CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 31 maggio 2017
829.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta per le autorizzazioni
COMUNICATO
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  Mercoledì 31 maggio 2017. — Presidenza del Presidente Ignazio LA RUSSA.

  La seduta comincia alle 15.10.

Seguito della discussione sulle comunicazioni del Presidente rese nella seduta del 26 aprile 2017.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, ricorda come la Presidente della Camera gli abbia sottoposto, affinché ne investisse il Collegio, una lettera dell'avvocato Matteo Brigandì, nella qualità di difensore del deputato Umberto Bossi in due procedimenti penali, rispettivamente, dinanzi al Tribunale di Genova e dinanzi al Tribunale di Milano.
  Nella sua nota, l'avvocato Brigandì ha ritenuto di segnalare taluni atti istruttori, affermato che si tratterebbe di «una operazione [...] svolta in pieno conflitto di attribuzione» e chiede che la Camera «voglia affermare che non può l'AGO eseguire decreto di esibizione e consegna nei modi che hanno contrassegnato le operazioni del 16 e 18 aprile 2012 e conseguentemente dichiarare l'inutilizzabilità di quanto consegnato».
  Precisa che la Presidente della Camera ha trasmesso la nota richiamata affinché la Giunta possa fornire «utili elementi di valutazione per una compiuta istruttoria, ai fini dell'eventuale seguito della questione».
  Ricorda che nella precedente seduta il collega Gianfranco Chiarelli, incaricato di studiare la questione, ha svolto una relazione.
  Ha quindi espresso il proprio orientamento la deputata Carinelli, a nome del Gruppo del M5S.
  Chiede quindi se vi siano altri colleghi che vogliano esprimere le proprie considerazioni.

  Anna ROSSOMANDO (PD) svolge talune considerazioni di carattere preliminare, con riserva di approfondimento ed integrazione nel corso delle prossime sedute.
  Sottolinea, in primo luogo, la delicatezza della tematica in esame, trattandosi della prospettazione di un'ipotesi di conflitto di attribuzione e, quindi, di valutazioni che attengono ai principi costituzionali e all'eventuale violazione di prerogative parlamentari.
  Dalla lettura della documentazione emerge come la questione si collochi nell'ambito di un processo penale in fase avanzata: di un processo in fase dibattimentale, nel quale si è esaurita la trattazione delle questioni preliminari.
  Secondo l'avvocato Brigandì la questione sarebbe emersa nel corso di tale procedimento.
  A questo proposito evidenzia come la Giunta non possa compiere un'attività istruttoria volta ad approfondire il merito di una questione che si sostanzia in una mera prospettazione difensiva che deve ancora essere provata in giudizio.
  La Giunta, tuttavia, dispone di alcuni elementi documentali certi, dai quali emerge che, in prima istanza, l'autorità giudiziaria Pag. 5aveva emesso un provvedimento di perquisizione e sequestro; che tale provvedimento non è stato eseguito perché la polizia giudiziaria si è resa conto che i locali nei quali avrebbero dovuto eseguirlo erano nella disponibilità di parlamentari; che successivamente l'autorità giudiziaria, correttamente, al fine di acquisire la stessa documentazione, ha emesso un provvedimento di esibizione e consegna.
  Da un lato, l'avvocato Brigandì afferma che questo sarebbe stato uno «stratagemma» per eludere la speciale tutela offerta dalla Costituzione al domicilio parlamentare. Ma la prospettazione difensiva, che trarrebbe spunto da prove dibattimentali ancora da valutare, non sembra offrire alla Giunta particolari elementi di valutazione. Dall'altro, il verbale di esecuzione delle operazioni attesta, con forza e valore di atto pubblico, che le operazioni sono avvenute alla presenza del legale della Lega Nord e alla presenza dell'onorevole Stefani, parlamentare e Tesoriere della Lega Nord, che ha posto a disposizione degli agenti l'impiegata amministrativa addetta al bilancio, senza avanzare contestazioni o sollevare eccezioni.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, sottolinea come la Giunta non debba sottostare ad un rigido regime di acquisizione delle prove, analogo a quello processuale. Tanto è vero che, nell'esame delle richieste di autorizzazione ad acta e delle questioni d'insindacabilità, la Giunta potrebbe decidere anche basandosi sui soli «chiarimenti» resi dal deputato interessato ai sensi dell'articolo 18, primo comma, del Regolamento della Camera.
  Ciò premesso, ricorda come nel particolare procedimento in corso la Giunta sia chiamata a fornire alla Presidenza della Camera «utili elementi di valutazione» e osserva come, dalla documentazione in esame, emergano taluni elementi utili e oggettivi, soffermandosi in particolare sulla «autorizzazione» che di fatto l'onorevole Stefani avrebbe dato allo svolgimento delle operazioni.
  Rileva, peraltro, come dalla stessa documentazione emergano anche talune anomalie, la cui rilevanza dovrà essere valutata con estrema attenzione dalla Giunta, poiché la prospettazione dell'avvocato Brigandì offre molti utili elementi sui quali riflettere.
  In primo luogo osserva che, se la polizia giudiziaria non ha eseguito il primo provvedimento, quello di sequestro, in quanto ha constatato che vi erano locali nella disponibilità di parlamentari, ciò implica necessariamente che l'autorità giudiziaria, nel momento in cui ha emanato il successivo provvedimento, quello di esibizione e consegna, fosse a conoscenza della circostanza che nella Sede della Lega vi fossero i predetti locali, dotati di una tutela rafforzata e direttamente prevista dalla Costituzione.
  In secondo luogo, ribadisce le modalità «sopra le righe» con le quali, come si apprende dalla nota dell'avvocato Brigandì, sarebbero stati acquisiti i documenti, giacché la polizia giudiziaria si sarebbe presentata dinanzi alla sede della Lega Nord usando toni perentori e con uno spiegamento di forze sproporzionato rispetto a quello necessario al fine di eseguire un ordine di esibizione e consegna. Ritiene, in particolare, che sarebbe stato sufficiente l'invio dei due agenti di polizia giudiziaria, senza alcun bisogno di affiancare anche i due consulenti tecnici.
  Ricorda, quindi, come secondo l'avvocato Brigandì, queste particolari modalità di esecuzione consentirebbero, nel caso specifico, di equiparare l'esecuzione del provvedimento di esibizione e consegna a quella di un ordine di perquisizione e sequestro, con conseguente violazione dell'articolo 68 della Costituzione.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.30.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI