CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 16 dicembre 2015
563.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
Pag. 132

AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 16 dicembre 2015.

Audizione dell'amministratore delegato di Enel Green Power, Francesco Venturini, in merito al progetto di fusione tra Enel Green Power ed Enel Spa.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 14.20 alle 15.10.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 16 dicembre 2015. — Presidenza del presidente Ettore Guglielmo EPIFANI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico, Simona Vicari.

  La seduta comincia alle 16.

7-00840 Martella: Prospettive della filiera chimica italiana.
7-00869 Da Villa: Prospettive della filiera chimica italiana.
(Seguito della discussione congiunta e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 7-00840 e approvazione della risoluzione n. 8-00162).

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, comunica che è stata assegnata alla Commissione Pag. 133nella giornata odierna la risoluzione Da Villa n. 7-00869 che, vertendo sulla stessa materia, sarà discussa congiuntamente. Ricorda che nella scorsa settimana si sono concluse le audizioni richieste. Invita quindi il collega Da Villa a illustrare i contenuti della sua risoluzione.

  Marco DA VILLA (M5S) illustra i contenuti della sua risoluzione (vedi allegato 2) volta ad evidenziare in particolare il concetto di chimica sostenibile e il valore strategico della chimica verde che rappresenta, a suo avviso il futuro della chimica e che potrebbe rappresentare un contributo significativo per la ripresa e la crescita dell'economia italiana. In questo senso, ritiene che nessuna prospettiva di politica industriale possa prescindere da un progetto incentrato sul rilancio della chimica e, in particolare, della chimica verde, tutelando le competenze già sviluppate nel settore dei brevetti del nostro Paese, individuando gli interventi più efficaci per lo sviluppo di tecnologie semplici di maggior rendimento e la definizione degli obiettivi di miglioramento dei processi industriali in chiave di sostenibilità. Sottolinea altresì l'urgenza di intraprendere ogni iniziativa per accelerare i processi di bonifica dei siti chimici di interesse nazionale e sollecita il Governo, in qualità di azionista di ENI, a garantire che gli impegni assunti nei confronti di Versalis siano mantenuti.

  Alessandro BRATTI (PD), intervenendo nel suo ruolo di presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti, fa presente che è stata recentemente approvata un'importante relazione sul sito di interesse nazionale di Venezia-Porto Marghera la quale contiene un'analisi accurata dei dati della situazione relativa alle attività di bonifica del sito.
  Nell'esprimere apprezzamento e condivisione sia per la risoluzione presentata dal collega Martella che per quella presentata dai colleghi del gruppo M5S, più incentrata sulla valorizzazione della chimica verde, sottolinea che importanti multinazionali e centri di ricerca continuano ad operare nel nostro Paese nel settore della chimica. Ciò, a suo giudizio, rappresenta il segnale che in Italia vi è ancora un notevole potenziale per lo sviluppo sia della chimica tradizionale sia della chimica verde.
  In merito alle preoccupazioni manifestate dai rappresentanti delle regioni su Versalis, ritiene che un'eventuale vendita della società potrebbe avere anche effetti positivi qualora sia effettuata operatori qualificati nel settore della chimica.
  Sottolinea, con riferimento al sito di Marghera, che per la riqualificazione dell'area di sono stati spesi circa 750 milioni di euro per la messa in sicurezza delle isole, sono stati realizzati circa il 95 per cento dei «marginamenti», ma per completare le opere di bonifica occorrono ancora circa 200 milioni di euro. Rileva, infine, che il Porto di Marghera, deve considerarsi strategico nel quadrilatero della chimica e che appare necessario un maggiore coordinamento tra i Ministeri delle infrastrutture, dell'ambiente e delle attività produttive al fine di aumentare gli investimenti e la produttività del sito.

  Ludovico VICO (PD) ritiene essenziale chiarire il ruolo che ENI intende svolgere nel prossimo futuro nel settore della chimica italiana. Paventa che la dismissione da parte di ENI della chimica tradizionale e della chimica verde rappresenti un pericolo concreto per la sopravvivenza del settore in Italia. In secondo luogo, osserva che essendo il ENI partecipata da Cassa depositi e prestiti e dal Ministero dell'economia, il Governo ha pieno titolo ad orientare le sue scelte industriali, soprattutto nel caso in cui ritenga che non debbano essere limitate esclusivamente al settore energetico e della raffinazione. Ricordato infine che negli ultimi 5 anni ENI ha ceduto tutto il settore del cloruro e del composto di cloruro, ritiene che se non si può scongiurare la vendita di Versalis, la società non dovrebbe essere in alcun modo ceduta a multinazionali operanti nel petrolchimico.

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  La sottosegretaria Simona VICARI accetta la parte dispositiva e le premesse della risoluzione Martella n. 7-00840.
  Accetta l'impegno al primo capoverso della parte dispositiva della risoluzione Da Villa n. 7-00869, a condizione che sia riformulato nei seguenti termini: «ad adottare le iniziative che si dovessero rendere necessarie per salvaguardare i brevetti del settore industriale chimico italiano affinché rimangano patrimonio intellettuale dell'Italia».
  Accetta l'impegno al secondo capoverso della parte dispositiva, a condizione che sia riformulato nei seguenti termini: «a ripristinare in sede ministeriale l'Osservatorio chimico nazionale e le sue articolazioni territoriali, per supportare il MiSE nell'individuazione e nell'attuazione di politiche di intervento per il settore in grado di favorire lo sviluppo del comparto attraverso la valorizzazione delle potenzialità presenti in ciascun territorio a vocazione chimica».
  Accetta l'impegno al terzo capoverso della parte dispositiva, a condizione che sia riformulato nei seguenti termini: «a promuovere la qualificazione e la reindustrializzazione dei poli chimici favorendo il consolidamento della chimica di base presente e l'insediamento in queste aree di nuove attività produttive di filiera e di PMI di chimica fine e specialistica o comunque ad elevato contenuto innovativo e sostenibili dal punto di vista ambientale. Al riguardo, particolare attenzione verrà dedicata dal Ministero dello sviluppo economico anche alle produzioni chimiche bio-based (la cosiddetta chimica verde), basate sull'utilizzo di biomasse agricole».
  Accoglie gli impegni al quarto e al quinto capoverso della parte dispositiva.
  Accoglie l'impegno al sesto capoverso della parte dispositiva, a condizione che sia riformulato nei seguenti termini: «a porre in atto, in qualità di azionista di controllo di ENI, ogni azione utile nei confronti del management affinché sia garantito un futuro industriale sostenibile sia alla chimica tradizionale, sia alla chimica verde».
  Accoglie l'impegno al settimo capoverso della parte dispositiva, a condizione che sia riformulato nei seguenti termini: «a valutare l'opportunità, anche sulla base delle valutazioni di competenza del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, ad individuare misure che favoriscano i piani di utilizzo di vegetali a scopo produttivo, quali la canapa e a stimolare la produzione e l'utilizzo di brevetti nazionali che possano in particolare consentire il recupero di materia dalla frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU) allo scopo di limitare l'utilizzo di fertilizzanti da chimica tradizionale».
  Passando alle premesse, con riferimento al terzo capoverso, propone di sopprimere:
   dopo le parole: «possiamo citare», le seguenti: «a) le distorsioni dagli anni ’70 (dalla scalata dell'ambigua figura di Cefis, alla prima avventura parallela dello stesso con Montedison, allo scandalo dei petroli su fino all'affaire Enimont, passando per le mille influenze negative della politica); b) il consistente ritardo nell'innovazione impiantistica e nella riconversione industriale che si sarebbero dovute realizzare negli anni ’80; c) la colpevole disattenzione dei vertici industriali e politici nei confronti di una degradazione irreversibile degli ambienti circostanti e dell'impatto sulla salute di cittadini e lavoratori»;
   dopo le parole «(si veda oltre)» le seguenti: «poiché attenti solamente al profitto immediato, non a qualificare la produzione;»;
   dopo le parole «concorrenza estera.», le seguenti: «A causa di quest'incuria e del sistematico (e a parere di molti, tra cui i firmatari, voluto) scadimento che ne è derivato, l'industria chimica ha ormai da tempo un'immagine connotata come obsoleta, non conveniente, fortemente impattante ed inquinante; si tratta di uno dei più grandi sprechi che ha subito il nostro Paese, ben descritto nel volume «Il declino dell'Italia industriale» di Luciano Gallino».

  Propone di sopprimere il quinto capoverso delle premesse («è opportuno ricordare Pag. 135che proprio la petrolchimica ha comportato ingenti danni ambientali e per la salute di lavoratori e abitanti in diverse località italiane, come Porto Marghera, Porto Torres, Gela e Priolo. I territori delle città sopra menzionate hanno fatto registrare una media di mortalità della popolazione per malattie tumorali ben al di sopra di quella nazionale»).
  Al decimo capoverso delle premesse propone di sopprimere l'ultimo periodo: «Ad oggi, purtuttavia, il futuro aziendale di Versalis è bloccato, in quanto, all'ultimo tavolo istituzionale del 17 novembre, convocato per discutere sulla situazione aziendale di Mantova dopo le voci di possibili cessioni di quote a un fondo di investimento americano, non hanno partecipato il presidente e l'amministratore delegato di ENI Versalis Spa».
  Propone di sopprimere il dodicesimo capoverso delle premesse («secondo quanto affermato dai rappresentanti dei lavoratori dell'azienda, l'Eni sarebbe invece intenzionata ad abbandonare progressivamente il settore della chimica, con una retromarcia preoccupante e poco comprensibile rispetto a quello che i suoi massimi responsabili hanno dichiarato fino a oggi. Come evidenziato da ultimo dall'inchiesta giornalistica trasmessa il 13/12/2015 nella trasmissione Report (da cui sono emersi anche taluni aspetti preoccupanti dal punto di vista del reale interesse pubblico e della legalità), appare evidente che l'unica strategia di ENI sia quella di dismettere rapidamente tutta una serie di partecipazioni, compresa la chimica, contraddicendo indirizzi precedentemente dichiarati e senza, di fatto, avere elaborato ed esposto una precisa strategia industriale»).
  Al tredicesimo capoverso delle premesse propone di sopprimere l'ultimo periodo («E spiace osservare come oggi si stia purtroppo riproponendo un modello similare, nel quale si profilano cessioni nei confronti di un piccolo fondo americano che da una parte non appare in grado di onorare pienamente gli impegni finanziari, dall'altra non sembra poter offrire garanzie circa il mantenimento in sicurezza degli impianti nei confronti del rischio chimico per lavoratori e popolazioni circostanti»).

  Marco DA VILLA (M5S) accetta la riformulazione proposta al primo e al secondo impegno della parte dispositiva della sua risoluzione. Non accetta la riformulazione proposta al sesto impegno e accetta invece la riformulazione proposta al settimo impegno della parte dispositiva. Non accetta la riformulazione proposta al testo delle premesse, sottolineando innanzitutto che non si tratta di una riformulazione, ma di uno stralcio di parti integranti di un ragionamento politico che non può essere modificato nel senso richiesto dalla sottosegretaria Vicari. Osserva peraltro che le opinioni espresse rappresentano la posizione del proprio gruppo e non comprende per quale motivo il Governo chieda di modificare in modo così consistente il testo delle premesse. Chiede quindi di votare per parti separate sia gli impegni sia il testo delle premesse.

  Luigi TARANTO (PD) dichiara il voto favorevole del proprio gruppo sulla risoluzione Martella n. 840 e sulle parti accolte dal Governo della risoluzione Da Villa n. 869.
  Osserva che la struttura della proposta di risoluzione a prima firma dell'on. Martella tiene insieme – tanto nello sviluppo delle premesse, quanto nell'articolazione degli impegni richiesti al Governo – la lettura degli assetti strutturali del settore chimico italiano con la vicenda della negoziazione da parte di ENI della cessione di quote di Versalis. Ciò non solo per l'ovvia ragione dell'impatto della vicenda Versalis – la più grande società chimica italiana – sull'intera filiera chimica italiana, ma anche per sottolineare il complessivo posizionamento qualitativo della chimica italiana e per trarne la conseguenza della richiesta di attivazione di strumenti di politica industriale che ne rafforzino competitività e sostenibilità.
  Il rapporto Federchimica dello scorso mese di giugno sottolinea, al riguardo, come la chimica, trasferendo tecnologia ed Pag. 136innovazione ai settori utilizzatori, rappresenti «un elemento chiave per mantenere una base industriale forte in Europa». Ricorda che la chimica europea esprime il 17 per cento del valore mondiale della produzione; evidenzia che l'Italia rappresenta il terzo produttore chimico europeo ed il decimo mondiale, caratterizzato da «una specializzazione forte e crescente nella chimica a valle che rappresenta il 58 per cento del valore della produzione», facendo registrare da anni «avanzi significativi e crescenti nella chimica fine e specialistica (2,5 miliardi di euro nel 2014)».
  Osserva altresì che la nota congiunturale di Federchimica dello scorso mese di luglio rileva che: «Dopo la sostanziale stabilizzazione del 2014, l'industria chimica in Italia potrà lasciarsi alle spalle la più lunga e pesante recessione del dopoguerra. L'intensità della ripresa rimarrà, però, modesta e le conseguenze della crisi continueranno a farsi sentire soprattutto per le PMI chimiche più dipendenti dal mercato interno...», mentre – su scala globale – «uno scenario di quotazioni del petrolio al di sotto dei 60 dollari rappresenta un sollievo per i margini, dopo anni di forte sofferenza, e ridimensiona la competitività delle produzioni extraeuropee...».
  Rileva che, in questo scenario, si è dunque collocato l'incontro dello scorso mese di ottobre tra ENI e le organizzazioni sindacali, nel cui contesto sono stati confermati i contatti con fondi internazionali per la cessione di quote di Versalis, determinando forti preoccupazioni per lo sviluppo del piano industriale 2015-2018 che – con investimenti per circa 1,2 miliardi di euro aggiuntivi rispetto agli oltre 400 milioni di euro impegnati a partire dal 2012 – puntava allo sviluppo di progetti di chimica verde e delle specialties, segnalando peraltro la necessità di forti accelerazioni operative per i siti di Porto Torres, Priolo e Porto Marghera. Preoccupazioni ribadite dalle organizzazioni sindacali in occasione della audizione dello scorso 4 dicembre presso la Commissione Attività produttive e nella memoria consegnata nella circostanza, in cui, tra l'altro, così si legge: «Crescere per linee esterne non significa necessariamente uscire dalla chimica, cercare partnership non significa cedere la maggioranza...Crescere per linee esterne vuol anche dire acquisizioni, joint con controllo di maggioranza...». Insomma, servono «azioni quindi che rafforzino la società e creino valore per i suoi business senza con questo esporsi ai pericoli derivanti dal non controllo delle scelte strategiche da operare anche sul piano delle politiche industriali del paese». Ed ancora: «È necessario crescere anche per linee interne e quindi il Piano industriale previsto deve essere portato da ENI a sua completa realizzazione ed implementazione, poiché solo la ricerca, l'innovazione di processo e di prodotto e gli investimenti garantiscono la sostenibilità economica del business e degli impianti produttivi, rendono competitiva e solida una azienda e danno risposte alla necessità di dare garanzie alla occupazione». Ricorda che, alla luce di queste considerazioni, Filctem Cgil, Femca Cisl ed Uiltec hanno anche prospettato l'opportunità di «un possibile intervento su Versalis di Cassa Depositi e Prestiti attraverso il Fondo Strategico...». Del resto – come la risoluzione Martella ricorda in sede di premesse – «lo stesso amministratore delegato di Eni aveva illustrato – nel contesto della sua audizione da parte di questa Commissione in data 5 novembre 2014 – un documento di presentazione complessiva della società, ricomprendente anche azioni di recupero nel settore della chimica attraverso il Piano di rilancio Versalis, avente come obiettivo il raggiungimento del breakeven operativo a fine 2016 e declinato attraverso le seguenti linee di azione: ottimizzazione della capacità di conversione della chimica di base; flessibilizzazione delle cariche; valorizzazione delle tecnologie di proprietà; nuove piattaforme di chimica verde; prodotti specialties e internazionalizzazione».
  Sottolinea che considerazioni di rilievo sono state svolte anche dai rappresentanti delle regioni auditi presso la X Commissione lo scorso 10 dicembre. Richiama – a titolo di esempio – quanto annotato Pag. 137nella memoria della Regione Emilia-Romagna: «anche l'eventuale cessione di quote di ENI-Versalis deve necessariamente essere rivolta a partner industriali e non a fondi finanziari privati, ancor meglio, se rivolta a partner industriali in grado di proiettare la petrolchimica italiana nella competizione dei grandi produttori globali». Ed ancora dalla memoria della regione Sardegna: «Abbiamo condiviso con Governo ed ENI la decisione di chiudere l'esperienza della chimica tradizionale per accettare la sfida della chimica verde come nuova frontiera di produzioni sostenibili e in grado di rilanciare l'economia del territorio diversamente declinata...Al di là dei futuri assetti societari di Versalis chiediamo che sia ENI, firmataria degli impegni, a garantire gli investimenti e soprattutto il Governo Italiano, che era e rimane garante ultimo degli accordi sottoscritti».
  Richiama infine quanto sottolineato nell'ambito delle premesse della risoluzione Martella: «la questione del ruolo di Eni nella filiera chimica italiana e il tema della continuità della presenza pubblica in Eni medesima assumono rilevanza anche per quanto concerne gli investimenti per gli interventi di bonifica e caratterizzazione delle aree industriali...che costituiscono processo indispensabile per rilanciare l'attrattività di tali aree ai fini della allocazione di nuove attività produttive, in particolare nel settore della chimica verde».
  Osserva quindi che assetti strutturali della chimica italiana e dinamiche congiunturali dei mercati inducono a chiedere al Governo l'impegno ad un più attento monitoraggio della filiera chimica italiana e ciò proprio «a partire dagli sviluppi della vicenda Versalis e dalla loro valutazione in un'ottica di continuità e sviluppo di piano industriale, investimenti ed occupazione», nonché alla tempestiva attivazione di «ogni strumento di politica industriale utile al rafforzamento della competitività e della sostenibilità della chimica italiana» e ciò – sul piano del metodo – anche attraverso tavoli di confronto e, in particolare, attraverso il ripristino dell'Osservatorio chimico nazionale e delle sue articolazioni territoriali come sede permanente di confronto sulle dinamiche di settore e sulle politiche industriali.

  Marco DA VILLA (M5S) dichiara l'astensione del proprio gruppo sulla risoluzione Martella n. 840 di cui condivide il contenuto, giudicando tuttavia troppo debole l'impegno chiesto al Governo in cui non compare nessun riferimento alla chimica verde, pure richiamata nelle premesse.
  Stigmatizza la scelta dei vertici di ENI che si sono rifiutati di rispondere alle numerose sollecitazioni provenienti dalla maggioranza e dall'opposizione per lo svolgimento di un'audizione sulla materia oggetto delle risoluzioni in discussione. Manifesta infine notevole preoccupazione per il futuro di Versalis soprattutto nell'eventualità che sia venduta a soggetti inadeguati a promuovere la crescita e lo sviluppo della filiera strategica della chimica italiana.

  Andrea MARTELLA (PD) ringrazia il Governo per aver accolto gli impegni recati dalla sua risoluzione e il Presidente per aver disposto la sua veloce calendarizzazione ai lavori della Commissione. Auspica che ENI nel prossimo futuro terrà conto degli impegni assunti di fronte alla Commissione nel corso dell'audizione del 5 novembre 2014. Esprime infine rammarico per il fatto che entrambe le risoluzioni non siano approvate all'unanimità dai componenti della Commissione.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, sottolinea come numerosi comparti di produzioni strategiche per l'Italia, quali l'acciaio e l'alluminio, siano in una situazione di grave sofferenza. Per quanto riguarda la chimica, l'eventuale dismissione di Versalis rappresenta un rischio reale di perdere patrimonio industriale e occupazione. Rileva che la calendarizzazione delle risoluzioni in discussione è finalizzata a dare un'indicazione al Governo sulle soluzioni individuate a livello parlamentare. Assicura di aver avuto da parte di ENI l'impegno Pag. 138a venire in audizione presso la Commissione alla fine di gennaio 2016 e ritiene che in quella sede si potrà valutare la coerenza del piano industriale presentato nell'audizione del 5 novembre 2014.
  Passando quindi alla votazione delle risoluzioni, con riferimento alla richiesta di votazioni per parti separate avanzata dal collega Da Villa, pur essendo proceduralmente possibile, ritiene di non porre in votazione la premessa per parti separate dal momento che l'on. Da Villa non ha accettato la riformulazione proposta dal Governo. Ritiene infatti che le premesse rechino un ragionamento politico che – come ha riconosciuto lo stesso collega Da Villa – rappresenta unicum difficilmente segmentabile, anche in considerazione del fatto che non è possibile modificare con il dovuto approfondimento un testo che è stato assegnato alla Commissione solo oggi e la cui votazione non è il caso di rinviare.
  Si procederà invece alla votazione per parti separate dei singoli impegni del dispositivo della risoluzione Da Villa n. 869 e quindi alla votazione delle premesse nel loro complesso.

  La Commissione approva la risoluzione Martella n. 840 (vedi allegato 1). Approva quindi, con distinte votazioni, l'impegno al primo capoverso della parte dispositiva della risoluzione Da Villa n. 869, come riformulato; approva l'impegno al secondo capoverso, come riformulato; respinge l'impegno al terzo capoverso; approva gli impegni al quarto e al quinto capoverso della parte dispositiva; respinge l'impegno al sesto capoverso della parte dispositiva e approva l'impegno al settimo capoverso, come riformulato. Respinge infine integralmente le premesse della risoluzione Da Villa, che assume il numero 8-00162 (vedi allegato 3).

  La seduta termina alle 17.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 16 dicembre 2015. — Presidenza del presidente Ettore Guglielmo EPIFANI.

  La seduta comincia alle 17.

Norme per il contrasto al terrorismo, nonché ratifica ed esecuzione: a) della Convenzione del Consiglio d'Europa per la prevenzione del terrorismo, fatta a Varsavia il 16 maggio 2005; b) della Convenzione internazionale per la soppressione di atti di terrorismo nucleare, fatta a New York il 14 settembre 2005; c) del Protocollo di Emendamento alla Convenzione europea per la repressione del terrorismo, fatto a Strasburgo il 15 maggio 2003; d) della Convenzione del Consiglio d'Europa sul riciclaggio, la ricerca, il sequestro e la confisca dei proventi di reato, fatta a Varsavia il 16 maggio 2005.
C. 3303 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite II e III).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta di ieri.

  Marietta TIDEI (PD), relatore, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 4).

  Marco DA VILLA dichiara il voto di astensione del proprio gruppo sulla proposta di parere favorevole del relatore evidenziando come il disegno di legge di ratifica preveda il rafforzamento delle misure antiterrorismo e contestualmente una clausola di invarianza finanziaria. Sottolinea, altresì, come il disegno di legge di ratifica attribuisca un ruolo attivo all'ISIN che ancora non è operativo in quanto ancora non è stata ancora definita la nomina del direttore dell'Ispettorato.

  Marietta TIDEI (PD), relatore, precisa che il richiamo all'operatività dell'ISIN è stato inserito nelle premesse della proposta di parere.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore (vedi allegato 4).

  La seduta termina alle 17.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 16 dicembre 2015.

  L'ufficio di presidenza si è svolto dalle 17.10 alle 17.20.

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