CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 25 ottobre 2016
713.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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INCONTRI CON DELEGAZIONI DI PARLAMENTI ESTERI

  Martedì 25 ottobre 2016.

Incontro informale con una delegazione della Commissione Amministrazione e Sicurezza nazionale dell'Assemblea nazionale del Kenya, guidata dal vicepresidente Alois Musa Lentoimaga.

  L'incontro informale si è svolto dalle 14.15 alle 15.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 25 ottobre 2016. — Presidenza del vicepresidente Erasmo PALAZZOTTO. — Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.

  La seduta comincia alle 15.

Disciplina del cinema e dell'audiovisivo.
C. 4080 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla VII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con un'osservazione).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Eleonora CIMBRO (PD), relatrice, nell'illustrare il provvedimento segnala che esso costituisce un intervento di riordino complessivo della disciplina in materia di cinema e di audiovisivo, superando le disposizioni vigenti, tra cui il decreto legislativo n. 28 del 2004, e conferendo talune deleghe al Governo. Segnala che le competenze della III Commissione attraversano buona parte delle disposizioni del provvedimento alla luce non soltanto dei richiami a fonti del diritto europeo ed internazionale, recati dall'articolo 1, ma anche in considerazione di uno degli obiettivi dichiarati nell'articolato, consistente nella promozione di coproduzioni internazionali, nella circolazione e distribuzione Pag. 16della produzione cinematografica e audiovisiva, italiana ed europea, in Italia e all'estero.
  Sottolinea che si tratta di un obiettivo che attiene alla sfera dell'internazionalizzazione del sistema produttivo italiano e della promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo, vale a dire di priorità di cui è investita in modo diretto la rete italiana all'estero e che questa Commissione valuta con particolare attenzione. Inoltre, l'inquadramento della materia nel contesto dei valori costituzionali, europei e di una politica internazionale fondata anche sulla cultura come presupposto del dialogo tra i popoli è finalizzato ad includere la «settima arte» in una strategia onnicomprensiva che include gli investimenti sulla sicurezza e sulla cultura in quanto questioni connesse.
  In merito agli innovativi richiami al diritto sovranazionale, segnala che l'articolo 1 del provvedimento, attinente all'oggetto e alle finalità dello stesso, affida alla Repubblica – in attuazione degli articoli 9, 21 e 33 della Costituzione e nel quadro dei principi di cui all'articolo 167 del Trattato sul funzionamento dell'UE e alla Convenzione UNESCO sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali – «la promozione e il sostegno del cinema e dell'audiovisivo, quali fondamentali mezzi di espressione artistica, di formazione culturale e di comunicazione sociale, che contribuiscono alla definizione dell'identità nazionale e alla crescita civile, culturale ed economica del paese, promuovono il turismo e creano occupazione».
  Ricorda che l'articolo 167 del Trattato sul funzionamento dell'UE affida all'Unione il compito di contribuire al pieno sviluppo delle culture degli Stati membri, nel rispetto delle loro diversità, evidenziando nel contempo il retaggio culturale comune. In particolare, l'Unione incoraggia la cooperazione fra Stati membri e, se necessario, appoggia e integra la loro azione con riferimento, fra gli altri, al settore della creazione artistica e letteraria, compreso il settore audiovisivo. Quanto alla Convenzione UNESCO – approvata il 20 ottobre 2005 dalla XXIII Conferenza Generale dell'UNESCO e ratificata dall'Italia nel 2007 – promuove la consapevolezza del valore della diversità culturale nella sua capacità di veicolare le identità, i valori e il senso delle espressioni della cultura, riaffermando al contempo e a tutti i livelli il legame tra cultura, sviluppo e dialogo. In particolare, individua tre principi fondamentali: il riconoscimento della natura specifica dei beni e dei servizi culturali; l'affermazione del diritto sovrano degli Stati in materia di politica culturale; la necessità di rafforzare e ridefinire la cooperazione internazionale in particolare con i Paesi in via di sviluppo al fine di accrescere la loro capacità di preservare il loro patrimonio e di promuovere le loro creazioni culturali.
  Evidenzia, poi, che sul terreno delle finalità non è secondario che il provvedimento si proponga di favorire crescita industriale, promuovere turismo e creare occupazione.
  Merita, a suo avviso, una segnalazione l'articolo 3 che include tra gli obiettivi dell'intervento pubblico a sostegno del cinema e dell'audiovisivo quello di promuovere le coproduzioni internazionali e la circolazione e distribuzione della produzione cinematografica e audiovisiva, italiana ed europea, in Italia e all'estero. Inoltre, tra tali obiettivi figura la promozione di una più ampia fruizione del cinema e dell'audiovisivo, tenendo conto delle specifiche esigenze delle persone con disabilità, secondo i principi stabiliti dalle convenzioni internazionali sottoscritte dall'Italia in materia.
  Può essere utile anche rilevare che il comma 3 dell'articolo 4 introduce a livello legislativo statale il riferimento alle Film Commission, istituzioni che forniscono anche supporto e assistenza alle produzioni nazionali ed internazionali, finora oggetto solo di interventi normativi regionali, disponendo il riconoscimento del ruolo e dell'attività di tali soggetti nel rispetto dei requisiti stabiliti, oltre che a livello nazionale, a livello europeo e internazionale.
  Considerato che il provvedimento si muove nell'intento dichiarato di contribuire alla definizione dell'identità nazionale, Pag. 17appare significativo l'articolo 5, dedicato alla nazionalità italiana delle opere, da definire sulla base di parametri soggettivi, indicati nella lettera a). È significativo che tale nazionalità sia attribuita in presenza di nazionalità italiana «o di altro Paese dell'Unione europea» delle numerose figure professionali che contribuiscono alla realizzazione di opere cinematografiche. Nello stesso articolo è altresì rilevante il richiamo doveroso all'elemento linguistico: la nazionalità italiana sussiste quanto le riprese sonore siano in italiano o anche in dialetto o nelle lingue delle minoranze linguistiche riconosciute ai sensi della legge n. 482 del 1999. Sulla questione della tutela delle minoranze linguistiche entra più in profondo l'articolo 9, ad essa dedicato, laddove dispone che le opere straniere, i cui diritti per la versione in lingua originale siano stati acquistati da un'impresa di distribuzione per la trasmissione in un territorio con minoranze linguistiche riconosciute, possono essere ivi distribuite trasmesse in lingua originale anche prima della uscita delle stesse opere nelle sale in lingua italiana, il tutto con finalità di tutela della concorrenza e per la promozione della circolazione in Italia di opere europee e straniere. La nazionalità italiana di un'opera può derivare, peraltro, anche dalla presenza di componenti della troupe che siano soggetti fisicamente residenti e sottoposti a tassazione in Italia.
  Evidenzia anche l'articolo 6, che presenta analogie con l'articolo 6 del decreto legislativo n. 28 del 2004, che disciplina il riconoscimento della nazionalità italiana di opere in coproduzione internazionale, prevedendo in primo luogo tale riconoscimento per le opere realizzate in base agli accordi internazionali di reciprocità. In mancanza di tali accordi il riconoscimento può avvenire, per le opere cinematografiche, con decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo per singole iniziative di elevato valore culturale e imprenditoriale; per quelle audiovisive viene individuata una soglia minima di partecipazione ai diritti di proprietà (20 per cento) e richiesto che il diritto di sfruttamento per il territorio italiano sia mantenuto in capo all'impresa nazionale.
  Quanto al ruolo del Ministero, che si presuppone essere quello dei beni e delle attività culturali e del turismo, di cui all'articolo 10, riguardante le funzioni statali, esso appare di un certo alto profilo rispetto ai rapporti con l'estero in quanto concorre «a definire la posizione italiana nei rapporti con le istituzioni dell'Unione europea e con le altre istituzioni internazionali» nella materia di specie e «cura in raccordo con il MAECI le attività di rilievo internazionale concernenti la produzione cinematografica e audiovisiva, nonché l'attuazione di accordi internazionali in materia». Inoltre, il Ministero, in raccordo con altri Ministeri, «svolge le attività di indirizzo sui programmi di internazionalizzazione dell'industria cinematografica e audiovisiva e ne coordina l'attuazione al fine di favorire la diffusione e la distribuzione internazionale delle opere». Si tratta di competenze di notevole rilievo ai fini della promozione all'estero delle imprese italiane. Infine, il Ministero «svolge attività di promozione dell'immagine dell'Italia, anche a fini turistici, attraverso il cinema e l'audiovisivo, in raccordo con il MAECI e con accordi con l'ENIT» e «svolge attività finalizzate all'attrazione di investimenti esteri nei settori nel territorio italiano, d'intesa con i Ministeri e avvalendosi anche mediante accordi ad hoc delle relative articolazioni nazionali ed internazionali. È di tutta evidenza il nesso con la nostra rete diplomatico-consolare e con gli istituti italiani di cultura nel mondo, in particolare.
  In stretta connessione con i compiti affidati al Ministero sopra richiamati, ricorda che l'articolo 11 – introdotto dal Senato – istituisce il Consiglio superiore del cinema e dell'audiovisivo che ha tra i suoi compiti quello di coadiuvare il Mibact in merito ad accordi internazionali in materia di coproduzioni cinematografiche e di scambi nel settore, nonché in materia di rapporti con le istituzioni, anche sovranazionali. Occorre certo assicurare che l'istituzione del Consiglio avvenga in modo sollecito e adeguato al fine di Pag. 18facilitarne la delicata attività, che sarebbe da esso svolta, rispetto alla definizione della posizione del Ministero su accordi internazionali nel settore, nonché in materia di rapporti con le istituzioni dell'Unione europea o internazionali, e ciò per scongiurare ritardi o rallentamenti nel cosiddetto concerto ministeriale che si deve acquisire in occasione della sigla o della ratifica di accordi internazionali.
  Appare anche rilevante l'articolo 14, sui requisiti di ammissione e casi di esclusione delle opere ai benefici finanziari e fiscali, che esclude tale possibilità per opere che incitano alla violenza o all'odio razziale, e questo anche in ottemperanza al diritto internazionale.
  Sul piano delle agevolazioni fiscali sono da segnalare norme sul credito di imposta, di cui agli articoli da 15 a 22, disciplinanti il trattamento per opere internazionali e per la distribuzione internazionale delle opere italiane. Vi sono poi contributi automatici e meccanismi premianti in base ai risultati conseguiti dalle imprese per la distribuzione in Italia e all'estero, per i ricavi derivanti dallo sfruttamento di diritti in tutte le piattaforme di distribuzione, in Italia e all'estero, nonché per la partecipazione e il conseguimento di riconoscimenti in rassegne e concorsi internazionali di livello primario (articolo 24). Vi sono poi contributi selettivi per la scrittura, lo sviluppo e la produzione e la distribuzione nazionale e internazionale di opere cinematografiche e audiovisive (articolo 26), da destinare a giovani autori e imprese anche di piccole dimensioni che ottengano un riconoscimento da cinque esperti di chiara fama internazionale.
  Vi è poi una sezione dedicata alle attività di formazione cinematografica e audiovisiva per cui il Ministero, secondo quando dispone l'articolo 27, realizza ovvero concede contribuiti per il finanziamento di iniziative e manifestazioni finalizzate a, tra l'altro, promuovere l'internazionalizzazione del settore e a sostenere la realizzazione di festival, rassegne e premi di rilevanza nazionale ed internazionale. Il Ministero sostiene ulteriori attività finalizzate allo sviluppo del cinema e dell'audiovisivo anche in raccordo con il MAECI. Le richieste di contributo possono essere presentate da enti pubblici e privati, università ed enti di ricerca, istituti dell'alta formazione, fondazioni, comitati ed associazioni culturali e di categoria anche in forma confederale. Si tratta di un insieme di soggetti che include a pieno titolo i soggetti che anche all'estero si spendono per gli obiettivi del provvedimento nell'esercizio di un mandato istituzionale e comunque in un'ottica di sistema Paese.
  Sulla base di quanto esposto, ritiene che il provvedimento in esame disciplini in maniera compiuta la dimensione internazionale delle attività riguardanti la produzione e distribuzione dei prodotti cinematografici ed audiovisivi e che pertanto la Commissione possa esprimere un parere favorevole sul provvedimento in esame nell'auspicio che esso dedichi attenzione e valorizzazione all'impegno che la rete estera nella sua interezza già svolge nella materia e che potrà essere adeguatamente rilanciato con un mirato coinvolgimento, anche sul piano dell'accesso ai nuovi strumenti finanziari, in particolare al Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e l'audiovisivo.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA si associa alle considerazioni della relatrice.

  Eleonora CIMBRO (PD), relatrice, formula una proposta di parere favorevole con un'osservazione (vedi allegato).

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole con un'osservazione della relatrice.

  La seduta termina alle 15.05.

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