fatto richiesta, a partire dalla deputata Giulia Sarti.

  Giulia SARTI (M5S) ritiene opportuno evidenziare alcune situazioni che attengono alla posizione del deputato Laboccetta che, seppure non creino problemi dal punto di vista normativo, rilevano dal punto di vista etico e morale. Considera, infatti, che la Giunta non sia chiamata a svolgere solo un compito di carattere formale Pag. 4ma debba aprire una riflessione in merito alla situazione del deputato e che a tale riflessione debba seguire un approfondimento da parte del Comitato per le incompatibilità. Pur prendendo atto che il deputato Laboccetta ha dichiarato di non rivestire cariche al momento della candidatura, fa presente che, da una verifica effettuata, è risultato che lo stesso deputato ha ricoperto la carica di presidente della società GORI spa – Gestione ottimale delle risorse idriche, dal 2014 al 2016. A suo avviso, occorrerebbe appurare se anche nel 2013 e al momento del subentro il deputato Laboccetta effettivamente non ricoprisse alcuna carica.
  Considera comunque che la gravità della situazione del deputato Laboccetta derivi non dal rivestire o dall'aver rivestito la predetta carica ma dal fatto che, nel novembre 2016, egli è stato destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, assieme a Francesco Corallo, e che nei suoi confronti sono state mosse accuse in relazione a reati di riciclaggio internazionale di denaro, per oltre 200 milioni di euro. Precisa che la misura cautelare nei confronti di Laboccetta è stata revocata dal tribunale del riesame nel mese di gennaio 2017, che le indagini sono ancora in corso e che i fatti emersi dall'ordinanza saranno oggetto di una futura richiesta di rinvio a giudizio o di archiviazione.
  Specifica, inoltre, che egli è accusato di aver favorito le società di Francesco Corallo, e che tali accuse riguardano anche il periodo della scorsa legislatura in cui il deputato Laboccetta era componente della Commissione finanze e della Commissione Antimafia.
  In particolare, fa presente che, secondo le accuse, il deputato Laboccetta ha rivestito cariche molto importanti, nel periodo dal 2006 al 2008, nelle società operanti nel comparto del gioco d'azzardo facenti capo a Francesco Corallo. Da tali cariche si è dimesso nel 2008 prima di diventare parlamentare, ma, in qualità di componente della Commissione finanze, nel 2009, grazie anche al decreto-legge «anti-crisi» e al decreto-legge «Abruzzo», i decreti-legge nn. 78 e 39 del 2009, ha effettivamente favorito, con talune norme entrate in vigore, le società di Francesco Corallo. Grazie ai predetti articoli dei decreti-legge nn. 78 e 39, ha ricevuto compensi in denaro, arrivati, come viene dimostrato, attraverso un giro di fatture e un giro di denaro in cui sono venuti alla luce anche i legami con i Tulliani. Ritiene opportuno ribadire che tutto questo emerge chiaramente dalla predetta ordinanza di custodia cautelare e dalle verifiche fatte dalle forze dell'ordine.
  Sottolinea come l'indagine, tuttora pendente, sia molto rilevante, seppure non consenta alla Giunta di rilevare situazioni di ineleggibilità o di incompatibilità, in quanto, ai fini dell'applicabilità della legge «Severino», nulla sussiste, posto che nei confronti del deputato Laboccetta non sono state emesse né condanne definitive né sentenze di primo grado. A suo avviso sarebbe comunque opportuno che la Giunta richiedesse la trasmissione della citata ordinanza di custodia cautelare.
  Desidera evidenziare come si tratti di un'immensa indagine di portata internazionale, che non coinvolge di certo soltanto il deputato Laboccetta e Francesco Corallo. Tale indagine ha avuto un'enorme risalto e gli inquirenti si sono trovati di fronte a numerose difficoltà, in quanto la sede legale di Francesco Corallo era alle Antille olandesi, con il conseguente coinvolgimento dei Paesi Bassi per le rogatorie internazionali. Evidenzia, quindi, le difficoltà che vi sono state prima di arrivare a capire quali passaggi di denaro vi fossero dietro questo immenso giro di riciclaggio, e come i compensi in denaro siano stati ritrovati grazie a dei «bigliettini» rinvenuti, in cui emerge chiaramente il ringraziamento per il favore fatto grazie all'intervento del deputato Laboccetta nel procedimento di approvazione dei citati decreti-legge nn. 39 e 78.
  Sottolinea quindi l'importanza che la Giunta valuti non solo i profili formali, ma anche e soprattutto i profili etici e morali, con particolare riferimento ad una persona ritenuta pericolosa, che è stata messa Pag. 5agli arresti, con una abbondanza di prove a suo carico, seppure non si è giunti ad una sentenza di condanna.

  Davide CRIPPA (M5S) evidenzia come, a fronte della dichiarazione dell'interessato di non rivestire cariche rilevanti ai fini dell'eleggibilità, risulti invece che egli abbia ricoperto, dal 2014 al 2016, la carica di presidente del consiglio di amministrazione della «GORI SpA – Gestione ottimale risorse idriche». Chiede quindi quale rilevanza possa avere la citata carica e se non sia necessario che la Giunta compia ulteriori approfondimenti.

  Giuseppe D'AMBROSIO, presidente, osserva, in primo luogo, come la fase istruttoria del procedimento si sia conclusa con la presentazione della proposta del Comitato competente in materia di ineleggibilità, in senso favorevole alla convalida. Rileva, in ogni caso, come la carica indicata sia stata ricoperta successivamente alle elezioni e sia cessata prima del subentro dell'interessato. La questione, pertanto, non sembra avere rilievo ai fini dell'eleggibilità, residuando un margine di approfondimento eventuale che, tuttavia, non potrebbe essere effettuato in questa sede, bensì, dopo la convalida, presso il competente Comitato, allorché si dovessero ravvisare profili d'incompatibilità.

  Gregorio FONTANA (FI-PDL) rileva come oggi la Giunta sia chiamata ad una verifica dei profili d'ineleggibilità sulla base di parametri che debbono essere esclusivamente basati sulla normativa vigente. Ritiene legittimo avanzare questioni di opportunità ad auspicare modifiche normative, che potranno essere presentate presso le sedi competenti. Tuttavia, la proposta del Comitato appare condivisibile proprio in quanto conforme alla vigente normativa in tema di ineleggibilità, non residuando ulteriori spazi di valutazione per la Giunta.

  Giuseppe LAURICELLA (PD) esprime apprezzamento per l'intervento del Presidente, aderente al ruolo ed ai compiti istituzionali della Giunta.
  Fa presente, infatti, come la Giunta non sia chiamata ad emettere giudizi etico-morali, ma a valutare aspetti giuridici e formali che non potrebbero mai sovrapporsi ad inchieste e provvedimenti giudiziari, né interferire in alcun modo con l'attività della magistratura.
  Sottolinea, inoltre, la coerenza della linea sempre seguita dal gruppo del PD, che non si è mai sottratto alle proprie responsabilità, neanche quando si è trattato di pronunciare la decadenza di un deputato dal mandato parlamentare, e che ha sempre basato le proprie valutazioni sull'interpretazione ed applicazione di norme di legge.

  Ignazio ABRIGNANI (SC-ALA CLP-MAIE) nel replicare alla collega Sarti, ricorda come, in virtù del principio di presunzione di innocenza, l'indagato sia un soggetto che può ancora essere assolto, ritenendo quindi inopportune le sue dichiarazioni nei confronti di un soggetto non condannato e nei confronti del quale l'impianto accusatorio deve essere ancora dimostrato. Tali dichiarazioni, inoltre, non incidono sulla sussistenza dei presupposti previsti dalla legge per convalidare l'elezione dell'interessato. Condivide, pertanto, la proposta formulata dal Comitato.

  Giulia SARTI (M5S) ribadisce l'esistenza di un fatto rilevante di per sé, che non può essere assunto ai fini dell'esame della Giunta, ma che comunque rappresenta una condotta deplorevole che deve imporre una riflessione in vista del necessario cambiamento delle norme o dell'atteggiamento di tutti i partiti che compongono questo parlamento per la selezione della classe dirigente.

  Giuseppe LAURICELLA (PD) condivide quest'ultima affermazione della collega Sarti, ritenendo che dall'inchiesta a carico dell'interessato siano emersi fatti deplorevoli, che impongono una riflessione anche de iure condendo.

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  Giulia SARTI (M5S) ricorda come il deputato Laboccetta nel 2011, nel corso di una perquisizione, si sia rifiutato di consegnare un computer alla Guardia di finanza e di collaborare con la giustizia, rendendo necessaria una richiesta del pubblico ministero per consentire alle forze dell'ordine di fare il loro dovere.
  A suo giudizio, la Giunta non può esimersi dal segnalare e rilevare la condotta deplorevole di un deputato che entra a far parte del Parlamento, anche in assenza di sentenze passate in giudicato.

  Giuseppe D'AMBROSIO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, prende atto delle posizioni espresse con le dichiarazioni di voto testé rese.
  Constata successivamente che la Giunta concorda sulla proposta del Comitato.
  Pertanto, in conformità alle verifiche dei risultati elettorali già compiute in occasione delle verifiche dei poteri per la Circoscrizione Campania 1, svolte nella seduta della Giunta del 27 febbraio 2014 e confermata dalla successiva verifica su base nazionale, la Giunta, non essendo contestabile la proclamazione e concorrendo nell'eletto le qualità richieste dalla legge, propone all'Assemblea la convalida della elezione del deputato Amedeo Laboccetta.

  La seduta termina alle 14.20.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI