CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 30 maggio 2013
29.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
Pag. 35

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Giovedì 30 maggio 2013.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 9 alle 9.05.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 30 maggio 2013. — Presidenza del presidente Daniele CAPEZZONE. – Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento Sabrina De Camillis.

  La seduta comincia alle 9.05.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-00185 Busin: Definizione dell'ambito di applicazione della disciplina in materia di responsabilità solidale dell'appaltatore e del committente per i versamenti a titolo di ritenute sui redditi da lavoro dipendente e di IVA nell'ambito dei contratti di appalto e subappalto di opere e servizi.

  Filippo BUSIN (LNA) illustra la propria interrogazione, evidenziando come l'articolo 13-ter del decreto-legge n. 83 del 2012 abbia modificato la disciplina in materia di responsabilità fiscale nell'ambito dei contratti d'appalto e subappalto di opere e servizi, prevedendo la responsabilità solidale dell'appaltatore e del committente per il versamento all'Erario delle ritenute fiscali sui redditi di lavoro dipendente e dell'IVA dovuta dal subappaltatore e dall'appaltatore in relazione alle prestazioni effettuate nell'ambito del contratto. A tale riguardo segnala come, sebbene le piccole e medie imprese costituiscano l'asse portante dell'economia italiana, anche in termini occupazioni, proprio queste ultime siano gravate da un eccessivo carico fiscale e burocratico, e siano penalizzate dalla lentezza della giustizia.
  In questo contesto sottolinea come la disciplina sopra richiamata abbia sollevato alcuni problemi interpretativi circa il relativo ambito di applicazione e le tipologie di contratti interessate, tanto da costringere l'Agenzia delle entrate ad emanare una circolare interpretativa che, tuttavia, non è riuscita a fugare i dubbi relativi all'applicazione di tali disposizioni. Infatti, stante l'attuale formulazione della norma, questa troverebbe applicazione non solo per gli appalti concernenti il settore edilizio, ma si estenderebbe anche agli appalti di opere o servizi non riferibili a questo settore e riguarderebbe anche i contratti d'opera previsti dall'articolo 2222 del codice civile o, addirittura, i contratti di semplice fornitura di beni o servizi.
  Alla luce di quanto richiamato, l'interrogazione intende conoscere gli orientamenti del Governo in merito e se l'Esecutivo non ritenga necessario fornire una chiara e definitiva indicazione al fine di precisare che i contratti di appalto da assoggettare alla disciplina di cui al citato articolo 13-ter del decreto-legge n. 83, sono solo quelli relativi al comparto delle grandi opere edilizie.

  Il sottosegretario Sabrina DE CAMILLIS risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Filippo BUSIN (LNA) si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta, limitatamente alla parte in cui si chiarisce che devono ritenersi escluse dall'ambito di applicazione della normativa oggetto dell'interrogazione le tipologie contrattuali diverse dal contratto di appalto di opere e servizi, quali, ad esempio, il contratto d'opera disciplinato dall'articolo 2222 del codice civile. Evidenzia tuttavia come permanga, in capo alle piccole e medie imprese, un carico burocratico eccessivo, Pag. 36invitando pertanto a riflettere circa un'eventuale limitazione dell'ambito di applicazione della disciplina sulla responsabilità fiscale nell'ambito dei contratti d'appalto e subappalto di opere e servizi, attraverso la previsione di specifiche soglie di valore.

5-00186 Zanetti ed altri: Revisione della disciplina tributaria sulle società di comodo.

  Enrico ZANETTI (SCpI), illustra la propria interrogazione, la quale riguarda la disciplina tributaria delle società di comodo ed il regime presuntivo che in tale ambito è previsto.
  A tale riguardo evidenzia come negli ultimi anni si sia registrato un crescente inasprimento di tale normativa, ampliando il raggio d'azione delle norme che fanno scattare la «presunzione di non operatività» e i conseguenti obblighi di dichiarazione di una base imponibile figurativa minima ai fini delle imposte sul reddito e dell'IRAP, con la conseguente applicazione di una maggiorazione IRES di 10,5 punti percentuali ed una limitazione dei diritti di detrazione e rimborso a fini IVA, salvo che il contribuente ottenga la disapplicazione della disciplina in questione mediante risposta favorevole da parte dell'Agenzia delle entrate ad apposita istanza di interpello.
  In tale ambito evidenzia come la crisi economica che attanaglia il sistema produttivo italiano da ormai alcuni anni renda definitivamente irragionevoli, sulla base delle evidenze empiriche rinvenibili dal mercato, i coefficienti di rendimento presuntivo che la disciplina delle società di comodo applica a tutt'oggi sui beni sociali, a cominciare da quelli immobili, e come appaia palesemente iniqua la norma che amplia l'operatività della presunzione alle società che registrano perdite per tre periodi consecutivi.
  Chiede, pertanto, al Governo se non ritenga opportuno procedere con urgenza ad una revisione al ribasso dei coefficienti di rendimento presuntivo previsti dalla citata disciplina sulle società di comodo, in modo analogo a quanto è avvenuto e sta avvenendo con riferimento agli studi di settore, nonché adottare urgenti iniziative volte anche ad ampliare la presunzione di non operatività, valutando altresì la possibilità di prevedere un apposito regime agevolato volto a incentivare, entro termini temporali definiti, lo scioglimento di società che dovessero risultare non operative.

  Il sottosegretario Sabrina DE CAMILLIS risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Enrico ZANETTI (SCpI) stigmatizza il fatto che la risposta fornita dal sottosegretario non chiarisca quale sia l'orientamento politico che il Ministero dell'economia e delle finanze intende assumere su questi temi, ma si limiti a riprendere la posizione dell'Amministrazione finanziaria.
  In particolare, in merito alla valutazione sulla riduzione di gettito legata all'ipotesi di modificare la disciplina relativa alla presunzione di non operatività delle società in perdita sistematica da tre anni, estendendo tale periodo da tre a cinque anni, quantificata dal sottosegretario in circa 130 milioni di euro su base annua, evidenzia come tale valutazione indichi chiaramente che al momento sono impropriamente assoggettati al regime delle società di comodo anche soggetti i quali, a rigore, non vi dovrebbero rientrare.
  Sottolinea quindi l'esigenza di superare miopi atteggiamenti di chiusura che non consentono di risolvere i problemi evidenziati.

5-00187 Causi: Impatto delle misure per il contrasto dell'evasione fiscale introdotte dal decreto-legge n. 201 del 2011.

  Marco CAUSI (PD) illustra la propria interrogazione, avente ad oggetto il fenomeno dell'evasione fiscale che, come è noto, rappresenta un problema rilevante dal punto di vista economico e del benessere Pag. 37sociale, in quanto comporta effetti negativi sull'equilibrio finanziario, sull'equità, sulla distribuzione del reddito e sull'efficienza nell'allocazione delle risorse.
  Ricordando come diversi interventi legislativi adottati nel corso degli ultimi anni abbiano rafforzato le sanzioni amministrative tributarie, nonché i poteri di controllo e di indagine degli organi dell'amministrazione finanziaria, e come siano state introdotte norme volte, complessivamente, a promuovere la trasparenza e l'emersione di base imponibile, riconoscendo benefici fiscali a fronte di maggiori obblighi di trasparenza, l'atto di sindacato ispettivo intende conoscere quale sia l'impatto effettivo delle misure di contrasto dell'evasione fiscale recentemente adottate, in particolare quelle recate dal decreto-legge n. 201 del 2011, anche allo scopo di compiere su di esse una valutazione e di adottare eventuali interventi correttivi finalizzati a rafforzarne l'efficacia.

  Il sottosegretario Sabrina DE CAMILLIS risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Marco CAUSI (PD), pur ringraziando il Sottosegretario De Camillis per la sua presenza, stigmatizza l'assenza di rappresentanti del Ministro dell'economia e delle finanze. Si dichiara quindi quasi del tutto insoddisfatto della risposta, fatta eccezione per il profilo, da ultimo richiamato, relativo all'entità numerica dei beneficiari del regime premiale previsto per i contribuenti che applicano studi di settore. Rileva infatti come la risposta fornita abbia un carattere meramente compilativo, limitandosi a illustrare la normativa vigente, che la Commissione Finanze ben conosce.
  A tale riguardo, evidenzia come l'atto di sindacato ispettivo richiedesse al Governo di fornire una compiuta valutazione circa l'efficacia della normativa recentemente introdotta in materia di contrasto all'evasione, sulla base di un'analisi fattuale ed applicativa che appare particolarmente necessaria per i lavori della Commissione, al fine di evitare che il dibattito politico su tale materia rimanga prigioniero di pesanti tare ideologiche.
  Segnala quindi come il suo gruppo si riservi ulteriori iniziative parlamentari in merito, preannunciando la presentazione una risoluzione volta ad approfondire i temi oggetto dell'interrogazione, al fine di ottenere in merito dall'Esecutivo più puntuali elementi di valutazione.

  Itzhak Yoram GUTGELD (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, si dichiara sconcertato per il tenore burocratico della risposta, la quale evidenzia una scarsa sensibilità da parte del Governo rispetto ai temi dell'evasione fiscale, che costituisce il principale problema dell'economia italiana, come dimostrato dal preoccupante calo delle entrate IVA, il quale, oltre che alla difficile situazione congiunturale, è legato alla ripresa dei fenomeni di evasione, in particolare in tale settore. Sottolinea, a questo riguardo, come il contrasto all'evasione debba essere perseguito con forza, non solo per ragioni di bilancio, ma, soprattutto, per un'esigenza di maggiore equità fiscale tra i contribuenti.

  Il sottosegretario Sabrina DE CAMILLIS assicura la massima sensibilità del Governo sulle problematiche dell'evasione fiscale, ricordando come, nel rapporto annuale sui risultati conseguiti in materia di misure di contrasto dell'evasione fiscale che il Ministro dell'economia è tenuto a trasmettere alle Camere, ai sensi dell'articolo 1, comma 299, lettera b), della legge n. 228 del 2012, saranno comunicati al Parlamento gli elementi informativi richiesti nell'interrogazione.

  Marco CAUSI (PD), con riferimento alla considerazione da ultimo svolta dal sottosegretario, sottolinea come il Parlamento non possa attendere la trasmissione di tale rapporto, la quale è prevista entro il mese di settembre in allegato alla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza, per disporre di tali dati, i quali risultano fondamentali per Pag. 38orientare correttamente l'attività legislativa su tale fondamentale aspetto della politica tributaria.

5-00188 Capelli ed altri: Riconoscimento della valenza retroattiva, a fini ICI, del carattere di ruralità dei fabbricati.

  Manfred SCHULLIAN (Misto-Min.Ling.) illustra l'interrogazione, di cui è cofirmatario, evidenziando l'esistenza di diversi orientamenti delle commissioni tributarie provinciali in merito agli avvisi di accertamento che i comuni stanno inviando ai cittadini relativamente al pagamento dell'ICI dei fabbricati rurali per le annualità pregresse.
  In tale contesto evidenzia come la formulazione della normativa in vigore abbia prodotto varie interpretazioni giurisprudenziali, delle quali una si fonda in particolare sull'argomento che il decreto ministeriale del 26 luglio 2012, il quale ha riconosciuto la valenza retroattiva del requisito della ruralità con la stessa formulazione in precedenza prevista all'articolo 7 del decreto-legge n. 70 del 2011, successivamente abrogato dal decreto-legge n. 201 del 2011, sia una fonte secondaria rispetto al decreto-legge n. 214 del 2011, che invece, all'articolo 13, comma 14-bis, non fa alcuna menzione di tale valenza retroattiva.
  Al riguardo l'interrogazione chiede pertanto se il Governo intenda assumere iniziative per chiarire ulteriormente con una nuova norma, anche attraverso un'interpretazione autentica, la valenza retroattiva del carattere di ruralità dei fabbricati ai fini ICI, a decorrere dal quinto anno antecedente a quello di presentazione della domanda, come previsto dal decreto ministeriale sopra richiamato.

  Il sottosegretario Sabrina DE CAMILLIS risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Manfred SCHULLIAN (Misto-Min.Ling.) si dichiara soddisfatto della risposta.

5-00189 Bernardo: Proroga dei termini per la presentazione del Modello Unico 2013 e per il versamento della prima rata dell'IMU.

  Maurizio BERNARDO (PdL) illustra la propria interrogazione, la quale segnala come l'Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Roma abbia lamentato la mancata disponibilità della versione definitiva del sistema informatico Gerico, che risulta indispensabile per la compilazione e il calcolo degli studi di settore.
  In tale contesto, in vista della prossima scadenza del 17 giugno per il versamento del saldo e dell'eventuale primo acconto delle imposte dirette, la quale coincide peraltro con il termine di versamento della prima rata dell'imposta municipale unica – IMU, il cui attuale quadro applicativo appare ancora incerto e complesso, l'atto di sindacato ispettivo chiede se il Governo non ritenga opportuno prorogare all'8 luglio 2013 il termine ultimo per la presentazione del Modello Unico 2013 e per il versamento della prima rata dell'IMU, al fine di garantire un'adeguata e puntuale assistenza ai contribuenti da parte degli intermediari fiscali, nel quadro di una proficua e corretta collaborazione tra l'Amministrazione finanziaria e tale categoria.

  Il sottosegretario Sabrina DE CAMILLIS risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Maurizio BERNARDO (PdL), nel dichiararsi soddisfatto per la risposta, e pur riconoscendo ampiamente la professionalità e le competenze del sottosegretario De Camillis, che ringrazia per la sua presenza odierna, coglie l'occasione per sottolineare l'esigenza che ai lavori della Commissione partecipino i rappresentanti del Ministero dell'economia e delle finanze.
  Chiede quindi al Presidente di farsi interprete presso il Governo di tale fondamentale necessità, al fine di garantire la più proficua e corretta collaborazione tra Pag. 39la Commissione e l'Esecutivo, che non può evidentemente svolgere la propria funzione sottraendosi al confronto parlamentare.

5-00190 Barbanti ed altri: Effetti sulla capacità creditizia della Cassa depositi e prestiti della partecipazione della stessa CdP al capitale di una nuova società alla quale fosse conferita la rete di Telecom.

  Daniele PESCO (M5S) illustra l'interrogazione, di cui è cofirmatario, evidenziando come il 9 e il 23 maggio scorso si sia riunito il consiglio di amministrazione di Telecom Italia per l'approvazione dei dati trimestrali e per esaminare l'ipotesi di aggregazione con la società 3 Italia e il progetto di separazione della rete. A tale riguardo fa presente come i dati del resoconto di gestione al 31 marzo 2013 esaminati dal Consiglio di amministrazione evidenzino un quadro societario caratterizzato da un indebitamento finanziario netto di quasi 29 miliardi di euro, in aumento di 493 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2012, e con un trend negativo di tutti gli indicatori di performance finanziari, tra cui il flusso di cassa della gestione operativa.
  Ricorda, inoltre, che il Consiglio di amministrazione di Telecom ha deciso la prosecuzione degli approfondimenti in merito alla possibile operazione di aggregazione con la Hutchison Whampoa, operazione che sarà determinante ai fini del controllo della stessa Telecom.
  Rileva inoltre come, secondo numerose notizie di stampa, il management di Telecom avrebbe l'intenzione di separare l’asset infrastrutturale dai servizi, costituendo una nuova società, con la prospettiva di cedere una quota di quest'ultima alla Cassa depositi e prestiti, probabilmente nell'ambito di un'offerta pubblica iniziale (IPO), comunque mantenendo la maggioranza assoluta. Tale scorporo dell'infrastruttura dai servizi non convince i sindacati e molti analisti indipendenti, perché non risolverebbe il problema del debito gravante sul gruppo oltre a determinare pesanti ricadute sul piano occupazionale.
  Il problema del debito, infatti, verrebbe solo in parte risolto da tale operazione, sia se Telecom cedesse alla Cassa depositi e prestiti la maggioranza della nuova società cui fosse conferita la rete (la quale è valutata in non meno di 15 miliardi), sia se il debito di Telecom fosse trasferito in toto a tale nuova società.
  In tale ambito evidenzia come siano molteplici gli aspetti ancora poco chiari relativi al futuro della più importante compagnia telefonica del Paese e come, in particolare, sorgano dubbi sulla posizione che la nuova società assumerà nei confronti degli ingenti debiti di Telecom, sul margine di gestione che si registrerà, sul ruolo che lo Stato assumerà nei confronti della nuova società, sul destino degli 82.000 dipendenti all'indomani della cessione, sull'utilizzo futuro delle centrali (svendute da Telecom a Pirelli RE durante la fallimentare gestione Tronchetti Provera e riaffittate dalla stessa Telecom a caro prezzo), nonché sulla titolarità degli 80 brevetti IT-lab e dei circa 600 brevetti registrati che hanno permesso al Paese di ritagliarsi comunque un ruolo di avanguardia nel settore delle telecomunicazioni.
  In questo contesto l'interrogazione, nell'evidenziare come la Cassa depositi e prestiti, in particolare il Fondo strategico italiano (FSI), attraverso il suo Presidente Gorno Tempini, abbia espresso interesse a partecipare a tale operazione, richiama l'esigenza di valutare con attenzione gli effetti che essa potrebbe avere sulla stessa Cassa, la quale, attraverso il risparmio postale, svolge una rilevante funzione creditizia a favore del settore produttivo, tenendo altresì presente che ad oggi non è ancora stata ricostituita la Commissione parlamentare bicamerale per la vigilanza sulla Cassa depositi e prestiti.
  Alla luce di tali considerazioni, l'atto di sindacato ispettivo chiede al Governo se non ritenga opportuno rinviare una simile operazione, al fine di consentire al Parlamento, nelle sedi opportune, e quindi anche in seno alla Commissione Finanze, di valutarne l'impatto sulla tutela dei risparmiatori e sulla capacità creditizia Pag. 40della Cassa depositi e prestiti, considerata l'importante e delicata funzione di quest'ultima nella raccolta e gestione del risparmio postale.

  Il sottosegretario Sabrina DE CAMILLIS risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Daniele PESCO (M5S) si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta, considerando in particolare positivamente il fatto che non siano state ancora adottate deliberazioni in merito alle ipotesi indicate dall'interrogazione.
  Pur ritenendo opportuno sostenere le iniziative di investimento che possano rafforzare la dotazione infrastrutturale del Paese, considera prioritario mantenere la capacità della Cassa depositi e prestiti di finanziare le imprese, nonché tutelare i risparmiatori postali rispetto ai potenziali rischi di complesse operazioni societarie.
  Auspica quindi che sia al più presto ricostituita la Commissione parlamentare per la vigilanza sulla Cassa depositi e prestiti, al fine di consentire al Parlamento di esercitare un controllo su tale fondamentale istituto.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, con riferimento ai rilievi, espressi dai deputati Causi e Bernardo, circa la mancata partecipazione alla seduta odierna di rappresentanti del Ministero dell'economia e delle finanze, assicura che sarà sua cura segnalare con forza la questione al Governo.
  Dichiara quindi concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 9.55.

RISOLUZIONI

  Giovedì 30 maggio 2013. — Presidenza del presidente Daniele CAPEZZONE. – Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento Sabrina De Camillis.

  La seduta comincia alle 9.55.

7-00005 Sottanelli ed altri: Proroga della detraibilità al 50 per cento delle spese di ristrutturazione edilizia.
7-00025 Barbanti ed altri: Rafforzamento del regime di detraibilità delle spese per la ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica degli edifici.
(Discussione congiunta e rinvio).

  La Commissione inizia la discussione congiunta delle risoluzioni.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, avverte che le risoluzioni nn. 7-00005 e 7-00025, vertendo sulla medesima materia, saranno discusse congiuntamente.
  Rileva quindi come, prima di entrare nel merito degli atti di indirizzo in discussione, appaia necessario chiarire come si intenda procedere, sia valutando se sussistano le condizioni politiche per giungere alla definizione di un testo unificato delle risoluzioni, auspicabilmente condiviso da tutti i gruppi parlamentari, sia definendo la tempistica della discussione, verificando a tale riguardo se è ipotizzabile procedere alla votazione degli atti nella seduta odierna, ovvero se è preferibile rinviare il seguito della discussione ad altra seduta.

  Giulio Cesare SOTTANELLI (SCpI) ritiene opportuno procedere, già nella seduta odierna, alla votazione degli atti di indirizzo, al fine di consentire alla Commissione di incidere sulle scelte del Governo in materia di agevolazioni fiscali sulle ristrutturazioni edilizie, in considerazione del fatto che l'Esecutivo si accingerebbe ad adottare, nei prossimi giorni, un decreto-legge in materia. Con riferimento alle modalità di esame degli atti di indirizzo, si dichiara disponibile a riformulare la propria risoluzione, integrandola con alcuni contenuti della risoluzione n. 7-00025.

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  Daniele PESCO (M5S) rileva come entrambi gli atti di indirizzo risultino validi, sottolineando, tuttavia, come la risoluzione presentata dal suo gruppo sia formulata in termini più ampi ed esaustivi.

  Marco CAUSI (PD) ricorda come nei giorni scorsi, allorché si era ventilata l'eventualità di presentare una risoluzione, condivisa dai gruppi di maggioranza, concernente le tematiche relative all'incremento dell'aliquota IVA del 21 per cento, egli avesse suggerito di soprassedere a tale ipotesi, in quanto, a suo giudizio, politicamente non opportuna.
  Sottolinea, infatti, come, di fronte agli impegni politici assunti in occasione dell'illustrazione del Presidente del Consiglio dinanzi alle Camere, delle linee programmatiche dal Governo, e sulla cui realizzazione è in corso un'attività di elaborazione, non sia né utile né opportuno che la Commissione approvi, con cadenza settimanale, atti di indirizzo che si limitino di volta in volta a rivendicare l'esigenza di ridurre il prelievo con riferimento a singoli settori del sistema tributario, limitandosi in tal modo a fungere da megafono per slogan ideologici che si rincorrono nel dibattito pubblico.
  In tale contesto evidenzia come il gruppo del PD abbia rilevanti problemi politici rispetto al testo delle risoluzioni in discussione. In particolare, il suo gruppo ha maturato opinioni ben precise rispetto alla revisione a regime delle misure tributarie di sostegno agli interventi di ristrutturazione edilizia, ad esempio per quanto riguarda il limite massimo di detraibilità ed il tema degli incapienti, ritenendo, a tale riguardo, che le misure tributarie debbano essere ripensate al fine di evitare ogni effetto regressivo, che finirebbe per premiare maggiormente i contribuenti più abbienti, a scapito delle fasce più basse di reddito.

  Daniele PESCO (M5S) rileva come la Commissione abbia il compito di formulare indirizzi e orientamenti al Governo per migliorare l'azione che quest'ultimo deve avviare sui numerosi temi attinenti agli ambiti di competenza della Commissione stessa. Nello specifico, ritiene che la risoluzione n. 7-00025 contenga una serie di opportune indicazioni che corrispondono anche agli orientamenti espressi dal deputato Causi, ad esempio per quanto riguarda il tema dell'estensione delle agevolazioni anche ai soggetti fiscalmente incapienti, nonché per quanto riguarda la possibilità di prevedere che i contribuenti interessati trasferiscano i benefici loro spettanti alle imprese che materialmente svolgono gli interventi di ristrutturazione o di riqualificazione energetica. Sottolinea, infatti, come, nell'attuale, difficilissima congiuntura economica, che risulta particolarmente grave per il comparto edilizio, tali misure potrebbero consentire di incrementare la liquidità finanziaria per l'intera filiera produttiva, determinando in tal modo effetti espansivi moltiplicati sull'intera economia.
  Invita pertanto tutti i gruppi a prestare la massima attenzione alle proposte contenute nella risoluzione, la quale costituisce un'occasione importante per fornire al Paese un segnale positivo.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, suggerisce, qualora si ritenga di giungere in tempi rapidi all'approvazione degli atti di indirizzo, di utilizzare la giornata odierna per definire in sede politica un accordo in merito al contenuto delle risoluzioni ed alla relativa tempistica, dichiarandosi disponibile a convocare ulteriormente la Commissione, per il seguito della discussione su di esse, anche nella mattinata di domani.

  Girolamo PISANO (M5S) considera necessario che la Commissione fornisca precise indicazioni al Governo ai fini del complessivo processo di revisione del sistema fiscale, nonché in vista di ulteriori interventi specifici sul tema delle detrazioni per gli interventi di ristrutturazione e di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, senza limitarsi a prendere atto delle misure che l'Esecutivo adotterà in tale campo. In tale contesto ritiene che apporti costruttivi possano giungere da Pag. 42tutti i gruppi, e non certo solo dal Partito Democratico.
  Dichiara comunque la disponibilità del proprio gruppo a proseguire la discussione delle risoluzioni in una seduta da convocare nella mattinata di domani.

  Maurizio BERNARDO (PdL), nel premettere come tutti i gruppi e i singoli parlamentari orientino le proprie decisioni a prioritari interessi del Paese, ricorda come finora i lavori della Commissione si siano svolti in un clima di pieno accordo, che ha consentito di approvare all'unanimità alcuni atti che indirizzano l'attività del Governo, valorizzando massimamente il contributo che il Parlamento può e deve fornire rispetto alla definizione delle politiche pubbliche. Qualora si intenda, come ritiene auspicabile, mantenere tale impostazione costruttiva e collaborativa, occorre dunque avviare una discussione politica che verifichi la possibilità di individuare una situazione il più possibile unitaria sugli atti di indirizzo, ritenendo a tal fine opportuno rinviare la votazione sulle risoluzioni alla prossima settimana.

  Marco CAUSI (PD), nel concordare con le considerazioni espresse dal deputato Bernardo, sottolinea come la posizione del gruppo del PD si attesti sul programma di Governo illustrato dal Presidente del Consiglio alle Camere, il quale prevede, tra l'altro, anche interventi sulle agevolazioni fiscali in materia di ristrutturazione e riqualificazione energetica degli edifici. In tale contesto ricorda come l'Esecutivo abbia avviato un'analisi per individuare le coperture finanziarie necessarie per tali interventi, sulla quale la Commissione potrebbe avviare certamente un'utile interlocuzione. In tale prospettiva ritiene, ad esempio, che, laddove si evidenziasse l'indisponibilità delle risorse finanziarie necessarie per prorogare oltre il 30 giugno prossimo l'incremento a 96.000 euro del tetto massimo di detraibilità delle predette spese, potrebbe essere opportuno ricondurre tale limite al precedente ammontare di 48.000 euro. In generale, non considera comunque possibile che la Commissione lavori su queste tematiche senza un puntuale confronto con il Governo, suggerendo a tale riguardo l'opportunità di evitare di far riferimento, in eventuali atti di indirizzo che si ritenesse di approvare in merito, a soglie o a valori numerici specificamente individuati.

  Giovanni PAGLIA (SEL) esprime il forte interesse del suo gruppo a discutere le tematiche affrontate dalle risoluzioni, nonché a giungere alla definizione di un testo condiviso. Non ritiene infatti che debbano sussistere soverchie difficoltà ad individuare soluzioni che consentano di stabilizzare a regime la disciplina delle agevolazioni fiscali per interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica degli edifici, rilevando a tale riguardo l'opportunità di evitare eccessive accelerazioni che potrebbero compromettere tale obiettivo.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, ritiene che, alla luce del dibattito odierno, i presentatori delle risoluzioni dispongano di tutti gli elementi per approfondire le tematiche in discussione, nonché per individuare un percorso di lavoro che consenta di concludere positivamente la discussione sugli atti di indirizzo.

  Giulio Cesare SOTTANELLI (SCpI) sottolinea l'esigenza di tener conto che, presumibilmente già nel Consiglio dei Ministri di domani, il Governo dovrebbe approvare un decreto-legge il quale interverrà anche sul regime di detraibilità delle spese per gli interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica degli edifici.

  Marco CAUSI (PD) ribadisce la necessità di valutare attentamente il contenuto delle risoluzioni, ritenendo pertanto opportuno rinviarne il seguito alla prossima settimana.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, alla luce delle risultanze della discussione, non ritiene che, in questa settimana, si possa procedere alla votazione delle risoluzioni, le quali potrebbero, al più, essere illustrate nel corso di una seduta da convocare Pag. 43eventualmente nella giornata di domani, qualora sussistesse la disponibilità in tal senso delle forze politiche.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia, quindi, il seguito della discussione congiunta ad altra seduta.

Sui lavori della Commissione.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, anche alla luce dell'imminente avvio della seduta delle Commissioni riunite VI e XI per lo svolgimento delle audizioni informali nell'ambito dell'esame del disegno di legge C. 1012, propone di procedere ad un'inversione nell'ordine dei lavori della seduta odierna, nel senso di procedere alla deliberazione dell'indagine conoscitiva su: «Gli strumenti fiscali e finanziari a sostegno della crescita, anche alla luce delle più recenti esperienze internazionali», rinviando invece alla prossima settimana l'esame, in sede consultiva, del disegno di legge C. 875 e dell'abbinata proposta di legge, recante ratifica ed esecuzione della Convenzione tra la Repubblica italiana e la Repubblica di San Marino per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le frodi fiscali.

  La Commissione concorda.

  La seduta termina alle 10.10.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Giovedì 30 maggio 2013. — Presidenza del presidente Daniele CAPEZZONE. – Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento Sabrina De Camillis.

  La seduta comincia alle 10.10.

Indagine conoscitiva su: «Gli strumenti fiscali e finanziari a sostegno della crescita, anche alla luce delle più recenti esperienze internazionali».
(Deliberazione).

  Daniele CAPEZZONE, presidente, avverte che, sulla base di quanto convenuto nella riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, del 22 maggio scorso, è stata acquisita l'intesa con il Presidente della Camera, ai sensi dell'articolo 144 del Regolamento, per lo svolgimento di un'indagine conoscitiva su: «Gli strumenti fiscali e finanziari a sostegno della crescita, anche alla luce delle più recenti esperienze internazionali».
  Propone pertanto di procedere alla deliberazione della predetta indagine conoscitiva, nei tempi e con le modalità illustrate nel relativo programma (vedi allegato 7).

  La Commissione approva la proposta del Presidente.

  La seduta termina alle 10.15.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE CONSULTIVA

Ratifica ed esecuzione della Convenzione tra la Repubblica italiana e la Repubblica di San Marino per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le frodi fiscali.
C. 875 Governo ed abb.

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