CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 20 aprile 2017
806.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per le questioni regionali
COMUNICATO
Pag. 215

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 20 aprile 2017. — Presidenza del presidente Gianpiero D'ALIA.

  La seduta comincia alle 8.15.

Documento di economia e finanza 2017.
Doc. LVII, n. 5.

(Parere alla V Commissione della Camera e alla 5a Commissione del Senato).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione inizia l'esame.

  La senatrice Pamela Giacoma Giovanna ORRÙ (PD), relatrice, fa presente che la Commissione è chiamata ad esprimersi, in sede consultiva, sul Documento di economia e finanza (DEF), che ai sensi della legge di contabilità e finanza pubblica (legge n. 196 del 2009), costituisce il principale documento di programmazione della politica economica e di bilancio. Il DEF definisce, in una prospettiva di medio-lungo termine, gli impegni sul piano del consolidamento delle finanze pubbliche e gli indirizzi Pag. 216sul versante delle diverse politiche pubbliche del nostro Paese. L'esame parlamentare è diretto alla condivisione, tramite l'approvazione di atti di indirizzo da parte di Camera e Senato, degli obiettivi in esso recati. Il Documento svolge inoltre una delicata e importante funzione informativa a livello nazionale, comunitario e internazionale, in grado di rendere pienamente visibili e trasparenti le scelte di policy.
  Quanto alla struttura, il DEF si compone di tre sezioni e di una serie di allegati.
  La prima sezione espone lo schema del Programma di Stabilità (PdS), che contiene tutti gli elementi e le informazioni richiesti dai regolamenti dell'Unione europea e dal Codice di condotta sull'attuazione del Patto di stabilità e crescita. Nello specifico, il PdS reca, fra gli altri, gli obiettivi di politica economica e il quadro delle previsioni economiche e di finanza pubblica per il triennio successivo; l'aggiornamento delle previsioni per l'anno in corso, con evidenziazione degli eventuali scostamenti rispetto al precedente Programma di stabilità; l'indicazione dell'evoluzione economico-finanziaria internazionale; un confronto con le previsioni macroeconomiche e di bilancio della Commissione più recenti; le previsioni per i principali aggregati del conto economico delle amministrazioni pubbliche; gli obiettivi programmatici definiti in coerenza con il rispetto dei vincoli derivanti dall'appartenenza all'unione europea e l'articolazione della manovra necessaria per il conseguimento degli stessi.
  La seconda sezione, denominata «Analisi e tendenze della finanza pubblica», contiene l'analisi del conto economico e del conto di cassa nell'anno precedente, le previsioni tendenziali del saldo di cassa del settore statale e le indicazioni sulle modalità di copertura. A detta sezione è allegata una Nota metodologica contenente i criteri di formulazione delle previsioni tendenziali a legislazione vigente per il triennio successivo.
  La terza sezione, relativa al «Programma Nazionale di Riforma (PNR)», in coerenza con il Programma di Stabilità, dà conto: dello stato di avanzamento delle riforme avviate; degli squilibri macroeconomici nazionali e dei fattori di natura macroeconomica che incidono sulla competitività; delle priorità del Paese e delle principali riforme da attuare, dei tempi previsti per la loro attuazione e la compatibilità con gli obiettivi programmatici indicati nella prima sezione del DEF; degli effetti delle riforme in termini di crescita dell'economia, della competitività del sistema economico e dell'occupazione.
  Nel DEF si dà conto del percorso di crescita economica, graduale ma significativa, e si sottolinea la volontà di proseguire nel solco delle politiche economiche, attuate sin dall'inizio della legislatura, dirette a favorire la crescita dell'economia e dell'occupazione, nel rispetto degli obiettivi di contenimento del deficit e del debito pubblico.
  Passando allo scenario macroeconomico nazionale, prosegue la relatrice, il DEF evidenzia segnali di graduale ripresa, con una previsione (nell'ambito dello scenario programmatico) di crescita del PIL pari all'1,1 per cento per l'anno in corso, all'1 per cento per ciascuno degli anni 2018 e 2019, all'1,1 per cento per il 2020. Quanto al tasso di disoccupazione, esso è previsto pari all'11,5 per cento per l'anno in corso, all'11,1 per il 2018, al 10,5 per il 2019 e al 10 per il 2020. Il tasso di indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni (in rapporto al PIL) risulta pari al 2,1 per cento per l'anno in corso, all'1,2 per il 2018, allo 0,2 per il 2019, per poi sostanzialmente azzerarsi nel 2020, in cui si prevede il pareggio di bilancio. Quanto al rapporto tra debito e PIL, esso sarà pari a 132,5 per cento nell'anno in corso, al 131 nel 2018, al 128,2 nel 2019 e 125,7 nel 2020. Per la prima volta dopo l'inizio della crisi economica tale rapporto decresce, denotando un'importante inversione di tendenza.
  I suddetti obiettivi verranno perseguiti senza l'attivazione delle clausole di salvaguardia, che avrebbero comportato un incremento delle imposte indirette (IVA ed accise), secondo quanto previsto da precedenti provvedimenti legislativi di finanza pubblica; a tal fine, il Governo intende Pag. 217adottare misure «sul lato della spesa e delle entrate, comprensive di ulteriori interventi di contrasto all'evasione».
  Soffermandosi in particolare sul Programma nazionale di riforma, la relatrice rileva che esso è incentrato principalmente sull'esigenza di dare continuità alle iniziative assunte dal 2014, al fine di «rimuovere gli impedimenti strutturali alla crescita su molti fronti», quali «il mercato del lavoro, il settore bancario, il mercato dei capitali, le regole fiscali, la scuola, la pubblica amministrazione, la giustizia civile».
  Per quanto di interesse specifico della Commissione, la relatrice si sofferma sugli impegni del Governo al completamento della riforma della pubblica amministrazione. Fra i provvedimenti in corso di approvazione segnala lo schema di decreto legislativo sul pubblico impiego, del quale la Commissione per le questioni regionali ha avviato l'esame, e del decreto legislativo correttivo al testo unico sulle società a partecipazione pubblica, sul quale la Commissione si è espressa nella scorsa seduta. Viene altresì richiamato, prosegue la relatrice, l'intendimento di portare avanti il riordino della disciplina dei servizi pubblici locali, diretta, fra l'altro, a limitare i casi di affidamento diretto, a favorire forme di concorrenza e processi di aggregazione industriale. In proposito rammenta che il relativo decreto legislativo, pur essendo stato approvato in via definitiva dal Governo a conclusione della fase consultiva (che ha interessato anche le Camere), non è stato promulgato essendo nel frattempo intervenuta la sentenza della Corte Costituzionale n. 256 del 2016, con cui era stata censurata la previsione, recata nella disposizione di delega, secondo cui i decreti delegati dovessero essere adottati previo parere, e non invece intesa, in sede di Conferenza unificata. Poiché nel frattempo i termini per l'esercizio della delega sono stati superati, occorre ora a suo avviso accordare priorità a un'iniziativa che consenta l'entrata in vigore del riordino in tempi rapidi, e comunque prima della conclusione della legislatura in corso.
  La relatrice auspica altresì che nell'ambito del Programma di riforme istituzionali sia inserita anche la riforma del sistema delle Conferenze, da promuovere facendo tesoro degli esiti dell'attività che la Commissione per le questioni regionali ha svolto e sta svolgendo. Ciò al fine di procedere a un ragionato riordino delle competenze in tema di raccordo fra Stato e Regioni anche in vista dell'eventuale attuazione dell'articolo 11 della legge costituzionale n. 3 del 2001, riguardante l'integrazione della Commissione con rappresentati degli enti territoriali.
  Nel Documento si richiamano altresì i risultati conseguiti con riferimento alla riforma del bilancio, a partire dalla confluenza nelle legge di bilancio della legge di stabilità, ciò che permette al decisore politico di concentrarsi sull'insieme delle entrate e delle spese pubbliche piuttosto che sulla loro variazione al margine.
  Per quanto concerne gli enti territoriali, i costi e i fabbisogni standard – introdotti dal decreto legislativo n. 216 del 2010, nell'ambito dell'attuazione della delega sul federalismo fiscale di cui alla legge n. 42 del 2009 – rimangono il cardine per individuare i parametri cui ancorare il finanziamento delle spese fondamentali degli enti medesimi, al fine di assicurare anche nella finanza decentrata il definitivo superamento del criterio della spesa storica. Risultano a suo giudizio di particolare interesse in proposito: sia il DPCM 29 dicembre 2016, con cui si è proceduto ad ancorare ai fabbisogni standard il finanziamento, nei comuni delle Regioni a statuto ordinario, delle spese riguardanti istruzione, smaltimento rifiuti, asili nido, funzioni generali di amministrazione e controllo, polizia locale, viabilità e territorio, trasporto pubblico locale; sia analogo provvedimento, il cui iter di approvazione è ancora in corso, per il finanziamento delle spese delle Città metropolitane e Province riguardanti istruzione, territorio e ambiente, trasporto e funzioni generali.
  Nel Documento si rimarca inoltre l'importanza dell'introduzione per gli enti territoriali del principio del pareggio di bilancio e la previsione di un unico saldo di competenza, semplicemente non negativo, tra entrate e spese finali. Ciò ha condotto, Pag. 218prosegue la relatrice, al superamento del Patto di stabilità interno, con effetti positivi in termini di espansione degli investimenti.
  Nell'ambito del Programma nazionale di riforma si dà conto dei risultati positivi del ciclo di programmazione 2007-2013, che sono testimoniati dal «pieno assorbimento delle risorse europee» certificato in sede di rendicontazione il mese scorso. Quanto all'avvio della nuova programmazione 2014-2020, essa è stata accompagnata dal rafforzamento della cooperazione istituzionale e della programmazione degli interventi, attraverso una forte sinergia tra Governo e amministrazioni territoriali, che si è tradotta con l'approvazione del Masterplan e dei Patti per il Sud.
  La relatrice si sofferma, inoltre, sull'inserimento, in attuazione di una disposizione voluta fortemente dal Parlamento nell'ambito della riforma della legge di contabilità e finanza pubblica, di una specifica sezione riguardante il benessere equo e sostenibile. Accanto agli obiettivi finanziari tradizionali viene così dato il giusto rilievo anche ad obiettivi di benessere, misurati attraverso indicatori quali il reddito medio disponibile, la disuguaglianza dei redditi, la mancata partecipazione al mercato del lavoro, le emissioni di CO2 e altri gas nocivi all'ambiente.
  Nell'ambito delle audizioni svolte sul Documento presso le Commissioni bilancio di Camera e Senato, la relatrice fa presente che gli enti territoriali hanno svolto una serie di considerazioni di specifico interesse per la Commissione. In particolare, è stata sottolineata la priorità da accordare al rilancio degli investimenti che necessita, fra l'altro, di una capacità di programmazione virtuosa della spesa in conto capitale – peraltro favorita dal riordino della disciplina contabile – e di effettivi margini di manovra dei bilanci degli enti territoriali, non ulteriormente comprimibili. È stata altresì sottolineata l'esigenza di poter avere certezza delle risorse, specie nel settore sociale e in quello dei trasporti pubblici locali, al fine di poter dar riscontro alle attese dei cittadini in ambiti nevralgici.
  Connessa al tema degli investimenti e delle risorse, appare poi la richiesta di favorire forme di autonomia e responsabilità finanziaria, che presuppone il graduale superamento del sistema di finanza derivata, in attuazione di quanto disposto all'articolo 119 della Costituzione.
  Sono state poi richiamate le difficoltà finanziarie in cui versano gli enti di area vasta, e in particolare le Province, che rendono problematico l'assolvimento delle funzioni fondamentali.
  Ad avviso della relatrice si tratta di sollecitazioni di cui è auspicabile che si tenga conto in vista della manovra di bilancio per il 2018, sia pure nel rispetto degli equilibri economici del Paese.
  Propone conclusivamente di esprimere un parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 1).

  La Commissione approva la proposta di parere della relatrice.

Istituzione dell'anno ovidiano e celebrazione della ricorrenza dei duemila anni dalla morte di Ovidio.
Ulteriore nuovo testo S. 2304-2355.

(Parere alla 7a Commissione del Senato).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame.

  Gianpiero D'ALIA, presidente, in sostituzione del relatore, senatore Del Barba, impossibilitato a partecipare alla seduta odierna, fa presente che La Commissione è chiamata a esprimere il parere, per gli aspetti di competenza, alla Commissione 7a (Istruzione pubblica, beni culturali) del Senato, sul testo unificato NT4 dei disegni di legge S. 2304 e S. 2355, recante «Istituzione dell'anno ovidiano e celebrazione della ricorrenza dei duemila anni dalla morte di Ovidio».
  Il testo unificato adottato dalla Commissione si compone di cinque articoli.
  L'articolo 1 prevede che, nell'ambito delle finalità di salvaguardia e di promozione del patrimonio culturale, storico, artistico e letterario nazionale, sia celebrata Pag. 219la figura del poeta Ovidio e ne sia valorizzata l'opera in Italia e all'estero. Prevede, inoltre, che l'anno 2017, nel quale ricorrono duemila anni dalla morte del Poeta, sia dichiarato «anno ovidiano».
  L'articolo 2 enumera gli interventi di promozione della conoscenza di Ovidio, che, posti in essere nel biennio 2017-2018, saranno oggetto di finanziamento pubblico.
  Si tratta, prosegue il presidente e relatore, in particolare, degli interventi volti a realizzare i seguenti obiettivi: sostegno delle attività formative e culturali dirette a promuovere in Italia e all'estero la conoscenza della figura e dell'opera di Ovidio. In tali interventi di sostegno potranno essere coinvolti enti pubblici e privati; recupero del materiale culturale riguardante la figura di Ovidio, da collocare in una apposita sede individuata nella città di Sulmona; recupero edilizio e riorganizzazione dei luoghi legati alla vita e all'opera di Ovidio situati nella città di Sulmona e nella Valle Peligna; avvio di un itinerario turistico-culturale denominato Parco letterario ovidiano e realizzazione di un gemellaggio istituzionale con Roma, dove il poeta soggiornò a lungo, e Costanza, in Romania, luogo del suo esilio; promozione della formazione scolastica e della ricerca scientifica avente ad oggetto l'opera di Ovidio; più in generale, realizzazione di ogni iniziativa volta a perseguire le finalità di cui al provvedimento in esame.
  L'articolo 3 istituisce il Comitato promotore delle celebrazioni ovidiane, presieduto dal Presidente del Consiglio dei ministri, o da un suo delegato, e composto dai Ministri dell'istruzione e dei beni culturali (o loro delegati), dal Presidente della Regione Abruzzo, da due parlamentari eletti nella Regione Abruzzo, dal Sindaco del Comune di Sulmona, dal Presidente della Destinazione turistica di Sulmona-DMC Cuore dell'Appennino, da illustri esperti in materia ovidiana da nominare con decreto ministeriale e da tre studenti specializzati nella conoscenza della vita e delle opere di Ovidio (questi ultimi senza diritto di voto).
  L'articolo 4 attribuisce al Comitato promotore un contributo straordinario di 350.000 euro per ciascuno degli anni 2017 e 2018, destinato all'attuazione del provvedimento in esame.
  L'articolo 5 provvede alla copertura finanziaria degli oneri derivanti dal provvedimento.
  Propone conclusivamente di esprimere un parere favorevole (vedi allegato 2).

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 8.25.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

  Giovedì 20 aprile 2017. — Presidenza del presidente Gianpiero D'ALIA.

  La seduta comincia alle 8.25.

Schema di decreto legislativo recante modifiche e integrazioni al testo unico del pubblico impiego, di cui al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.
Atto n. 393.

(Rilievi alla XI Commissione della Camera e alla 1a Commissione del Senato).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del regolamento, e conclusione – Valutazione favorevole con rilievi).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo in oggetto, rinviato nella seduta del 6 aprile 2017.

  Gianpiero D'ALIA, presidente e relatore, fa presente che lo scorso 6 aprile è stata sancita l'intesa sul provvedimento in titolo in sede di Conferenza Stato-Regioni ed è stato altresì acquisito il parere della Conferenza unificata.
  Presenta quindi una proposta di valutazione favorevole con rilievi (vedi allegato 3).

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  Il deputato Francesco RIBAUDO (PD), nel preannunciare il voto favorevole sulla proposta, ritiene in particolare condivisibile il terzo rilievo riguardante l'invito rivolto alle Commissioni di merito a valutare la circostanza che la disciplina della contrattazione collettiva nel pubblico impiego e dei rapporti tra questa e la legge non sia esplicitata tra le materie oggetto di delega legislativa.

  Poiché nessun altro chiede di intervenire, si passa alla votazione della proposta di valutazione favorevole con rilievi.

  La Commissione approva quindi la proposta del relatore.

Schema di decreto legislativo recante modifiche al decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, in attuazione dell'articolo 17, comma 1, lettera r), della legge 7 agosto 2015, n. 124.
Atto n. 391.

(Rilievi alle Commissioni riunite I e XI della Camera e alla 1a Commissione del Senato).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Valutazione favorevole con rilievi).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo in oggetto, rinviato nella seduta del 6 aprile 2017.

  Gianpiero D'ALIA, presidente e relatore, fa presente che lo scorso 6 aprile è stata sancita l'intesa sul provvedimento in titolo in sede di Conferenza Stato-Regioni ed è stato altresì acquisito il parere della Conferenza unificata.
  Presenta quindi una proposta di valutazione favorevole con rilievi (vedi allegato 4).

  La Commissione approva la proposta di deliberazione favorevole con rilievi del relatore.

  La seduta termina alle 8.35.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

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