CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 16 luglio 2015
483.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (III e VII)
COMUNICATO
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RISOLUZIONI

  Giovedì 16 luglio 2015. — Presidenza della vicepresidente della VII Commissione Flavia PICCOLI NARDELLI. — Intervengono il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Mario Giro, la sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo, Ilaria Carla Anna Borletti Dell'Acqua e la sottosegretaria di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Angela D'Onghia.

  La seduta comincia alle 9.

7-00694 Amendola: Sulla tutela internazionale del patrimonio artistico e culturale minacciato dal Daesh.
(Discussione e rinvio).

  Le Commissioni riunite iniziano la discussione della risoluzione in titolo.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, non essendovi obiezioni, dispone l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

  Gea SCHIRÒ (PD) illustra la nuova formulazione della risoluzione Amendola 7-00694 (vedi allegato), di cui è cofirmataria, evidenziando in modo particolare quanto pericolosa sia la strategia adottata dal Daesh: colpire le identità e le etnie nei loro simboli storici e artistici, che costituiscono l’humus della pacifica convivenza di religioni e culture. Si tratta in effetti di una tipologia rinnovata di fondamentalismo, tesa alla distruzione di tutto quanto possa favorire la valorizzazione e la tutela delle differenze. Condanna poi il connesso commercio illegale di beni culturali, oramai in grado di generare un giro di affari teso a finanziare le capacità militari del Daesh, e stimato dall'UNESCO in circa 36 milioni di dollari annui, cifra seconda solo a quella ricavata dalla vendita del petrolio estratto dai pozzi conquistati. Preso atto con rammarico dell'ormai consolidata acquisizione da parte del Daesh delle città di Mosul e Palmira, richiama l'importanza delle testimonianze archeologiche minacciate dal terrorismo, che rimandano alle radici stesse della cultura occidentale e biblica; fatta menzione infine dell'ordine del giorno Rampi n. 9/2893-AR/2, approvato in Assemblea il 31 marzo, relativo all'istituzione dei cosiddetti «caschi blu Pag. 5della cultura», delle convenzioni di Venezia del 1964 e UNIDROIT nonché ancora delle diverse convenzioni ONU in vigore, con particolare riferimento a quella del 2003 sui beni culturali e immateriali, si augura che la reazione delle democrazie evolute sia all'altezza della situazione.

  Il sottosegretario Mario GIRO esprime la preoccupazione del Governo per la distruzione in corso di importanti siti archeologici nella zona di guerra controllata dal Daesh e per il traffico illecito di beni culturali, tutti atti pienamente equiparabili a veri e propri crimini di guerra. Quanto alle strategie di contrasto, richiama la Decisione approvata durante l'ultima sessione del Consiglio esecutivo dell'UNESCO su iniziativa italiana, ed egualmente l'impegno per la creazione di un corpo di «caschi blu della cultura». Inoltre, nell'ambito della partecipazione alla coalizione internazionale, l'Italia si è fatta parte attiva nella creazione di un sottogruppo dedicato al contrasto del trafugamento delle antichità e dei beni culturali, offrendo, in considerazione della tradizionale expertise vantata in materia, la propria disponibilità a co-presiedere tale sottogruppo. Infine, rivendica il lavoro profuso dal nostro Paese affinché i reati di distruzione e danneggiamento su larga scala del patrimonio culturale dell'umanità siano sottoposti alla giurisdizione della Corte penale internazionale dell'Aja, e affinché venga ratificata da un numero sempre maggiore di Paesi la Convenzione UNIDROIT sui beni culturali rubati o illecitamente esportati.

  Luisa BOSSA (PD) ringrazia i presentatori della risoluzione, tutti i componenti della III Commissione e il Governo per la partecipazione alla discussione odierna, che non può essere considerata di routine, meritando di essere affrontata in maniera approfondita. Le pietre «parlano»: esse sono testimonianza della storia che si è snocciolata, scomposta e ricomposta nel corso del tempo. Nel testo la dizione ISIS deve essere in effetti sostituita con quella più appropriata di Daesch, perché sono gli stessi popoli arabi che usano questo termine in senso spregiativo, evocando colui che calpesta gli altri e semina discordia. Ricorda poi l'importanza della «no strike list» predisposta, in alcuni contesti, nel corso di azioni militari della NATO, che prevedeva di evitare di colpire siti di particolare interesse storico-artistico. Propone, infine, di inserire un ulteriore impegno nel testo della risoluzione che preveda che il Governo si faccia promotore di ogni sforzo – nelle azioni della coalizione internazionale anti-Daesh che opera sotto l'egida delle risoluzioni delle Nazioni Unite – teso a preservare dalle operazioni militari i siti di particolare interesse archeologico e artistico.

  Mario MARAZZITI (PI-CD) condivide le osservazioni avanzate dalla collega Bossa. Pur premettendo che la preoccupazione principale è sempre per l'incolumità degli esseri umani, evidenzia che la cultura è parte integrante della personalità, e dunque riconosce che gli attacchi ai simboli identitari sono da considerarsi della massima gravità. In considerazione di ciò, chiede di sottoscrivere, anche a nome del proprio gruppo, la risoluzione in titolo; e si unisce all'auspicio che gli atti in essa stigmatizzati siano annoverati fra i crimini contro l'umanità e ricondotti alla giurisdizione della Corte penale internazionale: la quale non può fortunatamente comminare la pena capitale, ma è in grado di infliggere pene assai severe.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, dopo aver ribadito l'importanza per la VII Commissione del tema trattato nel presente strumento di indirizzo, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 9.30.

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