CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 28 giugno 2017
846.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
Pag. 115

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 28 giugno 2017. — Presidenza del vicepresidente Ignazio ABRIGNANI.

  La seduta comincia alle 14.10.

Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2017.
C. 4505 Governo.
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame emendamenti e rinvio).

Pag. 116

  La Commissione inizia l'esame degli emendamenti trasmessi dalla XIV Commissione.

  Ignazio ABRIGNANI, presidente, comunica che la XIV Commissione ha trasmesso 7 articoli aggiuntivi al disegno di legge recante «Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea» (vedi allegato 1).
  Ricorda che gli emendamenti presentati direttamente alla XIV Commissione sono trasmessi alle Commissioni di settore competenti per materia, ai fini dell'espressione del parere, che assume una peculiare valenza procedurale. A questo parere, infatti, si riconosce efficacia vincolante per la XIV Commissione. L'espressione di un parere favorevole, ancorché con condizioni o osservazioni, equivarrà pertanto ad una assunzione dell'emendamento da parte della Commissione, assimilabile alla diretta approvazione di cui all'articolo 126-ter, comma 5, del regolamento. Questi emendamenti potranno essere respinti dalla XIV Commissione solo qualora siano considerati contrastanti con la normativa europea o per esigenze di coordinamento generale. Viceversa, un parere contrario della Commissione in sede consultiva su tali emendamenti avrà l'effetto di precludere l'ulteriore esame degli stessi presso la XIV Commissione.
  Invita la relatrice, Chiara Scuvera, a intervenire.

  Chiara SCUVERA (PD), relatrice, si riserva di formulare una proposta di parere sulle proposte emendative trasmesse dalla XIV Commissione nella seduta già convocata per la giornata di domani.

  Davide CRIPPA (M5S) invita la relatrice a valutare con attenzione il contenuto dell'articolo aggiuntivo, a sua prima firma 11.07, che affronta un problematica già discussa nell'ambito della legge europea 2015-2016, relativamente alle modalità di svolgimento delle gare nel settore idroelettrico.

  Ignazio ABRIGNANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Introduzione dell'articolo 239-bis del codice penale, concernente il reato di propaganda del regime fascista e nazifascista.
Nuovo testo C. 3343 Fiano.
(Parere alla II Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Lara RICCIATTI (MDP), relatrice, illustra i contenuti del provvedimento in titolo che si compone di un articolo unico e introduce nel codice penale un articolo che punisce la propaganda del regime fascista e nazifascista.
  La motivazione alla base della proposta di legge in esame consiste, secondo la relazione illustrativa, nella insufficienza degli strumenti apprestati dal legislatore per la repressione di comportamenti individuali di propaganda.
  Il nuovo articolo 293-bis del codice penale, aggiunto dall'articolo unico della proposta di legge ai delitti contro la personalità interna dello Stato, punisce come delitto la propaganda del regime fascista e nazifascista. La fattispecie penale – punita con la reclusione da sei mesi a due anni – è individuata:
   a) nella propaganda di immagini o contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco ovvero delle relativa ideologie, anche solo mediante la produzione, distribuzione, diffusione o vendita di beni che raffigurino persone, immagini o simboli chiaramente riferiti a tali partiti o ideologie;
   b) nel richiamare pubblicamente la simbologia e la gestualità del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco ovvero delle relative ideologie.

  In particolare, si ritiene essere essenziale, per la realizzazione della fattispecie di cui alla lettera a), la inequivocabilità Pag. 117(«chiaramente riferiti») del nesso tra i beni e i partiti o le ideologie fascisti o nazionalsocialisti.
  L'articolo 293-bis del codice penale punisce dunque come delitto perseguibile d'ufficio, da un lato, la propaganda attiva e quella che si manifesta anche solo nei diversi passaggi della filiera produttiva (dalla produzione, alla distribuzione, alla diffusione, alla vendita) di immagini, oggettistica, gadgets di ogni tipo che comunque sono chiaramente riferiti all'ideologia fascista o nazifascista o ai relativi partiti (lettera a)); dall'altro, mediante il richiamo alla gestualità, oltre che alla ideologia, comportamenti quali il saluto romano (o nazifascista) fatto in pubblico e l'ostentazione pubblica di simboli che a tali partiti o ideologie si riferiscano. In ragione dell'entità della pena prevista, per il reato di cui all'articolo 293-bis non è possibile procedere all'arresto in flagranza. Costituisce aggravante del delitto di cui all'articolo 293-bis (aumento di un terzo della pena) la propaganda del regime fascista e nazifascista commessa attraverso strumenti telematici o informatici. L'aggravante riguarda quindi sia i siti Internet di propaganda delle ideologie fasciste e nazifasciste sia il merchandising online dei gadgets e degli altri beni chiaramente riferiti al partito e all'ideologia fascista o nazifascista.

  Ignazio ABRIGNANI, presidente, nessuno altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.15.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 28 giugno 2017. — Presidenza del vicepresidente Ignazio ABRIGNANI.

  La seduta comincia alle 14.15.

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri concernente la ripartizione del Fondo di cui all'articolo 1, comma 140, della legge 11 dicembre 2016, n. 232.
Atto n. 421.
(Rilievi alla V Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto in oggetto.

  Ignazio ABRIGNANI, presidente, avverte che, sulla base di quanto convenuto nella riunione dell'ufficio di presidenza dello scorso 22 giugno e facendo seguito ad un invito in tal senso della Presidente della Camera, la Commissione esamina, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, secondo periodo, del Regolamento, lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in titolo.

  Luigi TARANTO (PD), relatore, espone in sintesi i contenuti del provvedimento in titolo.
  La Commissione è chiamata formulare rilievi, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, secondo periodo, del Regolamento, sullo schema di decreto concernente la ripartizione della rimanente quota del Fondo previsto dall'articolo 1, comma 140, della legge di bilancio per il 2017, e istituito nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (cap. 7555).
  Il Fondo ha una dotazione di 46.044 milioni di euro, di cui 1.166 per il 2017, 2.762 per il 2018, 3.160 per il 2019, 2.956 per il 2020 e 3.000 per ciascuna annualità dal 2021 al 2032 finalizzati ad assicurare il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese nei settori di spesa relativi a:
   a) trasporti, viabilità, mobilità sostenibile, sicurezza stradale, riqualificazione e accessibilità delle stazioni ferroviarie;
   b) infrastrutture, anche relative alla rete idrica e alle opere di collettamento, fognatura e depurazione;
   c) ricerca;Pag. 118
   d) difesa del suolo, dissesto idrogeologico, risanamento ambientale e bonifiche;
   e) edilizia pubblica, compresa quella scolastica;
   f) attività industriali ad alta tecnologia e sostegno alle esportazioni;
   g) informatizzazione dell'amministrazione giudiziaria;
   h) prevenzione del rischio sismico;
   i) investimenti per la riqualificazione urbana e per la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia;
   l) eliminazione delle barriere architettoniche.

  L'utilizzo del Fondo, ai sensi del predetto comma 140, è effettuato con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con i Ministri interessati, in relazione ai programmi presentati dalle amministrazioni centrali dello Stato. La norma prevede, in particolare, che con i medesimi decreti siano individuati gli interventi da finanziare e i relativi importi, indicando, ove necessario, le modalità di utilizzo dei contributi, sulla base di criteri di economicità e di contenimento della spesa, anche attraverso operazioni finanziarie con oneri di ammortamento a carico del bilancio dello Stato, con la Banca europea per gli investimenti, con la Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa, con la Cassa depositi e prestiti Spa e con i soggetti autorizzati all'esercizio dell'attività bancaria e creditizia, compatibilmente con gli obiettivi programmati di finanza pubblica. La stessa norma prevede la trasmissione degli schemi di decreto alle Commissioni parlamentari competenti per materia e fissa un termine di 30 giorni, dalla data dell'assegnazione, per l'espressione del parere, che tuttavia è considerato non obbligatorio in quanto, decorso il citato termine, i decreti possono essere comunque adottati.
  Segnala che, da un lato, si è già provveduto ad una prima ripartizione del Fondo con DPCM (Atto n. 409) – sul cui schema è stato espresso parere favorevole dalla Commissione Bilancio della Camera in data 9 maggio 2017 – con riferimento alla finalità di cui alla lettera i) del citato comma 140, relative alla riqualificazione urbana e alla sicurezza delle periferie. A tale finalità sono stati destinati complessivamente 800 milioni di euro per il triennio 2017-2019 (270 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017 e 2018 e 260 milioni di euro per l'anno 2019), in relazione alla necessità ed urgenza di assicurare il finanziamento dei progetti compresi nel Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie e delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia, istituito dai commi da 974 a 978 dell'articolo 1 della legge di stabilità per il 2016.
  La dotazione complessiva del Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese è stata recentemente diminuita a seguito di quanto disposto dall'articolo 25 del decreto-legge n. 50 del 2017 il quale è intervenuto sulla normativa prevista dalla legge di bilancio 2017 introducendo due nuovi commi ed operando le seguenti destinazioni di risorse del Fondo: il comma 140-bis attribuisce alle regioni a statuto ordinario una quota pari a 400 milioni per il 2017, ripartiti secondo la tabella allegata al decreto-legge, per investimenti nuovi ed aggiuntivi per le medesime finalità cui il fondo è destinato; il comma 140-ter attribuisce al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca una quota pari a 64 milioni per il 2017, 118 milioni per il 2018, 80 milioni per il 2019 e 44,1 milioni per il 2020 per il finanziamento di interventi di edilizia scolastica. A seguito delle variazioni richiamate, la dotazione residuale del Fondo per gli investimenti, in termini di stanziamenti iscritti in bilancio, che viene ripartita dallo schema di decreto in esame ammonta a circa 46.044 milioni di euro complessivi (1.166 milioni di euro per il 2017, 2.762 milioni di euro per il 2018, 3.160 milioni di euro per il 2019, 2.956 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2032).
  Una ulteriore riduzione è prevista dal decreto-legge n. 13 del 2017, il quale, Pag. 119all'articolo 19, comma 3, ha previsto per le spese di realizzazione dei centri di permanenza per i rimpatri, pari a 13 milioni di euro complessivi, l'utilizzo delle risorse del Fondo investimenti.
  Passando al contenuto, lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in esame, che consta di un unico articolo, dispone, al comma 1, la ripartizione della rimanente quota del Fondo investimenti (al netto, cioè, delle assegnazioni effettuate con il decreto-legge n. 50 del 2017 e con il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri relativo al finanziamento di interventi per il recupero delle periferie, in corso di emanazione), come da tabella allegata allo schema medesimo.
  La tabella ripartisce le risorse tra le finalità indicate alle lettere da a) ad l) del comma 140 dell'articolo 1 della legge n. 232 del 2016, con indicazione, nell'ambito di ciascun settore, della quota parte assegnata a ciascun Ministero.
  Come evidenziato nella relazione illustrativa, la proposta di riparto del Fondo è stata definita anche tenendo conto delle richieste formulate dai Ministeri, dei successivi approfondimenti condotti con ciascuna amministrazione, in coerenza con i vincoli finanziari del Fondo e con la prevedibile effettiva spendibilità degli interventi proposti. Al riguardo, nel rilevare che, in coerenza di quanto prescrive il comma 140 sopra illustrato, lo schema di decreto in esame suddivide l'assegnazione delle risorse con riferimento a ciascuno dei dieci settori di spesa individuati dalla norma, nel contempo il comma 140 medesimo prescrive altresì che debbano anche essere indicati «gli interventi da finanziare ed i relativi importi» di destinazione delle risorse medesime.
  Il comma 2 prevede, in linea con quanto previsto nel comma 142 dell'articolo 1 della legge di bilancio per il 2017, che ai fini dell'erogazione del finanziamento, i programmi finanziati siano monitorati ai sensi del decreto legislativo n. 229 del 2011, nell'ambito della Banca dati delle amministrazioni pubbliche (BDAP). Conseguentemente, tali progetti devono essere corredati del codice unico di progetto (CUP) e del codice identificativo della gara (CIG) anche se non perfezionato ai sensi della delibera n. 1 del 2017 dell'ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione). I soggetti attuatori degli interventi sono tenuti al costante aggiornamento dei dati.
  Con riferimento alle risorse destinate al Ministero dello sviluppo economico, nella tabella allegata allo schema di DPCM, alla lettera c), sono previsti 10 milioni di euro nell'anno 2019 e 30 milioni di euro per investimenti in ricerca negli anni 2020-2032 per investimenti in ricerca.
  Sono inoltre previsti, alla lettera f), risorse per attività industriali ad alta tecnologia e sostegno alle esportazioni, da ripartire tra i Ministeri dell'economia e delle finanze (per interventi di consulenza e assistenza alle società italiane miste all'estero-Simest), Ministero dello sviluppo economico e Ministero della difesa (per interventi di forniture militari ad alta tecnologia).
  Per il Ministero dello sviluppo economico, alla lettera f), sono complessivamente 3.495 milioni di euro, 3.100 dei quali ripartiti tra gli anni 2020-2032, 135,7 per il 2017, 146,2 per il 2018 e 95 per il 2019.

  Ignazio ABRIGNANI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.20.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Mercoledì 28 giugno 2017. — Presidenza del vicepresidente Ignazio ABRIGNANI.

  La seduta comincia alle 14.20.

Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell'edilizia.
COM(2016) 765 final.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, e conclusione – Approvazione del documento finale sulla COM(2016) 765 final).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 21 giugno 2017.

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  Ignazio ABRIGNANI, presidente, ricorda che nella seduta dello scorso 21 giugno è stata rinviata, su richiesta del MoVimento 5 Stelle, la votazione dell'ulteriore proposta di documento finale sull'atto in esame.

  Gianluca BENAMATI (PD), relatore, ritiene opportuno procedere alla deliberazione del documento finale in esame integrato nella precedente seduta con alcune delle osservazioni formulate dai colleghi del gruppo M5S.

  Nessuno chiedendo di parlare, la Commissione approva l'ulteriore proposta di documento finale (vedi allegato 2).

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sul mercato interno dell'energia elettrica.
COM(2016) 861 final.
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sulla preparazione ai rischi nel settore dell'energia elettrica e che abroga la direttiva 2005/89/CE.
COM(2016) 862 final.
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un'Agenzia dell'Unione europea per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia (rifusione).
COM(2016) 863 final.
Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa a norme comuni per il mercato interno dell'energia elettrica (rifusione).
COM(2016) 864 final), corredata dai relativi allegati (Annexes 1 to 5).
(Seguito dell'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 21 giugno 2017.

  Gianluca BENAMATI (PD), relatore, si riserva di presentare le proposte di documento finale sugli atti in titolo nella prossima seduta utile, dichiarandosi fin da ora disponibile a valutare contributi e osservazioni che potranno essere formulate dai colleghi e che auspica gli siano tempestivamente inviate.

  Ignazio ABRIGNANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 28 giugno 2017.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.25 alle 14.40.

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