CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 19 novembre 2013
123.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (IV e X)
COMUNICATO
Pag. 3

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 19 novembre 2013. — Presidenza del vicepresidente della X Commissione Ignazio ABRIGNANI, indi del presidente della IV Commissione Elio VITO. — Interviene il sottosegretario di Stato alla difesa Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 11.

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Verso un settore della difesa e della sicurezza più concorrenziale ed efficiente.
COM(2013)542 final.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 31 ottobre 2013.

  Ignazio ABRIGNANI, presidente, ricorda che nella precedente seduta è emersa l'opportunità che le Commissioni possano acquisire l'orientamento del rappresentante del Governo sul provvedimento in esame.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO manifesta la piena condivisione dell'Esecutivo sul merito e sulle finalità della Comunicazione in oggetto, che reca, tra l'altro, la firma autorevole del Vicepresidente della Commissione europea e Commissario europeo per l'industria, Antonio Tajani. Sottolinea, quindi, che il provvedimento rappresenta un contributo ad alta valenza strategica per il conseguimento dell'obiettivo di una difesa europea saldamente ancorata all'integrazione politica ed economica tra gli Stati membri.

  Elio VITO, presidente, auspica che già a partire dalla prossima settimana i relatori possano predisporre una proposta di documento da sottoporre alla valutazione Pag. 4delle Commissioni e da deliberare in vista dei lavori del Consiglio europeo di dicembre.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 11.05.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Martedì 19 novembre 2013. — Presidenza del vicepresidente della X Commissione Ignazio ABRIGNANI. — Interviene il sottosegretario di Stato alla difesa Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 11.05.

Sulla missione svolta a Torino dall'8 al 9 novembre 2013 in occasione dell'iniziativa organizzata dalla Commissione europea per un «Dibattito nazionale per una politica estera di sicurezza e di difesa comune europea».

  Elio VITO, presidente della IV Commissione, rende comunicazioni sulla missione in titolo rappresentando di avere preso parte lo scorso 9 novembre a Torino, insieme alla collega Gabriella Giammanco, in rappresentanza della Commissione Attività produttive, all'iniziativa indetta dalla Commissione europea per un «Dibattito nazionale per una politica estera di sicurezza e di difesa comune europea». Segnala che all'evento ha preso parte anche il vicepresidente della Commissione difesa, onorevole Massimo Artini, che ha proficuamente contribuito ai lavori.
  L'iniziativa, cui ha preso parte anche la Vicepresidente del Senato, senatrice Valeria Fedeli, è stata organizzata dalla Rappresentanza della Commissione europea in Italia in collaborazione con l'Istituto Affari Internazionali (IAI), l'Università di Torino, l'Università di Trento e il Centro Studi sul Federalismo, al fine di avviare un percorso partecipativo nazionale sulla politica estera e di difesa comune dell'UE, in vista del Consiglio europeo di dicembre e delle elezioni del Parlamento europeo del 2014. L'iniziativa si è contraddistinta per il metodo di lavoro particolarmente innovativo, caratterizzato dall'attivazione di un gruppo di lavoro (il cosiddetto Deliberation Workshop), cui i parlamentari partecipanti hanno preso parte in qualità di esperti, e con contestuale diffusione in rete dei contenuti della riflessione, anticipati in un background paper ed organizzati secondo tre maggiori tipologie di questioni (l'industria europea come volano per la crescita, le nuove priorità nella politica estera di sicurezza dell'UE, il ruolo del parlamento europeo e dei parlamenti nazionali dopo Lisbona nella definizione della politica estera europea), nell'ambito di un percorso partecipativo nazionale al dibattito europeo che si avvale dello strumento tecnologico e di un sito internet ad hoc.
  La missione si colloca nell'ambito dell'esame del Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni: Verso un settore della difesa e della sicurezza più concorrenziale ed efficiente, avviato dalle Commissioni Difesa e Attività produttive della Camera e finalizzato alla stesura di un documento indirizzato ai lavori del Consiglio europeo di dicembre.
  Quanto allo svolgimento del dibattito, i lavori sono stati introdotti dal Presidente dell'Istituto Affari Internazionali (IAI) e già Rappresentante permanente d'Italia presso l'UE, Ferdinando Nelli Feroci, dal Viceministro per gli Affari esteri, Marta Dassù, e dal Sottosegretario alla difesa, senatrice Roberta Pinotti. Successivamente, ha avuto luogo il workshop deliberativo, incentrato sulle tre questioni citate e affidato ai contributi degli esperti. I lavori sono quindi stati chiusi dal Vicepresidente della Commissione europea e Commissario europeo per l'industria, Antonio Tajani, già audito dalle Commissione III e IV sulla tematica in oggetto.
  Quanto alla fase introduttiva, merita evidenziare che l'intervento del Viceministro Dassù ha consentito di ricordare il ruolo centrale dei Parlamenti nazionali sui temi della difesa fin dal clamoroso precedente del 1954, quando il Parlamento Pag. 5francese determinò il fallimento della CED. Il Viceministro ha enfatizzato che, in questa fase di straordinaria pressione finanziaria, occorre che i Parlamenti nazionale spieghino ai cittadini le ragioni alla base della necessità dell'investimento nella sicurezza e nella difesa del continente. Tra queste ragioni spiccano il fatto che la difesa rappresenta un aspetto qualificante della nostra competitività economica e che la politica estera non è credibile se sprovvista di un adeguato apparato di difesa. Ha analizzato le tre visioni di politica estera presenti in Europa a partire da quella tedesca, incentrata su un'idea «mercantilista» e sulla dinamica dei rapporti economici internazionali; da quella francese «interventista», che nel caso libico si è rilevata insoddisfacente per l'Italia, e da quella dei paesi nordici, proiettata sull'area orientale. Al centro di questo scenario si colloca la visione italiana fondata su una cultura politica a sé, caratterizzata da una misura e da una ponderatezza che la rendono preziosa e funzionale al tempo stesso all'integrazione del progetto europeo. Secondo questa visione, l'allargamento dell'Unione europea ha rappresentato una scelta di successo, in quanto ha proiettato stabilità e standard democratici nell'area balcanica e dell'Europa orientale. Una simile strategia non è più purtroppo pensabile per il Mediterraneo nei cui confronti l'Europa rappresenta la potenza regionale di riferimento, di cui l'Italia costituisce l'interlocutore più autorevole. Il Viceministro Dassù ha quindi posto il tema della difesa europea come strettamente connesso al nuovo scenario regionale, auspicando l'elaborazione di una strategia onnicomprensiva fondata in modo equilibrato sugli strumenti della politica, dell'economia e della capacità militare.
  Il sottosegretario Pinotti si è soffermata quindi sui temi della riduzione del bilancio della difesa, dell'implementazione dei Trattati europei e dell'industria, enfatizzando il primato italiano nell'elaborazione di parametri normativi d'avanguardia e nella presenza di un tessuto produttivo diffuso, cui però occorre dare maggiore linfa nell'interesse degli obiettivi della ricerca e dello sviluppo. Ha richiamato altresì i temi dei progetti comuni europei a partire dagli Eurofighter e dai droni, sottolineando l'importanza della cooperazione tra intelligence per dare risposte adeguate al tipo di minaccia che l'Europa è chiamata oggi a fronteggiare.
  Di particolare interesse è stato il contributo del workshop deliberativo nell'elaborazione di risposte sul tema del ruolo del Parlamento nazionale. È emersa l'esigenza di disinnescare l'inefficiente dinamica competitiva che segna la relazione tra livello europeo e livello nazionale e di valorizzare la dimensione della cooperazione interparlamentare. A tal proposito le prossime elezioni europee costituiscono un'occasione da cogliere, anche al fine di sviluppare un adeguato dibattito europeo sui temi della difesa. Sono emerse proposte di riforma sugli assetti istituzionali interni al Parlamento europeo, con riferimento alla previsione di due distinte Commissioni per gli affari esteri e per la difesa, e sulla necessità di promuovere buone pratiche per accrescere il grado di trasparenza delle decisioni, a partire da audizioni aperte alla partecipazione dei settori economici e della società civile, come verificatosi presso la Camera dei deputati. Molti riferimenti sono stati operati alla esigenza di rafforzare i poteri di controllo del Parlamento europeo e alla necessità di far compiere un salto di qualità agli organi di informazione nel miglioramento del rapporto tra cittadini e istituzioni.
  L'intervento conclusivo del Commissario Tajani ha rilanciato i contenuti della Comunicazione dello scorso luglio, evidenziando il forte nesso tra politica estera, politica di difesa e politica economica. Ha segnalato l'esigenza di adottare con sollecitudine misure a tutela delle piccole e medie imprese, realizzando dei cluster transfrontalieri in collaborazione con i maggiori centri di ricerca. Ha manifestato condivisione per l'iniziativa assunta dal Governo italiano insieme a quello spagnolo e portoghese in tema di controllo delle frontiere esterne dell'UE, sollecitando la conclusione di accordi con i Paesi rivieraschi Pag. 6per la sorveglianza dell'area mediterranea e confermando l'opportunità di un intervento europeo più deciso rispetto all'emergenza migratoria. Ha quindi richiamato le maggiori iniziative in tema di spazio e droni, di cui ha valorizzato gli impieghi di natura civile. Quanto al Consiglio europeo di dicembre ha sottolineato che si tratta di un appuntamento fondamentale per verificare la volontà degli Stati a pervenire ad una politica della difesa europea e che tale volontà si misurerà nella qualità della strategia relativa al follow up, vale a dire sul percorso di implementazione delle decisioni assunte in dicembre, di cui il nostro Paese sarà protagonista nel semestre di presidenza dell'UE. Secondo il Vicepresidente Tajani, l'obiettivo complessivo deve essere quello di un'Unione europea più integrata, a partire dalla consapevolezza che è grazie al progetto europeo che è stato possibile superare lo choc collettivo del Secondo Conflitto mondiale e, ad esempio, abolire per sempre la pena di morte dall'ordinamento di tutti gli Stati membri.

  Ignazio ABRIGNANI, presidente, nessun altro chiedendo dichiara concluse le comunicazioni in titolo.

  La seduta termina alle 11.20.