CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 15 giugno 2017
839.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
Pag. 63

SEDE REFERENTE

  Giovedì 15 giugno 2017. — Presidenza del vicepresidente Erasmo PALAZZOTTO. — Interviene il sottosegretario agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.

  La seduta comincia alle 8.30.

Ratifica ed esecuzione dei seguenti Accordi: a) Accordo di coproduzione cinematografica tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica federativa del Brasile, con Allegato, fatto a Roma il 23 ottobre 2008; b) Accordo di coproduzione cinematografica tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Croazia, con Allegato, fatto a Zara il 10 settembre 2007; c) Accordo di coproduzione cinematografica tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo dello Stato di Israele, con Allegato, fatto a Roma il 2 dicembre 2013; d) Accordo di coproduzione cinematografica tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica d'Ungheria, con Allegato, fatto a Roma l'8 giugno 2007.
C. 4463 Governo, approvato dal Senato.

(Esame e rinvio).

Pag. 64

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Mariano RABINO, relatore, nel ricordare che la Commissione è chiamata a esaminare il disegno di legge di ratifica di una serie di accordi di coproduzione cinematografica sottoscritti dall'Italia fra il 2007 e il 2013 con Brasile, Croazia, Israele e Ungheria, sottolinea che tali intese hanno un contenuto sostanzialmente analogo fra loro, pur se con talune differenze, e che sono tutte finalizzate a consolidare lo sviluppo delle relazioni culturali e commerciali facilitando le coproduzioni di film e consentendo l'accesso ai benefici previsti dai diversi ordinamenti per le produzioni nazionali.
  Segnala che l'Accordo con il Brasile, sottoscritto nel 2008 e composto di 21 articoli e di un Allegato, dopo aver definito la categoria dei film in coproduzione e individuato le autorità competenti per l'applicazione (per l'Italia la Direzione generale per il cinema del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo), elenca le condizioni richieste per l'accesso ai finanziamenti.
  Ricorda che l'intesa detta anche norme sull'approvazione dei progetti cinematografici, sull'effettuazione delle riprese, sull'apporto finanziario dei coproduttori e sulle coproduzioni internazionali. Evidenzia, altresì, che è prevista l'istituzione di una Commissione mista per vigilare sull'applicazione dell'Accordo e sul rispetto dell'equilibrio numerico e percentuale delle coproduzioni.
  Passando ad illustrare l'Accordo con la Croazia, sottoscritto nel settembre 2007 e composto di 23 articoli e di un Allegato, ricorda che esso è di contenuto analogo al precedente. Rileva che il testo disciplina anche le produzioni multilaterali, le ipotesi di coproduzioni gemellate e la presentazione delle opere coprodotte in festival internazionali. Ricorda che, anche in questo caso, si prevede l'istituzione di una Commissione mista che vigila sull'applicazione dell'intesa.
  Nel ricordare che anche l'Accordo con Israele, siglato nel dicembre 2013, presenta un impianto complessivo analogo, evidenzia che tale testo dispone sui finanziamenti previsti per le produzioni in comune ed i requisiti per ottenerli, individua le nazionalità dei partecipanti coinvolti nella coproduzione cinematografica e definisce le tipologie delle lingue ammissibili delle coproduzioni. Sottolinea, altresì, che l'Accordo fissa le quote da osservare nella contribuzione finanziaria dei coproduttori, definisce i dettagli tecnici relativi ai diritti di proprietà intellettuale e stabilisce regole sulla commercializzazione.
  Passando ad illustrare i contenuti dell'Accordo con l'Ungheria, mette in luce che esso presenta elementi di maggiore dettaglio. Segnala, infatti, che esso, dopo aver definito la categoria dei film in coproduzione e riconosciuto agli stessi i benefici accordati dalle parti ai rispettivi film nazionali, stabilisce i luoghi di realizzazione delle riprese, le nazionalità dei partecipanti, l'apporto dei coproduttori delle due parti e la possibilità di realizzare coproduzioni internazionali. Segnala, inoltre, che l'Accordo detta misure sui negativi e sulle versioni linguistiche delle produzioni, sui termini per il saldo della partecipazione del coproduttore minoritario, sulla ripartizione degli introiti, anche in presenza di un pool dei mercati, sugli obblighi finanziari dei contratti tra i coproduttori in merito alla ripartizione degli oneri.
  Nell'illustrare i contenuti del disegno di legge di ratifica degli Accordi, segnala che esso, già approvato dall'altro ramo del Parlamento il 4 maggio scorso, consta di quattro articoli che riguardano, rispettivamente, l'autorizzazione alla ratifica, l'ordine di esecuzione, la copertura finanziaria e l'entrata in vigore.
  Evidenzia che gli oneri complessivi derivanti dalle spese di missione degli Accordi in esame sono fissati in circa 16.000 euro annui, ogni quattro anni, che gli Accordi non presentano profili d'incompatibilità con la normativa nazionale, né con l'ordinamento dell'Unione europea e con altri obblighi internazionali e che sono Pag. 65in linea con la Convenzione europea sulla coproduzione cinematografica del 1992.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA si associa alle considerazioni svolte dal relatore.

  Erasmo PALAZZOTTO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, avverte che è concluso l'esame preliminare del provvedimento, che sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Ministero dell'interno della Repubblica italiana e il Ministero della difesa nazionale della Repubblica di Colombia in materia di cooperazione di polizia, fatto a Roma il 28 maggio 2013.
C. 4462 Governo, approvato dal Senato.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Fabio PORTA (PD), relatore, nel richiamare che la prima delle due intese con la Colombia all'esame della Commissione, attiene al settore della cooperazione di polizia, ricorda che da sempre il Governo di Bogotà è impegnato nell'azione di contrasto al narcotraffico ed attualmente sta cercando di superare il decennale conflitto interno che ha opposto le autorità pubbliche ai guerriglieri delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (FARC).
  Fa presente che in queste settimane sta proseguendo il processo di smobilitazione delle FARC, con la concentrazione nelle zone individuate dagli accordi anche se la conclusione del processo di attuazione dell'intesa del novembre scorso tra il Governo di Juan Manuel Santos e l'organizzazione guerrigliera comunista appare tutt'altro che rapida. Ricorda che sono, infatti, quasi 7 mila gli ex combattenti delle FARC, attualmente concentrati in 26 aree del Paese e coinvolti nel processo di riconsegna delle armi, prima di formare un partito politico, come previsto nell'accordo di pace; tuttavia, evidenzia che, secondo fonti dell'esercito, sono circa 300 i combattenti dissidenti provenienti da sei fronti di guerriglia, attualmente impegnati nel traffico di droga ed estrazione mineraria.
  Passando ad illustrare i contenuti dell'Accordo in esame, sottolinea che esso ricalca i contenuti di altri accordi bilaterali in materia di cooperazione di polizia recentemente esaminati dalla III Commissione e dall'Assemblea. Segnala che, anche in questo caso, i settori di cooperazione fra le parti includono, fra gli altri, la criminalità organizzata transnazionale, il traffico di sostanze stupefacenti, la tratta di persone, il traffico di migranti e quello di armi, nonché i reati economici.
  Evidenzia che il testo definisce le modalità della cooperazione bilaterale, prevedendo, fra l'altro, scambio di informazioni e di prassi operative, misure per l'attuazione di operazioni congiunte, scambio di esperti. Nel ricordare che i successivi articoli disciplinano le modalità per le richieste di assistenza e per la loro esecuzione e i casi per opporre un rifiuto a tali richieste, ascrivibili a situazioni pregiudizievoli per i diritti umani, la sovranità, la sicurezza e l'ordine pubblico di una delle due parti, segnala che un articolo specifico, il 7, è dedicato ai limiti all'uso dei dati personali e delle informazioni classificate, mentre gli articoli da 8 a 10 prevedono la possibilità di organizzare riunioni e consultazioni fra i rappresentanti delle competenti autorità delle due parti, disciplinano le modalità per la suddivisione delle spese e dei costi delle richieste e prevedono l'utilizzo dello spagnolo e dell'italiano quali lingue di lavoro.
  Nel ricordare che il disegno di legge di ratifica è già stato approvato dal Senato il 4 maggio scorso, evidenzia che gli oneri economici per l'Italia sono stimati in circa 68.000 euro annui e che l'Accordo non presenta profili d'incompatibilità con la normativa nazionale, con Pag. 66l'ordinamento comunitario né con gli altri obblighi internazionali sottoscritti dal nostro Paese.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA si associa alle considerazioni svolte dal relatore.

  Erasmo PALAZZOTTO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, avverte che è concluso l'esame preliminare del provvedimento, che sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo sulla cooperazione militare e di difesa tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica gabonese, fatto a Roma il 19 maggio 2011.
C. 4464 Governo, approvato dal Senato.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Marietta TIDEI (PD), relatrice, nel ricordare che l'Accordo con la Repubblica gabonese segue il modello tipico degli accordi di questo settore e che è finalizzato a fissare la cornice giuridica entro cui sviluppare la cooperazione bilaterale nei settori militare e della difesa, con l'intento di rafforzare le relazioni fra i due Paesi, di consolidarne le capacità difensive, di stimolare i rispettivi settori produttivi e commerciali, segnala che esso enuncia, anzitutto, i principi ispiratori e lo scopo dell'intesa, per poi disciplinare aspetti generali della cooperazione.
  Evidenzia che sono previsti piani annuali e pluriennali di collaborazione elaborati dai rispettivi Ministeri della difesa atti a definire linee guida operative, nonché lo svolgimento di consultazioni tra le parti da tenersi alternativamente a Libreville e a Roma. Ricorda che la cooperazione potrà svilupparsi nei settori della politica di sicurezza e difesa, delle operazioni umanitarie, della formazione e addestramento attraverso visite reciproche, scambio di esperienze, partecipazione a corsi di formazione.
  Sottolinea che la sezione III disciplina gli aspetti finanziari dell'accordo, prevedendo le spese di competenza di ciascuna parte, che le sezioni IV e V regolamentano le competenze in materia di giurisdizione e le procedure per il risarcimento degli eventuali danni provocati dal personale e che la successiva sezione VI disciplina l'eventuale cooperazione nel campo dei materiali per la difesa, enunciando le categorie di armamenti interessate, dalle navi agli aeromobili, fino alle armi da fuoco e ai sistemi elettronici, escludendo esplicitamente gli strumenti vietati dalle convenzioni internazionali, e le modalità operative per realizzarle, stabilendo un generale impegno di garanzia della proprietà intellettuale.
  Con riferimento al reciproco equipaggiamento di materiali delle rispettive Forze armate, evidenzia che il testo dell'accordo precisa che l'eventuale riesportazione verso Paesi terzi di beni acquisiti potrà essere effettuata solo con il preventivo benestare della parte cedente, conformemente ai princìpi di cui alla legge n. 185 del 1990.
  Ricorda che la sezione VII detta norme per la sicurezza delle informazioni classificate e che le sezioni da VIII a XI disciplinano le modalità per la risoluzione di eventuali controversie interpretative, la data di entrata in vigore del testo e la sua durata.
  Passando ad illustrare il contenuto del disegno di legge di ratifica, ricorda che esso si compone di cinque articoli e che gli oneri economici per l'Italia sono quantificati in circa 5.000 euro ad anni alterni. Mette in evidenza che l'accordo non presenta profili d'incompatibilità con la normativa nazionale, con l'ordinamento comunitario, né con altri obblighi internazionali sottoscritti dal nostro Paese.
  In conclusione, auspica una celere approvazione del disegno di legge, già adottato dal Senato il 4 maggio scorso. Sottolinea che l'intesa con il Gabon, siglata nel 2011 e che crede occorra ratificare, potrà Pag. 67concorrere alla stabilizzazione del Paese, favorendo anche il percorso di unificazione nazionale del Paese e superando il rischio strisciante di una guerra civile.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA si associa alle considerazioni svolte dal relatore.

  Erasmo PALAZZOTTO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, avverte che è concluso l'esame preliminare del provvedimento, che sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo complementare del Trattato di cooperazione generale tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica della Colombia relativo alla cooperazione nel settore della difesa, fatto a Roma il 29 luglio 2010 e a Bogotà il 5 agosto 2010.
C. 4461 Governo, approvato dal Senato.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Fabio PORTA (PD), relatore, ricordando che l'Accordo con la Colombia in titolo è finalizzato a definire la cornice giuridica entro cui sviluppare la cooperazione tra i due Paesi in materia di difesa con l'intento di rafforzare le relazioni bilaterali, consolidarne le capacità difensive e migliorare la comprensione reciproca sulle questioni della sicurezza. L'intesa produrrà al contempo positivi effetti indiretti nei rispettivi settori produttivi e commerciali. Nell'illustrare i contenuti dell'Accordo, ricorda che esso enuncia anzitutto i principi ispiratori, lo scopo dell'intesa, la modalità di attuazione della cooperazione e indica le attività oggetto di cooperazione: da quelle in materia di politica di sicurezza e difesa allo scambio di informazioni di carattere tecnico-militare; dal supporto logistico all'addestramento in campo militare. Sottolinea che le modalità di cooperazione annoverano, tra le altre, lo scambio di visite, esperienze, riunioni periodiche, attività di formazione e partecipazione a esercitazioni militari.
  Inoltre, segnala che l'Accordo prevede l'impegno delle parti a sviluppare iniziative commerciali nel settore della difesa in condizioni di mutuo interesse e di cooperazione industriale e che nel testo viene precisato che l'acquisto congiunto di materiale di interesse delle parti sarà realizzato in conformità con le rispettive legislazioni nazionali, in particolare, per l'Italia, nel rispetto della legge n. 185 del 1990.
  Evidenzia che i successivi articoli dettano norme sulla sicurezza delle informazioni classificate, sul principio di riservatezza, sul segreto professionale, sulla competenza delle autorità nazionali e che gli oneri economici per l'Italia sono quantificati in circa 4.000 euro ad anni alterni.
  In conclusione, ricorda che il disegno di legge è già stato approvato dal Senato il 4 maggio scorso.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA si associa alle considerazioni svolte dal relatore.

  Erasmo PALAZZOTTO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, avverte che è concluso l'esame preliminare del provvedimento, che sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 8.50.

INTERROGAZIONI

  Giovedì 15 giugno 2017. — Presidenza del vicepresidente Erasmo PALAZZOTTO. — Interviene il sottosegretario agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.

  La seduta comincia alle 8.50.

Pag. 68

5-09630 Falcone: Sulle misure discriminatorie adottate dalla Confederazione svizzera nei confronti dei lavoratori transfrontalieri italiani.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato).

  Giovanni FALCONE (PD), intervenendo in sede di replica, si dichiara soddisfatto ed esprime particolare apprezzamento per la dichiarazione del sottosegretario secondo la quale il Governo continuerà a monitorare la situazione dei lavori transfrontalieri italiani nella Confederazione svizzera.

  Erasmo PALAZZOTTO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 8.55.

Pag. 69