CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 12 novembre 2014
333.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Mercoledì 12 novembre 2014. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.

  La seduta comincia alle 14.30.

Sulla missione svolta ad Erbil (Iraq) (2-5 novembre 2014).
(Svolgimento e conclusione).

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso, come convenuto in sede di Ufficio di presidenza.
  Nel rinviare all'allegata relazione ricognitiva degli esiti della missione in titolo (vedi allegato), evidenzia quali elementi di maggior rilievo la conferma dell'inusitata violenza che caratterizza l'azione di ISIS nella sua opera di conquista con metodo terroristico di porzioni di territorio iracheno e siriano, azione segnata da improvvisi avanzamenti fino alle porte la stessa città di Erbil. Un ulteriore tratto caratteristico di ISIS emerso nel corso degli incontri è l'impiego sistematico di metodi brutalmente atroci quanto mediaticamente efficaci contro le minoranze etniche e religiose, nonché contro le donne ed i bambini, secondo le sconvolgenti testimonianze raccolte in occasione del sopralluogo nel campo di Bahrka.
  Rileva che sul piano politico le problematiche prevalenti concernono il rapporto tra governo centrale iracheno e governo regionale curdo, oltre alla relazione con la vicina Turchia. Sul primo profilo evidenzia i progressi conseguiti sul piano del rispetto delle diverse componenti etniche nella formazione del governo attualmente in carica a Baghdad, che non ha tuttavia permesso un'azione decisa e libera da ambigue cautele in risposta alla crisi in Kurdistan. Quanto al secondo profilo, se da un lato Ankara ha sbloccato il passaggio dei peshmerga diretti a Kobane, dall'altro permangono tutte le difficoltà connesse al problematico rapporto con i curdi e alla dialettica politica tra le diverse componenti all'interno di questo popolo.
  Sottolinea che sul piano militare la visita ha fatto emergere il determinato protagonismo dei curdi nella difesa del proprio territorio e l'apprezzamento nei confronti dell'Italia per l'attenzione specifica Pag. 40dimostrata dal presidente ad Erbil in una fase di particolare rischio. Fa presente al rappresentante del Governo che il contingente di 280 addestratori italiani, su cui ha riferito il ministro Pinotti in occasione dell'audizione del 16 ottobre scorso, è particolarmente atteso, anche ai fini dell'esigenza di sminamento dei territori riconquistati all'ISIS. Lo sminamento rappresenta peraltro una tecnica militare tipica dell'esercito di Saddam Hussein, a conferma della presenza anche di ex ufficiali iracheni tra le fila dell'ISIS.
  Premesse queste considerazioni sul piano militare, sottolinea che sul piano umanitario l'impegno che attende la comunità internazionale è straordinario, alla luce della condizione in cui versano i circa 1,5 milioni di sfollati affluiti in Kurdistan. Al riguardo, evidenzia il particolare disagio che segna la condizione della minoranza yazida che, a differenza di quella cristiana, non può contare su alcuna forma di organizzazione interna o rete di assistenza.
  Conclusivamente ritiene che nella regione del Kurdistan la situazione sul piano militare, politico ed umanitario resta del tutto aperta e che ad oggi, anche grazie al sostegno della coalizione internazionale, si è potuto operare a mero fine di contenimento della crisi. La missione svolta a Erbil si inquadra, peraltro, in un percorso coerente seguito da questa Commissione durante tutta la legislatura e che ha comportato visite in aree di primario interesse strategico per il nostro Paese quali India, Ucraina, Egitto, Palestina e Israele, nonché presso le Nazioni Unite in occasione dell'ultima Sessione Speciale dell'Assemblea Generale. Questo percorso potrà ulteriormente compiersi in occasione della imminente missione in Giordania e Libano, il cui contesto è strettamente correlato allo scenario di grande preoccupazione per l'Italia e per l'Unione europea nel suo complesso, rappresentato dalla Libia.

  Maria Edera SPADONI (M5S), apprezzando l'illustrazione svolta dal presidente Cicchitto sugli esiti della missione in titolo, ribadisce che la situazione umanitaria nel Kurdistan iracheno è apparsa tragica. Richiama l'esperienza maturato presso il campo di Bahrka e la quantificazione fatta dalle Nazioni Unite sulle risorse necessarie a fronteggiare l'emergenza, pari a circa 173 milioni di dollari. Auspica pertanto che la Commissione possa rendersi portavoce di tali necessità ed in particolare della questione evidenziata dalla deputata di etnia yazida, Vian Dakhil, relativa alle donne e alle bambine rapite, violentate e vendute come schiave dall'ISIS. Su questo terreno, ritiene che l'Italia possa assicurare un contributo specifico in termini di strutture specializzate nell'accoglienza e nel supporto soprattutto psicologico alle vittime delle violenze. A nome del suo gruppo manifesta, quindi, pieno sostegno all'azione italiana in termini di aiuti umanitari, sostegno di carattere addestrativo ai fini dello sminamento e ai fini dell'approvvigionamento di equipaggiamenti difensivi, come richiesto dal Ministro della difesa Qadir. In difformità rispetto alla maggioranza, il suo gruppo preannuncia contrarietà rispetto ad ogni fornitura di armi e munizioni in considerazione delle esperienze negative acquisite in passato in altri scenari di crisi e della inadeguatezza degli armamenti mandati dall'Italia ai curdi a seguito della deliberazione del 20 agosto scorso. Conclude, quindi, dando atto al presidente Cicchitto del clima particolarmente collaborativo che ha contraddistinto la missione in titolo, in cui sono stati assicurati ruolo ed equilibrio ai gruppi di maggioranza ed opposizione ivi rappresentati.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, ad integrazione del quadro già descritto sulla penosa condizione delle donne rapite da ISIS, evidenzia quale dato drammatico il rischio di marginalizzazione e di rifiuto che sulle stesse incombe anche dopo la loro liberazione e restituzione alle famiglie di provenienza.

  Vincenzo AMENDOLA (PD), intervenendo anche a nome della collega Carrozza, che ha preso parte alla missione e che è impossibilitata a partecipare alla seduta odierna, esprime una valutazione Pag. 41più che favorevole sulla rilevanza e sull'utilità della missione svolta, in linea con l'impegno della Commissione nei quadranti di crisi in cui la funzione della diplomazia parlamentare è particolarmente utile. La missione conferma il sostegno del Parlamento italiano all'azione del Governo nella regione curda e prospetta l'opportunità di un atto di indirizzo a recepimento degli spunti richiamati dal presidente Cicchitto e ad integrazione di quanto già messo in campo dallo stesso Presidente Renzi e dal Viceministro Pistelli. Inoltre, poiché la missione si inserisce nel quadro di un impegno rafforzato dell'Italia in Medio Oriente e per la tutela di ogni minoranza minacciata, richiamando l'audizione del 16 ottobre scorso ritiene essenziale ribadire anche al nuovo Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale il sostegno alla strategia italiana fino ad oggi messa in atto sul piano geopolitico. Quanto all'Iraq, occorre operare con un impegno diversificato sul terreno della difesa ma anche della cooperazione allo sviluppo, al fine di contenere l'aggressività di ISIS e promuovere il più possibile l'unità del governo iracheno. In tema di armamenti, non vi è alternativa ad un conflitto di tipo difensivo tenuto conto della capacità di impatto dell'ISIS sul piano del numero di combattenti in campo, del tipo di equipaggiamento disponibile di ultima generazione, delle fonti di approvvigionamento finanziario fondate sul petrolio e sugli introiti tracciati presso le banche dell'area del Golfo. Ribadisce, pertanto, l'ineludibilità di una scelta di campo, pur nel rispetto dei nostri valori costituzionali e dei principi dello stato di diritto sui cui si fonda il nostro ordinamento. Nella piena consapevolezza circa gli errori commessi in passato dall'amministrazione di George W. Bush, ritiene essenziale che la comunità internazionale si faccia adesso carico della grave crisi in atto nella regione tra Iraq e Siria, facendovi fronte con strumenti adeguati alla minaccia. Conclude auspicando una comprensione specifica del fenomeno ISIS in quanto tematica attinente ad un dissidio intra-musulmano, oltre che anti-occidentale, ed un approfondimento sulla questione dei cosiddetti «lupi solitari», che ne rappresentano una derivazione ed affiliazione diretta.

  Manlio DI STEFANO (M5S), rivolgendosi al collega Amendola, ritiene che la sua ricostruzione sia parziale e carente, non contemplando nella strategia di contrasto ad ISIS un'azione di embargo o di pressione economico-finanziaria nei confronti dei Paesi del Golfo, il cui ruolo è stato comunque accertato. Ritiene peraltro che il ricorso alle armi debba rappresentare l'ultima istanza e che il tema del rispetto della nostra Costituzione così come della normativa vigente in tema di import ed export di armamenti sia ineludibile. Non comprende peraltro la logica dei due pesi e delle due misure rispetto a minoranze vessate in pari maniera da aggressori ben equipaggiati, come nel caso dei cristiani e yazidi da una parte e dei palestinesi dall'altra. Sottolinea poi che la situazione in Iraq è frutto di un intervento destabilizzante dell'Occidente nei confronti del regime di Saddam così come della Siria o della Libia. A suo avviso, per il futuro l'intervento della comunità internazionale non potrà che fondarsi sul rispetto del principio di autodeterminazione dei popoli se si vuole operare in termini di stabilità: la storia insegna che l'esportazione della democrazia ha creato il fenomeno ISIS e quindi, se da un lato esso va affrontato e risolto, dall'altro occorre anche analizzarne e coglierne le cause e dinamiche complessive.

  Andrea MANCIULLI (PD) concorda con il collega Amendola nell'analisi della situazione internazionale e prospetta l'esigenza di un approccio più approfondito e cauto rispetto al ruolo dei Paesi del Golfo a sostegno di ISIS. Si tratta, infatti, di Stati governati da leadership filo-occidentali, cui si contrappone un'opinione pubblica che simpatizza per i movimenti fondamentalisti. Questi ultimi si avvalgono peraltro del sostegno finanziario spesso assicurato da famiglie Pag. 42influenti e benestanti, e sono indifferenti a meccanismi di embargo che si rivelano nei fatti controproducenti per gli interessi occidentali. Occorre pertanto porre in essere una nuova strategia che operi sulle dinamiche del consenso locale e delle relazioni competitive tra soggetti influenti all'interno di quelle società, evitando il ricorso a categorie precostituite che danneggiano la comprensione dei problemi e spostano nel tempo il conseguimento di risultati efficaci. Auspica, infine, un maggiore richiamo alle responsabilità dell'Europa e non solo a quelle statunitensi, trattandosi di quadranti geostrategici di immediato interesse europeo.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, nel preannunciare per la prossima settimana l'audizione del Ministro Gentiloni sulle linee programmatiche del suo Dicastero, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara svolte le comunicazioni in titolo.

  La seduta termina alle 15.25.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 330 del 6 novembre 2014, a pagina 56, prima colonna, penultima riga: sostituire le cifre «*2679-bis/III/27.6» con le seguenti: «*2679-bis/III/27.8»;
   a pagina 58, seconda colonna, venticinquesima riga: sopprimere la parola «Approvato»;
   a pagina 59, prima colonna, undicesima riga: sopprimere la parola «Approvato».

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