CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 23 giugno 2016
661.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
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INDAGINE CONOSCITIVA

  Giovedì 23 giugno 2016. — Presidenza del presidente Guglielmo EPIFANI.

  La seduta comincia alle 14.10.

Indagine conoscitiva su «Industria 4.0»: quale modello applicare al tessuto industriale italiano. Strumenti per favorire la digitalizzazione delle filiere industriali nazionali.
(Seguito esame del documento conclusivo).

  Guglielmo EPIFANI, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Lorenzo BASSO (PD) osserva che il documento in esame contiene una sintesi delle numerose audizioni effettuate organizzata in un contesto sistemico e non secondo un criterio compilativo. Il documento propone anche i contributi chiesti a soggetti istituzionali, quali al capitolo II, i dati di contesto economico forniti dall'Istat. Sottolinea che il I capitolo da conto delle audizioni e delle missioni svolte. Il capitolo II contiene i dati di contesto economico internazionale e nazionale appositamente elaborati dall'Istat e integrati con quelli forniti dal Servizio Studi della Camera. Il capitolo III intende offrire una sintesi sistemica del concetto di Industria 4.0. Osserva al riguardo che il termine «industria» appare limitativo in quanto associato alla fabbrica taylorista, mentre il nuovo paradigma industriale ed economico supera la produzione di massa industriale novecentesca. Il documento dà conto altresì delle nuove tecnologie abilitanti evidenziate nel corso delle audizioni e presenta un focus sui settori dell'automotive, Pag. 107dell'edilizia e del medicale. Sono quindi presentati i nuovi modelli di busi-ness, le strategie di mercato rese possibili dalle TIC, la sharing economy e la circular economy. Il documento contiene inoltre un'analisi dei progetti internazionali ed europei approfonditi dal Servizio Biblioteca che rappresentano un contributo importante che può essere di grande utilità per il Governo: dai programmi avviati nei 14 Paesi si possono ricavare indicazioni per le scelte cui l'Italia potrà orientarsi. Sono quindi illustrati gli indirizzi adottati dall'Unione europea e il contesto normativo italiano. L'ultimo capitolo presenta la via italiana alla quarta rivoluzione industriale e la proposta della Commissione – che auspica possa essere sviluppata nel dibattito in corso – che è stata articolata su cinque pilastri:
   1) creare una governance per il sistema Paese;
   2) realizzare le infrastrutture abilitanti;
   3) formazione per le competenze digitali;
   4) ricerca sul territorio e centri di ricerca internazionali;
   5) open innovation e standard aperti.

  Evidenzia in particolare la necessità di trovare una cabina di regia che metta a sistema tutti gli elementi fondamentali per la via italiana all'industria 4.0. Richiama quindi il ruolo essenziale della pubblica amministrazione nel fornire non solo risposte efficienti alle imprese, ma anche la più grande mole di dati del nostro Paese che, se messi a disposizione, possono essere non solo motivo di trasparenza, ma anche elementi utili per analisi sociali e di mercato. Riguardo alle competenze digitali, sottolinea che l'audizione del Ministro Giannini ha fornito molti elementi utili, mentre con riferimento alla ricerca si sono individuati due filoni: rafforzamento della ricerca diffusa all'interno delle università e concentrazione di risorse in alcuni grandi centri di eccellenza che possono competere a livello internazionale. Osserva infine che il sistema italiano, per la sua caratteristica di piccola e media imprenditorialità, dovrà essere orientato a standard aperti e non a piattaforme chiuse che andrebbero a vantaggio delle grandi e grandissime aziende capofiliera. Il documento si chiude con una serie di raccomandazioni al Governo che possono essere sintetizzate con interventi di abbattimento delle barriere esistenti di livello sia normativo sia economico. Ritiene utile concludere il documento con considerazioni politiche volte a prefigurare il tessuto economico italiano dei prossimi vent'anni. Ha ritenuto non scrivere queste conclusioni perché ritiene possano scaturire dall'esame del documento. Auspica che da questa iniziativa il Governo possa essere indirizzato a intraprendere anche in Italia il programma Industria 4.0 che il Ministro Carlo Calenda ha annunciato presenterà in autunno per inserirlo nella legge di stabilità 2016.

  Adriana GALGANO (SCpI), nell'esprimere un giudizio favorevole sul prezioso lavoro svolto dal relatore, rimette alla sua valutazione la possibilità di integrare i cinque pilastri illustrati nella via italiana alla quarta rivoluzione industriale, prevedendo anche un'analisi della domanda di innovazione. Osserva che in molte audizioni svolte è stato evidenziato che nelle imprese italiane non vi è sufficiente. Ciò potrà consentire di dare un'indicazione specifica al Governo riguardo alle misure da inserire nella prossima legge di stabilità.
  Condivide infine l'approccio bottom up proposto per l'introduzione del modello Industria 4.0, ma segnala come in Italia non vi sia un'industria del software e ritiene necessaria una riflessione se convenga investire su tale settore. Si riserva, in ogni caso, di approfondire le ulteriori questioni affrontate nella proposta di documento.

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  Marco DA VILLA (M5S) preannuncia che il suo gruppo sta elaborando un contributo che auspica possa essere condiviso nella redazione finale del documento. In particolare, sottolinea il tema della formazione delle competenze digitali al fine di prevedere strumenti di protezione sociale per i lavoratori che verranno espulsi dal mondo del lavoro a seguito dei processi di digitalizzazione della manifattura. Ritiene inoltre opportuno individuare sia specifiche modalità di reinserimento nel mondo del lavoro per i soggetti che presentano maggiori difficoltà di riqualificazione. A suo giudizio risulta assai rilevante dare luogo una filiera virtuosa tra le imprese coinvolgendo tutta la filiera produttiva e complessivamente il sistema Paese, senza lasciare indietro determinati ambiti territoriali o produttivi.

  Guglielmo EPIFANI, presidente, sottolinea che i dati di una recente ricerca del Politecnico di Milano sulla Industria 4.0 dimostrano che solo i due terzi della forza lavoro è in grado di riqualificarsi, mentre un terzo non può essere ricollocata nei processi della fabbrica digitale. La medesima ricerca ha invece evidenziato che il dieci per cento delle nuove professionalità richieste non è disponibile nel nostro Paese e quindi occorre un processo assai complesso di valutazione degli interventi sul piano della formazione e della creazione di nuove competenze.
  Un altro aspetto che ritiene sottolineare nasce dalla riflessione che una fabbrica interconnessa prevede necessariamente una forte interconnessione con le imprese della filiera (fornitori e subfornitori) che diventano meno autonome dalla fabbrica madre. Ciò pone immediatamente il problema di chi sta fuori della filiera. Ciò avrà un impatto inevitabile su tutta la catena del valore. Sottolinea infine che il nuovo modello può consentire un recupero di produttività fino al 50 per cento che renderà non più conveniente la delocalizzazione delle produzioni aprendo lo scenario (già presente in Paesi quali la Germania) del fenomeno del reshoring.

  Chiara SCUVERA (PD) ringrazia il collega Basso per lo straordinario lavoro svolto che può rappresentare una proposta di lungo periodo sul tema di una nuova visione della politica industriale che da troppi anni manca nel Paese. Questa indagine conoscitiva può essere l'occasione di promuovere un grande progetto per il Paese in tema di innovazione industriale, di formazione delle competenze, degli investimenti nella ricerca. Il depauperamento attuale del sistema di ricerca e sviluppo che ha incentivato l'espatrio di giovani ricercatori potrà essere recuperato solo con investimenti importanti nella promozione del lavoro di ricerca.
  Nel riservarsi di intervenire nelle prossime sedute, ritiene che bisognerà iscrivere la strategia di industria 4.0 in un contesto più ampio. Significativo il modello della Svezia descritto nel documento in esame è basato su un'agenda strategica dell'innovazione nella produzione con un'analisi di impatto sull'ambiente del lavoro. Sarà necessario costruire la governance in base ad un modello diffuso che coinvolga i protagonisti dei nuovi processi con un sistema di alleanze con le forze sociali, le categorie produttive e le università.

  Lara RICCIATTI (SI-SEL) ringrazia il collega Basso per il lavoro di sintesi di un'indagine impegnativa e consistente. Ritiene che la vera sfida sia rappresentata dal fatto che Industria 4.0 non sia il frutto di una regolamentazione imposta dall'alto, ma di un cambiamento culturale profondo nel modo di costruire un'impresa innovativa. Ritiene opportuno approfondire la realtà del settore manifatturiero italiano, analizzando i dati delle ricadute occupazionali della digitalizzazione di un sistema industriale composto al 95 per cento da piccole imprese, in sostanza da botteghe di famiglia con al massimo cinque dipendenti.

  Guglielmo EPIFANI, presidente, sottolinea che il secondo capitolo del documento reca una analisi dei dati relative al sistema manifatturiero italiano a suo giudizio molto illuminante. Nessun altro chiedendo Pag. 109di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.45.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 23 giugno 2016. — Presidenza del presidente Guglielmo EPIFANI.

  La seduta comincia alle 14.45.

Misure per il sostegno e la valorizzazione dei comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti e dei territori montani e rurali, nonché disposizioni per la riqualificazione ed il recupero dei centri storici.
Nuovo testo unificato C. 65 e abbinate.
(Parere alle Commissioni riunite V e VIII).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 22 giugno 2016.

  Andrea MARTELLA (PD), relatore, illustra una proposta di parere favorevole sul provvedimento in esame (vedi allegato 1).

  Andrea VALLASCAS (M5S), nel manifestare un orientamento favorevole alla proposta di parere in esame, chiede al relatore di voler precisare che per albergo diffuso si intende una struttura ricettiva a gestione unitaria caratterizzata dalla centralizzazione in un unico edificio dei servizi comuni e dalla dislocazione delle unità abitative in edifici separati situati nel borgo;

  Andrea MARTELLA (PD), relatore, ritiene di accogliere il suggerimento del collega Vallascas nelle premesse della proposta di parere.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore come riformulato (vedi allegato 2).

  La seduta termina alle 14.50.

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