CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 19 aprile 2016
628.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 19 aprile 2016. — Presidenza del presidente Francesco Saverio GAROFANI. – Interviene il sottosegretario di Stato alla difesa Domenico Rossi.

  La seduta comincia alle 13.05.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive dei decreti legislativi 28 gennaio 2014, n. 7 e n. 8.
Atto n. 277.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 12 aprile 2016.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente e relatore, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Fa presente di aver predisposto una proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni (vedi allegato), nella quale ha tenuto conto anche degli elementi di valutazione che sono emersi nel corso del dibattito o che gli sono stati segnalati dai gruppi.
  In particolare, segnala che le due condizioni toccano le due questioni poste trasversalmente della profilassi vaccinale e del Comandante generale della Guardia costiera. In particolare, con la prima delle due condizioni – quella relativa alla questione sollevata dalla Commissione parlamentare di inchiesta sugli effetti dell'utilizzo dell'uranio impoverito in merito alla profilassi vaccinale per i componenti delle Forze armate – ha cercato di realizzare un punto di equilibrio tra le esigenze della Difesa di assicurare l'interesse della collettività, che impone un'adeguata profilassi sanitaria del personale militare, e il diritto del singolo a sottrarsi alle vaccinazioni, quando sussistano documentati motivi sanitari che giustifichino questa esenzione. La seconda condizione, invece, tiene conto della delicatezza dei compiti svolti dal Corpo della Guardia costiera e – in tale prospettiva – tende ad assicurare che l'Ufficiale ammiraglio nominato Comandante Pag. 72generale del Corpo possa esercitare il suo mandato per un periodo adeguato alle esigenze della struttura, escludendolo dal possibile collocamento in aspettativa per riduzione quadri.

  Gian Piero SCANU (PD), premesso di apprezzare lo sforzo compiuto dal presidente per venire incontro ai rilievi sul tema della profilassi vaccinale da lui avanzati in qualità di presidente della Commissione d'inchiesta sugli effetti dell'utilizzo dell'uranio impoverito, si riserva di esprimere la propria valutazione sul merito della soluzione proposta dopo averne verificato le implicazioni tecniche e averne discusso nell'ambito della Commissione d'inchiesta da lui presieduta.
  Nell'esprimere, in generale, soddisfazione per il lavoro svolto dal presidente, che, nella sua funzione di relatore, ha dimostrato apertura e disponibilità all'interlocuzione, valuta con favore anche lo sforzo compiuto sul tema del Comandante generale della Guardia costiera.
  Rileva invece negativamente il fatto che non risulta affrontata la questione dell'eccessivo potere conferito al Capo di Stato maggiore dell'Esercito nell'ambito della riorganizzazione. Nel sottolineare come sarebbe opportuno che determinati poteri rimanessero in capo all'autorità politica, senza poter essere delegati, invita il presidente Garofani a chiarire come mai di tale problema non abbia tenuto conto nella sua proposta di parere neanche a livello di osservazione.

  Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD) esprime il proprio apprezzamento per la disponibilità del relatore a trattare la questione degli immobili della difesa nell'ambito della sua proposta di parere.
  Segnala, tuttavia, l'opportunità di esprimere i rilievi sotto forma di condizioni, anziché come osservazioni, anche in considerazione del fatto che la Commissione, al termine dell'esame dello schema di decreto legislativo n. 7 del 2014 (atto n. 32), aveva approvato una proposta di parere estremamente articolata e vincolante, nel quale il tema degli alloggi veniva trattato in una serie di condizioni, anche per quanto riguarda la previsione di un diritto all'opzione per l'esercizio dell'usufrutto in caso di mancato acquisto dell'immobile. Auspica, in conclusione, che si possa finalmente avviare a conclusione la vicenda della dismissione degli alloggi, che si trascina oramai da quasi un decennio, e dare applicazione a una normativa primaria che – pur risalendo al 2007 – non è stata al momento ancora concretamente attuata.

  Antonino MOSCATT (PD) manifesta apprezzamento per il lavoro del presidente, che si è fatto carico di tenere in considerazione tutte le tematiche che sono state sollevate nel corso della discussione o che comunque gli sono state segnalate. Condivide, poi, il ragionamento del presidente Scanu, che ha evidenziato l'opportunità di approfondire adeguatamente i risvolti della norma dello schema di decreto che prescrive la vaccinazione del personale militare, anche in considerazione dell'importanza di tutelare pienamente i nostri militari. A suo avviso, la soluzione proposta dal presidente costituisce – almeno a livello politico – un valido compromesso, consentendo di tenere conto da una parte dell'esigenza di tutelare la salute pubblica e dall'altra di quella di tenere conto di specifici profili di rischio dei singoli militari. Un giudizio positivo esprime anche con riguardo alle soluzioni individuate per le questioni degli alloggi militari e dell'aspettativa per riduzione quadri, così come per gli altri temi posti dai gruppi. Conclude invitando il presidente a compiere, se possibile, un ulteriore sforzo per venire incontro alle ulteriori richieste che vengono da alcuni componenti della Commissione.
  Rileva infine che nella giornata di domani, proprio quando la Commissione sarà chiamata ad approvare la proposta di parere, è previsto lo svolgimento di una seduta di interrogazioni a risposta immediata in Assemblea con la presenza della Ministra della difesa, Roberta Pinotti. Rammenta che già in altre occasioni era stata segnalata l'esigenza di evitare di far Pag. 73coincidere le sedute della Commissione con quelle di interrogazioni a risposta immediata in Assemblea e manifesta la disponibilità del proprio gruppo a discutere possibili soluzioni alternative.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente e relatore, ricorda che nella giornata di domani è prevista una riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella quale si potrà discutere anche dell'opportunità di non svolgere in futuro lavori di Commissione durante le sedute dedicate allo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Assemblea che interessino la competenza della Commissione.

  Donatella DURANTI (SI-SEL), nel ricordare di aver posto più volte la questione ora sollevata dal deputato Moscatt, rileva che, ad ogni modo, non si può pensare ora di sconvocare la seduta di Commissione prevista per domani. Osserva, tra l'altro, che la Commissione è costretta a concludere prima del termine di sessanta giorni previsto dalla legge per l'espressione del parere delle Commissioni in conseguenza del fatto che il Governo ha trasmesso lo schema di decreto l'ultimo giorno utile, con l'effetto di comprimere di fatto il tempo a disposizione dell'esame parlamentare.
  Condivide l'opportunità di svolgere un approfondimento sulla soluzione proposta dal presidente Garofani in merito al problema delle vaccinazioni del personale militare nell'ambito della Commissione parlamentare di inchiesta sugli effetti dell'utilizzo dell'uranio impoverito e ribadisce il proprio convincimento che la norma sia stata inserita nello schema di decreto in maniera inopportuna. Concorda con le valutazioni del collega Scanu anche riguardo all'eccesso di poteri delegati al Capo di Stato maggiore dell'Esercito. Infine, esprime rammarico per il fatto che lo schema di decreto conferma l'impianto sfavorevole della riforma per il personale civile della Difesa.

  Luca FRUSONE (M5S) si riserva, a sua volta, di svolgere ulteriori approfondimenti sulla condizione posta nella proposta di parere relativamente alla questione delle vaccinazioni dei militari, apprezzando, invece, l'interesse che il relatore ha dimostrato, con la seconda condizione, per l'esigenza di assicurare al Corpo della Guardia costiera un comando stabile e sicuro. Ritiene invece che su altri temi, e in particolare su quello dell'efficientamento energetico, il relatore avrebbe potuto essere più incisivo, ponendo al Governo una condizione, più che formulando un'osservazione.
  Esprime, invece, perplessità per le disposizioni dello schema di decreto che procedono all'unificazione del Corpo del genio navale e del Corpo delle armi navali. Evidenzia come, a fronte di accorpamenti e di riduzioni, non si realizzi alcun risparmio economico; anzi il rischio è che determinate professionalità vengano disperse e che si abbia una perdita in termini di capitale umano. Si riferisce in particolare alle 251 unità dei corpi tecnici che risultano trasferite nel corpo di stato maggiore e che dovranno quindi svolgere funzioni del tutto nuove rispetto a quelle che hanno sempre svolto e per le quali sono preparate.
  A parte questo, ritiene che, nonostante tutti i tentativi di individuare soluzioni per migliorare il testo del provvedimento, lo schema di decreto in esame continui a essere caratterizzato da un eccesso di contenuto rispetto ai limiti della delega. Pertanto, preannuncia che il suo gruppo sta valutando la possibilità di presentare una proposta di parere alternativa.
  Quanto all'organizzazione dei lavori della Commissione, ricorda che nell'ambito dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si era discusso della possibilità di prevedere due sedute nella giornata di oggi per l'esame del provvedimento in titolo, la seconda delle quali al termine delle votazioni pomeridiane dell'Assemblea.

  Massimo ARTINI (Misto-AL-P) rileva che, se non questa sera, si potrebbe prevedere una seduta aggiuntiva domani mattina, prima dei lavori dell'Assemblea.

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  Francesco Saverio GAROFANI, presidente e relatore, ringrazia il deputato Frusone anche per le valutazioni e le osservazioni che gli ha fatto pervenire. Quanto alle 251 unità dei corpi tecnici, chiarisce che il loro passaggio non significa che in futuro dovranno svolgere funzioni di carattere burocratico o per le quali non siano preparate. Con riferimento, invece, alla richiesta di prevedere un'altra seduta di discussione dell'atto in esame, prima di quella già prevista per domani, nella quale la Commissione dovrà esprimersi, ricorda che l'ipotesi di tenere due sedute nella giornata di oggi era finalizzata all'obiettivo di esprimere il parere nella stessa giornata di oggi. Successivamente l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha però concordato di prevedere la seduta conclusiva nella giornata di domani, mercoledì 20.

  Elio VITO (FI-PdL) apprezza la disponibilità del relatore ad affrontare la questione del disallineamento tra le Forze armate e le Forze di polizia nel grado dei primi marescialli e auspica che in futuro si possa incidere anche sul disallineamento che riguarda il grado dei tenenti colonnello.

  Il sottosegretario Domenico ROSSI, con riferimento al rilievo formulato dalla vicepresidente Villecco Calipari in materia di alloggi militari, dichiara che il Governo non è contrario a che sia formulato come condizione, se nel parere espresso dalla Commissione sullo schema del decreto legislativo n. 7 del 2014 esso era già formulato come tale.
  Quanto all'unificazione dei Corpi del genio navale e delle armi navali, cui ha fatto riferimento il deputato Frusone, richiama l'attenzione della Commissione sulla lettera g) dell'articolo 2, comma 1, che detta disposizioni per il trasferimento ovvero transito nel ruolo normale o speciale del Corpo del genio della Marina, specialità infrastrutture, prevedendo, in particolare, che gli ufficiali laureati in ingegneria che hanno operato nel settore infrastrutture possano transitare, a domanda, nel corrispondente ruolo del Corpo del genio della marina, specialità infrastrutture. La finalità è quella di individuare le professionalità tecniche di alto profilo per impiegarle meglio, destinandole a impieghi nei lavori infrastrutturali o in compiti operativi, a seconda delle esigenze.
  Per quanto riguarda invece la questione sollevata dal deputato Vito, ritiene che essa dovrebbe essere affrontata nell'ambito della delega che il Governo è chiamato a esercitare, ai sensi dell'articolo 1, comma 5, della legge n. 244 del 2012, al fine di assicurare la sostanziale equiordinazione delle Forze armate e delle Forze di polizia; fermo restando che si tratterà di verificare caso per caso l'esistenza di un effettivo disallineamento da correggere.
  Rispetto al presunto eccesso di delega relativo all'attribuzione al Capo di Stato maggiore dell'Esercito di funzioni che, a giudizio del presidente Scanu, dovrebbero essere riservate all'autorità politica, fa presente che si tratta di poteri già oggi attribuiti a legislazione vigente ai Capi di Stato maggiore di forza armata. In particolare, ricorda che l'articolo 33 del codice dell'ordinamento militare, che rappresenta il riassetto letterale di una disposizione della legge n. 25 del 1997, già attribuisce in via generale e ordinaria ai Capi di Stato maggiore di Forza armata e al Comandante generale dell'Arma dei carabinieri il potere pieno di adottare provvedimenti di organizzazione della Forza armata stessa, nonché dei provvedimenti conseguenti all'adozione dei decreti ministeriali di cui all'articolo 10, comma 3, dello stesso codice. Inoltre, segnala che a legislazione vigente per il Capo di Stato maggiore dell'Esercito e per gli altri Capi di Stato maggiore è già previsto il potere di determinazione in merito a funzioni, ordinamento, sedi, dipendenze e articolazione delle relative strutture ordinative, nonché comandi, unità e reparti dipendenti. Lo schema di decreto in esame non prevede alcuna innovazione rispetto ai principi dell'ordinamento vigente e non dà luogo, per l'aspetto di cui si parla, ad alcun eccesso di delega. Pag. 75
  Replicando infine alla deputata Duranti, sottolinea come il Ministero della difesa si sia sempre adoperato per una reale valorizzazione del personale civile della difesa e al momento, in attuazione di un orientamento programmatico previsto dal Libro bianco, è stato istituito un tavolo tecnico, composto da rappresentanti del Ministero della difesa e delle organizzazioni sindacali del personale, che sta lavorando sulle specifiche problematiche del personale civile.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente e relatore, per quanto riguarda la separazione di funzioni tra Ministro della difesa e Capi di Stato maggiore di Forza armata, fa presente che la Commissione avrà modo di discutere la questione quando verrà il momento di esaminare i provvedimenti legislativi attuativi del programma di cui al Libro bianco per la sicurezza e la difesa.
  Quindi, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 19 aprile 2016. — Presidenza del presidente Francesco Saverio GAROFANI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 14.

Documento di economia e finanza 2016.
Doc. LVII, n. 4 e Allegati.

(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Salvatore PICCOLO (PD), relatore, nell'introdurre l'esame del provvedimento, ricorda che, secondo quanto previsto dall'articolo 7 della legge di contabilità e finanza pubblica (legge n. 196 del 2009), il Documento di economia e finanza deve essere presentato al Parlamento, per le conseguenti deliberazioni parlamentari, entro il 10 aprile di ciascun anno, al fine di consentire alle Camere di esprimersi sugli obiettivi programmatici di politica economica in tempo utile per l'invio al Consiglio dell'Unione europea e alla Commissione europea, entro il successivo 30 aprile, del Programma di Stabilità e del Programma Nazionale di Riforma (PNR).
  Quanto alla struttura del DEF, osserva che questa è disciplinata dall'articolo 10 della citata legge di contabilità, nel quale si dispone che sia composta di tre sezioni e di una serie di allegati. In particolare, la prima sezione espone lo schema del Programma di Stabilità, che deve contenere tutti gli elementi e le informazioni richiesti dai regolamenti dell'Unione europea e, in particolare, dal nuovo Codice di condotta sull'attuazione del Patto di stabilità e crescita, con specifico riferimento agli obiettivi di politica economica da conseguire per accelerare la riduzione del debito pubblico. Tale sezione contiene anche le previsioni di finanza pubblica di lungo periodo e gli interventi che si intendono adottare per garantirne la sostenibilità.
  La seconda sezione, «Analisi e tendenze della finanza pubblica» riporta, principalmente, l'analisi del conto economico e del conto di cassa delle amministrazioni pubbliche nell'anno precedente; le previsioni tendenziali a legislazione vigente, almeno per il triennio successivo, dei flussi di entrata e di uscita del conto economico e del saldo di cassa; l'indicazione delle previsioni a politiche invariate per i principali aggregati del conto economico della PA riferite almeno al triennio successivo; le informazioni di dettaglio sui risultati e sulle previsioni dei conti dei Pag. 76principali settori di spesa, con particolare riferimento a quelli relativi al pubblico impiego, alla protezione sociale e alla sanità, nonché sul debito delle amministrazioni pubbliche e sul relativo costo medio; le informazioni, infine, sulle risorse destinate allo sviluppo delle aree sottoutilizzate, con evidenziazione dei fondi nazionali addizionali.
  A sua volta, la terza sezione reca lo schema del Programma Nazionale di riforma (PNR) che, in coerenza con il Programma di Stabilità, contiene gli elementi e le informazioni previsti dai regolamenti dell'Unione europea e dalle specifiche linee guida per il Programma nazionale.
  In tale ambito sono indicati: lo stato di avanzamento delle riforme avviate, con indicazione dell'eventuale scostamento tra i risultati previsti e quelli conseguiti; gli squilibri macroeconomici nazionali e i fattori di natura macroeconomica che incidono sulla competitività; le priorità del Paese, con le principali riforme da attuare, i tempi previsti per la loro attuazione e la compatibilità con gli obiettivi programmatici indicati nel Programma di stabilità; infine, i prevedibili effetti delle riforme proposte in termini di crescita dell'economia, di rafforzamento della competitività del sistema economico e di aumento dell'occupazione.
  Da ultimo, segnala che, oltre ad una serie di allegati, unitamente al Documento di Economia e Finanza 2016 è stata trasmessa alle Camere anche la Relazione prescritta dall'articolo 6, comma 5, della legge di attuazione del pareggio di bilancio n. 243 del 2012 che aggiorna il piano di rientro previsto nella precedente Relazione (Doc. LVII, n. 2-bis- Allegato III) presentata nello scorso mese di settembre unitamente alla Nota di aggiornamento del Documento di economia e Finanza 2015.
  Ciò premesso, in via generale e prima di analizzare le parti che interessano più direttamente la Commissione difesa, ritiene utile illustrare alla Commissione alcuni dati riguardanti il quadro macroeconomico internazionale e quello nazionale.
  Per quanto concerne il contesto internazionale il DEF 2016, nella prima sezione relativa al Programma di Stabilità, evidenzia come nel 2015 il ritmo di crescita dell'economia mondiale abbia mostrato un rallentamento rispetto al 2014. Anche la crescita del commercio mondiale ha mostrato nel 2015 un andamento stagnante. La modesta crescita del PIL e del commercio globale è legata al deterioramento delle prospettive economiche globali, su cui ha pesato in particolare la flessione dei mercati, ed in taluni casi l'entrata in recessione di importanti paesi emergenti, che si è intensificata a seguito del perdurante declino dei prezzi delle materie prime e dell'inasprimento delle condizioni finanziarie. Secondo i dati forniti dalla Commissione europea, la crescita del PIL mondiale si sarebbe realizzata ad un tasso del 3,0 per cento, rispetto al 3,3 dell'anno precedente, con il commercio mondiale in aumento del 2,6 per cento, in decelerazione rispetto al 3,4 per cento del 2014 e molto al di sotto della media di lungo periodo. In questo quadro, le prospettive di crescita dell'economia globale si mantengono moderate anche negli anni a venire, al 3,3 per cento nel 2016 e al 3,5 per cento nel 2017.
  Per quanto concerne, invece lo scenario nazionale, con riferimento al 2015, il DEF evidenzia come l'economia italiana sia tornata a crescere, dopo tre anni di contrazione del prodotto interno lordo (-2,8 punti percentuali nel 2012, –1,7 nel 2013 e –0,3 nel 2014), registrando un tasso dello 0,8 per cento in termini reali. La crescita del prodotto è risultata di poco inferiore a quanto previsto a settembre scorso nella Nota di aggiornamento del DEF 2015 (+0,9 per cento ) e nel Documento Programmatico di Bilancio, presentato ad ottobre 2015, a causa del rallentamento dell'andamento del PIL nella seconda metà dell'anno, rispetto alla fase di crescita sostenuta registrata nel primo semestre, in connessione con l'inatteso indebolimento del contesto esterno, dovuto al rallentamento delle grandi economie emergenti e alle perduranti difficoltà dell'Eurozona.
  Sul risultato positivo del 2015 ha inciso in maniera rilevante il recupero della Pag. 77domanda interna, in continua espansione durante l'anno, il cui contributo positivo alla crescita del PIL è stato pari a 0,5 punti percentuali, ponendosi a fine anno su livelli di crescita tendenziale superiori all'1,5 per cento.
  A livello settoriale, la crescita del PIL è riconducibile ad aumenti in volume nell'agricoltura, silvicoltura e pesca (+3,8 per cento), nell'industria in senso stretto (+1,3 per cento), con al suo interno una crescita del valore aggiunto della manifattura dell'1,5 per cento e un calo dello 0,7 per cento nelle costruzioni. Nel settore dei servizi si è registrato un incremento dello 0,4 per cento. Per quel che concerne le previsioni future il DEF conferma per il 2016 la fase di moderata ripresa dell'economia italiana iniziata nel 2015, in previsione di una graduale stabilizzazione della domanda interna.
  Il documento mette in evidenza come il contributo alla ripresa dell'economia italiana venga soprattutto dalla domanda interna. Si prevede, infatti, una ripresa graduale dei consumi, favorita dagli incrementi di reddito disponibile legati alla stabilità dei prezzi e ai guadagni dell'occupazione, e degli investimenti, in conseguenza delle migliorate condizioni finanziarie e del cambiamento di clima delineato dagli indicatori di fiducia.
  Per quanto concerne più direttamente gli interventi nel settore della Difesa, il DEF per l'anno 2016 illustra nel dettaglio gli effetti positivi di una serie di misure di razionalizzazione adottate in questo settore e riguardanti il personale, i mezzi e la struttura dello strumento militare. In particolare, analogamente al Documento presentato lo scorso anno, il DEF per l'anno 2016 pone particolare attenzione allo stato di attuazione della legge delega n. 244 del 2012 (cosiddetta legge Di Paola»), recante una serie di misure dirette a conseguire una riduzione generale del personale militare, civile e delle infrastrutture della Difesa.
  Il DEF 2016, nel ricordare l'avvenuta adozione dei decreti legislativi n. 7 e n. 8 del 2014, attuativi della richiamata legge delega, osserva, altresì, che ulteriori modifiche al Codice dell'ordinamento militare in materia di organizzazione e di personale saranno adottate con lo schema di decreto legislativo correttivo dei due richiamati decreti legislativi, attualmente all'esame delle Camere. Tali misure, precisa il documento, sono anch'esse volte a raggiungere gli obiettivi di riorganizzazione e di riduzione dello strumento militare nazionale, previsti dalla legge n. 244 del 2012.
  Il DEF 2016 evidenzia, poi, come nel corso del 2016 il settore della Difesa sarà oggetto di successivi interventi (con leggi di delega e previsioni immediatamente attuative) volti a rendere operativo il Libro Bianco della Difesa e il relativo programma di riforma. Al riguardo, il Documento ricorda che con il Libro Bianco il Governo ha inteso indicare con una prospettiva di medio termine quale strumento militare possa meglio affrontare le sfide e le opportunità in tema di sicurezza internazionale e di difesa; individuare il migliore modello di governance e di conseguente organizzazione in base ai moderni criteri di efficacia, efficienza ed economicità; sviluppare gli elementi culturali ed organizzativi che consentano alla Difesa di contribuire in modo organico allo sforzo del Paese per sviluppare una indispensabile cornice di sicurezza.
  Ulteriore settore di intervento sul quale il Governo continuerà ad operare nel 2016 è quello relativo agli immobili della difesa. Nello stimare per l'anno 2016 in 200 milioni di euro i proventi dell'attività di dismissione degli immobili della Difesa, il DEF 2016 evidenzia, tra l'altro, come «anche utilizzando cespiti messi a disposizione dal Ministero della Difesa», il Governo concentrerà in poli logistici territoriali unitari gli uffici pubblici centrali e periferici, con conseguente abbattimento dei costi di affitto e dei consumi e offrendo, al tempo stesso, un migliore servizio ai cittadini.
  Da ultimo, segnala che nella sezione prima del Documento vengono richiamate alcune significative misure adottate nella legge di stabilità 2016 per i comparti difesa e sicurezza.Pag. 78
  In particolare, viene precisato come in conseguenza dei gravi fatti di terrorismo internazionale verificatisi nello scorso mese di novembre, la legge di stabilità per l'anno 2016 ha stanziato nuove risorse per rafforzare la difesa e la sicurezza pubblica (245 milioni) e intensificare le attività di prevenzione e contrasto del crimine con mezzi informatici (150 milioni).
  Inoltre, il Documento illustra, l'intensa attività di soccorso in mare svolto dagli uomini e dai mezzi della Difesa, delle Capitanerie di porto e della Guardia di Finanza e la relativa spesa sostenuta, basata su una rendicontazione dei costi associati alle operazioni di soccorso, e ai veicoli utilizzati.
  Il Documento, infine, menziona anche il riconoscimento economico straordinario, pari a 960 euro su base annua (circa 511 milioni nel 2016), disposto in favore del personale dei Corpi di polizia, delle Forze armate e del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, non destinatario di un trattamento economico retributivo dirigenziale.
  Tutto ciò premesso, si riserva di presentare una proposta di parere favorevole dichiarandosi disponibile a valutare tutti gli elementi di riflessione che dovessero emergere nel corso del dibattito.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.20.

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