CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 5 agosto 2015
498.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (III e VII)
COMUNICATO
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RISOLUZIONI

  Mercoledì 5 agosto 2015. — Presidenza della presidente della VII Commissione, Flavia PICCOLI NARDELLI. – Interviene il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini.

  La seduta comincia alle 9.05.

7-00694 Amendola: Sulla tutela internazionale del patrimonio artistico e culturale minacciato dal Daesh.
(Seguito della discussione e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00130).

  Le Commissioni proseguono la discussione della risoluzione in titolo, rinviata nella seduta del 16 luglio scorso.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso. Ringrazia il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini per la presenza e l'impegno. Ricorda al riguardo l'intervento, sabato 1o agosto, a Milano, in occasione del vertice dei ministri della cultura presso Expo sulla tematica della protezione dei beni culturali nelle zone di guerra, a conferma del ruolo guida che l'Italia intende assumere nell'azione internazionale di contrasto al trafugamento e alla distruzione di antichità e ricchezze culturali. Ricorda altresì che nella seduta del 16 luglio scorso era stata presentata e illustrata dalla collega Schirò, in qualità di cofirmataria, una nuova formulazione della risoluzione, con un successivo intervento del rappresentante del Governo.

  Caterina PES (PD) crede che l'evento del 1o agosto, cui ha fatto riferimento la presidente, abbia giovato all'immagine di un'Italia che difende i beni culturali – come espressioni di civiltà e di un sistema di valori simbolico che rispetta le identità e le diversità – e che abbia promosso un'azione internazionale concordata per evitare le distruzioni di beni e il traffico di reperti archeologici in zone di guerra, che avrebbe già fruttato milioni di euro ai militanti del Daesh. Ricorda quindi le passate distruzioni di siti di rilevante pregio effettuate in Afghanistan, Yemen, Iraq Pag. 24e Siria, con la recente campagna militare dello stesso Daesh presso la città romana di Palmira, risalente al I secolo dopo Cristo, già dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Rammenta, altresì, le recenti proposte dell'UNESCO, espresse dalla sua direttrice generale nell'incontro di sabato scorso presso l'EXPO di Milano e del Parlamento europeo, oltre che del Parlamento italiano, che prospettano un intervento dei cosiddetti «caschi blu della cultura».

  Sandra ZAMPA (PD) ritiene che la risoluzione in discussione inerisca ad un tema di grande rilievo, il quale richiama valori materiali e significati spirituali. Manifesta apprezzamento per il ruolo di promozione che il nostro Paese ha assunto in proposito nel consesso internazionale, con due iniziative in particolare: l'approvazione di una risoluzione dell’Executive Board dell'UNESCO che chiede all'agenzia di proporre nuovi meccanismi normativi in grado di prevenire le distruzioni del patrimonio artistico nel mondo; ed il già menzionato vertice organizzato dal Ministro Franceschini presso l'Expo di Milano, con la partecipazione di 83 delegazioni di altrettanti Paesi e di numerose organizzazioni, fra cui l'UNESCO rappresentato dalla direttrice generale Irina Bokova. Non è la prima volta che si assiste alla distruzione mirata per mano umana di opere d'arte, allo scopo di colpire le appartenenze culturali e soprattutto religiose differenti dalla propria: è la prima volta però che assistiamo ad atti di vandalismo utilizzati a fini di propaganda, e volutamente uniti a crimini orribili, come è avvenuto a Palmira, quali l'uccisione di uomini ad opera di minori. Ribadisce l'importanza di uno strumento quali i «caschi blu» della cultura nella lotta contro la distruzione, il trafugamento ed il contrabbando di reperti archeologici e opere d'arte; conclude riaffermando il valore universale dell'arte, che è il prodotto della libertà e della pacifica convivenza e contribuisce a superare le differenze – motivo per il quale Daesh la nega aprioristicamente.

  Gianna MALISANI (PD) oltre a concordare con quanto espresso dalle colleghe, rappresenta il senso di impotenza che si prova dinanzi alla difficoltà di trovare soluzioni al fenomeno della distruzione dei beni culturali nel corso di azioni militari. Chiede, quindi, di integrare il testo della risoluzione, che le Commissioni riunite si apprestano a deliberare, nel senso di far riferimento sia all'ordine del giorno Rampi n.9/2893-AR/2, approvato dall'Assemblea della Camera dei deputati il 31 marzo scorso, relativo all'istituzione dei cosiddetti «caschi blu della cultura» sia alla recentissima iniziativa del Ministro Franceschini svoltasi presso l'EXPO di Milano.

  Vincenzo AMENDOLA (PD) crede che la risoluzione sia il frutto di uno sforzo collettivo che nasce dall'ordine del giorno presentato in occasione dell'esame del decreto-legge 18 febbraio 2015, n. 7, recante misure urgenti per il contrasto del terrorismo. Fa riferimento alle dichiarazioni di Irina Bokova in occasione del vertice del 1o agosto, secondo la quale le iniziative in difesa del patrimonio archeologico e artistico non rivestono un valore esclusivamente culturale ma ne hanno uno di difesa delle identità da parte della comunità internazionale, contro ogni forma di totalitarismo. Concorda con tale approccio sottolineando quanto la risoluzione in titolo attenga al terreno profondo delle relazioni internazionali e della politica estera del nostro Paese. Nell'affermazione del proprio progetto autoritario, Daesh colpisce il patrimonio artistico con due diversi obiettivi, quello di distruggere il Medio Oriente come crogiolo di culture, ed anche quello di attingere a fonti autonome di finanziamento. In Yemen, con la fitna che contrappone due blocchi che si contendono il controllo politico e culturale del Paese; ma anche in Siria ed in Iraq, che sono la vera culla della civiltà moderna. Cita in proposito l'onorevole Franco Cassano, che nei propri saggi ha teorizzato il Medio Oriente ed il Mediterraneo come «pluriverso» di culture ed identità, oggi sotto attacco da parte di ideologie totalitarie ed universalistiche, nemiche dell'essenza Pag. 25stessa dell'umanità quale noi la concepiamo. Riafferma infine la volontà di combattere tale progetto, che rischia di propagarsi come un virus, con un lavoro condiviso e da riaffermarsi in tutti i fora internazionali. In questo senso la risoluzione presentata, dopo già il contributo del Parlamento europeo, rientra in una strategia multilivello e a tutto campo contro la barbarie fondamentalista e per i valori del pluralismo democratico e della tutela delle minoranze, non a caso primo obiettivo di ogni totalitarismo.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, dopo aver ringraziato i colleghi per l'ampio e approfondito dibattito svolto, comunica che è stata presentata un'ulteriore riformulazione del testo della risoluzione, che è in distribuzione (vedi allegato).

  Il ministro Dario FRANCESCHINI esprime parere favorevole del Governo sul testo della risoluzione, così come ulteriormente riformulato. Evidenzia come il testo sia l'esito di un proficuo lavoro congiunto svolto dai componenti le due Commissioni, che hanno operato a prescindere dalla loro collocazione di maggioranza o di opposizione. Il Governo italiano è determinato nell'opera di persuasione degli altri Esecutivi circa l'importanza della tutela dei beni culturali in zone teatro di conflitti armati. Anche i Parlamenti nazionali dovrebbero impegnarsi in tale opera di sensibilizzazione presso i rispettivi Governi. Avverte che la questione è destinata a protrarsi probabilmente per lungo tempo e che essa assume il significato del connotato tipico di questo secolo, riproponendo dinamiche già dispiegatesi in passato. Ricorda, ad esempio, che tra i lavori di risistemazione del sito archeologico di Pompei sono da annoverare interventi su molte domus oggetto di bombardamenti della Seconda guerra mondiale, pur essendo queste distruzioni effetti collaterali non voluti di tale conflitto bellico. Gli scempi recenti delle bellezze archeologiche – che sono patrimonio dell'umanità prim'ancora che dei titolari giuridici – vengono amplificati attraverso un utilizzo scaltro dei mezzi di comunicazione. L'attività terroristica ne risulta così pubblicizzata e imposta all'attenzione dell'opinione pubblica. Senza contare i proventi della vendita illecita dei reperti oggetto di distruzione e saccheggio. Si domanda per quale motivo la collaborazione bilaterale che si avvera in caso di calamità naturali con riferimento alla tutela dei beni culturali presenti nei luoghi disastrati non possa replicarsi nel caso di guerre. Narra che il ministro della cultura del Nepal – presente a Milano – gli ha espresso gratitudine per l'assistenza ricevuta. È dunque pienamente d'accordo con l'iniziativa della costituzione dei cosiddetti «caschi blu della cultura» sia al fine di prevenire le distruzioni, sia al fine di evitare la vendita illecita di beni storico-archeologici. Nel prossimo Consiglio dell'UNESCO, previsto per ottobre, e nella successiva Assemblea di novembre, si potrà passare a una fase operativa, con la costituzione dell'apposita task force. È certo che l'Italia possa svolgere in questo ambito un ruolo guida, giacché il nostro Paese dispone di una doppia serie di eccellenze professionali, quella relativa alla conoscenza e al restauro dei beni artistici e quella della prevenzione e repressione del traffico illecito di tali beni. Questi aspetti si combinano felicemente nell'attività del Comando dell'Arma dei carabinieri per la tutela del patrimonio culturale. Gli appartenenti al Comando hanno una preparazione universalmente riconosciuta, tanto che svolgono apprezzate funzioni di formazione e addestramento nei confronti di agenti e funzionari di altri Stati impegnati su tale fronte.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, mette in votazione il testo della risoluzione, così come ulteriormente riformulato.

  La Commissione approva la risoluzione 7-00694, così come riformulata, che assume il numero 8-00130 (vedi allegato).

  La seduta termina alle 9.45.

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