CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 2 luglio 2015
474.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 2 luglio 2015. — Presidenza del presidente Daniele CAPEZZONE. – Interviene il sottosegretario per l'economia e le finanze Enrico Zanetti.

  La seduta comincia alle 13.35.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, avverte che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.
  Avverte inoltre che, su richiesta del presentatore, lo svolgimento dell'interrogazione Busin n. 5-05951 è rinviato ad altra seduta e che il rappresentante del Governo ha chiesto di rinviare lo svolgimento dell'interrogazione 5-05947 Paglia, al fine di acquisire gli elementi necessari per predisporre una risposta compiuta.

5-05948 Barbanti: Utilizzo delle graduatorie dei concorsi svolti presso l'Agenzia delle entrate per l'accesso alla qualifica di dirigente.

  Walter RIZZETTO (Misto-AL) rinuncia a illustrare l'interrogazione, di cui è cofirmatario.

  Il Sottosegretario Enrico ZANETTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

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  Walter RIZZETTO (Misto-AL) si dichiara insoddisfatto della risposta, la quale elude la questione centrale posta dall'interrogazione. Sottolinea, infatti, come sebbene sia vero che una parte delle graduatorie di precedenti concorsi per dirigente svolti dall'Agenzia delle entrate è scaduta, il vero problema da affrontare sia quello relativo all'attuazione della sentenza n. 37 del 2015, con la quale la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimi circa 1.200 dirigenti delle agenzie fiscali, di cui addirittura 800 interessano l'Agenzia delle entrate.
  Nel ringraziare il Sottosegretario per aver dichiarato l'intenzione di procedere al riordino delle Agenzie fiscali, le quali versano in uno stato di confusione organizzativa, sottolinea come la predetta pronuncia la Corte abbia esplicitamente dichiarato come le stesse Agenzie non possano essere gestite come aziende private e come, in sostanza, esse non abbiano rispettato la normativa che regola l'accesso alla dirigenza pubblica, decidendo di riconoscere incarichi dirigenziali ad personam, attraverso scelte che prescindono da requisiti curriculari e meritocratici.
  In tale contesto rammenta che ciò ha avuto conseguenze molto gravi, sotto diversi profili, innanzitutto a danno del personale che sarebbe stato idoneo ad assumere tali incarichi dirigenziali e che ne è stato invece escluso. A tale riguardo sottolinea come sia già in atto un contenzioso per risarcimento del danno, volto a far valere il fatto che l'amministrazione fiscale avrebbe dovuto, per legge, avvalersi di coloro i quali risultano inseriti nelle graduatorie di concorsi ancora vigenti attraverso lo scorrimento delle graduatorie stesse, che risultano pari a circa 84.000 persone. Inoltre, evidenzia le gravi ripercussioni di tale vicenda per i cittadini e le imprese destinatari di atti sottoscritti da dirigenti poi decaduti per effetto della sentenza e che, quindi, devono a loro volta essere considerati nulli, con conseguente grave danno erariale per lo Stato.
  In tale ambito ricorda quindi di aver già sottoposto la questione all'Esecutivo attraverso l'interrogazione 3-01470, svolta il 6 maggio 2015, con la quale si chiedeva al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, Madia, l'assunzione di dirigenti presso l'Agenzia delle entrate attingendo dalle graduatorie ancora in vigore di concorsi pubblici per la qualifica di dirigente. Nel sottolineare come la risposta fornita dal Ministro in quell'occasione sia stata del tutto insoddisfacente, rileva come la soluzione, prospettata dall'interrogazione, di fare ricorso a tali graduatorie, sarebbe la più equa e ragionevole, posto che si tratta di concorsi legittimi, le cui graduatorie sono state prorogate attraverso provvedimenti legislativi, mentre risulta assolutamente illogico prevedere, come pubblicamente preannunciato dal Governo, l'indizione di prossime procedure di reclutamento, la cui conclusione richiederà inevitabilmente tempi molto lunghi.
  Evidenzia quindi come tale decisione, preannunciata dal Governo, comportando il fatto che le graduatorie ad oggi ancora vigenti andranno in scadenza, lederà in modo molto grave il diritto all'assunzione dei vincitori e degli idonei che attendono da tempo di essere assunti, essendosi utilmente collocati in graduatoria a seguito di un regolare concorso pubblico; al riguardo, auspica che questo atteggiamento dilatorio del Governo non sia finalizzato all'assorbimento del personale dipendente che risulterà in eccedenza a seguito del riordino delle Province.
  Sottolinea infatti come la questione, al pari di quelle relative ai diritti quesiti di lavoratori e pensionati, debba essere affrontata partendo dal dettato della richiamata sentenza n. 37 del 2015 della Corte costituzionale, rispettando i diritti dei cittadini e applicando i principi del merito e dell'equità.
  Rinnova dunque, in questo senso, la sua richiesta al Sottosegretario per un riordino della dirigenza delle Agenzie fiscali improntato a criteri di legalità, serietà ed etica, nel pieno rispetto delle chiare indicazioni fornite dalla citata sentenza della Corte.

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5-05949 Currò: Salvaguardia dell'assetto dell'ufficio territoriale di Milazzo dell'Agenzia delle entrate.

  Tommaso CURRÒ (PD) illustra brevemente la propria interrogazione, la quale è volta a sottoporre al Governo la questione delle modalità di applicazione dei criteri della cosiddetta spending review, con particolare riferimento all'organizzazione degli uffici territoriali dell'Agenzia delle entrate.

  Il Sottosegretario Enrico ZANETTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Tommaso CURRÒ (PD), nel ringraziare il Sottosegretario, si dichiara tuttavia insoddisfatto per la risposta fornita. Rileva, infatti, innanzitutto, di aver verificato di recente la situazione dell'ufficio territoriale dell'Agenzia delle entrate di Milazzo e di aver raccolto dati diversi da quelli indicati dal Sottosegretario per giustificare la soppressione dell'ufficio, ad esempio con riferimento al personale dipendente dell'ufficio stesso, nel quale risultano occupate 39 unità e non 27, come riportato nella risposta. Non ritiene inoltre che tale decisione di chiusura possa essere motivata con il fatto che i locali attualmente sedi dell'ufficio sono in locazione passiva, in quanto l'amministrazione locale si è dichiarata disponibile a individuare un immobile nel quale collocare l'ufficio medesimo.
  Evidenzia quindi come il suo atto di sindacato ispettivo non sia volto ad affrontare una questione localistica, bensì il tema, di rilievo politico generale, circa i criteri in base ai quali il Governo attua le misure della cosiddetta «spending review».
  Nel sottolineare infatti come la revisione della spesa pubblica debba essere realizzata nel rispetto del criterio dell'invarianza dei servizi forniti ai cittadini, ricorda i dati relativi all'ambito territoriale nel quale l'ufficio si trova a operare, segnalando come si tratti di un'area che comprende 18 comuni, nella quale vivono circa 98.000 abitanti, con 6.000 partite IVA e circa 17.000 lavoratori dipendenti.
  Nel condividere le considerazioni del Sottosegretario in merito alle nuove modalità operative degli uffici connesse all'aumento dell'informatizzazione dei servizi, sottolinea tuttavia come tale parte del territorio del Paese, già spogliato di molti presidi e servizi statali, quali il tribunale e alcuni servizi ospedalieri, abbia caratteristiche sociali ed economiche che impongono il mantenimento di tale presenza dello Stato sul territorio, al fine di assicurare la lotta alle frodi e all'evasione fiscale.
  Ribadisce quindi le ragioni di tutela della legalità sottese al suo atto di sindacato ispettivo, evidenziando come un atteggiamento di chiusura rispetto alla questione posta, rischia di porre in essere misure di revisione della spesa statale che creeranno gravi disservizi ai cittadini, segnalando la sua ferma volontà di proseguire con grande impegno nelle iniziative per scongiurare la chiusura dell'ufficio di Milazzo.
  Rileva quindi di aver sottoposto tale questione anche alla Direzione regionale dell'Agenzia, la quale si è tuttavia dimostrata indisponibile a dialogare concretamente sul punto con un parlamentare della Repubblica.

  Marco CAUSI (PD), in qualità di cofirmatario dell'interrogazione, sottolinea, in particolare, l'importante funzione svolta, in termini di servizi e controlli, dall'ufficio territoriale di Milazzo dell'Agenzia delle entrate relativamente alle attività operanti nel polo turistico delle isole Eolie.

  Il Sottosegretario Enrico ZANETTI, integrando la risposta fornita, esprime in primo luogo la sensibilità del Governo nei confronti delle questioni prospettate dagli interroganti in merito alla necessità di mantenere una presenza attiva dello Stato, in particolare nelle zone del Paese che presentano specifiche esigenze di tutela della legalità, nonché a salvaguardia di particolari esigenze connesse all'assetto di talune aree territoriali, come nel caso delle isole.
  Sottolinea inoltre come la stessa risposta esprima la disponibilità dell'Esecutivo Pag. 63a mantenere comunque a Milazzo alcune postazioni dell'Agenzia delle entrate che svolgano funzioni di front office, riservandosi comunque di svolgere un ulteriore approfondimento della tematica e invitando i presentatori dell'interrogazione a fornirgli i dati in loro possesso, al fine di confrontarli con quelli forniti nella sua risposta.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) conferma gli elementi di fatto indicati dal deputato Currò relativamente alla questione affrontata dalla sua interrogazione a risposta immediata, rilevando come, all'indomani della chiusura dell'ufficio di Milazzo, l'unico ufficio territoriale dell'Agenzia delle entrate che rimarrebbe in quell'area sarebbe quello di Barcellona Pozzo di Gotto. Evidenzia dunque la necessità di dare soluzione a una tematica effettivamente sentita.

5-05950 Pisano: Dati relativi ai controlli in materia di ritenute operate nei confronti di imprese e professionisti.

  Daniele PESCO (M5S) rinuncia a illustrare l'interrogazione, di cui è cofirmatario.

  Il Sottosegretario Enrico ZANETTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Daniele PESCO (M5S), ringrazia in primo luogo il Sottosegretario per gli elementi forniti nella risposta, che si riserva di valutare più approfonditamente.
  Esprime tuttavia le proprie perplessità sul dato, riportato nella risposta, che solo il 5 per cento dei controlli effettuati sulla regolarità delle ritenute di acconto operate su compensi corrisposti a imprese e professionisti ha effettivamente portato aumenti di gettito a favore dell'Erario.
  In tale ambito ritiene necessario compiere un'ulteriore riflessione sulla reale efficacia di tali controlli, verificando se non sia preferibile innovare tale sistema, procedendo a forme di controllo più mirate. Preannuncia quindi la presentazione, da parte del suo gruppo, di eventuali ulteriori atti di sindacato ispettivo su tale tematica.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.

RISOLUZIONI

  Giovedì 2 luglio 2015. — Presidenza del presidente Daniele CAPEZZONE. – Interviene il sottosegretario per l'economia e le finanze Enrico Zanetti.

  La seduta comincia alle 14.

7-00553 Pagano: Misure a sostegno del credito in favore dei soggetti esercenti impianti fotovoltaici di produzione di energia.
(Seguito della discussione e rinvio).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione, rinviata nella seduta del 13 maggio scorso.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, ritiene opportuno rinviare il seguito della discussione ad altra seduta, al fine di acquisire la posizione del Governo sull'atto di indirizzo.

  Alessandro PAGANO (AP) prende atto dell'indicazione del Presidente, sottolineando tuttavia la necessità di affrontare la tematica sottesa alla risoluzione la prossima settimana.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia ad altra seduta il seguito della discussione.

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7-00714 Causi: Interventi sul regime di tassazione delle pensioni pagate da San Marino agli ex lavoratori frontalieri italiani.
(Discussione e rinvio).

  La Commissione inizia la discussione della risoluzione.

  Tiziano ARLOTTI (PD) illustra la risoluzione, di cui è cofirmatario, la quale affronta la questione del regime di tassazione delle pensioni pagate dalla Repubblica di San Marino agli ex lavoratori frontalieri italiani.
  A tal fine ricorda, in primo luogo, che tra Italia e San Marino è in vigore una Convenzione per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le frodi fiscali, con Protocollo aggiuntivo, fatta a Roma il 21 marzo 2002, modificata con un successivo Protocollo di modifica, entrambi ratificati con legge n. 88 del 2013.
  Segnala, in particolare, come l'articolo 18 della suddetta Convenzione disciplini la tassazione dei trattamenti pensionistici, prevedendo al paragrafo 1 che le pensioni e retribuzioni analoghe, pagate in relazione ad un cessato impiego non relativo a funzioni pubbliche, sono soggette a tassazione nel solo Stato di residenza del beneficiario del trattamento, e stabilendo invece al paragrafo 3 che le pensioni ed altri pagamenti analoghi ricevuti nell'ambito della legislazione di sicurezza sociale sono soggetti a tassazione soltanto nello Stato della fonte.
  In tale ambito sottolinea come, per l'individuazione dell'ambito applicativo di tali disposizioni convenzionali risulti necessario definire la nozione di sicurezza sociale presente nel medesimo Trattato internazionale; secondo quanto previsto dal paragrafo 28 del commentario all'articolo 18 del Modello OCSE di Convenzione per evitare le doppie imposizioni, la nozione di sicurezza sociale si riferisce ad un sistema di protezione obbligatoria istituita da uno Stato con l'obiettivo di garantire ai propri cittadini un livello minimo di reddito o di benefici pensionistici o di ridurre l'impatto finanziario di eventi quali disoccupazione, malattia o morte.
  Rammenta quindi che la Segreteria di Stato Finanze e Bilancio della Repubblica di San Marino, nella circolare n. 14227 del 2014 del 7 febbraio 2014 ha precisato che tutte le prestazioni pensionistiche, erogate a fronte di contributi obbligatori ai sensi della legislazione sanmarinese, rientrerebbero nell'ambito dell'articolo 18, paragrafo 3, del citato Trattato internazionale, mentre nel paragrafo 1 del medesimo articolo rientrerebbero unicamente le pensioni erogate sulla base di contribuzioni volontarie da parte del lavoratore; in sostanza, dall'interpretazione fornita dalle Autorità sammarinesi consegue che l'insieme delle pensioni di vecchiaia, anzianità e reversibilità, erogate dall'Istituto per la Sicurezza Sociale – ISS – di San Marino a residenti italiani dovrebbero essere assoggettate a tassazione esclusiva a San Marino.
  Fa altresì presente come l'Agenzia delle entrate, in sede di risposta ad un'istanza di interpello fornita dalla Direzione Regionale dell'Emilia Romagna ad un residente italiano titolare di una pensione di fonte sanmarinese, abbia affermato che le pensioni erogate al residente di uno Stato in relazione ad un cessato impiego sono assoggettate ad imposizione esclusiva nello Stato di residenza del beneficiario, nel caso di specie in Italia, restando esclusa la possibilità di fruire del credito previsto dall'articolo 165 del TUIR per le imposte applicate a San Marino.
  Ricorda inoltre che, in risposta all'interrogazione 5-05751 svolta presso la Commissione Finanze il 9 giugno 2015, il Governo ha prospettato, al fine di evitare casi di doppia imposizione, la necessità di addivenire ad un accordo di portata generale tra le Autorità competenti di Italia e San Marino, circa l'ambito applicativo dei paragrafi 1 e 3 dell'articolo 18 del predetto Trattato internazionale, facendo presente che, anche se la Convenzione non prevede, come nella generalità dei Trattati per evitare le doppie imposizioni in vigore nel nostro Paese, la costituzione di alcuna commissione tecnica deputata all'applicazione della stessa, la problematica in questione Pag. 65è stata oggetto di un tavolo tecnico bilaterale tra rappresentanti dell'Amministrazione finanziaria italiana e rappresentanti dell'Amministrazione sanmarinese in esito al quale, non sussistendo elementi che possano fare escludere l'attuale imponibilità in Italia dei redditi in questione, le parti si sono riservate la possibilità di verificare eventuali nuove soluzioni in chiave prospettica.
  Dal momento che sarebbero circa 1.500 i titolari di pensione ISS risiedenti fuori dal territorio della Repubblica di San Marino, per un totale di pensioni erogate mensilmente pari a circa un milione di euro, i quali, a seguito delle interpretazioni contraddittorie e contrastanti delle amministrazioni finanziarie coinvolte, rischiano di dover pagare le imposte sia in Italia, sia nella Repubblica di San Marino, la risoluzione impegna il Governo ad attivare urgentemente un tavolo tecnico di confronto bilaterale tra l'Amministrazione finanziaria italiana e quella sanmarinese al fine di addivenire, al più presto, a una soluzione chiara e dirimente in merito al regime di tassazione delle pensioni pagate dalla Repubblica di San Marino agli ex lavoratori frontalieri italiani.
  L'atto di indirizzo è inoltre volto a sollecitare l'intervento urgente dell'Esecutivo, anche in via interpretativa, al fine di evitare fenomeni di doppia imposizione, prevedendo a tal fine che le pensioni di vecchiaia, anzianità e reversibilità erogate ai residenti italiani dall'Istituto per la sicurezza sociale – ISS – della Repubblica di San Marino siano assoggettate a tassazione esclusiva a San Marino, dando quindi ai medesimi soggetti la possibilità di fruire del credito d'imposta per i redditi prodotti all'estero previsto dall'articolo 165 del TUIR.

  Il Sottosegretario Enrico ZANETTI ritiene di poter esprimere la posizione del Governo sulla risoluzione nel corso della prossima settimana.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.05.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.05 alle 14.10.

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