CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 28 luglio 2015
491.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
Pag. 230

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 28 luglio 2015. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO.

  La seduta comincia alle 14.05.

Programma di lavoro della Commissione per il 2015 – Un nuovo inizio COM(2014)910 final.
Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o luglio 2014-31 dicembre 2015) 10948/1/14.
Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2015.
Doc. LXXXVII-bis, n. 3.

(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei documenti.

  Irene TINAGLI (PD), relatrice, segnala preliminarmente che la Commissione è chiamata ad esprimere il proprio parere Pag. 231alla XIV Commissione sulla relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2015; sul Programma di lavoro della Commissione europea per il 2015 – Un nuovo inizio, nonché sul Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea per il periodo 1o luglio 2014 – 31 dicembre 2015.
  Ricorda che la Relazione programmatica, presentata a marzo 2015, è stata redatta ai sensi dell'articolo 13 della legge n. 234 del 2012 e reca l'indicazione di obiettivi, priorità e orientamenti che il Governo intende perseguire a livello europeo nell'anno, per poi rendicontare – entro il 28 giugno dell'anno successivo – circa l'attività effettivamente svolta. Si tratta, nella fattispecie, di un'occasione importante per il Governo italiano, in quanto la relazione è stata presentata alla fine del semestre di presidenza italiana dell'Unione europea e successivamente al rinnovo delle Istituzioni dell'Unione europea. È pertanto l'occasione per fare il punto di quanto fatto e dare conto di quanto il Governo intende fare nelle prospettiva di breve termine. In particolare, facendo un bilancio del semestre di presidenza italiana, il Governo rivendica l'impegno alla promozione di un graduale mutamento dell'indirizzo politico dell'Unione europea, affiancando gli obiettivi della crescita e dell'occupazione alle esigenze del consolidamento fiscale. Rileva, a tale proposito, che un segnale importante è costituito dal cosiddetto Piano Juncker, che prevede il finanziamento di progetti di investimento fino ad un ammontare di 315 miliardi di euro nel periodo 2015-2017 e in relazione al quale l'Italia si è impegnata nel negoziato per l'adozione dei necessari strumenti legislativi, in vista dell'avvio dei progetti da finanziare, individuati dalla BEI e dalla Commissione. Ricorda che altri temi significativi su cui il Governo ha segnalato il frutto del proprio impegno a livello unionale sono la flessibilità di bilancio, tradotta in una specifica comunicazione della Commissione europea, la ripresa del dibattito sul futuro della governance economica europea, la riflessione sulla revisione della strategia Europa 2020 per la crescita, la competitività e l'occupazione.
  Segnala che, tra i migliori risultati del semestre italiano di presidenza dell'Unione europea, il Governo rivendica la riaffermazione del primato della politica e dei diritti fondamentali. A tale riguardo, la relazione ricorda l'impegno assunto dagli Stati membri, di un dibattito annuale in sede di Consiglio sui temi della legalità e dei diritti fondamentali, nonché per il rafforzamento del ruolo dell'Unione europea nella gestione integrata delle frontiere esterne e nella lotta contro l'immigrazione clandestina e il traffico di esseri umani, con il lancio della operazione di sorveglianza congiunta «Tritone» di cui tuttavia chiede il rafforzamento e l'ulteriore sviluppo. Gli altri risultati significativi raggiunti grazie anche all'impegno dell'Italia sono l'accordo sul Pacchetto Clima-Energia 2030, che consentirà all'Europa di svolgere un ruolo guida nella Conferenza di Parigi di dicembre 2015, l'accordo, dopo anni di stallo, sugli OGM, che consentirà agli Stati membri una maggiore flessibilità per mantenere le proprie specificità nazionali e locali.
  Con riferimento alle aree di maggiore interesse per la XI Commissione, dopo avere preliminarmente dato conto dell'impegno del Governo italiano nella promozione del coordinamento delle politiche economiche e della governance dell'euro, per il loro riflesso sulla crescita e l'occupazione, segnala che la relazione indica che, nell'ambito del processo di riforma delle amministrazioni pubbliche e della semplificazione, il Governo intende impegnarsi nel corso del 2015 nella promozione della mobilità europea dei dipendenti pubblici. In particolare, si intende promuovere l'attuazione del regolamento adottato ai sensi dell'articolo 21 della legge n. 234 del 2012, che impegna le amministrazioni pubbliche a tutelare e a valorizzare le professionalità degli esperti nazionali distaccati presso l'Unione europea, il cui compito dovrà Pag. 232essere considerato strategico soprattutto in vista della migliore partecipazione della pubblica amministrazione italiana al processo di integrazione europea. Il Governo, inoltre, preannuncia incontri tra le amministrazioni pubbliche italiane per la valorizzazione del servizio all'estero, sia durante il suo espletamento, sia dopo il ritorno del dipendente nella propria amministrazione.
  Passa quindi a illustrare il contenuto del capitolo 3 della relazione, specificamente dedicato al tema dell'occupazione. Gli obiettivi principali del Governo nel 2015 sono la riforma del mercato del lavoro, il rafforzamento delle politiche attive, con particolare riguardo ai giovani e agli investimenti nel capitale umano, la promozione della sicurezza, della protezione sociale e della tutela delle condizioni di lavoro e, infine, il contrasto della povertà, dell'esclusione sociale e di ogni forma di discriminazione.
  Rileva che al primo punto del programma del Governo c’è l'implementazione del programma Garanzia giovani, con l'accelerazione delle attività di competenza delle Istituzioni coinvolte e lo sviluppo dei rapporti già avviati con le principali associazioni datoriali e con alcune grandi imprese. Il Governo, inoltre, si propone di rafforzare la collaborazione tra il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca con l'attivazione di uno specifico programma finalizzato all'intervento sui giovani usciti dal circuito scolastico.
  Per il potenziamento del capitale umano, segnala che il Governo si propone, tra l'altro, di implementare e monitorare il Quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione (ET 2020), di avviare il nuovo programma Erasmus+, di proseguire il lavoro di finalizzazione degli obiettivi di breve periodo (2015-2017) relativi alla rilevanza del mercato del lavoro rispetto ai percorsi di istruzione e formazione professionale e allo sviluppo delle competenze, nell'ambito del processo di Copenaghen sulla cooperazione europea rafforzata in materia di Istruzione e Formazione Professionale (IFP).
  Segnala quindi che, in tema di tutela delle condizioni di lavoro, ad avviso del Governo le principali questioni da affrontare nel corso del 2015 riguardano il diritto del lavoro, le pari opportunità e la salute e la sicurezza sul lavoro. Con riferimento al primo punto, rileva che la relazione preannuncia l'impegno del Governo nel negoziato per la revisione della direttiva 2003/88/CE in materia di orario di lavoro e per l'adozione della direttiva sull'orario di lavoro dei marittimi. Il Governo, inoltre, procederà agli adempimenti per il recepimento della direttiva sul distacco dei lavoratori nell'ambito di una prestazione di servizi (n. 2014/67/UE). Con riferimento al tema delle pari opportunità, il Governo rivendica il suo impegno in Parlamento, che ha portato, tra l'altro, alla recente approvazione dello schema di decreto legislativo di attuazione della delega recata dalla legge n. 183 del 2014.
  Osserva, poi, che il Governo intende proseguire nel suo impegno per la prevenzione degli infortuni e le malattie professionali, attraverso attività promozionali individuate come azioni prioritarie per una vera e propria strategia nazionale. Rileva inoltre che il Governo intende dedicarsi al contrasto dell'uso distorto del distacco transnazionale, nell'ambito del sempre più diffuso ricorso a forme fittizie o irregolari di esternalizzazione. Infine, dopo avere accennato alle discussioni che si potranno tenere nell'ambito del Forum di riflessione, nato sotto la Presidenza italiana per facilitare la conoscenza dei diritti derivanti dalla normativa dell'Unione, il Governo precisa di aspettarsi nel corso del 2015 i primi risultati del progetto europeo di scambi telematici sulla sicurezza sociale, nel quale l'Italia ha assunto una posizione di leadership.
  Infine, riferendosi al tema della protezione sociale, segnala che la Relazione preannuncia il sostegno del Governo all'ampliamento del ruolo del Comitato di protezione sociale, anche con l'obiettivo di Pag. 233superare il dualismo tra dimensione sociale e dimensione finanziaria, nonché la promozione di una riflessione sulla possibilità di adattare gli indicatori sociali al mutato scenario macroeconomico, nell'ambito della revisione della Strategia Europa 2020.
  Si sofferma quindi sul tema della formazione e rileva che tra i punti sui quali il Governo preannuncia il suo impegno vi sono anche il miglioramento della qualità del sistema di istruzione e formazione, l'integrazione del sistema con il mercato del lavoro, il miglioramento dell'offerta formativa e il rientro dall'estero di alte professionalità scientifiche e tecnologiche.
  Passa, quindi, a illustrare il contenuto del Programma di lavoro della Commissione per il 2015 – Un nuovo inizio che, come si legge nell'introduzione, è il frutto della riflessione non solo della Commissione neo eletta, ma anche, diversamente dal passato, del contributo del Parlamento europeo e del Consiglio. Osserva a tale proposito che il Governo italiano rivendica il merito di tale nuova impostazione volta a promuovere la collaborazione tra le Istituzioni nel processo di elaborazione dei rispettivi programmi di lavoro. L'obiettivo ultimo è la sostituzione dei programmi settoriali (della Presidenza di turno, del Trio delle presidenze, della Commissione e del Parlamento europeo) con un «Programma dell'Unione europea». Il programma si impernia su dieci priorità, la prima delle quali è il rilancio dell'occupazione, della crescita e degli investimenti.
  Segnala che il Programma si articola in ventitré nuove iniziative che la Commissione si è impegnata a realizzare nel 2015, oltre che in ottanta proposte che intende ritirare o modificare, tra cui, per l'interesse che riveste per la XI Commissione, ricorda il già segnalato Piano Juncker, che, nelle intenzioni della Commissione, dovrebbe liberare nell'economia reale investimenti pubblici e privati per almeno 315 miliardi di euro nei prossimi tre anni, con ricadute positive sull'occupazione e sulla crescita economica.
  Osserva inoltre che la Commissione preannuncia anche la presentazione, nel corso del 2015, di un pacchetto di misure per contribuire a rilanciare l'integrazione nel mercato del lavoro e a sviluppare le competenze. Il pacchetto comprenderà misure volte a proseguire l'attuazione dell'iniziativa per l'occupazione giovanile, una proposta di raccomandazione del Consiglio sull'integrazione dei disoccupati di lunga durata e misure per promuovere lo sviluppo delle competenze. Sottolinea, poi, che i campi nei quali la Commissione intende concentrarsi per la promozione di nuova occupazione sono le ecoindustrie e l'ecoinnovazione, che rappresentano attualmente un terzo del mercato globale per le tecnologie verdi, con un valore di un trilione di euro, che dovrebbe raddoppiare entro il 2020. Infine, la Commissione intende impegnarsi nel miglioramento e nell'aggiornamento della strategia Europa 2020, traendo insegnamenti dai primi quattro anni di attuazione e utilizzandola efficacemente come strategia post-crisi per rilanciare la crescita e l'occupazione in Europa.
  Illustra, quindi, il contenuto del Programma di diciotto mesi del Consiglio per il periodo 1o luglio 2014-31 dicembre 2015, presentato nel giugno 2014 ed elaborato dalle tre Presidenze in carica nel periodo, quelle italiana e lettone, ormai concluse, e quella lussemburghese. Segnala sinteticamente che consta di due parti, la prima delle quali reca il quadro strategico con obiettivi di lungo termine e la seconda, che più ci interessa, contiene il quadro operativo che individua le questioni che si prevede di trattare nell'arco dei diciotto mesi. Come per il Programma della Commissione, anche quello del Consiglio è stato elaborato in stretta collaborazione tra le Istituzioni europee.
  Rileva preliminarmente che il quadro strategico individua tra le priorità d'azione la creazione di posti di lavoro e la lotta alla povertà e all'esclusione sociale. Il Consiglio, pertanto, si propone di porre l'accento su mobilità, dialogo sociale, creazione di posti di lavoro di qualità, riforma strutturale dei mercati del lavoro e investimenti Pag. 234in capitale umano attraverso l'istruzione e la formazione professionale. In tale quadro, il Consiglio prevede di prestare particolare attenzione all'emancipazione e all'occupabilità dei giovani nonché alla piena attuazione delle iniziative in corso per contrastare la disoccupazione giovanile, in particolare attraverso i sistemi di garanzia per i giovani, l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile e altri finanziamenti del Fondo sociale europeo. Il Consiglio ha inoltre intenzione di concentrarsi sul monitoraggio della protezione sociale e dello sviluppo di politiche di protezione sociale, sui finanziamenti, sull'efficacia e sull'efficienza della protezione sociale, sulla questione dell'assistenza di lungo periodo nonché sull'adeguatezza delle pensioni.
  Per quanto riguarda, invece, il programma operativo, sottolinea che l'elaborazione degli obiettivi da parte delle tre presidenze parte dal presupposto del miglioramento del quadro macroeconomico, frutto di una sia pur modesta ripresa, nel quale tuttavia persiste un alto tasso di disoccupazione che, specialmente sul versante dell'occupazione giovanile, stenta ad essere riassorbito e costituisce un notevole freno alla crescita nel breve periodo per l'indebolimento della domanda. Come si legge nel Programma, nel complesso l'eredità della crisi scoppiata nel 2008 è costituita da una crescita fragile, dalla scarsità di posti di lavoro, spesso di bassa qualità, e da un maggior numero di persone esposte al rischio di povertà e di esclusione sociale. Anzi, da questo punto di vista, gli indicatori mostrano come la situazione non stia migliorando ma in alcuni Stati membri stia addirittura peggiorando.
  Venendo a un maggior dettaglio, segnala che il Programma operativo assegna un ruolo di primo piano, nel quadro del semestre europeo e dell'attuazione della Strategia Europa 2020, al Consiglio Occupazione, politica sociale, salute e consumatori (EPSCO) e ai relativi comitati sussidiari (il Comitato per l'occupazione – EMCO – e il Comitato per la protezione sociale – CPS). Questi organi hanno il compito di verificare l'attuazione delle raccomandazioni specifiche per paese e forniscono la loro opinione sui progetti di proposte della Commissione riguardanti le raccomandazioni. Tuttavia, ad avviso delle tre presidenze, vi è un margine per l'intensificazione della partecipazione del Consiglio EPSCO al processo del semestre europeo e alla revisione intermedia della Strategia Europa 2020, concentrandosi sugli aspetti occupazionali e sociali.
  Altro punto su cui nel periodo di riferimento si sta concentrando l'azione del Consiglio è l'esame del ruolo dei servizi pubblici per l'impiego (SPI) e l'elaborazione di orientamenti comuni per fornire indicazioni agli Stati membri per l'elaborazione e l'attuazione delle rispettive politiche occupazionali. Con riferimento al primo punto, ricorda che è attualmente all'esame delle istituzioni europee la proposta di regolamento per la creazione di una rete europea di servizi per l'impiego (EURES), esaminata dal Consiglio, da ultimo, nel dicembre 2014, e su cui ha espresso una valutazione positiva anche la XI Commissione. Quanto agli orientamenti comuni sull'occupazione, ricorda che la proposta di decisione del Consiglio relativa al 2015 è stata approvata in prima lettura dal Parlamento europeo lo scorso 8 luglio.
  Segnala poi che, nel corso del periodo, dovrebbero continuare i lavori sulla dimensione sociale dell'Unione economica e monetaria, con particolare riferimento al quadro di valutazione degli indicatori occupazionali e sociali, da integrare negli attuali strumenti, in modo da permettere in maniera stabile il monitoraggio dei risultati delle politiche in materia di occupazione e di protezione sociale.
  Quanto ai temi più puntuali, le tre presidenze hanno stabilito di dedicarsi in modo particolare alla mobilità, al dialogo sociale, alla creazione di posti di lavoro di qualità, alla riforma strutturale dei mercati del lavoro nonché all'investimento nel capitale umano, conformemente alle indicazioni del Consiglio europeo. Segnala che, vista la gravità della situazione, si indicano come prioritarie le iniziative volte a ridurre la disoccupazione giovanile, con riferimento, Pag. 235in particolare, al programma Garanzia giovani, alla Iniziativa per l'occupazione giovanile, nonché ai finanziamenti del FSE. Le tre presidenze, inoltre, intendono dedicarsi anche ai gruppi maggiormente vulnerabili, ovvero alle donne, ai lavoratori anziani e ai disoccupati di lunga durata, mediante un approccio integrato che garantisca un loro inserimento sostenibile nel mercato del lavoro.
  Osserva, inoltre, che le tre presidenze intendono portare avanti il monitoraggio dell'applicazione della comunicazione sulla dimensione sociale dell'Unione economica e monetaria, presentata dalla Commissione nell'ottobre 2013, alla luce del processo di revisione della Strategia Europa 2020. In particolare, le tre presidenze intendono porre l'accento sul rafforzamento del dialogo sociale a livello di Stati membri e dell'Unione europea, quale componente fondamentale del modello sociale europeo ed elemento necessario per la competitività di tutte le economie dell'Unione stessa.
  Segnala che il Programma indica anche argomenti specifici da affrontare nel corso del periodo di riferimento. In primo luogo, ricorda le questioni in materia di politica sociale e il monitoraggio dell'applicazione del pacchetto sugli investimenti sociali, presentato dalla Commissione nel febbraio 2013. Ancora nel quadro della revisione della Strategia Europa 2020, le tre presidenze si propongono di approfondire la tematica degli indicatori per la povertà e l'esclusione sociale, al fine di quantificare i progressi compiuti dagli Stati membri e sostenere le future iniziative della Commissione per prevenire e ridurre il problema della mancanza di una fissa dimora. Le tre presidenze intendono concentrarsi anche sul monitoraggio della protezione sociale e sullo sviluppo delle relative politiche, sui finanziamenti, sull'efficacia e sull'efficienza della protezione sociale, sulla questione dell'assistenza di lungo periodo nell'Unione europea nonché sull'adeguatezza delle pensioni. È prevista, inoltre, l'elaborazione di una serie di principi guida in materia di governance sociale, basandosi sulle rafforzate decisioni relative alla governance economica, al fine di conciliare meglio obiettivi politici diversi ma altrettanto importanti.
  Osserva che, per quanto riguarda il diritto del lavoro, il Programma fa riferimento a dossier ormai in stato di avanzato esame o discussione (la mobilità dei lavoratori, la rete EURES, la revisione dei regolamenti 883/2004 e 987/2009, relativi al coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale, la piattaforma per il lavoro sommerso, su cui si è espressa anche la XI Commissione, l'orario di lavoro nel trasporto per le vie navigabili interne, l'informazione e la consultazione dei lavoratori e la proposta di direttiva sui marittimi).
  Segnala poi che sulla sicurezza e salute sul lavoro, le tre presidenze intendono adoperarsi per l'individuazione di strategie comuni per aumentare la sicurezza sui luoghi di lavoro, per ridurre il numero di infortuni e mettere in atto soluzioni condivise a livello europeo. Ricorda, a tale proposito, che nel giugno 2014 la Commissione europea ha presentato il quadro strategico dell'Unione europea in materia di salute e sicurezza sul lavoro 2014-2020. Il programma fa riferimento anche all'impegno nella modifica della direttiva riguardante la salute sul lavoro delle gestanti e delle puerpere (congedo di maternità) ma, a tale proposito segnala che la proposta di direttiva risulta tra le proposte che la Commissione intende ritirare, pur essendo già stata votata in prima lettura dal Parlamento europeo nel 2010.
  Rileva poi l'impegno delle tre presidenze sulla parità di genere, intendendo queste garantire il rispetto degli impegni indicati nel Patto europeo 2011-2020, tenendo conto del quadro fornito dalla strategia della Commissione per la parità tra uomini e donne (2010-2015).
  Tra le questioni particolarmente rilevanti su cui le tre presidenze intendono intervenire segnala anche il divario pensionistico, gli stereotipi di genere, il rapporto tra donne e tecnologia e il ruolo delle donne nei processi decisionali. Le tre presidenze assicurano, inoltre, il loro impegno nel coordinamento dell'Unione europea Pag. 236in seno alla sessione della Commissione delle Nazioni Unite sulla condizione delle donne, tenutasi nel marzo di quest'anno, nonché nel riesame dell'attuazione della piattaforma di Pechino a vent'anni dalla sua adozione.
  Con riferimento alla dimensione esterna delle politiche occupazionali e sociali dell'Unione europea, segnala l'impegno delle tre presidenze a sostenere azioni da intraprendere nell'ambito dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), del G20, del partenariato euromediterraneo e dell'ASEM (Asia-Europe Meeting).
  Osserva, infine, che, in tema di istruzione e formazione, le tre presidenze intendono impegnarsi in vista dell'adozione di una relazione comune nell'ambito del quadro strategico Istruzione e formazione 2020 ET 2020 per la cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione. Ricorda che, nell'ambito del Consiglio Istruzione, gioventù, cultura e sport dello scorso 8-9 maggio, i ministri hanno affrontato il tema in preparazione della valutazione intermedia e della relazione congiunta 2015, come anticipato dalla relazione in esame.
  Ricorda inoltre che le tre presidenze intendono porre particolare attenzione al tema dell'integrazione tra i sistemi d'istruzione e formazione e il mercato del lavoro tramite il miglioramento dei percorsi di apprendimento basati sul lavoro, quali, ad esempio, l'apprendistato e i tirocini), puntando anche all'ottimizzazione dei sistemi di riconoscimento delle abilità e delle competenze acquisite nonché alla promozione della mobilità nazionale e transnazionale.
  Alla luce di quanto illustrato, auspica che per il futuro la Presidenza della Camera si adoperi per la sollecita calendarizzazione dell'esame di tali documenti, al fine di favorirne la tempestiva discussione quando essi ancora dispiegano a pieno la loro portata programmatica. Riconosce tuttavia che molti dei temi di maggior valore approfonditi nei programmi per il 2015, quali, ad esempio, la mobilità dei lavoratori, la riforma dei mercati del lavoro, la promozione degli investimenti, quale volano per la crescita e l'occupazione, il contrasto alla disoccupazione giovanile, con l'implementazione del programma Garanzia giovani, la valorizzazione della rete EURES, avranno sicuramente riflessi anche sugli anni futuri non esaurendo la loro portata nell'anno in corso.

  Cesare DAMIANO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame congiunto dei documenti alla seduta convocata per la giornata di domani.

  La seduta termina alle 14.20.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 28 luglio 2015. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO.

  La seduta comincia alle 14.20.

DL 99/2015: Disposizioni urgenti per la partecipazione di personale militare all'operazione militare dell'Unione europea nel Mediterraneo centromeridionale denominata EUNAVFOR MED.
C. 3249 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alle Commissioni riunite III e IV).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Antimo CESARO (SCpI), relatore, rileva preliminarmente che la Commissione è chiamata ad esprimere il proprio parere sul disegno di legge Atto Camera n. 3249, di conversione del decreto-legge n. 99 del 2015, recante disposizioni urgenti per la partecipazione di personale militare all'operazione militare dell'Unione europea nel Mediterraneo centromeridionale denominata EUNAVFOR MED.
  Al riguardo, segnala che il decreto, già approvato senza modifiche dall'altro ramo del Parlamento, intende assicurare, per il periodo che va dal 27 giugno al 30 settembre Pag. 2372015, la partecipazione di personale militare all'operazione dell'Unione europea nel Mediterraneo centromeridionale denominata EUNAVFOR MED. In proposito, ricorda che, a seguito delle richieste dell'Italia di un intervento volto a fronteggiare la situazione di crisi nel Mediterraneo, il Consiglio dell'Unione europea ha adottato, il 18 maggio 2015, la decisione PESC/2015/778, relativa a un'operazione militare dell'Unione europea nel Mediterraneo centromeridionale (EUNAVFOR MED). Come indicato espressamente nell'articolo 1 della richiamata decisione, l'operazione si pone l'obiettivo di contribuire a smantellare il modello di business delle reti del traffico e della tratta di esseri umani nel Mediterraneo centromeridionale attraverso misure sistematiche per individuare, fermare e mettere fuori uso imbarcazioni e mezzi usati o sospettati di essere usati dai passatori o dai trafficanti, in conformità del diritto internazionale applicabile.
  Segnala che l'articolo 2 della decisione, nell'indicare il mandato dell'operazione, dispone che essa sia condotta per fasi successive: in una prima fase, l'operazione EUNAVFOR MED sostiene l'individuazione e il monitoraggio delle reti di migrazione attraverso la raccolta d'informazioni e il pattugliamento in alto mare conformemente al diritto internazionale; in una seconda fase, essa procede a fermi, ispezioni, sequestri e dirottamenti in alto mare di imbarcazioni sospettate di essere usate per il traffico e la tratta di esseri umani, alle condizioni previste dal diritto internazionale applicabile, nonché, conformemente alle pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite o al consenso dello Stato costiero interessato, nelle acque territoriali e interne di tale Stato. Nella terza fase, infine, sempre in conformità con le pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite o con il consenso dello Stato costiero interessato, potranno essere adottate tutte le misure necessarie nei confronti delle imbarcazioni e relativi mezzi sospettati di essere usati per il traffico e la tratta di esseri umani, nel territorio di tale Stato, anche eliminandoli o rendendoli inutilizzabili.
  Passando al contenuto del provvedimento, nel segnalare che il decreto-legge si compone di due articoli, fa presente che il comma 1 dell'articolo 1 reca l'autorizzazione di spesa per la partecipazione di personale militare all'operazione, mentre il comma 2 indica le disposizioni da applicare all'operazione stessa, rifacendosi a quelle costantemente richiamate dai più recenti provvedimenti di proroga delle missioni internazionali. In particolare, la lettera a) richiama le disposizioni applicabili in materia di personale, la lettera b) contiene il rinvio alle disposizioni in materia penale, mentre la lettera c) reca i riferimenti alle norme applicabili in materia contabile.
  Per quanto attiene alle norme in materia di personale, segnala che le disposizioni richiamate si riferiscono, in particolare: alla corresponsione al personale che partecipa all'operazione del compenso forfettario di impiego e della retribuzione per lavoro straordinario in deroga ai vigenti limiti di carattere generale; alla possibilità di prolungare il periodo di ferma dei volontari in ferma prefissata; al trattamento assicurativo e pensionistico nei casi di decesso e invalidità per causa di servizio, nonché ai casi di infermità contratta in servizio. Si richiamano inoltre le norme che prevedono la disapplicazione delle disposizioni in materia di orario di lavoro e l'utilizzo a titolo gratuito delle utenze telefoniche di servizio, nei casi di assenza di adeguate utenze telefoniche per uso privato, nonché quelle volte a favorire la partecipazione da parte dei militari coinvolti nella missione ai concorsi interni banditi dal Ministero della difesa.
  Segnala poi che l'articolo 2 disciplina l'entrata in vigore del provvedimento, stabilendo che esso entri in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
  Preso atto che il provvedimento richiama per la missione EUNAVFOR MED le norme in materia di trattamento economico, giuridico, assicurativo e pensionistico Pag. 238del personale militare partecipante alle missioni internazionali contenute nei più recenti provvedimenti legislativi di proroga delle missioni stesse, propone di esprimere parere favorevole sul decreto in esame (vedi allegato).

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 14.25.

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 28 luglio 2015. — Presidenza della presidente Cesare DAMIANO.

  La seduta comincia alle 14.25.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico dei cittadini e delle imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità.
Atto n. 176.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 23 luglio 2015.

  Tiziana CIPRINI (M5S), intendendo soffermarsi sulla problematica dell'abuso nell'utilizzo dei contratti part time nel settore dell'edilizia, fa presente che si tratta di un fenomeno assai diffuso nei cantieri per mascherare rapporti di lavoro che, in realtà, sono a tempo pieno. Propone pertanto di ripristinare l'attuale rinvio ai contratti collettivi nazionali di lavoro nel settore edile per la previsione di specifiche modalità di utilizzo di tale tipo di contratto. Infatti, attualmente, l'individuazione del limite del 3 per cento di contratti part time rispetto al totale degli assunti rende più facili i controlli degli ispettori nelle verifiche nei cantieri e permetterebbe anche analoghe verifiche d'ufficio, attraverso la consultazione delle banche dati.
  Passando quindi al tema della disabilità, riconosce che la disciplina recata dalla legge n. 68 del 1999 non ha funzionato correttamente ma sottolinea il rischio che il passaggio alla chiamata nominativa quale strumento preferenziale, laddove la disciplina attuale le riserva il 60 per cento del totale delle assunzioni, ne faciliti un uso distorto da parte delle aziende. Analoga critica rivolge allo strumento dell'assunzione diretta. In particolare, esprime il timore che, attraverso una preferenza di fatto per i disabili meno gravi, si svuoti il principio del collocamento mirato, alla base della legge n. 68 del 1999. Ciò renderebbe ancora più grave una situazione già stigmatizzata dalla Corte di giustizia dell'Unione europea che nel 2013 ha condannato l'Italia per non avere reso effettivo il diritto al lavoro dei soggetti disabili. Anche i meccanismi di riserva previsti negli articoli 3 e 4 dello schema di decreto non appaiono, a suo avviso, validi per la creazione di nuova occupazione, dal momento che i disabili già assunti sono compresi nella quota di riserva.
  Infine con riferimento al tema dei controlli a distanza di cui all'articolo 23, osserva che il Governo ha operato un ribaltamento della prospettiva rispetto alla disciplina vigente. Infatti, laddove l'articolo 4 della legge n. 300 del 1970 fissava un divieto generale, l'articolo in esame legittima l'uso degli strumenti di controllo, eliminando la necessità di un preventivo accordo con le organizzazioni sindacali nei casi di strumenti di lavoro e per quelli di registrazione delle presenze. Sottolinea che, grazie al nuovo terzo comma dell'articolo 4 dello Statuto dei lavoratori, sarà possibile per il datore di lavoro non solo verificare l'uso che i dipendenti faranno degli strumenti messi a loro disposizione ma anche seguirne i movimenti, utilizzando i dati informativi anche a fini disciplinari.

  Matteo DALL'OSSO (M5S) definisce inconcepibile l'idea della chiamata nominativa e dell'assunzione diretta, che costringono Pag. 239i lavoratori disabili a preoccuparsi di avere contatti diretti con le aziende allo scopo di farsi conoscere dai datori di lavoro. Ritiene pertanto preferibile valorizzare l'assunzione attraverso le apposite graduatorie. Auspica, inoltre, l'introduzione di sgravi contributivi per i datori di lavoro, proporzionali alla percentuale di disabilità dei lavoratori assunti, in modo da incentivare l'assunzione dei lavoratori con disabilità maggiori.

  Chiara GRIBAUDO (PD), relatrice, assicura che alcune delle osservazioni della collega Ciprini sono oggetto anche della sua riflessione, ai fini della formulazione della proposta di parere, riferendosi in primo luogo al problema dell'abuso del part time nel settore dell'edilizia e al tema dei controlli a distanza, di cui all'articolo 23 dello schema di decreto. Soffermandosi in particolare sul tema della disabilità, invita i colleghi a riconoscere i molti aspetti positivi ed innovativi dello schema di decreto in esame. Infatti, sebbene la legge n. 68 del 1999 partisse dal principio della collocazione della «persona giusta al posto giusto», le statistiche dimostrano che l'impianto non ha funzionato. Come si legge nella relazione al Parlamento sull'applicazione della legge, negli anni 2012-2013 sono stati 1.111 i disabili assunti con chiamata numerica, attingendo cioè dalle graduatorie, mentre sono stati 7.594 i disabili assunti con chiamata nominativa. Sono stati inoltre circa 8.000 i disabili assunti grazie all'impegno sul territorio delle Commissioni tripartite e delle associazioni sindacali e datoriali. Invita inoltre i colleghi a prendere atto che nel corso del tempo si sono susseguiti provvedimenti che, anche indirettamente, favoriscono l'inserimento lavorativo dignitoso dei soggetti disabili, ricordando, in particolare, il disegno di legge sul terzo settore, ora all'esame del Senato, e la proposta di legge sull'agricoltura sociale, sul quale la Commissione ha espresso parere favorevole proprio la scorsa settimana. In questo contesto, si dichiara d'accordo su alcune delle perplessità espresse dai colleghi sull'assunzione diretta, ritenendo tuttavia necessario sottolineare che il ricorso alla chiamata nominativa presenta caratteristiche assai diverse, in quanto tale chiamata postula comunque l'iscrizione negli elenchi di cui all'articolo 8 della legge n. 68 del 1999. Ribadisce, infine, che lo schema non prevede il superamento della graduatoria per le chiamate numeriche, che rimane lo strumento utilizzabile in caso di mancato rispetto degli obblighi di assunzione da parte del datore di lavoro.

  Cesare DAMIANO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive.
Atto n. 177.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 23 luglio 2015.

  Tiziana CIPRINI (M5S) stigmatizza l'insufficiente attenzione riservata nell'ambito del provvedimento ai lavoratori autonomi e ai piccoli imprenditori, come già accaduto nelle misure in tema di NASpI e DIS-COLL contenute nel decreto legislativo n. 22 del 2015. Nello schema di decreto in esame appare a suo avviso opportuno inserire previsioni in favore di tali categorie di lavoratori, con particolare riferimento agli incentivi all'autoimpiego e alla formazione. Appare opportuno, inoltre, inserire il riferimento alle categorie professionali, di cui alla legge n. 4 del 2013, in materia di professioni non organizzate, agli articoli 6, 8, 12, 18 e 23 dello schema nonché il riferimento ai lavoratori autonomi a basso reddito, tra i disoccupati parziali di cui all'articolo 19, comma 4, lettera a).

  Cesare DAMIANO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il Pag. 240seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni per la razionalizzazione dell'attività ispettiva in materia di lavoro e legislazione sociale.
Atto n. 178.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 23 luglio 2015.

  Tiziana CIPRINI (M5S) dichiara la contrarietà del suo gruppo alla costituzione dell'Ispettorato nazionale del lavoro alle dipendenze del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. La finalità dichiarata della razionalizzazione, consistente nella riduzione di sovrapposizioni e di duplicazioni delle visite ispettive, che vanno a discapito delle aziende, è smentita dai dati, che dimostrano che tale fenomeno ha carattere residuale. Più opportuno sarebbe, a suo avviso, l'utilizzo delle banche dati esistenti, con particolare riferimento a quella prevista, ma mai attivata, dall'articolo 10 del decreto legislativo n. 124 del 2004, per la raccolta delle informazioni concernenti i datori di lavoro ispezionati, nonché delle informazioni e degli approfondimenti sulle dinamiche del mercato del lavoro e su tutte le materie oggetto di aggiornamento e di formazione permanente del personale ispettivo. Ribadisce, infine, che, attraverso la condivisione delle informazioni presenti nelle banche dati, sarebbe possibile programmare in modo mirato le visite ispettive presso le singole aziende. Con l'istituzione dell'Ispettorato, invece, il Governo appare rinunciare alla proficua attività di recupero crediti, portata avanti in questi anni dall'INPS e dall'INAIL, allo scopo di favorire il settore delle cooperative, di cui il ministro Poletti è un illustre esponente, che si caratterizza per la presenza di rilevanti elusioni della normativa lavoristica.

  Cesare DAMIANO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro.
Atto n. 179.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 23 luglio 2015.

  Tiziana CIPRINI (M5S) auspica l'estensione ad altre categorie di lavoratori stagionali della disciplina transitoria in materia di NASpI, recata dall'articolo 42, comma 4, dello schema in esame con riferimento unicamente al settore del turismo.

  Patrizia MAESTRI (PD), relatrice, assicura alla collega Ciprini e a tutta la Commissione che, tra i punti in corso di approfondimento ai fini della formulazione della proposta di parere, vi è anche l'estensione a tutti i lavoratori stagionali della richiamata disciplina transitoria in materia di NASpI, nonché di una revisione di quanto previsto dalla circolare INPS n. 94 del 2015, relativa alle previsioni in materia di NASpI di cui al decreto legislativo n. 22 del 2015.

  Cesare DAMIANO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.

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