CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 2 febbraio 2016
584.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
Pag. 49

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 2 febbraio 2016. — Presidenza del presidente Francesco Saverio GAROFANI. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Domenico Rossi.

  La seduta comincia alle 14.

Programma di lavoro della Commissione per il 2016 – È il momento di andare oltre l'ordinaria amministrazione.
(COM (2015) 610 final e relativi allegati).

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2016
(Doc. LXXXVII-bis, n. 4).
Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o gennaio 2016-30 giugno 2017) (15258/15).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto degli atti in titolo.

  Salvatore PICCOLO (PD), relatore, introducendo l'esame, ricorda che la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea è prevista dall'articolo 13 della legge n. 234 del 2012, in base al quale ogni anno, entro il 31 dicembre, il Governo presenta tale relazione al Parlamento per chiarire i suoi orientamenti per l'anno successivo.
  Come noto, la Relazione programmatica presentata lo scorso anno poneva l'accento soprattutto sull'esigenza di continuare il lavoro avviato nel semestre antecedente dalla Presidenza italiana dell'Unione europea. Nel 2016 il tema centrale, per il Governo italiano, sarà invece quello di rafforzare le politiche e il processo di riforma dell'Unione.
  La Relazione programmatica 2016 è strutturata in cinque parti, divise a loro volta in capitoli che seguono, in generale, il programma di lavoro della Commissione europea per il 2016. I temi di interesse della Commissione Difesa sono contenuti nella Parte Terza, dedicata al tema della dimensione esterna dell'Unione. In tale sezione sono illustrati, tra gli altri, gli orientamenti governativi in materia di politica Pag. 50estera e di sicurezza comune (PESC), nonché in materia di allargamento, di politica di vicinato e di collaborazione con Paesi terzi. In particolare, il Governo italiano continuerà a sostenere l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza e Vice presidente della Commissione nell'azione di guida della politica estera dell'Unione.
  Le priorità del Governo in ambito PESC restano il tema delle migrazioni e quello della stabilizzazione del vicinato: vengono citati espressamente i casi della Siria e della Libia. Per quanto riguarda, in particolare, la Libia, la Relazione ribadisce che l'Italia assicura la propria disponibilità ad assumere un ruolo di capofila nello sforzo internazionale per la stabilizzazione del Paese, non appena l'Esecutivo di concordia nazionale sarà stato formato, dietro invito libico e in un quadro di legittimità internazionale, in collaborazione con altri Paesi. Ricorda, a questo riguardo, che nei giorni scorsi la Camera dei rappresentanti ha negato la fiducia all'atteso governo di unità nazionale designato dal premier designato Serraj, che dovrebbe ora proporre una nuova formazione. L'Italia – prosegue la Relazione – intende adoperarsi affinché l'Unione europea svolga un ruolo centrale nell'azione di assistenza che la comunità internazionale sarà probabilmente chiamata a dispiegare per il consolidamento delle istituzioni libiche e il riavvio dell'economia nazionale.
  Il Governo continuerà inoltre a promuovere il rafforzamento della cooperazione dell'Unione europea con le Nazioni Unite per il mantenimento della pace e, in tale prospettiva, concorrerà al processo di revisione del Piano d'Azione sul sostegno della politica di sicurezza e difesa comune alle operazioni di peacekeeping delle Nazioni Unite; continuerà altresì a promuovere un approccio civile-militare integrato nelle missioni di pace che tenga conto delle esigenze delle popolazioni nelle aree di crisi e post-crisi, dell'importanza di soluzioni politiche alle crisi, così come delle attività volte al consolidamento di istituzioni democratiche e inclusive, nonché alla riconciliazione e alla prevenzione.
  Per quanto riguarda, poi, la politica di sicurezza e difesa comune (PSDC), il Governo intende continuare a sostenere la costruzione di una più ampia ed efficace dimensione di sicurezza e difesa comune. Come evidenziato nella Relazione, questa dimensione costituisce un completamento necessario e imprescindibile del processo di integrazione continentale e il moltiplicarsi di aree di crisi richiede indifferibili passi per un'evoluzione pratica e progressiva in tale direzione. Costruire una difesa europea più coesa non significa – sottolinea però il Governo – realizzare il cosiddetto «esercito europeo», che non è oggi all'orizzonte, ma realizzare iniziative in ambiti diversi per uniformare procedure, creare sinergie, favorire flessibilità di impiego: tutto al fine di aumentare la prontezza delle forze e disporre di uno strumento militare credibile e adeguato.
  Numerosi sono gli obiettivi per i quali il Governo intende adoperarsi in sede europea nel 2016: in particolare, il potenziamento delle capacità di pianificazione e condotta delle operazioni e/o missioni PSDC; il sostegno all'EU Cyber Policy Framework, in collaborazione con la NATO; il supporto ai progetti europei relativi ai droni; la valorizzazione del Centro di eccellenza nazionale APR (Aeromobili a Pilotaggio Remoto) di Amendola (Puglia); e il rafforzamento delle capacità di intervento rapido e di risposta alle crisi dell'UE (grazie anche all'impiegabilità e all'efficacia dei gruppi di reazione rapida o battlegroups) attraverso la promozione della piena applicazione dell'articolo 44 del Trattato sull'Unione europea che prevede la possibilità di lanciare nuove missioni, lasciandone l'implementazione ad un gruppo ristretto di Stati membri che siano in grado e abbiano la volontà politica di farlo.
  La Relazione sottolinea poi che il Governo intende sostenere gli sforzi dell'Unione europea per aumentare efficacia, flessibilità e rapidità d'impiego nelle missioni PSDC, mantenendo il tradizionale approccio che attribuisce priorità alle crisi nei Paesi del primo vicinato dell'Unione (Balcani occidentali, Europa orientale, Medio Pag. 51oriente, Africa settentrionale) rispetto a quelle esistenti in Paesi appartenenti a una fascia di vicinato più lontana.
  Quanto alle missioni, il Governo intende mantenere gli attuali livelli di partecipazione dell'Italia, che la collocano, in termini di personale impiegato, all'interno della prima fascia di Stati membri contributori alle missioni. La Relazione evidenzia, in particolare, l'importanza di assicurare il pieno supporto all'operazione EUNAVFOR MED Sophia (alla quale l'Italia fornisce il Quartier Generale a Roma, il Comando della Forza in mare, oltre ad assetti aero-navali) e alle missioni in Palestina, in Kosovo, in Ucraina e, date le sue peculiarità, nel Corno d'Africa.
  La Relazione sottolinea, ancora, che occorrerà essere pronti a sostenere con adeguate iniziative, anche nell'ambito della sicurezza e difesa comune, il Governo di accordo nazionale libico, che, come detto, sta nascendo.
  Infine, richiama per completezza il capitolo 5.2 della parte seconda della Relazione, relativo alle politiche settoriali e, nello specifico, alle politiche italiane nel settore aerospaziale, dove viene ricordato che i programmi spaziali sono essenziali per trovare soluzioni a problematiche sensibili e di assoluta attualità quali l'ambiente, il clima, il controllo del territorio e degli spazi aeromarittimi, la sicurezza e la difesa. A tale scopo – evidenzia la Relazione – il Governo italiano sta promuovendo l'attuazione di grandi programmi strategici in ambito satellitare (quali ad esempio Cosmo-SkyMed e il lanciatore Vega) e continuerà ad assicurare la propria partecipazione ai programmi bandiera UE nel settore aerospaziale (quali il programma di navigazione satellitare Galileo e il programma di osservazione della terra Copernicus).
  Passa quindi al programma di lavoro della Commissione per il 2016, che si intitola «È il momento di andare oltre l'ordinaria amministrazione». Come riportato nel documento, l'obiettivo della Commissione – al secondo anno del suo mandato – rimane quello di essere presente sui grandi temi e più efficace nel modo di affrontarli. Con il presente programma di lavoro, organizzato intorno alle dieci priorità enunciate dal Presidente Juncker all'inizio del mandato, la Commissione ribadisce l'impegno a lavorare con i partner del Parlamento europeo e del Consiglio per conseguire i risultati che gli europei si attendono.
  Tra gli obiettivi e le linee d'azione prioritarie della Commissione per il 2016, segnala – per quanto riguarda la politica di sicurezza e difesa – il pieno sostegno all'Alta rappresentante nei lavori per la predisposizione di una nuova strategia globale in materia di politica estera e di sicurezza, che dovrebbe essere presentata in occasione del Consiglio europeo del giugno 2016; l'impegno proattivo a sostegno degli attori internazionali, primi fra tutti Nazioni unite e OSCE, onde far fronte alle più gravi crisi internazionali, quali i conflitti in Siria, Libia e Ucraina; l'avvio della nuova politica europea di vicinato, che dovrebbe offrire un quadro più mirato e su misura per sostenere la stabilizzazione e lo sviluppo democratico dei paesi interessati, sia a sud sia a est dell'Unione; il sostegno all'Alta rappresentante nel processo di approfondimento delle relazioni bilaterali con i principali partner dell'Unione europea, con particolare riferimento alla Cina e all'Iran, per il quale, dopo la conclusione positiva dei negoziati sul nucleare, dovrebbe essere possibile prevedere un quadro rinnovato per l'impegno dell'Unione, con riserva dell'attuazione integrale dell'accordo.
  Osserva che tra le nuove iniziative legislative che la Commissione intende intraprendere figura, nell'ambito degli interventi nel settore dell'imprenditorialità e per la creazione di posti di lavoro, un pacchetto intitolato «Piano d'azione europeo sulla difesa». L'obiettivo è quello di porre in essere un quadro legislativo e politico per garantire che il mercato, le industrie e le competenze dell'Europa siano in grado di realizzare le priorità in termini di capacità militare collegate a eventuali future necessità degli Stati membri sul piano della sicurezza.
  Quanto al Programma di 18 mesi del Consiglio dell'Unione europea, questo è Pag. 52stato elaborato dalla presidenza olandese e dalle future presidenze slovacca e maltese per il periodo dal 1o gennaio 2016 al 30 giugno 2017. Nel documento viene sottolineato che, nel definire il programma di lavoro del Consiglio, le tre presidenze sono state guidate dalle priorità dell'agenda strategica e dalle recenti conclusioni del Consiglio europeo.
  Per quanto riguarda le competenze della Commissione Difesa, va segnalato che tra gli interventi del cosiddetto primo pilastro, e più precisamente tra gli interventi per l'imprenditorialità e la creazione di posti di lavoro, è previsto il Piano di azione sull'industria europea della difesa, che – come detto – è contemplato anche nella programmazione della Commissione europea.
  Quanto al quarto pilastro, che affronta le tematiche legate a libertà, sicurezza e giustizia, il Programma di 18 mesi precisa che lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia verrà sviluppato sulla base degli orientamenti strategici definiti dal Consiglio europeo nel giugno 2014. Le tre presidenze mirano ad adottare un approccio complessivo e integrato in materia di cyber-sicurezza e criminalità informatica, corruzione, criminalità organizzata e forme gravi di criminalità, nonché di tratta degli esseri umani, compreso lo sfruttamento del lavoro. Anche la lotta al terrorismo continuerà a rappresentare una priorità per il Consiglio.
  Nell'ambito infine del quinto pilastro, concernente l'azione dell'Unione europea sulla scena mondiale, il Programma di 18 mesi sottolinea come l'arco di instabilità che va dall'Europa orientale al Sahel colpisca la sicurezza dell'Unione e rischi di compromettere i suoi interessi e valori condivisi. Il documento rimarca altresì come l'UE debba oggi affrontare nuove minacce – come gli attacchi informatici e le minacce ibride di gruppi terroristici che dispongono di risorse enormi – insieme alle minacce tradizionali quali pirateria, estremismo e terrorismo.
  Il documento evidenzia l'esigenza di uno sviluppo ulteriore della politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC), in considerazione del fatto che le missioni e le operazioni PSDC contribuiscono significativamente alla pace e alla stabilità internazionali. Le tre presidenze considerano necessario rafforzare le capacità civili e militari dell'Unione europea e adattare meglio la politica di sicurezza e di difesa comune alle sfide presenti e future. In particolare l'Unione europea dovrebbe intensificare la cooperazione nel settore della sicurezza e della difesa, anche a livello internazionale, in stretto coordinamento con parti internazionali quali le Nazioni unite e la NATO, come pure con l'industria europea della difesa.
  Per l'Agenzia europea per la difesa è previsto un ruolo di facilitatore. Sono fondamentali anche una più intensa cooperazione con le organizzazioni partner, una maggiore complementarità e lo scambio reciproco di informazioni, in particolare con le Nazioni Unite, l'OSCE, la NATO e l'Unione africana, in settori quali le minacce ibride, la sicurezza marittima, la reazione rapida e la sicurezza informatica.
  Tutto ciò premesso, si riserva di presentare una proposta di parere al termine del dibattito.

  Giorgio ZANIN (PD) rappresenta al relatore l'opportunità di fare un riferimento, nel parere che la Commissione esprimerà, all'esigenza di promuovere in sede europea politiche attive per sviluppare una convergenza delle industrie nazionali produttrici di sistemi d'arma, anche sulla base di cooperazioni rafforzate. Ricorda infatti che il Ministro della difesa ha sottolineato come una forza armata comune europea implichi il superamento di un sistema di approvvigionamento differenziato a livello dei singoli Stati membri.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.25 alle 14.30.