CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 22 marzo 2017
788.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
Pag. 81

COMITATO PERMANENTE SULL'ATTUAZIONE DELL'AGENDA 2030 E GLI OBIETTIVI DI SVILUPPO SOSTENIBILE

INDAGINE CONOSCITIVA

  Mercoledì 22 marzo 2017. — Presidenza della presidente Maria Edera SPADONI.

  La seduta comincia alle 10.05.

Indagine conoscitiva sull'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
Audizione del Direttore dell'Autorità nazionale – UAMA (Unità per le autorizzazioni dei materiali di armamento), Ministro Plenipotenziario Francesco Azzarello.
(Svolgimento e conclusione).

  Maria Edera SPADONI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati. Introduce, quindi, l'audizione.

  Francesco AZZARELLO, Direttore dell'Autorità nazionale – UAMA (Unità per le autorizzazioni dei materiali di armamento), svolge una relazione sui temi oggetto dell'indagine.

  Intervengono quindi Pia Elda LOCATELLI (Misto-PSI-PLI), Tatiana BASILIO (M5S), Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD) e Maria Edera SPADONI, presidente.

  Francesco AZZARELLO, Direttore dell'Autorità nazionale – UAMA (Unità per le autorizzazioni dei materiali di armamento), replica e fornisce ulteriori precisazioni.

  Maria Edera SPADONI, presidente, dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 11.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 22 marzo 2017. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. – Interviene il sottosegretario agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.

  La seduta comincia alle 12.45.

Istituzione della Giornata nazionale degli italiani nel mondo.
C. 3831 La Marca ed altri e C. 4325 Caruso ed altri.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 15 marzo scorso.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, comunica che il relatore ha presentato un emendamento riferito all'articolo 1 e che non sono state presentate altre proposte emendative.

  Marco FEDI (PD), relatore, illustra il suo emendamento 1.100 e ne raccomanda l'approvazione (vedi allegato 1). Segnala che l'emendamento presentato risponde alla raccomandazione, espressa nella scorsa seduta dall'onorevole Porta, di modificare la data di celebrazione della Giornata nazionale degli italiani nel modo, fissata dal testo base al 12 ottobre. Ricorda che i presentatori della proposta di legge avevano scelto la data del 12 ottobre per porre l'accento sulle questioni legate al tema delle migrazioni, ma le possibili polemiche su questa data rischiavano di spostare il dibattito dal tema principale.
  Sottolinea che, anche su proposta dell'onorevole La Marca, prima firmataria della proposta di legge C. 3831, si è scelto di indicare il 31 gennaio come nuova data di celebrazione della Giornata nazionale Pag. 82degli italiani nel mondo. Ricorda che il 31 gennaio 1901 venne approvata la prima legge sull'emigrazione, dopo un ampio dibattito in Parlamento. Tale normativa introdusse le prime forme di tutela per coloro che lasciavano l'Italia, assicurando loro degli efficaci strumenti di protezione. Segnala che il punto centrale della legge era la creazione di un unico ente di controllo, il Commissariato generale per l'emigrazione, che dipendeva direttamente dal Ministero degli affari esteri e si occupava di tutte le problematiche legate all'emigrazione, che, fino a quel momento, si trovavano divise su varie competenze. Inoltre, con quella legge venivano aboliti gli agenti delle compagnie di navigazione, sostituiti con i rappresentanti dei vettori, carica alla quale si accedeva solo richiedendo ogni anno al Commissario una «patente di vettore», come spiegava l'articolo 13.
  Sottolinea che al centro di quella legge si collocava la tutela dell'emigrante: a questo scopo veniva istituita nei porti di imbarco di Palermo, Napoli e Genova una Commissione ispettiva che aveva il compito di verificare che le navi impiegate fossero in possesso di tutti i requisiti previsti dalle normative sanitarie. L'emigrante, inoltre, non era tutelato solo alla partenza e durante il viaggio: una volta sbarcato a terra, continuava ad essere aiutato dal Paese d'origine. Infatti, ricorda che, nonostante le difficoltà, grazie a questa normativa, vennero creati nei principali Paesi oggetto di flussi migratori dall'Italia patronati ed enti di tutela che fornivano assistenza legale e sanitaria a chi ne avesse necessità.
  Concludendo, ritiene che la legge 31 gennaio 1901, n. 23, segna il primo passo in direzione di forme di assistenza e tutela delle comunità italiane nel mondo e, per tutte le ragioni esposte, raccomanda l'approvazione del suo emendamento in vista dell'approvazione definitiva del provvedimento, per il quale auspica il trasferimento alla sede legislativa.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA esprime parere favorevole sull'emendamento 1.100 del relatore.

  La Commissione approva l'emendamento 1.100.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, comunica che, avendo il relatore avanzato una proposta di trasferimento del provvedimento alla sede legislativa ed essendosi concluso l'esame preliminare dello stesso provvedimento, questo sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione del parere anche ai fini del trasferimento in sede legislativa. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 12.50.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 22 marzo 2017. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. – Interviene il sottosegretario agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.

  La seduta comincia alle 12.50.

Modifiche alla legge 6 dicembre 1991, n. 394, e ulteriori disposizioni in materia di aree protette.
C. 4144 approvata, in un testo unificato, dal Senato.
(Parere alla VIII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Maria Chiara CARROZZA (PD), relatrice, premettendo che proposta di legge C. 4144 è stata approvata, in un testo unificato, dal Senato il 10 novembre 2016 e che essa costituisce un intervento di riordino complessivo della disciplina in materia di aree protette, novellando la legge n. 394 del 1991, e prevedendo ulteriori disposizioni in materia, ricorda che le competenze Pag. 83della III Commissione riguardano, innanzitutto, le disposizioni contenute nell'articolo 1, comma 1, lettera a), che modifica l'articolo 2 della legge n. 394 del 1991, concernente la classificazione delle aree naturali protette, dove appare mantenuto (al comma 1) il riferimento al rilievo internazionale che i parchi nazionali possono rivestire.
  Segnala che, al comma 4, la nuova disposizione prevede che le aree protette marine siano definite, oltre che ai sensi del Protocollo di Ginevra relativo alle aree specialmente protette del Mediterraneo, siglato nel 1982 e ratificato ai sensi della legge 5 marzo 1985, n. 127, come già previsto nella normativa vigente, anche della Strategia nazionale per la biodiversità 2013, che rappresenta un importante strumento per l'attuazione della Convenzione sulla Diversità Biologica, adottata il 5 giugno 1992, al Summit mondiale di Rio de Janeiro delle Nazioni Unite su ambiente e sviluppo e ratificata dall'Italia con la legge n. 124 del 1994. Sottolinea come questo riferimento determini un inquadramento della materia nel novero degli impegni assunti dal nostro Paese a livello internazionale ai fini della tutela della biodiversità, con riferimento agli Obiettivi di sviluppo sostenibile.
  Quanto al Protocollo di Ginevra sulle aree specialmente protette del Mediterraneo, ricorda che esso è finalizzato ad assicurare la tutela di alcune zone marine particolarmente rilevanti ai fini della salvaguardia del paesaggio, delle risorse e del patrimonio culturale che caratterizzano la regione mediterranea, attraverso la creazione di aree a protezione speciale. Ricorda, inoltre, che il Protocollo prevede, tra le principali misure che gli Stati dovrebbero adottare a tutela di queste aree, degli habitat o degli ecosistemi che esse rappresentano, la creazione di zone cuscinetto intorno all'area protetta, la cooperazione con altri Stati, la proibizione o la regolamentazione di determinate attività e l'adozione di procedure di informazione degli altri Stati e del pubblico. Sottolinea come l'esigenza di incrementare le aree protette del mediterraneo sia particolarmente stringente: con riguardo alle zone umide costiere, la percentuale di aree di importanza internazionale non sottoposta a protezione varia dal 61,4 per cento per la parte occidentale del mare al 72,8 per cento per quella orientale.
  Segnala che un'ulteriore norma di competenza è racchiusa nel nuovo comma 5, che prevede la possibilità che le aree naturali protette prossime al confine di Stato possano essere costituite come aree protette transfrontaliere sulla base di convenzioni, trattati o accordi internazionali. Evidenzia che qualora l'area interessata sia un parco o una riserva naturale regionale, si prevede che l'accordo che ne disciplina il regime di aree protetta transfrontaliera sia stipulato d'intesa con la regione interessata, per quanto riguarda gli aspetti di sua competenza. Inoltre, mette in evidenza che il comma 5 prevede che l'atto di costituzione dell'area protetta transfrontaliera stabilisca le procedure di partecipazione dell'ente gestore dell'area protetta nazionale o regionale interessata alla stessa area protetta transfrontaliera, nonché le eventuali forme di partecipazione degli enti pubblici statali e territoriali interessati.
  A conferma della rilevanza europea della materia, ricorda che i nuovi commi da 5-ter a 5-quinquies prevedono misure per le aree del territorio nazionale inserite nella rete ecologica europea «Natura 2000», in attuazione della direttiva 2009/147/CE e della direttiva 92/43/CEE, e per la loro gestione. Segnala che alle aree inserite nella rete ecologica «Natura 2000» si applicano le disposizioni del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997 e del decreto del Ministro dell'ambiente del 17 ottobre 2007. Infine, sottolinea che si prevede l'affidamento della gestione dei siti di importanza comunitaria (SIC), delle zone speciali di conservazione (ZSC), di cui alla direttiva 92/43/CEE, e delle zone di protezione speciale (ZPS), di cui alla direttiva 2009/147/CE, laddove rientranti, in tutto o in parte, in un parco nazionale o regionale, in una riserva naturale statale o regionale, in un'area marina protetta, al corrispondente ente gestore.Pag. 84
  Segnala che la Commissione Ambiente ha inserito un nuovo articolo (articolo 1-bis) che sostituisce l'articolo 4 della legge n. 394 del 1991 e disciplina il Piano nazionale triennale per le aree naturali protette, il quale definisce linee strategiche, finalità, programmi operativi, progetti coerenti con le politiche di mitigazione e di adattamento al cambiamento climatico per le aree naturali protette e con l'implementazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati in sede internazionale e contenuti nell'Agenda globale per lo sviluppo sostenibile 2030, nonché l'attuazione, per quanto di competenza, della Strategia Nazionale delle Green Communities, di cui all'articolo 72 della legge n. 221 del 2015. A questo scopo, ricorda che il Piano indica le risorse finanziarie provenienti anche dall'Unione europea e da altri contributi nazionali, regionali e internazionali.
  Segnala, altresì, che l'articolo 3 della proposta di legge, modificando l'articolo 8 della legge n. 394 del 1991, prevede che, qualora il territorio del parco o della riserva naturale ricomprenda siti militari, alla loro istituzione si procede sentito il Ministero della difesa, che si esprime entro sessanta giorni dal ricevimento della richiesta.
  In base a quanto esposto, propone che la Commissione esprima un parere favorevole sul provvedimento in esame, che riordina la materia delle aree protette di rilevanza nazionale, regionale ed internazionale.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA si associa alla relazione illustrata dall'onorevole Carrozza.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole della relatrice.

  La seduta termina alle 12.55.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 22 marzo 2017. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. – Interviene il sottosegretario agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.

  La seduta comincia alle 12.55.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del Regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-10895 Quartapelle Procopio: Sul trattamento dei lavoratori frontalieri a San Marino.

  Tiziano ARLOTTI (PD), in qualità di cofirmatario dell'interrogazione in titolo, ne illustra il contenuto.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Tiziano ARLOTTI (PD), ringraziando il rappresentante del Governo per la risposta puntuale e tempestiva, dichiara di aver apprezzato l'intervento dell'Ambasciatrice italiana presso la Repubblica di San Marino, con il quale ha rivendicato parità di trattamento per i lavoratori frontalieri. Rammentando i buoni rapporti tra il nostro Paese e la Repubblica di San Marino, anche in riferimento alla conclusione di Accordi per evitare la doppia imposizione, ritiene che la vicenda dell'aumento dell'onere contributivo sull'impiego di un lavoratore frontaliero rispetto all'assunzione di un lavoratore sammarinese vada risolta al più presto. Ricorda, infatti, che attualmente i lavoratori frontalieri italiani presso la Repubblica di San Marino sono circa 5.200. Tale numero si è ridotto negli ultimi anni a causa della crisi economica, che ha colpito anche le imprese sammarinesi. Quindi, ritiene non vi siano motivi per non procedere alla stabilizzazione di tali lavoratori e per giungere finalmente Pag. 85alla parità di trattamento tra i lavoratori frontalieri italiani e quelli sammarinesi. Ritiene che il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale debba monitorare attentamente questa situazione, anche in collaborazione con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Auspica, infine, che venga adottato uno specifico statuto per i lavoratori frontalieri.

5-10896 Spadoni: Sulla convocazione del Comitato interministeriale per la Cooperazione e lo Sviluppo (CICS).

  Maria Edera SPADONI (M5S) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è firmataria.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Maria Edera SPADONI, nel dichiararsi insoddisfatta, chiede che sia fissato un termine più specifico e stringente per la convocazione del Comitato interministeriale per la cooperazione e lo sviluppo, ritenendo che l'aggettivo «imminente», utilizzato dal rappresentante del Governo, non sia soddisfacente. Ricorda che la legge n. 125 del 2014 è stata approvata dal Parlamento in un clima di ampia condivisione e, anche per questa ragione, dovrebbe essere applicata più rapidamente e correttamente possibile. Apprezza l'annuncio da parte del rappresentante del Governo dell'assunzione di 60 tecnici presso l'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, ma, anche in questo caso, richiede che sia fissato un termine specifico per l'emanazione dei decreti attuativi. Infatti, ritiene che l'Agenzia abbia bisogno di una quantità di personale adeguata per svolgere l'importante ruolo che le è stato affidato e che non può conseguire non avendo ad oggi ancora ricevuto le risorse umane necessarie. A tale proposito, concludendo, ricorda che troppo spesso la materia della cooperazione internazionale non viene trattata con l'attenzione che dovrebbe avere.

5-10897 Piras: Sul fermo di un sindaco italiano all'aeroporto di Istanbul.

  Michele PIRAS (MDP) illustra l'interrogazione in titolo, ricordando come la vicenda specifica descritta consenta di esprimere una più generale preoccupazione riguardo il mancato rispetto dei diritti umani e la tenuta del sistema democratico in Turchia a seguito del fallito golpe del 15 luglio 2016.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Michele PIRAS (MDP), ringraziando il rappresentante del Governo per aver fornito una risposta chiara, dichiara che, nonostante la vicenda oggetto dell'interrogazione si sia conclusa, tutto sommato con un danno limitato, non può dichiararsi né soddisfatto né insoddisfatto della risposta del Governo. Riscontra una certa debolezza nei confronti di questa situazione; infatti, pur riconoscendo il ruolo strategico della Turchia anche in quanto Paese della NATO, ritiene estremamente preoccupante la disgregazione degli istituti democratici che si sta registrando in quel Paese. Inoltre, esprime una specifica preoccupazione per i diritti di alcune minoranze che storicamente vengono discriminate in Turchia, come i curdi. Auspica che su questo tema possa aprirsi una discussione nel nostro Paese e che l'Italia promuova una simile discussione nelle sedi internazionali preposte.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 13.20.

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INTERROGAZIONI

  Mercoledì 22 marzo 2017. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. – Interviene il sottosegretario per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.

  La seduta comincia alle 13.20.

5-08834 Sanga: Sulle diciannove donne curde bruciate vive dal Daesh a Mosul.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Giovanni SANGA (PD), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta e, in particolare, dell'impegno del Governo in aree di forte tensione, come l'Iraq.

5-02290 Manlio Di Stefano: Su trasferimenti forzati di comunità beduine e sul futuro di progetti di cooperazione allo sviluppo a rischio di demolizione nei territori palestinesi.
5-10802 Cimbro: Su trasferimenti forzati di comunità beduine e sul futuro di progetti di cooperazione allo sviluppo a rischio di demolizione nei territori palestinesi.
5-10787 Tidei: Su trasferimenti forzati di comunità beduine e sul futuro di progetti di cooperazione allo sviluppo a rischio di demolizione nei territori palestinesi.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che le interrogazioni in titolo, vertendo sulla stessa materia, saranno svolte congiuntamente.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA risponde alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Maria Edera SPADONI (M5S), replicando, in quanto cofirmataria dell'interrogazione Di Stefano 5-02290, ritiene che quella del Governo non può essere considerata una risposta, in quanto si assicura solamente che il Governo italiano sta monitorando la situazione. Sottolinea che, nonostante le rimostranze del rappresentante del Consolato italiano, gli ordini di confisca rimangono e i bambini non possono usufruire delle attrezzature di gioco installate nella «Scuola di Gomme», costruita dalla ONG italiana Vento di Terra di Milano, e donate dal Governo italiano. Apprezza che siano state manifestate rimostranze da parte del Governo italiano, ma se Israele non ne tiene conto è il nostro Paese a perdere credibilità.

  Michele PIRAS (MDP), replicando, in quanto cofirmatario dell'interrogazione Cimbro 5-10802, ringrazia il rappresentante del Governo per la risposta e sottolinea che, con il passare degli anni e la persistente assenza di due Stati distinti, la prospettiva di raggiungere una situazione di pace stabile diventa sempre più un miraggio. A tale proposito, sottolinea come la pace diventa sempre più irrealizzabile se manca la continuità territoriale dell'area destinata ai palestinesi e se non viene riconosciuto da parte israeliana lo Stato palestinese. Allo stesso modo, ritiene che la stabilizzazione dell'area diventa sempre più difficile a seguito delle dichiarazioni del neoeletto presidente statunitense e con la deliberazione di nuovi insediamenti da parte israeliana. Pur riconoscendo che il nostro Paese non può fare molto di più in proposito, ricorda che il Parlamento ha approvato una mozione che impegna il Governo a riconoscere lo Stato palestinese, pur se in termini diversi rispetto a quanto fatto da altri Parlamenti europei, e chiede che il Governo dia seguito agli impegni presi in quella occasione, e che ricorda di aver sostenuto, affinché il nostro Paese abbia una posizione più chiara e determinata sulla questione israelo-palestinese. Concludendo, ricorda che, anche se l'attenzione internazionale sembra essersi spostata su altre vicende, la Cisgiordania resta un'area strategica e che in quei territori vive un popolo, quello israeliano, che ha diritto alla sicurezza, ma anche un popolo, quello palestinese, che ad oggi non Pag. 87vive in sicurezza e nella pienezza dei diritti.

  Marietta TIDEI (PD) replicando, ringrazia il Governo per la risposta e ricorda di aver visitato la «Scuola di Gomme» nel mese di agosto, sperimentando di persona l'impegno italiano rispetto a questo vicenda, ma anche le condizioni in cui vive la popolazione del luogo. Ritiene che se si desse seguito alla demolizione ciò rappresenterebbe una vergogna e un'offesa al nostro Paese, che ha finanziato la costruzione della scuola e che in questo progetto ha collaborato con altri Paesi europei. Ricorda che la «Scuola di Gomme» fornisce istruzione a circa 200 bambini, che, altrimenti, non vedrebbero riconosciuto il loro fondamentale diritto all'istruzione. In generale, ritiene che occorre fare molto di più per far progredire il processo di pace tra israeliani e palestinesi, essendo, ormai, diventata la soluzione dei «due popoli e due Stati» una sorta di chimera cui molti purtroppo non credono più. Sostiene che, da una parte, Israele ha diritto alla sicurezza, ma, dall'altra parte, i palestinesi vedono negati i loro diritti, anche alla sicurezza, e vivono in condizioni di segregazione, se non di vero apartheid, sapendo con tale termine di usare un'espressione forte ma efficace e necessaria per dare la misura della situazione reale. Ritiene che gli insediamenti siano il principale ostacolo al processo di pace. Concludendo, pur apprezzando che il Governo si stia impegnando affinché l'ordinanza di demolizione non vada a buon fine, ritiene che tutti i Paesi europei dovrebbero fare di più per un popolo i cui diritti fondamentali sono negati ogni giorno e non solo quando vengono all'onore delle cronache fatti eclatanti.

5-10402 Scagliusi: Sulla specifica disciplina per il rilascio di passaporti per il personale di volo.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

  Emanuele SCAGLIUSI (M5S), replicando, ringrazia il Governo per i chiarimenti tecnici per il rilascio di più passaporti e segnala che il suo gruppo ha presentato una proposta di legge per consentire il rilascio del terzo passaporto, ove sia riscontrata la necessità, per fare in modo che i lavoratori del settore siano più competitivi sul mercato rispetto agli altri lavoratori europei dello stesso settore.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 13.40.

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