CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 3 febbraio 2016
585.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VI e X)
COMUNICATO
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RISOLUZIONI

  Mercoledì 3 febbraio 2016. — Presidenza del presidente della X Commissione Ettore Guglielmo EPIFANI. — Interviene il viceministro dell'economia e delle finanze Luigi Casero.

  La seduta comincia alle 15.10.

7-00391 Alberti: Revisione della disciplina concernente l'obbligo di accettare pagamenti mediante carte di debito e misure a sostegno del commercio elettronico.
7-00433 Causi: Revisione della disciplina concernente l'obbligo di accettare pagamenti mediante carte di debito e misure a sostegno del commercio elettronico.
7-00465 Capezzone: Revisione della disciplina concernente l'obbligo di accettare pagamenti mediante carte di debito e misure a sostegno del commercio elettronico.
(Seguito della discussione congiunta e conclusione – Approvazione della risoluzione 7-00433, che assume il n. 8-00172 – Reiezione della risoluzione 7-00391 e della risoluzione 7-00465).

  Le Commissioni riunite proseguono la discussione congiunta delle risoluzioni, rinviata, da ultimo, nella seduta del 27 gennaio scorso.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, avverte che la risoluzione 7-00391 Alberti, già più volte riformulata in precedenza, è stata ulteriormente riformulata (vedi allegato 1) e che la risoluzione 7-00433 Causi, Pag. 35anch'essa già riformulata in precedenza, è stata, a sua volta, ulteriormente riformulata (vedi allegato 2).

  Ferdinando ALBERTI (M5S) illustra la propria risoluzione, come da ultimo riformulata, ricordando innanzitutto come l'atto di indirizzo fosse stato presentato alla metà del 2014, prima ancora che entrasse in vigore l'obbligo, per i soggetti che svolgono attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, di accettare anche pagamenti effettuati con carte di debito. Successivamente le Commissioni riunite hanno avviato un lunghissimo ciclo di audizioni, che si è protratto fino agli inizi del 2015: alla fine del 2015 si è quindi avviata, finalmente, la discussione congiunta delle risoluzioni, determinando pertanto la necessità di riformularne il testo al fine di aggiornarlo alle novità nel frattempo intervenute in materia. In tale contesto, l'ultima riformulazione da lui apportata al proprio atto di indirizzo, che fa seguito ad altri interventi di modifica del testo, intende ricalibrare gli impegni della risoluzione, concentrandoli in tre punti.
  In primo luogo si prevede di escludere dall'obbligo di dotarsi di strumenti di pagamento mediante POS le nuove attività, per un periodo non inferiore a due anni: a tale riguardo evidenzia come gli approfondimenti compiuti consentano di rilevare come non sussista alcuna correlazione diretta tra diffusione della moneta elettronica e riduzione dell'evasione tributaria, circostanza su cui anche il Governo dimostra di convenire, laddove ha deciso, nell'ambito della legge di stabilità 2016, di innalzare a 3.000 euro il limite massimo per l'utilizzo del contante.
  Il secondo impegno della risoluzione richiede che, per i professionisti, le ditte individuali, le piccole e microimprese, ogni costo o commissione derivante dall'obbligo di accettare pagamenti mediante POS sia posto a carico delle banche.
  L'ultimo impegno dell'atto di indirizzo chiede altresì di istituire un sistema di pagamento pubblico gratuito per la gestione dei pagamenti elettronici nell'ambito della Pubblica amministrazione, nonché nei rapporti tra quest'ultima e gli utenti.
  Preannuncia quindi l'astensione del gruppo M5S sulla risoluzione 7-00433 Causi e sulla risoluzione 7-00465 Capezzone, le quali contengono elementi condivisibili, ma non affrontano direttamente le problematiche derivanti dall'obbligo di dotarsi di POS per accettare pagamenti mediante carte di debito.

  Marco CAUSI (PD) illustra l'ultima riformulazione della propria risoluzione, attraverso la quale è stata modificata la formulazione del primo impegno: a questo riguardo, cogliendo l'occasione costituita dal prossimo recepimento della direttiva 2015/2366/UE, relativa ai servizi di pagamento (cosiddetta direttiva PSD2), si chiede al Governo di realizzare un coordinamento delle varie disposizioni vigenti in materia attraverso la redazione di un testo unico.
  In tale contesto evidenzia come l'atto di indirizzo a sua prima firma non sia legato al tema dell'eventuale nesso tra evasione tributaria e scarso uso della moneta elettronica, ma intenda affrontare il problema del costo, per le imprese e per l'intero sistema economico e finanziario, derivante dall'utilizzo del contante, costo che è stato quantificato in circa 10 miliardi di euro. Le misure di incentivazione dell'uso della moneta elettronica proposte dalla risoluzione intendono appunto ridurre tali costi, a tutto vantaggio del Paese nel suo complesso.
  Rileva inoltre come molte questioni ancora in discussione al momento in cui la risoluzione è stata presentata, nel luglio del 2014, siano state ormai risolte, ad esempio per quanto riguarda l'introduzione, operata attraverso un atto normativo dell'Unione europea, di un tetto all'ammontare delle commissioni interbancarie per l'uso delle carte di debito e delle carte di credito, mentre occorre invece ancora compiere un'opera di revisione dell'approccio culturale in materia, incentivando l'utilizzo della moneta elettronica. A quest'ultimo proposito ritiene quindi Pag. 36che si possa respingere la critica, da molti avanzata, circa il fatto che l'obbligo di accettare pagamenti mediante POS non sia assistito da una sanzione, considerando invece tale scelta del tutto appropriata, dovendosi innanzitutto realizzare nel Paese una mutazione di carattere culturale su questi temi.

  Giovanni PAGLIA (SI-SEL), con riferimento alle considerazioni espresse dal deputato Causi, non ritiene che spetti alla legge incidere sulla cultura di un Paese, non ritenendo altresì sufficiente appellarsi agli interventi normativi dell'Unione europea per risolvere ogni problema. Ricorda, infatti, come, in un recente passato, l'esenzione, riconosciuta ad alcuni settori merceologici, dalle commissioni per l'utilizzo degli strumenti di pagamento elettronici, non abbia realizzato l'obiettivo di diminuire il costo effettivo di tali transazioni, in quanto sono stati contemporaneamente innalzati i canoni dovuti all'utilizzo degli apparecchi POS.
  In tale contesto rileva inoltre come il tavolo di confronto instaurato su tali materie non si sia rilevato produttivo, poiché ad esso hanno partecipato solamente il Governo e l'ABI, escludendone invece le categorie produttive e commerciali interessate.
  Dichiara quindi il voto di astensione del proprio gruppo sulla risoluzione 7-00433 Causi, in quanto essa, sebbene presenti diversi aspetti condivisibili, non appare sufficiente a risolvere i problemi evidenziati, limitandosi a indicare alcuni obiettivi di carattere culturale. Preannuncia altresì l'astensione del proprio gruppo sulla risoluzione 7-00391 Alberti.

  Catia POLIDORI (FI-PdL) dichiara, a nome del proprio gruppo, il voto di astensione sulla risoluzione 7-00433 Causi, come da ultimo riformulata. Pur condividendo la finalità di incentivare i pagamenti mediante carte di debito, ritiene infatti che il sistema bancario e commerciale italiano non sia ancora pronto a prevedere l'obbligatorietà di questa forma di pagamento.
  Preannuncia, altresì, voto favorevole sulla risoluzione 7-00391 Alberti, come da ultimo riformulata, condividendo in particolare l'impegno volto a prevedere che per i professionisti, le ditte individuali, le micro e piccole imprese, ogni genere di costo o commissione derivanti dall'obbligo di accettare pagamenti mediante POS sia posto a carico delle banche.

  Sergio BOCCADUTRI (PD) dichiara innanzitutto di voler sottoscrivere la risoluzione 7-00433 Causi.
  Con riferimento alla risoluzione 7-00391 Alberti, come da ultimo riformulata, sottolinea, in merito all'impegno di cui alla lettera b), nella quale si chiede di porre a carico delle banche i costi derivanti dall'obbligo di accettare pagamenti mediante POS per i professionisti, le ditte individuali e le piccole e microimprese, come tale formulazione non tenga conto delle importanti innovazioni introdotte nel settore attraverso la realizzazione dell'area SEPA dei pagamenti, la quale intende creare un mercato unico dei pagamenti retail. Pertanto, in tale nuovo contesto l'impegno previsto nella predetta lettera b) si rileverebbe del tutto inefficace, in quanto le banche potrebbero eludere tale onere emettendo all'estero carte di debito che potrebbero essere utilizzate liberamente in Italia, con il rischio di creare altresì uno svantaggio competitivo in danno degli operatori nazionali.
  Evidenzia, in quest'ambito, come proprio la realizzazione dell'area SEPA e le norme europee in materia abbiano consentito di ridurre i costi gravanti sui consumatori per i pagamenti elettronici, stabilendo un tetto alle commissioni interbancarie sulle operazioni effettuate con moneta elettronica, nonché consentendo di effettuare gratuitamente prelievi anche presso sportelli situati in altri Paesi dell'Unione europea.

  Il Viceministro Luigi CASERO sottolinea come la tematica relativa alle carte di debito oggetto delle risoluzioni in discussione si colleghi ad una più generale strategia di intervento di carattere complessivo Pag. 37sul sistema fiscale, volta a superare alcune problematiche tipiche della realtà italiana che la allontanano dall'esperienza degli altri Paesi europei. Ricorda, del resto, che la questione della modernizzazione del sistema tributario italiano è stata posta al centro dell'azione di Governo attraverso l'attuazione della delega per la riforma del sistema fiscale, nel cui ambito si è inteso semplificare il quadro complessivo in materia, avvalendosi di tutti gli strumenti tecnologici utili, quali la fatturazione elettronica e i mezzi di pagamento elettronici. Ritiene quindi che occorra proseguire nella medesima prospettiva per implementare strumenti telematici, quali la moneta elettronica, che consentano di facilitare l'attività delle imprese, ridurre gli adempimenti per i contribuenti e semplificare l'azione di controllo e di recupero dell'evasione fiscale da parte dell'Amministrazione finanziaria.
  In tale contesto sottolinea peraltro come l'allineamento del sistema fiscale italiano a quello di altri Paesi europei presupponga che anche il sistema bancario offra costi analoghi per le transazioni telematiche. Rileva inoltre l'opportunità di prevedere misure di sostegno fiscale in favore delle PMI e nelle PMI e nelle microimprese, per compensarle dei costi da queste sostenute per l'installazione dei POS e le transazioni in moneta elettronica, contribuendo in tal modo a modificare la cultura economica e le abitudini degli italiani, ancora molto orientati, soprattutto nelle generazioni più anziane e in alcune aree geografiche del Paese, ad utilizzare prevalentemente il contante.
  Esprime quindi parere favorevole sulla risoluzione Causi n. 7-00433, nel testo ulteriormente riformulato, esprimendo invece parere contrario sulla risoluzione Alberti n. 7-00391, nel testo ulteriormente riformulato, che pure contiene alcuni spunti di riflessione condivisibili, di cui il Governo potrà tenere conto in sede di emanazione di ulteriori provvedimenti in materia.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, ricorda che il rappresentante del Governo, nella precedente seduta di discussione congiunta, aveva già espresso parere contrario sulla risoluzione 7-00465 Capezzone, che non è stata riformulata.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono la risoluzione 7-00391 Alberti e la risoluzione 7-00465 Capezzone. Approvano quindi la risoluzione 7-00433 Causi, come da ultimo riformulata, che assume il n. 8-00172.

  La seduta termina alle 15.40.

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