CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 3 aprile 2014
211.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI

  Giovedì 3 aprile 2014. — Presidenza del presidente Elio VITO. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 8.45.

  Elio VITO, presidente, segnala che è pervenuta la richiesta affinché della seduta odierna sia data pubblicità mediante l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

5-01122 Paolo Bernini: Sul collocamento fuori ruolo dei componenti elettivi del Consiglio della magistratura militare.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1), ricordando di aver ricevuto nel precedente Governo Letta la delega per la trattazione della materia e di aver coordinato il gruppo di lavoro per lo studio di una razionalizzazione dell'ordinamento giudiziario militare, la cui costituzione è stata adesso nuovamente approvata dal Ministro della difesa.

  Luca FRUSONE (M5S), in qualità di cofirmatario dell'interrogazione in titolo, si dichiara insoddisfatto della risposta fornita dal rappresentante del Governo.
  Rileva, infatti, che oltre ai problemi che il collocamento fuori ruolo effettivamente comporta per la categoria dei magistrati militari, l'atto di sindacato ispettivo è caratterizzato da un più ampio respiro che si riallaccia alle ragioni alla base della nascita della magistratura militare e dell'attività da questa svolta. Osserva, quindi, che i tempi sono ormai mutati e che diventa sempre più necessario rivedere Pag. 34questa branca della magistratura, anche in considerazione delle problematiche di carenza degli organici della magistratura ordinaria non risolte nemmeno dall'indizione di nuovi concorsi.
  Ritiene, comunque, positivo il fatto che sia stato ricostituito il gruppo di lavoro incaricato di effettuare uno studio per la razionalizzazione dell'ordinamento giudiziario militare e invita il sottosegretario Alfano a fornire puntualmente tutte le necessarie informazioni sulla questione, ribadendo il proprio convincimento che la magistratura militare possa efficacemente svolgere anche i compiti tradizionalmente affidati alla magistratura ordinaria.

5-01894 D'Arienzo: Sul rapporto tra il COCER e lo Stato Maggiore della difesa.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2), sottolineando come, nell'attuale fase di ristrutturazione dello strumento militare, i rapporti tra il COCER e lo stato maggiore della Difesa, dettagliatamente disciplinati dall'articolo 898 del testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare, rivestano un carattere imprescindibile.
  Precisa, infine, che se da una parte il coinvolgimento del COCER è per disposizione regolamentare necessario, dall'altra, spesso nei provvedimenti che attuano la riduzione delle forze organiche e delle strutture delle Forze armate si confonde la partecipazione con il sacrificio richiesto dai provvedimenti stessi.

  Vincenzo D'ARIENZO (PD), replicando, osserva che l'atto di sindacato ispettivo fa riferimento ad un periodo ormai superato, essendo stato già affrontato dal precedente Ministro Mauro il contrasto che era sorto tra il COCER e i vertici del Dicastero.
  Coglie l'occasione per svolgere alcune riflessioni sul pessimo rapporto che l'attuale normativa configura tra la rappresentanza militare e lo stato maggiore della Difesa.
  Rileva che esiste un evidente ostracismo da parte dei vertici militari che porta ad un disconoscimento del ruolo della rappresentanza militare, come è emerso chiaramente allorquando sono stati discussi i provvedimenti di riordino delle carriere e della rappresentanza militare.
  Auspica, quindi, che, nel nuovo modello di difesa che si sta delineando, l'attuale rapporto oggi sbilanciato a favore dello stato maggiore della Difesa possa essere corretto, anche in considerazione delle rilevanti problematiche che dovranno essere affrontate quali la legge sulla rappresentanza militare, il riordino delle carriere, il blocco stipendiale, la riforma pensionistica e la riduzione dello strumento militare.

5-01979 Paolo Bernini: Sui costi diretti ed indiretti sostenuti dall'Italia per lo stazionamento delle Forze armate statunitensi ed il mantenimento delle loro basi sul territorio italiano.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Paolo BERNINI (M5S), nel dichiararsi parzialmente soddisfatto della risposta fornita, segnala che la presenza di basi militari della NATO e di militari statunitensi nel territorio italiano comporta comunque dei costi indiretti che la risposta del Governo non chiarisce.
  Cita, ad esempio, i costi sostenuti per la bonifica della stazione dell'aeronautica militare americana a San Vito dei Normanni, nonché quelli per le opere relative alla viabilità nel comprensorio delle basi di Aviano e di Vicenza che risulterebbero pari a circa 200 milioni di euro.
  Tali costi che, si sostiene vengano pagati dalla NATO, finiscono invece per ricadere sempre sul nostro Paese, anche perché non gli risulta che gli Stati Uniti abbiano un analogo esborso non essendovi basi NATO sul territorio americano.

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5-02051 Piras: Sul previsto parere del COCER ai fini della definizione dei criteri per l'attribuzione del Fondo efficienza servizi istituzionali (FESI) per gli anni 2012 e 2013.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4), evidenziando come il Governo abbia contezza dello svolgimento degli incontri attraverso i quali si realizza il rapporto tra COCER e i vertici militari della Difesa, ma non dei relativi contenuti.

  Michele PIRAS (SEL) rileva che il problema del rapporto fra lo stato maggiore della Difesa e la rappresentanza militare è sicuramente sentito, nonché probabilmente irrisolto, come testimonia il fatto che anche a livello politico si discuta delle relative attività.
  La questione mostra chiari sintomi di sofferenza: da una parte, infatti, il COCER lamenta un mancato coinvolgimento, dall'altra lo stato maggiore della Difesa ribatte che effettivamente le rappresentanze delle Forze armate sono state sentite, ma ritiene che a causa della nebulosità dell'attuale normativa tale formalità non comporti un significativo coinvolgimento.
   Tale situazione è emersa anche in occasione della riforma dello strumento militare, laddove è innegabile che il COCER sia stato sentito, tuttavia non può affermarsi che vi sia stata anche una loro partecipazione su questioni che rivestono fondamentale importanza per il personale coinvolto.
  Evidenzia come sia urgente mettere mano a una riforma della rappresentanza militare, tanto più alla luce delle sofferenze evidenziate dal comparto della difesa e sicurezza in un periodo di grave crisi e di profonda trasformazione che sta investendo tutti gli aspetti più importanti del mondo militare (dalla riforma pensionistica, al blocco stipendiale, alle riduzioni operate in base alla legge n. 244 del 2012) e che sta seriamente compromettendo la stessa sopravvivenza del comparto e le motivazioni del personale in esso impiegato. Sottolinea, al riguardo, di essere cofirmatario di una proposta di legge di recente presentata e nel rimarcare ancora la necessità e l'urgenza di una legge che connoti in senso maggiormente democratico i rapporti esistenti in tale ambito, si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta fornita dal rappresentante del Governo.

  Elio VITO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 9.15.

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