CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 19 settembre 2017
878.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Martedì 19 settembre 2017. – Presidenza del presidente, Francesco Saverio GAROFANI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Domenico Rossi.

  La seduta comincia alle 14.15.

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2016-2017.
C. 4620 Governo, approvato dal Senato.
Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, riferita all'anno 2016.
Doc. LXXXVII, n. 5.

(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, ricorda che sul disegno di legge di delegazione europea le Commissioni di settore sono chiamate a deliberare una relazione, mentre sulla Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea esprimono un parere. Ricorda, inoltre, che la relazione e il parere sono trasmessi alla XIV Commissione e che le Commissioni possono nominare un relatore perché partecipi alle sedute della XIV Commissione.
  Infine, avverte che l'esame degli atti in titolo da parte delle Commissioni di settore dovrà concludersi entro martedì 26 settembre, in quanto gli stessi atti dovrebbero essere inseriti nel calendario dell'Assemblea per l'inizio del mese di ottobre.

  Salvatore PICCOLO (PD), relatore, introduce l'esame osservando, in primo luogo, che la legge di delegazione europea è, insieme alla legge europea, uno dei due strumenti per il periodico adeguamento dell'ordinamento nazionale a quello dell'Unione europea. In particolare, la legge di delegazione europea conferisce al Governo Pag. 44le deleghe legislative per dare attuazione a direttive e decisioni quadro europee, nonché a obblighi direttamente riconducibili al recepimento di atti legislativi europei.
  Evidenzia, quindi, che il disegno di legge in esame, approvato dal Senato lo scorso 2 agosto, consta di 15 articoli e 1 allegato contenente l'elenco delle direttive da recepire con decreto legislativo. Entrando nello specifico richiama, molto brevemente, le disposizioni di un qualche rilievo per gli ambiti di competenza della Commissione – che comunque sono toccati in modo solo indiretto – e poi si sofferma più diffusamente sulla Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2016, che si presenta di maggiore interesse.
  Innanzitutto, viene in evidenza l'articolo 5, che reca disposizioni per l'adeguamento della normativa nazionale al regolamento 2016/425 sui dispositivi di protezione individuale. Tali disposizioni, tuttavia, non si applicano al comparto della difesa per effetto della previsione disposta dall'articolo 2 del regolamento medesimo, che esclude esplicitamente dal suo ambito di applicazione i dispositivi progettati specificatamente per essere usati dalle Forze armate o nel mantenimento dell'ordine pubblico.
  Rileva, poi, l'articolo 10, che conferisce una delega al Governo per l'attuazione della direttiva 2016/680, relativa al trattamento dei dati personali da parte delle autorità competenti, anche con riferimento alla salvaguardia della sicurezza pubblica e alla prevenzione di minacce contro di essa. Al riguardo segnala quanto disposto dall'articolo 36, comma 2, lettera a) della citata direttiva 2016/680 per il trasferimento dei dati personali verso un Paese terzo che deve essere sottoposto a un giudizio di adeguatezza della Commissione che tiene anche conto della legislazione generale di quel Paese in materia di difesa e sicurezza nazionale.
  Infine, richiama anche l'articolo 11, che delega il Governo all'attuazione della direttiva 2016/681 sull'uso dei dati del codice di prenotazione (PNR) a fini di prevenzione, accertamento, indagine e azione penale nei confronti dei reati di terrorismo. Ciò in quanto esiste la possibilità di un coinvolgimento, in fase attuativa, delle Forze di polizia a ordinamento militare, come i Carabinieri.
  Passa, quindi, alla Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nel 2016 soffermandomi più dettagliatamente sulla sezione relativa alla dimensione esterna dell'Unione europea (parte seconda, capitolo 8), che prende in considerazione sia la Politica estera comune (PESC), sia la Politica di sicurezza e difesa comune (PSDC).
  In particolare, per quanto riguarda la PESC (paragrafo 8.1), viene dato conto dell'impegno del Governo nell'area mediterranea e mediorientale, con particolare riferimento al potenziamento delle missioni EUNAVFORMED ed EUBAM Libya ed all'addestramento della Guardia costiera libica. Quanto agli ingenti flussi migratori in atto attraverso il Mediterraneo ed alla stabilizzazione della Libia, la Relazione sottolinea come – oltre che affrontare le cause profonde della migrazione nel Corno d'Africa, in Sahel e nel Nord Africa – l'Esecutivo si sia preoccupato anche di garantire un ruolo primario all'Unione europea nell'ambito delle iniziative da assumere, in particolare per il sostegno alla ricostruzione delle istituzioni militari e civili e del tessuto sociale e politico della Libia stessa.
  Nel documento viene poi confermata, per quanto attiene alla crisi ucraina, la linea di sostegno alla piena attuazione delle intese di Minsk, lasciando tuttavia aperto un canale di dialogo con la Russia. In tale quadro si inserisce l'appoggio assicurato all'Alto rappresentante Federica Mogherini in relazione alla nuova «Strategia globale» dell'Unione adottata nel 2016.
  Con riferimento alla PSDC (paragrafo 8.2), la Relazione evidenzia innanzitutto l'impegno del Governo nel coordinarsi sia con il Servizio europeo di azione esterna (SEAE), sia con l'Agenzia europea della Difesa (EDA).Pag. 45
  Relativamente al primo aspetto, il documento sottolinea il sostegno dato dal Governo agli sforzi dell'Alto rappresentante e delle altre istituzioni europee per la definizione della Strategia globale dell'Unione. Per attuare la strategia, sono state elaborate tre iniziative: il Piano di implementazione, il Piano d'azione della difesa europea e la serie comune di proposte per l'implementazione della Dichiarazione congiunta NATO-UE. Al riguardo ricorda che questa Commissione nella seduta dello scorso 19 luglio 2017 ha approvato un documento (Doc. XVIII, n. 73) su uno dei tre pilastri fondamentali della predetta strategia, ossia il «Piano d'azione europeo in materia di difesa», che prevede, in particolare, l'istituzione di un fondo europeo per la difesa.
  Per quanto riguarda, invece, il contributo nazionale all'Agenzia europea della difesa (EDA), il documento sottolinea come i macrosettori in cui il Governo ha provveduto a sostenere l'operato dell'Agenzia siano stati quelli del supporto allo sviluppo capacitivo e alla cooperazione militare, dello stimolo alla ricerca tecnologica e del sostegno all'industria europea.
  In particolare, l'attività è stata concentrata su programmi di interesse prioritario, come la cyber-sicurezza ed il controllo del traffico aereo, nonché i programmi relativi agli aeromobili a pilotaggio remoto, nell'ambito del quale si inserisce la valorizzazione del centro di eccellenza nazionale di Amendola, la cui valenza è ampiamente riconosciuta a livello europeo.
  Conclude sottolineando che la relazione dà infine conto dell'impegno italiano nelle missioni e operazioni PSDC, richiamando in particolare quelle nell'area balcanica, nel Mediterraneo e in Africa settentrionale.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.25.

RELAZIONI AL PARLAMENTO

  Martedì 19 settembre 2017. – Presidenza del presidente, Francesco Saverio GAROFANI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Domenico Rossi.

  La seduta comincia alle 14.25.

Documento programmatico pluriennale per la difesa per il triennio 2017-2019.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame, rinviato nella seduta del 12 settembre 2017.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.30.