CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 20 dicembre 2016
743.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
COMUNICATO
Pag. 144

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 20 dicembre 2016. — Presidenza del vicepresidente Vincenzo GAROFALO.

  La seduta comincia alle 13.30.

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Il 5G per l'Europa: un piano d'azione.
COM(2016)588 final.

(Esame, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Vincenzo GAROFALO, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  Non essendovi obiezioni, così rimane stabilito.

  Vincenzo GAROFALO, presidente, ricorda che, secondo quanto disposto dal citato articolo 127, le Commissioni possono esaminare atti preparatori della normativa comunitaria. L'esame si conclude con la votazione di un documento finale che è trasmesso, oltre che al Governo, anche al Parlamento europeo e alla Commissione europea.

  Elisa SIMONI (PD), relatrice, segnala che il documento in esame riveste la massima importanza stante il rilievo che il 5G può assumere nel prossimo futuro in moltissimi ambiti.
  Merita, quindi, pieno apprezzamento l'iniziativa adottata dalla Commissione europea che trae origine, per un verso, dalla consapevolezza dei ritardi che il nostro continente sta accumulando rispetto alle aree economicamente più dinamiche per quanto concerne i progressi tecnologici e, per altro verso, dalla considerazione per cui programmi di rilevante portata, quali la transizione verso il 5G, possono essere più rapidamente ed efficacemente realizzati sulla base di una strategia condivisa a livello europeo, superando le frammentazioni e i limiti dei singoli Paesi membri.
  Sottolinea che nell'ultimo decennio il settore delle comunicazioni elettroniche ha subito cambiamenti significativi. I modelli di consumo e le esigenze sono cambiate radicalmente: la telefonia vocale è stata progressivamente rimpiazzata dalla connettività internet tramite dispositivi collegati in rete (smartphone, tablet, computer, Pag. 145TV) che consentono di accedere a un'offerta crescente di servizi digitali e che richiedono reti sempre più efficienti per la loro fruizione. Tali esigenze aumenteranno sempre più nei prossimi anni parallelamente allo sviluppo di servizi e applicazioni basati sull’internet delle cose, sul modello del software come servizio e sul cloud computing.
  Ritiene che per poter cogliere pienamente i vantaggi economici e sociali di questa trasformazione digitale – ad esempio sulla tematica della cosiddetta «industria 4.0» – sia indispensabile garantire il dispiegamento su vasta scala di reti ad altissima capacità. Ciò appare particolarmente necessario nelle aree in cui si concentra il numero più elevato di attività economiche e di popolazione, vale a dire nelle aree urbane, ma anche nelle aree periferiche e rurali, per evitare che le condizioni di ritardo di sviluppo e di marginalizzazione si aggravino.
  Segnala che la comunicazione in esame prende le mosse proprio dalla conferma della necessità di garantire entro tempi rapidi una connettività internet che per qualità e velocità sia allineata agli standard dei Paesi più avanzati; ritiene che tale necessità si ponga con particolare urgenza per il nostro Paese che, come purtroppo confermano i monitoraggi annuali effettuati dalla Commissione europea sull'attuazione dell'Agenda digitale, continua a collocarsi agli ultimi posti in Europa per qualità dei servizi e per disponibilità di reti di nuova generazione, nonostante una recente inversione di tendenza.
  In tale contesto, il 5G è visto come una risorsa cruciale per consentire all'Europa di competere a livello globale. Il settore della tecnologia dell'informazione e della comunicazione (ICT) rappresenta circa il 4 per cento del PIL dell'EU e gli investimenti nell'ICT sono responsabili di circa la metà della recente crescita di produttività in Europa. Dalle stime citate dalla Commissione europea, si prevede che nel 2025 le entrate facilitate dall'accesso a tecnologie di 5G a livello mondiale raggiungeranno i 225 miliardi di euro e che in quattro settori fondamentali (automobilistico, salute, energia e trasporti) potrebbero raggiungere i 114 miliardi di euro l'anno. Inoltre, il 5G ha il potenziale per generare nuova occupazione e supportare la crescita nell'industria innovativa, permettendo nuovi modelli di business e offrendo nuovi servizi.
  La Commissione europea fissa tre obiettivi strategici per il 2025. Il primo riguarda la connettività Gigabit per i luoghi motore di sviluppo socioeconomico (scuole, poli di trasporto e principali prestatori di servizi pubblici); il secondo concerne la copertura 5G per tutte le aree urbane e le principali vie di trasporto terrestre; il terzo mira a garantire l'accesso per tutte le famiglie europee a connessioni internet di almeno 100 Mbps.
  La comunicazione delinea un piano di azione per uno sviluppo rapido e coordinato delle reti 5G in Europa da realizzare attraverso il partenariato tra la Commissione europea, gli Stati membri e il mondo dell'industria.
  Il partenariato 5G, lanciato dalla Commissione europea nel 2013, è uno dei progetti pubblico-privato cofinanziati dalla Commissione europea nell'ambito del programma Horizon 2020 per il campo dell'ICT. Esso è dotato di un budget complessivo di 1,4 miliardi di euro per il periodo 2014-2020 (700 milioni di euro stanziati dalla Commissione europea e 700 milioni di euro dal settore privato) ed è finalizzato alla creazione di network di comunicazione di nuova generazione e di servizi di connessione superveloci. Nell'ambito della prima fase sono stati individuati 19 progetti di ricerca, tra cui saranno ripartiti 128 milioni di euro.
  Segnala che la Commissione europea stessa ritiene che le attività di ricerca da sole non basteranno a trasformare il 5G in una realtà concreta entro il 2020, ma che saranno necessari coordinamento e pianificazione a livello transfrontaliero, al fine di evitare il rischio di una frammentazione tra Stati membri in termini di disponibilità dello spettro, di continuità del servizio attraverso le frontiere e di applicazione delle norme. Avverte che la mancanza di pianificazione e coordinamento a livello Pag. 146europeo potrebbe ritardare l'introduzione del 5G, come è avvenuto in passato per il 4G (nel 2015, oltre il 75 per cento della popolazione degli USA aveva accesso al 4G, a fronte di un 28 per cento della popolazione dell'UE) e a differenza di quanto avvenne per la definizione dello standard GSM, che è alla base dei servizi mobili 2G, quando l'Europa svolse un ruolo fondamentale. Segnala, quindi, che con il 5G l'Unione europea sta cercando di guadagnare un vantaggio competitivo assumendo un ruolo guida nella definizione e nella standardizzazione della tecnologia. Ad avviso della Commissione europea, infatti, attraverso una partecipazione attiva nello sviluppo del 5G, l'Europa potrebbe conquistare una parte significativa nei mercati correlati della proprietà intellettuale, del network expertise, della produzione di dispositivi e dello sviluppo di applicazioni.
  In ogni caso, il 4G continuerà ad essere sviluppato e anche impiegato. Il 5G non è concepito, infatti, come una tecnologia sostitutiva del 4G, ma piuttosto come complementare e integrativa dello stesso con nuove potenzialità. Ricorda che seppur, ad oggi, si considera che l'uso del 4G proseguirà per molti anni prima che il 5G prenda il sopravvento è molto importante essere pronti.
  Sottolinea che rispetto alla tecnologia 4G, quella denominata 5G dovrebbe consentire la trasmissione di quantità enormemente superiori di dati in tempi ridottissimi, garantendo un elevato livello di sicurezza e affidabilità oltre che di efficienza, riducendo il costo per unità dei dati trasmessi. Rileva, altresì, che l'evoluzione verso il 5G discende, oltre che dall'inevitabile processo di affinamento e avanzamento tecnologico, da una serie di altri fattori oggettivi, a partire dal costante aumento dei dispositivi connessi a internet (secondo alcune previsioni nel 2019 ci saranno 24 miliardi di dispositivi collegati in rete rispetto ai 14 miliardi del 2014 e parte di questa crescita sarà dovuta alle comunicazioni machine-to-machine (M2M) nell’Internet of Things). Gli oggetti intelligenti, come contatori, elettrodomestici, robot industriali, autoveicoli e oggetti portatili come orologi o indumenti necessitano di essere connessi in rete per comunicare le informazioni che raccolgono e per poterle utilizzare tempestivamente. Entro il 2020, le connessioni M2M ammonteranno al 46 per cento del totale dei dispositivi e delle connessioni. Allo stesso modo crescerà anche il traffico dati, specialmente quello mobile. Per il 2020, ci sarà un traffico internet mobile 30 volte superiore a quello del 2010. L'aumento è dovuto in larga parte a volumi più grandi di video a forte intensità di dati e all'uso crescente del cloud computing, così come al crescente numero di dispositivi connessi (smartphones e tablets).
  Segnala che la crescente domanda sta facendo aumentare i costi per gli operatori di rete, che guardano al 5G come ad un modo per ridurre i costi per bit trasmessi, e che l'energia rappresenta un grande costo per gli operatori di rete e che i richiesti aumenti di copertura possono portare i costi a livelli ancora più elevati (le stazioni di base wireless rappresentano quasi il 60 per cento del consumo di energia della rete mobile). Rimarca che un più basso consumo di energia per dispositivi mobili significa anche una maggiore durata delle batterie, cosa particolarmente importante per l’Internet of Things, perché sostituire o ricaricare le batterie incorporate nei dispositivi è molto costoso, senza dimenticare che l'efficienza energetica è importante anche in termini di attenuazione dell'impatto ambientale e dei cambiamenti climatici.
  Numerose sono le nuove applicazioni che la rete 5G, con una maggiore capacità e densità e più efficiente, può consentire. In particolare, le applicazioni E-health possono anche ridurre i costi sanitari consentendo ad alcuni pazienti di ottenere cure ed esami presso la propria abitazione, anziché presso strutture ospedaliere. Il trasporto su strada può diventare più sicuro e più efficiente grazie allo scambio di informazioni tra veicoli connessi. Inoltre, le informazioni sullo stato del traffico possono consentire agli automobilisti di trovare percorsi alternativi e Pag. 147la capacità dei veicoli di rispondere velocemente ai dati di rete può consentire lo sviluppo dei veicoli a guida automatica. L'industria e la manifattura possono beneficiare della connettività 5G. Robot intelligenti connessi a costi minimi possono comunicare tra loro e aumentare l'efficienza della produzione, ridurre i costi e produrre prodotti personalizzati. Né si possono trascurare le opportunità di impiego che il 5G può offrire per quanto concerne le cosiddette smart grid per la ricerca di soluzioni efficaci per adattare il sistema energetico all'evoluzione della domanda e alla progressiva decentralizzazione dell'offerta. Un sistema di trasmissione dati efficiente, rapido e non costoso è fondamentale per il funzionamento di un simile sistema decentrato che dovrà rispondere in tempo reale a variazioni possibili in uno qualunque dei suoi nodi.
  Tra i requisiti principali del 5G vi è la necessità di disporre di bande adeguate. Tali bande sono disponibili nello spettro radio soprattutto al di sopra dei 6 GHz, la cui designazione sarà all'ordine del giorno della Conferenza mondiale delle radiocomunicazioni 2019 (WRC-19). È significativo al riguardo che alcuni dei Paesi che al di fuori dell'Unione europea si trovano in una posizione più avanzata (Corea del sud e Stati Uniti) stiano lavorando sulla possibilità di utilizzare la banda dei 28GHZ che attualmente non è occupata.
  Per consentire la diffusione del 5G fin dal 2018, gli Stati membri e la Commissione europea, lavorando congiuntamente nel gruppo «Politica dello spettro radio» (RSPG), hanno riconosciuto l'importanza dell'individuazione di bande di frequenza «pioniere» comuni. La prima serie di bande pioniere dovrebbe includere una combinazione di spettro che dovrebbe comprendere, tra l'altro, la banda 700 MHz che dovrà essere resa disponibile entro il 2020-2022 (come previsto dalla proposta di decisione della Commissione europea su cui la Commissione Trasporti della Camera si è pronunciata adottando un documento finale).
  Per quanto riguarda più in dettaglio il contenuto del piano d'azione, esso è strutturato sulla base di due elementi chiave: l'allineamento delle tabelle di marcia e delle priorità per l'avvio coordinato del 5G in tutti gli Stati membri, con l'obiettivo di una prima introduzione delle reti entro il 2018 e del progressivo lancio di servizi a carattere commerciale al più tardi entro la fine del 2020; la messa a disposizione di bande di spettro provvisorie per il 5G in vista della suddetta Conferenza mondiale sulle radiocomunicazioni del 2019 (WRC-19), da integrare il prima possibile con ulteriori bande, lavorando, nel contempo, ad un approccio comune per autorizzare le bande di spettro superiori ai 6 GHz, specifiche per il 5G. In tale contesto, nel piano sono individuate otto azioni.
  In sostanza, la Commissione europea pone particolare enfasi sulla necessità di uno stretto coordinamento tra i diversi Paesi membri per assicurare una tendenziale uniformità nella tempistica e nei criteri adottati per l'avvio, anche in via sperimentale, del 5G in modo da garantire un ambiente sostanzialmente omogeneo che non esasperi la frammentazione dei mercati ma tenda invece a creare un mercato unitario.
  Per questo stesso motivo, la Commissione europea sottolinea l'esigenza di pervenire ad una standardizzazione tecnica e a una normazione coerente sulla base di un approccio olistico.
  Sottolinea che nella comunicazione all'esame particolare attenzione viene posta ai profili che attengono al reperimento delle risorse finanziarie indispensabili per sostenere e implementare l'evoluzione verso il 5G e che, a tal fine, un ruolo decisivo potrebbe essere svolto dalla BEI, chiamata istituzionalmente a supportare gli investimenti nelle reti e nelle infrastrutture, che potrebbe dedicare a questo obiettivo risorse ingenti, stante la elevata capacità finanziaria, non pienamente sfruttata, che contraddistingue l'Istituto, oltre che dal Fondo europeo per gli investimenti strategici, di cui al cosiddetto «Piano Juncker», che proprio recentemente la Commissione europea ha proposto di potenziare prolungandone l'operatività.Pag. 148
  È dell'avviso che la comunicazione offra l'occasione per fare il punto su una serie di questioni di evidente carattere strategico non soltanto per il settore specifico ma anche, più in generale, per le prospettive di sviluppo e di avanzamento tecnologico delle economie europee come se, sempre più, «l'economia digitale» tenda a diventare l'economia tout-court. Ritiene, quindi, che sia un documento da valutare con la massima attenzione, che pone in particolare il nostro Paese di fronte alla necessità di assumere decisioni fondamentali che solo recentemente sembrano aver trovato una sufficiente attenzione. Rimarca che se, da un lato, è necessario un ripensamento del piano di assegnazione e di utilizzo delle frequenze, dall'altro sono stati positivi gli sforzi fatti per indurre gli operatori a investire di più per il potenziamento delle reti, in primo luogo di quelle in fibra ottica, restando, in ogni caso, pressante la necessità di porre in essere una politica coerente volta a sostenere la domanda e l'offerta di servizi evoluti via internet.
  Ritiene inoltre, per la parte che è di più diretto interesse della Commissione, che le misure che sono state recentemente introdotte con la legge di bilancio nell'ambito della cosiddetta Industria 4.0 rappresentino un passo aggiuntivo che richiede tuttavia un ripensamento complessivo e coerente di vari aspetti della normativa vigente e un aggiornamento della strumentazione a disposizione.
  Si dice convinta che l'Italia debba mantenere altissima l'attenzione sul ritardo accumulato non soltanto rispetto alle aree economiche più dinamiche ma anche rispetto alla maggior parte dei partner europei nonché che una perdurante arretratezza su questo fronte potrebbe relegare il nostro Paese in una condizione di progressiva marginalizzazione. Rilevando che sia di tutta evidenza che non si possa demandare unicamente agli operatori la responsabilità di porre in essere tutte le iniziative necessarie allo scopo, richiama l'importanza del piano strategico per la banda ultra larga, parte della strategia Italia Digitale 2020, che proprio nelle scorse settimane ha visto aggiudicato il primo lotto per i lavori relativi alla banda ultra larga in Abruzzo, Molise, Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto. Ritiene, quindi, che il Piano 5G sia in linea con, e vada a completare, gli sforzi fatti per recuperare il ritardo e tornare a essere competitivi nell'economia mondiale.
  In conclusione, in considerazione dell'importanza strategica del piano d'azione in esame per lo sviluppo dell'economia digitale dell'Unione europea, e in particolare nel nostro Paese, ritiene che si potrebbe valutare l'opportunità, nei tempi e nei modi, di procedere a un ciclo di audizioni per acquisire utili elementi di valutazione e dati ai fini di una più approfondita istruttoria che tenga in considerazione tanto gli aspetti relativi al versante internazionale ed europeo quanto a quello nazionale.

  Vincenzo GAROFALO, presidente, avverte che possibili deliberazioni circa lo svolgimento di audizioni in materia saranno assunte in sede di Ufficio di Presidenza. Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.45.