CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 16 novembre 2016
726.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 16 novembre 2016. — Presidenza del presidente Guglielmo EPIFANI. – Interviene il Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Antonio Gentile.

  La seduta comincia alle 17.10.

Schema di decreto legislativo recante «Attuazione della delega di cui all'articolo 10 della legge 7 agosto 2015, n. 124, per il riordino delle funzioni e del finanziamento delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura».
Atto n. 327-bis.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello Schema di decreto all'ordine del giorno.

  Luigi TARANTO (PD), relatore, osserva preliminarmente che la Commissione è chiamata ad esprimere un parere sul nuovo atto trasmesso dal Governo sul riordino delle funzioni e del finanziamento delle camere di commercio, accompagnato, ai sensi dell'articolo 10, comma 2, della legge 7 agosto 2015, n. 124, da apposita relazione illustrativa che, in sintesi, illustra le motivazioni del mancato accoglimento di condizioni ed osservazioni contenute nel parere espresso dalla Commissione lo scorso 3 novembre. Sottolinea come, relativamente al parere espresso da questa Commissione, il Governo ha ritenuto di accogliere la condizione di cui alla lettera d), n. 3, secondo periodo, in materia di risoluzioni consensuali del rapporto di lavoro del personale camerale; la condizione di cui alla lettera d), n. 4 e n. 5, non esplicitamente menzionata, ma sostanzialmente coincidente con la condizione di cui alla lettera c), n. 2, del parere approvato dalla 10a Commissione del Senato, cui fa riferimento il punto n. 7 della relazione illustrativa del Governo «accolta – annota la relazione – tramite il richiamo della disciplina delle società partecipate». Il Governo non ha ritenuto di accogliere le condizioni di cui alla lettera a, b) e c).
  Rileva ancora che, relativamente al parere espresso da questa Commissione, il Governo ha ritenuto di accogliere l'osservazione di cui alla lettera c), relativa a competenze in materia ambientale; l'osservazione di cui alla lettera d), limitatamente Pag. 62all'obbligo di separazione contabile; l'osservazione di cui alla lettera n), relativa alla banca dati concernente la rappresentatività dei sistemi associativi; l'osservazione di cui alla lettera v), n. 1, in merito alla neutralità fiscale delle operazioni di accorpamento degli enti camerali; l'osservazione di cui alla lettera v), n. 2, sulla quota di cofinanziamento per le attività di convenzioni assistite dal concorso del diritto annuale; l'osservazione di cui alla lettera v), n. 5, sulla pianificazione del riassetto delle partecipazioni societarie. Risultano non accolte le altre osservazioni formulate nel parere della Commissione.

  Il sottosegretario Antonio GENTILE deposita agli atti della Commissione una relazione illustrativa integrativa corredata di ulteriori elementi di informazione e motivazione delle parti in cui non ha ritenuto di conformarsi ai pareri parlamentari (vedi allegato).

  Marco DA VILLA (M5S) ricorda preliminarmente che il proprio gruppo ha già presentato una proposta alternativa di parere sullo schema di decreto inizialmente trasmesso alle Camere, pur condividendo alcune delle condizioni ed osservazioni previste nell'articolato parere approvato dalla Commissione che, a suo giudizio, perseguiva lo scopo di limitare i danni di una riforma del sistema camerale concepita con sostanziali elementi di dannosità per gli enti e per le imprese.
  Evidenzia che il Governo nel nuovo schema deliberato in secondo esame preliminare dal Consiglio dei ministri il 9 novembre 2016 ha accolto in minima parte le condizioni e le osservazioni recate dal parere della Commissione approvato lo scorso 3 novembre. Stigmatizza quindi il fatto che il Governo non abbia accolto tutte le condizioni e le osservazioni volte a garantire l'equilibrio economico-finanziario del sistema camerale. Esprime apprezzamento per la presentazione nella seduta odierna di una relazione integrativa da parte del Governo, dal momento che in quella trasmessa alla Commissione in molti casi non sono fornite informazioni e motivazioni relativamente alle parti non accolte del parere approvato dalla Commissione lo scorso 3 novembre o – peggio – sono fornite motivazioni surrettizie: ad esempio, al punto 3 della relazione illustrativa del Governo si legge: «la proposta non è stata accolta per i motivi già riportati a commento della condizione n. 1», ma se si va alla condizione n. 1 si legge la seguente motivazione: «La proposta non è stata accolta».
  Sottolinea che il Governo ha inteso dare attuazione all'indirizzo dell'allora Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi che in una lettera inviata al Presidente del Consiglio chiedeva di «rifocalizzare» e «delimitare le funzioni delle Camere» valutando anche un definitivo superamento del sistema. Paventa che la riforma proposta si tradurrà in un vero e proprio smantellamento del sistema camerale.
  Alla luce di queste considerazioni e del nuovo atto trasmesso dal Governo – peraltro assegnato alla Commissione sabato 12 novembre, a suo avviso, per comprimere ulteriormente i tempi di esame parlamentare – auspica che la maggioranza abbia il coraggio di esprimere un parere contrario sullo schema di decreto legislativo in esame.

  Catia POLIDORI (FI-PdL) sottolinea che il proprio gruppo non ha ritenuto di presentare un parere alternativo nel precedente esame dell'atto n. 327 in quanto aveva condiviso gran parte delle condizioni e delle osservazioni contenute nel parere del relatore. Osserva che nelle ultime due legislature per la prima volta il Governo non ha dato seguito a condizioni poste nel parere approvato dalla Commissione e ritiene che, dal punto di vista politico, ciò rappresenti un grave sgarbo istituzionale. Preannuncia pertanto la presentazione di una proposta alternativa di parere per rendere palesi le posizioni del proprio gruppo riguardo alle condizioni non accolte nella proposta di parere approvato dalla Commissione lo scorso 3 novembre. Auspica che la maggioranza si faccia carico di rappresentare al Governo che il Pag. 63mancato accoglimento di condizioni sostanziali poste nel suo parere offende il ruolo del Parlamento nella dinamica dei rapporti tra istituzioni.

  Gianluca BENAMATI (PD), richiamato il contenuto e la rilevanza delle condizioni poste dai pareri approvati dalla X Commissione della Camera e dalla 10a Commissione del Senato lo scorso 3 novembre, esprime apprezzamento per la documentazione integrativa che il Governo ha ritenuto di presentare invitando il relatore ad approfondirne adeguatamente i contenuti. Sottolinea la necessità di una riforma del sistema camerale con una rifocalizzazione delle sue funzioni, una riduzione degli oneri a carico delle imprese e un efficientamento complessivo dei servizi. Ritiene, in particolare, che il Governo dovrebbe valutare più attentamente la condizione posta alla lettera a) in cui si prevede la possibilità degli enti camerali di procedere ad incrementi del diritto annuale la possibilità di non destinare al bilancio pubblico per intero le somme virtuosamente risparmiate.

  Luigi TARANTO (PD), relatore, invita preliminarmente il Governo a cogliere la ratio del parere espresso dalla Commissione lo scorso 3 novembre che risiede – come annotato anche nell'analisi di impatto della regolamentazione che accompagna il testo del provvedimento – nel rilievo della necessità del ripristino il prima possibile di indici di rigidità di bilancio idonei a dimostrare la sostenibilità complessiva dell'intervento rispetto ai suoi obiettivi non solo di contenimento della spesa. Ritiene che tra questa annotazione e le condizioni di cui alle lettere a), b) e c) del parere approvato dalla Commissione vi sia un evidente legame. Aggiunge il richiamo all'articolo 10, comma 1, lett. a), della legge 7 agosto 2015, n. 124, dove esplicitamente si dispone l'introduzione di una disciplina transitoria che assicuri la sostenibilità finanziaria e il mantenimento dei livelli occupazionali. Anche in questo caso appare evidente la connessione tra questo principio di delega e le condizioni illustrate alla lettera d) del parere del 3 novembre. Alla luce di queste considerazioni e delle osservazioni richiamate dal collega Benamati, auspica che si possa cogliere l'obiettivo condiviso che consenta l'efficientamento dei servizi resi alle imprese, il contenimento degli oneri, la qualificazione delle attività e la salvaguardia dei livelli occupazionali.

  Guglielmo EPIFANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 17.35.

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