CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 6 aprile 2016
621.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
COMUNICATO
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  Mercoledì 6 aprile 2016. — Presidenza del presidente Roberto FICO.

  La seduta comincia alle 14.20.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Roberto FICO, presidente, avverte che ai sensi dell'articolo 13, comma 4, del Regolamento della Commissione, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata mediante l'attivazione del sistema audiovisivo a circuito chiuso.

Disposizioni di attuazione della disciplina in materia di comunicazione politica e di parità di accesso ai mezzi di informazione relative alle campagne per le elezioni comunali 2016.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  Roberto FICO, presidente, dopo aver ricordato che nella seduta dello scorso 23 marzo il relatore ha illustrato lo schema di delibera in esame, dichiara aperta la discussione generale.

  Il deputato Maurizio LUPI (AP), pur concordando sull'impianto complessivo dello schema di delibera presentato dal relatore, sottolinea che le prossime elezioni, ancorché comunali, rivestono un notevole significato politico generale, in quanto vedono coinvolti i più importanti capoluoghi di regione; propone pertanto che gli spazi di comunicazione politica non debbano avere esclusivamente una base regionale, ma che occorra prevedere una loro estensione a livello nazionale, anche per incoraggiare la partecipazione al voto dei cittadini.
  Inoltre, le normative variegate, che caratterizzano la formazione dei gruppi consiliari nei diversi ambiti territoriali interessati dalle consultazioni, suggeriscono di ampliare la platea dei soggetti legittimati alla partecipazione alle trasmissioni di comunicazione politica durante la prima Pag. 374fase della campagna elettorale, estendendola anche alle componenti presenti nei gruppi misti consiliari e a quelle forze politiche che abbiano autonomo gruppo nel consiglio regionale ovvero un gruppo parlamentare in entrambe le Camere.
  Chiede poi se, nello schema di delibera in esame sia anche assicurata la parità di trattamento tra le diverse forze politiche in competizione, qualora il leader di una di esse, che sia anche candidato sindaco o capolista, partecipi ai programmi di informazione, oltre che alle trasmissioni di comunicazione politica.
  Da ultimo, si domanda come nell'ultima fase della campagna elettorale sia disciplinata concretamente la par condicio, con particolare riferimento a programmi di opinione e di satira politica.

  Il deputato Giorgio LAINATI (FI-PdL) ricorda che in una precedente legislatura, per iniziativa del deputato Beltrandi, venne approvata una proposta emendativa che di fatto impediva lo svolgimento dei talk show. Auspica pertanto che, sulle questioni poste dal collega Lupi, si giunga a un punto di equilibrio evitando tali palesi eccessi.

  Il deputato Maurizio LUPI (AP) precisa che nel proprio intervento intendeva solo mettere in risalto eventuali contraddizioni e disparità di trattamento, in un quadro che garantisca in ogni caso massima libertà di espressione e pluralismo.

  Il senatore Francesco VERDUCCI (PD), nel rilevare che le questioni sollevate dall'onorevole Lupi sono di particolare valore politico, sottolinea come a suo avviso siano ancora valide le ragioni alla base della disciplina introdotta dalla legge n. 28 del 2000, a prescindere dalla situazione politica concreta, data la non soddisfacente regolazione del conflitto di interessi. A suo giudizio, la materia andrebbe senz'altro riformata in ragione delle innovazioni introdotte dalla diffusione del web.
  Riservandosi l'approfondimento sulle proposte dell'onorevole Lupi al momento in cui si tradurranno in specifici emendamenti, sottolinea che lo schema di delibera prevede l'applicazione della par condicio a livello nazionale, sia perché vi è coinvolto più di un quarto del corpo elettorale, sia per la elevatissima valenza politica della competizione. Condivide infine la proposta dell'onorevole Lupi di estendere la platea dei legittimati alla prima fase della comunicazione politica, in modo da favorire una più ampia partecipazione.

  Il senatore Paolo BONAIUTI (AP) ritiene contraddittorio, da un lato, chiedere alla Rai di adeguarsi ai tempi, conformando la propria programmazione alle esigenze dei social media e del web, come peraltro ribadito nelle varie audizioni dagli stessi responsabili dell'azienda, e, dall'altro, imporre all'azienda durante le competizioni elettorali una sorta di camicia di forza, obbligandola alla osservanza di regole rigide e limitative. Sostiene pertanto che sia arrivato il momento di procedere a una revisione profonda delle norme sulla par condicio.

  Roberto FICO, presidente, pur ritenendo stimolante il dibattito sulla riforma della disciplina della par condicio, osserva come il tema sia principalmente di competenza delle Commissioni legislative.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara chiusa la discussione generale sulla bozza di delibera e fissa il termine per la presentazione di eventuali proposte di modifica alle ore 17 di lunedì 11 aprile. Rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Sull'ordine di lavori.

  Il senatore Roberto RUTA (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, con riferimento alla presenza del figlio di Riina nella trasmissione «Porta a porta» che andrà in onda questa sera, chiede che la Commissione valuti se adottare già nella presente seduta un atto di indirizzo nei confronti della Rai, che sottolinei l'inopportunità di questa presenza in un programma di informazione del servizio pubblico.

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  La deputata Dalila NESCI (M5S) evidenzia come la Commissione, dopo la vicenda Casamonica, si trovi nuovamente a discutere della presenza nel medesimo programma del servizio pubblico di un componente di una famiglia della criminalità organizzata. Chiede quindi di sapere chi abbia autorizzato questa presenza in trasmissione e di fare chiarezza sulla casa editrice del volume che con l'occasione verrà presentato. Auspica che la Commissione intervenga sulla direzione della Rai, perché valuti l'opportunità di non mandare in onda la puntata di questa sera di «Porta a porta».

  Il senatore Salvatore MARGIOTTA (PD), ricordando la complessità della questione, ritiene che la Commissione debba tenere conto nelle proprie valutazioni sia del fondamentale diritto di cronaca, che consente a Vespa di poter definire il contenuto della trasmissione, sia dell'impossibilità per essa di intervenire ex ante su una trasmissione. È quindi del parere che occorra attendere la messa in onda del programma al fine di valutare eventuali interventi successivi della Commissione.

  Il senatore Roberto RUTA (PD) rinnova la propria richiesta di un atto di indirizzo con cui la Commissione prenda ufficialmente una posizione su una questione così rilevante quale è quella della presenza del figlio del mandante dell'omicidio del giudice Falcone in un programma del servizio pubblico.

  Il deputato Maurizio LUPI (AP) sottolinea che da un punto di vista regolamentare le osservazioni del collega Margiotta sono assolutamente ineccepibili. Manifesta quindi la propria contrarietà a una sospensione preventiva del programma, esulando ciò dai compiti propri della Commissione, ed è dell'avviso che occorra attendere la sua messa in onda prima che si possa esprimere un giudizio su di esso. Ricorda che già in passato trasmissioni della Rai hanno visto come ospiti protagonisti discutibili come il figlio di Ciancimino e che lo stesso figlio di Riina ha rilasciato nei giorni scorsi una lunga intervista al Corriere della Sera. O esiste un generale diritto di cronaca, o altrimenti si rischia di piegarlo alle situazioni contingenti. Auspica pertanto che si tenga un atteggiamento oggettivo verso questo tipo di programmi.

  Il senatore Alberto AIROLA (M5S) ricorda che la Rai già in passato ha mandato in onda programmi simili a quello di cui oggi si sta discutendo e che a fronte dei rilievi formulati dalla Commissione ha sempre fornito risposte superficiali e inadeguate. A suo giudizio la Commissione dovrebbe rappresentare ai vertici della Rai l'inopportunità di iniziative analoghe a quella di questa sera.

  Il deputato Giorgio LAINATI (FI-PdL), nel concordare con alcune delle osservazioni della collega Nesci, è dell'avviso che sarebbe stato forse preferibile che la trasmissione «Porta a porta» non invitasse quali ospiti né i Casamonica né il figlio di Riina. Trattandosi di programmi del servizio pubblico, non vi è alcun automatismo tra la decisione del Corriere della Sera di intervistare il figlio di Riina e la sua presenza in una trasmissione Rai. Auspica quindi che la Commissione assuma, dopo la messa in onda del programma, delle opportune iniziative quali ad esempio l'audizione del direttore di Raiuno.

  Il senatore Francesco VERDUCCI (PD) ritiene che il tema in discussione non debba essere utilizzato per stabilire chi tra i componenti della Commissione sia più contrario alla criminalità organizzata e in special modo contro la subcultura mafiosa e camorrista, spesso amplificata dai media. È questa la ragione per la quale la Commissione lo scorso settembre ritenne di dover intervenire, convocando in audizione il direttore di Raiuno sulla presenza di appartenenti alla famiglia Casamonica quali ospiti di una puntata di «Porta a porta». In quella circostanza, ricorda il proprio intervento particolarmente severo contro la direzione dell'azienda per il tono leggero della trasmissione. Auspica che la Pag. 376Commissione svolga un approfondimento sul modo con cui la televisione pubblica dovrebbe affermare il senso civico contro tutte le mafie, cosa che a suo giudizio dovrebbe avvenire con una tipologia adeguata di format: su questo specifico tema occorrerebbe invitare la Rai al confronto.

  Il senatore Paolo BONAIUTI (AP) precisa che, in esito a quella audizione del direttore di Raiuno, in una delle successive puntate della trasmissione fu invitato quale ospite il dottor Sabella, allora assessore alla legalità del Comune di Roma, che in modo esaustivo ricostruì la vicenda della famiglia Casamonica.

  Roberto FICO, presidente, fa presente che la Commissione, prima della messa in onda del programma, non ha alcuna possibilità di intervenire, fermo restando che ciascun componente può esternare a titolo individuale il proprio punto di vista. In un momento successivo si potrebbe riflettere sull'opportunità di adottare un atto di indirizzo, sviluppando alcune delle tematiche emerse nel corso della discussione odierna. Nell'evidenziare il rischio che in trasmissioni come «Porta a porta» si possa banalizzare il fenomeno mafioso, propone di chiedere spiegazioni sulla trasparenza della trasmissione, anche con l'audizione del nuovo direttore di Raiuno. Rimanda comunque la trattazione della questione alla successiva riunione dell'Ufficio di presidenza.

  Il senatore Roberto RUTA (PD), pur apprezzando la proposta del presidente, insiste sulla necessità di approvare già nella presente seduta un documento nel quale si manifesti la contrarietà della Commissione alla presenza del figlio di Riina.

  La deputata Dalila NESCI (M5S), pur concordando con la proposta del presidente di valutare la possibilità che la Commissione adotti un atto di indirizzo, ricorda che la Rai in materia di informazione è già vincolata dal Codice etico e dal vigente Contratto di servizio.

  Roberto FICO, presidente, ribadisce l'impossibilità per la Commissione di intervenire preventivamente. Sottolinea che ancora una volta, come nel caso della puntata di questa sera, resta il problema del contesto nel quale si svolgerà l'intervista, fermo restando il diritto del conduttore di poter invitare qualunque ospite. Auspica che vi sia una sempre maggiore trasparenza sulle modalità con cui vengono organizzate queste trasmissioni e sui criteri di selezione dei libri presentati.

Comunicazioni del presidente.

  Roberto FICO, presidente, comunica che sono pubblicati in allegato, ai sensi della risoluzione relativa all'esercizio della potestà di vigilanza della Commissione sulla società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, approvata dalla Commissione il 18 marzo 2015, i quesiti dal n. 419/2018 al n. 428/2079, per i quali è pervenuta risposta scritta alla Presidenza della Commissione (vedi allegato).

  La seduta termina alle 15.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 6 aprile 2016. — Presidenza del presidente Roberto FICO.

  L'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si è riunito dalle 15.25 alle 15.35.

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