CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 1 marzo 2017
775.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VII e XI)
COMUNICATO
Pag. 19

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 1o marzo 2017. — Presidenza della presidente della VII Commissione, Flavia PICCOLI NARDELLI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Gabriele Toccafondi.

  La seduta comincia alle 14.

Schema di decreto legislativo recante riordino, adeguamento e semplificazione del sistema di formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente nella scuola secondaria per renderlo funzionale alla valorizzazione sociale e culturale della professione.
Atto n. 377.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto, rinviato nella seduta del 21 febbraio 2017.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori è garantita anche dal circuito chiuso.

  Silvia CHIMIENTI (M5S) ricorda che il suo gruppo ha già espresso perplessità sulla disciplina proposta dallo schema di decreto per la fase transitoria, i cui molteplici punti critici necessitano di approfondimenti. Non appare chiaro, in particolare, quando il Governo intenda fare partire tale fase, quanto questa possa durare, quanti concorsi potranno essere banditi. L'incertezza è, a suo giudizio, acuita dalla mancanza di dati sulla fase attuale, che non permette di fare previsioni: non vi sono dati, ad esempio, sulla tipologia di docenti che saranno coinvolti, né sull'andamento del concorso bandito nel 2016, le cui procedure, ricorda, avrebbero dovuto concludersi lo scorso 1o settembre. Con riferimento a tale concorso, in particolare, è poi difficile capire quale sarà l'orientamento del Governo, a fronte del fatto che, come pare, il numero dei vincitori sarà di molto inferiore a quello dei posti vacanti. Il suo gruppo auspicherebbe l'assunzione di tutti gli idonei, oltre il limite, a suo avviso incostituzionale, del 10 per cento, ma, non essendoci dati sul numero dei posti vacanti, qualsiasi ragionamento appare inutile. Un'altra criticità dello schema di decreto in esame riguarda Pag. 20il personale abilitato, per il quale non è chiaro se sarà bandito un unico concorso o, invece, più concorsi né secondo quali modalità. Anche la disciplina del triennio formativo richiede, a suo avviso, ulteriori approfondimenti. Ad esempio, appare necessario chiarire che l'incarico di supplenza attribuito nel corso del terzo anno è retribuito come l'incarico di ruolo. È necessario, poi, prevedere che la stipula del contratto di ruolo avvenga, conformemente alla legislazione lavoristica vigente, all'inizio dell'anno di prova e non, come attualmente previsto dallo schema, alla fine. Esorta, pertanto, le Commissioni a non perdere l'occasione di contribuire alla corretta stesura dello schema di decreto in esame, in modo da incidere positivamente sul sistema scolastico italiano. Solo così, infatti, si può sperare che il prossimo anno scolastico si avvii regolarmente, senza gli inconvenienti che, purtroppo, si sono manifestati all'inizio di quello in corso.

  Gianluca VACCA (M5S) solleva alcune questioni in relazione alle supplenze annuali, che verrebbero affidate nel corso del terzo anno del tirocinio. In particolare, ritiene che dovrebbe essere esplicitato che la retribuzione non possa essere inferiore a quella prevista dal contratto collettivo del comparto scuola. Inoltre, ritiene che per coloro cui siano affidate supplenze per 18 ore settimanali sia quasi impossibile svolgere l'attività formativa prevista per il terzo di tirocinio. Come emerso anche nel corso delle audizioni, potrebbe essere considerata l'ipotesi di un limite di orario per chi deve portare avanti le due attività. Quanto alle figure di tutor universitario e scolastico, reputa che la mancanza di retribuzione non possa assicurare un adeguato livello della prestazione professionale. È infatti penalizzante svolgere una doppia attività, senza prevedere un adeguamento della retribuzione o una forma di esonero, anche parziale, dalle ore di insegnamento.

  Antonella INCERTI (PD), relatrice per la XI Commissione, rifacendosi anche a quanto affermato dalla collega Ghizzoni nella relazione introduttiva, osserva che il tema della determinazione della retribuzione è molto delicato, com’è anche emerso nel corso delle audizioni informali. Considera, comunque, un elemento importante il rinvio alla contrattazione collettiva, anche se in tale sede si tratterà di trovare un punto di equilibrio con i sindacati, dal momento che la tipologia di contratto sarà del tutto nuova. Lo schema di decreto, in ogni caso, compie notevoli passi avanti in questo campo. Si riferisce, in particolare, alla previsione di una vera e propria retribuzione per il primo anno di formazione, i cui costi finora sono stati a carico del singolo. Riconosce, tuttavia, che rimangono alcune questioni da chiarire, tra le quali la retribuzione da corrispondere nel terzo anno di formazione. A tale proposito, sottolinea che il livello di costi stimato, pari a circa 2.500-3.000 pro capite, appare tale da richiedere un ulteriore sforzo finanziario, non risultando sufficienti le risorse attualmente previste.

  Elena CENTEMERO (FI-PdL) esprime la sua critica sul livello troppo basso della retribuzione che si propone di corrispondere a coloro che, superato il concorso, intraprendono il percorso di formazione iniziale alla docenza, percorso che, oltre tutto, appare ingiustificatamente lungo. Non condivide neanche la disciplina proposta per i crediti formativi, anche se riconosce che, sul tema della retribuzione nel periodo di formazione, lo schema di decreto compie passi avanti rispetto alla situazione attuale. È fortemente in disaccordo anche sul sistema delineato dall'articolo 15, comma 2, dello schema di decreto, in base al quale possono iscriversi ai percorsi di specializzazione, con oneri a proprio carico, anche coloro che non abbiano partecipato al concorso e coloro che non siano risultati vincitori del concorso medesimo. Si creerebbe, a suo giudizio, un canale alternativo di accesso all'insegnamento, destinato a perpetuare il sistema di precariato che, invece, ci si propone di superare.

  Maria COSCIA (PD) è consapevole che diversi nodi nel testo del decreto sono Pag. 21ancora da sciogliere. Il suo gruppo è disponibile a prendere in considerazione tutte le proposte che verranno avanzate, perché l'ambizione al cambiamento del sistema di reclutamento degli insegnanti, che ispirava la delega, deve incontrare il favore più ampio possibile. Il sistema attuale non è più sostenibile, avendo contribuito ad alimentare un precariato decennale. Il triennio previsto dallo schema di decreto offre maggiori certezze rispetto all'epoca precedente. Sottolinea che la formazione in servizio, attraverso il tirocinio, è una straordinaria novità che, a regime, potrà offrire adeguate soluzioni alle tante difficoltà di oggi, perché fornisce una prospettiva immediata di impiego soprattutto ai giovani. Occorre guardare oltre la fase transitoria per poter fare una valutazione obiettiva. La capacità di insegnare dev'essere esplorata per poter selezionare buoni insegnanti. È accordo sull'opportunità di verificare se vi siano differenze retributive tra i supplenti tirocinanti e i docenti. In ogni caso, ritiene che le novità introdotte dal provvedimento possano contribuire a dare finalmente stabilità a questa professione.

  Silvia CHIMIENTI (M5S) chiede chiarimenti rispetto al reclutamento per gli insegnanti abilitati della scuola primaria e della scuola dell'infanzia.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, chiarisce che tale aspetto non costituisce oggetto della delega. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.35