CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 18 maggio 2017
820.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (III e IV)
COMUNICATO
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COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Giovedì 18 maggio 2017. — Presidenza della vicepresidente della IV Commissione Rosa Maria VILLECCO CALIPARI.

  La seduta comincia alle 13.20.

Sugli esiti della missione svolta a Malta dal 26 al 28 aprile 2017 in occasione della Conferenza interparlamentare sulla politica estera e di sicurezza comune (PESC) e sulla politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC).

  Rosa Maria VILLECCO CALIPARI, presidente, ricorda che dal 26 al 28 aprile scorso una delegazione delle Commissioni Affari esteri e Difesa si è recata a Malta, insieme con una delegazione delle corrispondenti Commissioni del Senato, per partecipare alla Conferenza interparlamentare sulla Politica estera e di sicurezza comune (PESC) e sulla Politica di sicurezza e difesa comune (PSDC), al termine della quale è stato adottato il documento di conclusioni riportato in allegato (vedi allegato).
  Dopo aver quindi ricordato che la delegazione della Camera dei deputati era composta dai deputati Artini, vicepresidente della IV Commissione, e Alli, componente della III Commissione, invita questi ultimi a riferire sullo svolgimento della Conferenza e sui suoi esiti.

  Paolo ALLI (AP-CpE-NCD) sottolinea che la Conferenza che si è celebrata a Malta ha rappresentato, come di consueto, un momento di riflessione ad alto livello su tematiche estremamente attuali nell'ambito della politica estera e di difesa dell'Unione europea. Segnala che il momento centrale dei lavori è stato rappresentato dal confronto con l'Alto Rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, che si è soffermata sull'importanza strategica della difesa comune quale fattore chiave per il futuro dell'Unione europea. Evidenzia che l'Alto Rappresentante ha chiarito alcuni punti fondamentali, come il rapporto dell'Unione europea con la NATO e la razionalizzazione della spesa per l'investimento nella difesa. Ritiene che questo ultimo punto, in particolare, richieda un maggiore esercizio Pag. 4di responsabilità da parte dei governi nazionali, facendo presente che tale tema è centrale anche in ambito NATO sin dal 2014 e ancor di più dopo le sollecitazioni da parte dell'Amministrazione Obama.
  Segnala, poi, che i lavori della Conferenza si sono articolati in diversi gruppi di lavoro e di aver presieduto quello in materia di immigrazione, nel corso del quale sono emerse le ormai consolidate posizioni di alcuni aggregati di Paesi Membri dell'Unione europea, tra coloro che sono contrari ad un burden sharing in materia e coloro che, invece, si appellano al principio della solidarietà europea. In tale contesto la delegazione greca ha proposto un emendamento concernente un meccanismo di compensazione tra i Paesi che sopportano il peso maggiore delle migrazioni e quelli che, invece, non accolgono migranti. Tale proposta ha incontrato la forte opposizione della Polonia, che ha minacciato di non approvare le conclusioni della Conferenza, come già verificatosi nella precedente riunione sotto presidenza slovacca, inducendo la Conferenza ad adottare un compromesso al ribasso.
  Anche in ragione di quanto descritto, ritiene che si sia ancora lontani da una coscienza condivisa riguardo al tema dell'immigrazione. In proposito, riferisce che i Paesi dell'Est europeo ritengono di non dover essere coinvolti nell'accoglienza dei migranti per due ragioni fondamentali: in primo luogo, perché, per anni, essi avrebbero accolto migranti dai Paesi dell'ex Unione Sovietica senza l'aiuto dell'Unione europea e, in secondo luogo, perché sostengono di essere solamente Paesi di transito, in quanto, verosimilmente, la destinazione finale della maggior parte dei migranti sarebbe la Germania o il Nord Europa. In conclusione, ritiene che sul tema dell'immigrazione occorra insistere ancora per giungere a un equilibrio all'interno dell'Unione europea partendo dall'apertura di una discussione degli Accordi di Dublino.
  Fa presente che tutti gli emendamenti proposti dalla delegazione italiana sono stati accolti nel testo delle conclusioni. In particolare, segnala l'emendamento proposto dal collega Artini che impegna l'Unione europea a lavorare nelle sedi opportune affinché il traffico di esseri umani sia riconosciuto come crimine contro l'umanità. Sottolinea che tale emendamento ha riscosso l'unanimità dei consensi, anche grazie al supporto dell'Alto Rappresentante Mogherini che aveva posto la questione anche in occasione della sua più recente audizione davanti alla Commissioni riunite esteri, difesa e politiche dell'Unione europea dei due rami del Parlamento.
  In conclusione, sottolinea come difesa comune e immigrazione restino ancora i temi centrali del dialogo europeo in ambito di politica estera e di sicurezza comune e che il dibattito su tali materie nella sede della Conferenza interparlamentare sulla PESC e sulla PSDC sia acceso ma sempre corretto.

  Massimo ARTINI (Misto-AL-TIpI) sottolinea, in aggiunta a quanto già riferito dal deputato Alli, che anche in questa occasione, come già nella precedente Conferenza, è stato possibile realizzare una proficua interlocuzione con i Paesi dell'area del Mediterraneo, che si è concretamente realizzata innanzitutto attraverso una riunione prodromica all'esame degli emendamenti, nella quale sono state concordate le posizioni da assumere. Rimarca, per inciso, che la presidenza maltese ha mediato in modo equilibrato tra le posizioni dei Paesi del Mediterraneo e quelle del gruppo Visegrad.
  Si sofferma, quindi, sulle questioni affrontate nel gruppo di lavoro più specificatamente dedicato ai temi della difesa, nel quale l'Alto Rappresentante Federica Mogherini ha insistito in modo particolare sull'importanza di sostenere le spese per la ricerca nel settore della difesa, nonché sull'esigenza di rendere più efficiente in tale ambito l'azione dei vari Paesi membri dell'Unione europea, tenuto conto che al momento al livello di spesa per investimenti nella difesa fatta dai Paesi dell'Unione non corrisponde, a paragone con Pag. 5altri attori mondiali, un livello equivalente di rendimento in termini di prestazioni. Riferisce, quindi, che su tali aspetti si è registrato un consenso unanime. Si è invece acceso un confronto interessante, soprattutto fra i Paesi dell'Europa del Nord, sulla questione dell'approccio da tenere rispetto al problema della sicurezza cibernetica e in particolare della diffusione dolosa, ad opera di Stati terzi, di notizie false ancorché verosimili nello spazio cibernetico pubblico di un altro Paese: problema che, secondo quanto riferito da una delegazione svedese venuta recentemente in visita alla Camera, avrebbe riguardato anche la Svezia ad opera di hacker non meglio identificati ma probabilmente russi. Si è convenuto al riguardo sulla necessità di trovare un sistema di verifica e controllo delle fonti delle notizie riportate nella rete.
  In conclusione, ricollegandosi alle considerazioni svolte dal deputato Alli sull'approvazione dell'emendamento proposto dalla delegazione italiana, evidenzia che l'iniziativa è stata ispirata da uno scambio di vedute con il comandante dell'operazione navale dell'Unione europea EUNAVFOR MED, l'ammiraglio Credendino, avuto in occasione di una missione svolta di recente dalla Commissione difesa a bordo della Garibaldi, allora nave bandiera di Sophia: scambio di vedute nel quale è emersa per l'appunto la necessità di configurare la lotta contro il traffico di migranti come crimine contro l'umanità.

  Paolo ALLI (AP-CpE-NCD) segnala che la delegazione parlamentare italiana, anche a scopo provocatorio, aveva presentato un emendamento volto a sollecitare la Commissione europea a valutare di escludere dal Patto di stabilità le spese relative ad investimenti in difesa. Evidenzia che tale emendamento ha, però, trovato il veto di alcuni Paesi – come il Portogallo, che non voleva affrontare emendamenti che agevolassero le spese legate alla difesa, o la Germania, da sempre contraria a modificare le regole del Patto di stabilità – ed è stato respinto. Nel segnalare la sua condivisione di tale emendamento, ricorda che l'Europa si trova in una fase di emergenza e che, quindi, sarebbe giusto escludere le spese legate alla difesa dal Patto di stabilità in quanto, anch'esse, sostenute per ragioni di emergenza. Condividendo quanto detto dall'Alto Rappresentante Mogherini rispetto alla razionalizzazione delle risorse e alla opportunità di mettere a disposizione i fondi strutturali per la ricerca nel campo della difesa, ritiene che tali somme non siano, però, sufficienti a realizzare progressi ai fini del conseguimento del 2 per cento del Pil invocato anche dal Segretario Generale della NATO.

  Rosa Maria VILLECCO CALIPARI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara concluse le comunicazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 13.35.

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