CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 17 aprile 2014
220.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (III e IV)
COMUNICATO
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RISOLUZIONI

  Giovedì 17 aprile 2014. — Presidenza del presidente della IV Commissione, Elio VITO. — Intervengono il sottosegretario di Stato agli affari esteri, Benedetto Della Vedova, e il sottosegretario di Stato alla difesa, Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 9.

7-00270 Manlio Di Stefano: Sulla Conferenza di revisione del Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp) prevista per il 2015.
7-00342 Amendola: Sulla Conferenza di revisione del Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp) prevista per il 2015.
(Seguito della discussione congiunta e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00051 e reiezione della risoluzione 7-00270).

  Le Commissioni riunite proseguono la discussione delle risoluzioni in oggetto, rinviata nella seduta del 16 aprile 2014.

  Elio VITO, presidente, avverte che è stata richiesta l'attivazione del circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Vincenzo AMENDOLA (PD) riformula la risoluzione a sua prima firma al fine di renderne il testo più fluido ed incisivo (vedi allegato).

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO ritiene che il lavoro svolto dai deputati Amendola e Scanu abbia appianato gli aspetti critici rilevati nella precedente seduta. Osserva, tuttavia, che nell'ultimo impegno, in relazione all'attività che il Governo dovrà porre in essere per fornire le indispensabili informazioni al Parlamento, la formulazione letterale del testo appare quasi prefigurare nuove modalità che richiederebbero un intervento specifico, quando invece tale attività è già normalmente prevista.
  Ciò nonostante, ritiene che la riformulazione della risoluzione n. 7-00342 Amendola possa essere accolta, esprimendo Pag. 18il consenso del Governo sia sulla parte motiva che sul dispositivo, mentre ritiene di non potere accogliere la risoluzione n. 7-00270 Manlio Di Stefano.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA conferma la posizione espressa dal sottosegretario Alfano, precisando l'opportunità di impiegare il termine «riesame» e non il termine «revisione» nella denominazione della Conferenza in titolo.

  Gian Piero SCANU (PD) apprezza lo sforzo del Governo che ha dimostrato la volontà di venire incontro alle richieste avanzate nella risoluzione di cui è cofirmatario. Ritiene che le perplessità manifestate dal sottosegretario Alfano, riguardo alle modalità con cui rendere al Parlamento le indispensabili informazioni, siano più frutto di una sorta di assillo da parte governativa che non di un'esigenza di natura istituzionale.
  Sente, pertanto, l'obbligo di precisare che quanto scritto nell'ultimo degli impegni della risoluzione è assolutamente in linea con le previsioni della disciplina vigente e che non vi è alcuna intenzione di espropriare il Governo di proprie prerogative per trasferirle invece al Parlamento.
  Ciò premesso, non ritiene di modificare ulteriormente il testo già accettato, fatto salvo per la precisazione terminologica segnalata dal sottosegretario Della Vedova.

  Manlio DI STEFANO (M5S) lamenta il fatto che il Governo respinga la risoluzione di cui è primo firmatario in tutte le sue parti senza articolare una valutazione più approfondita dal momento taluni aspetti coincidono con la risoluzione di maggioranza che viene invece accolta. Prende, quindi, atto con amarezza dell'atteggiamento di prevenzione generale che si sta affermando nei confronti delle iniziative dell'opposizione. Formula, quindi, a nome del suo gruppo, la richiesta di voto per appello nominale e per parti separate.

  Arturo SCOTTO (SEL) si associa alle considerazioni del collega Di Stefano, giudicando assolutamente incomprensibile l'atteggiamento del Governo e proponendo che si valuti l'opportunità di votare per parti separate entrambe le risoluzioni.

  Massimo ARTINI (M5S) condivide la proposta del collega Scotto di votare per parti separate anche la risoluzione presentata dal gruppo del Partito Democratico sulla quale preannuncia un voto di astensione, anche a nome dei colleghi del MoVimento 5 Stelle.
  Manifesta, infine, disappunto per il fatto che nella risoluzione a firma dei deputati Amendola e Scanu, nell'ambito della realizzazione di una zona priva di armi di distruzione di massa e dei relativi vettori, non sia stato fatto alcun cenno agli aerei F35 che, come noto, sono progettati per trasportare ordigni nucleari.

  Gian Piero SCANU (PD) ritiene che nella risoluzione, di cui è cofirmatario, sia assolutamente evidente come il Partito Democratico consideri importante il disarmo nucleare.
  Rammenta, quindi, ai colleghi Scotto ed Artini che il gruppo del PD sta lavorando con forte impegno al tema del disarmo e che l'approvazione unanime del documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sui sistemi d'arma, su cui la Commissione difesa si appresta a deliberare, rappresenterebbe un importante passo in avanti in questa direzione.
  Invita, quindi, i rappresentanti dei gruppi di SEL e del MoVimento 5 Stelle a considerare con la massima attenzione la validità dei tratti che uniscono, piuttosto che di quelli che dividono.

  Marco MARCOLIN (LNA) preannuncia un voto contrario sulla risoluzione presentata dal MoVimento 5 Stelle, che appare più che altro finalizzata al blocco del programma F35, sottolineando le preoccupazioni del suo gruppo nei riguardi delle situazioni di crisi internazionale e dei possibili scenari di conflitto che potrebbero generarsi.Pag. 19
  Ritiene, invece, condivisibile l'impostazione della risoluzione dei colleghi Amendola e Scanu, non rilevando in essa alcun elemento in contrasto con gli obiettivi fissati nei trattati volti a promuovere la sicurezza internazionale e valutando condivisibile l'istanza volta alla trasparenza e al rafforzamento delle prerogative parlamentari.

  Mario MARAZZITI (PI) conferma l'orientamento favorevole del suo gruppo sulla risoluzione Amendola preannunciando, tuttavia, il voto di astensione sulla parte motiva della risoluzione Manlio Di Stefano.

  Pia Elda LOCATELLI (Misto-PSI-PLI), nel sostenere la risoluzione Amendola, lamenta il fatto che le Commissioni non siano riuscite a compiere uno sforzo più ragionato per raggiungere una posizione unitaria essendo generalmente condiviso l'obiettivo del disarmo nucleare. Si rammarica, pertanto, di dovere esprimere un voto contrario sulla risoluzione Manlio Di Stefano dal momento che in politica estera bisognerebbe promuovere un'immagine coesa del Paese.

  Donatella DURANTI (SEL), nel preannunciare un voto favorevole da parte del gruppo di SEL sulla risoluzione 7-00270 Manlio Di Stefano, si dichiara contrariata dai continui richiami all'unità. Evidenzia, infatti, come l'esame di queste risoluzioni si sia svolto senza che le Commissioni abbiano potuto sviluppare un adeguato dibattito e senza che il Governo abbia motivato in alcun modo le ragioni della propria contrarietà alla risoluzione del MoVimento 5 Stelle.

  Arturo SCOTTO (SEL) preannuncia il voto di astensione da parte del gruppo di SEL sulla risoluzione n. 7-00342.

  Elio VITO, presidente, dà conto delle sostituzioni comunicate dai gruppi e dell'intesa raggiunta di effettuare per appello nominale la prima votazione per parti separate, vale a dire quella sulla parte motiva della risoluzione n. 7-00270. Indice quindi la votazione, invitando i deputati segretari a procedere alla chiama.
   Presenti  37   
   Votanti  35   
   Astenuti  2   
   Maggioranza  18   
    Hanno votato  11    
    Hanno votato no  24    

  Le Commissioni respingono quindi la parte motiva della risoluzione n. 7-00270 e, con successive e distinte votazioni, respingono tutti gli impegni del dispositivo della stessa risoluzione ed approvano la risoluzione n. 7-00342, come riformulata, che assume il n. 8-00051.

  La seduta termina alle 9.40.

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