CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 20 dicembre 2017
935.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale
ALLEGATO

ALLEGATO

Esame dei bilanci consuntivi 2011-2012-2013-2014-2015, bilanci preventivi 2011-2012-2013-2014-2015 e bilancio tecnico attuariale al 31.12.2014 dell'Ente nazionale di assistenza per gli agenti e i rappresentanti di commercio (ENASARCO).

RELAZIONE CON FORMULAZIONE DI CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
(Relatore sen. Sergio Puglia)

  La Commissione parlamentare di controllo sulle attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale ha esaminato i bilanci consuntivi 2011-2012-2013-2014-2015, i bilanci preventivi 2011-2012-2013-2014-2015 e il bilancio tecnico attuariale al 31 dicembre 2014relativi all'Ente nazionale di assistenza per gli agenti e rappresentanti di commercio (ENASARCO). Nel corso della sua attività conoscitiva, la Commissione ha inoltre effettuato lo svolgimento di audizioni con i rappresentanti della Fondazione nelle sedute del 30 gennaio 2014, 13 novembre 2014, 26 novembre 2014, 17 dicembre 2014, 27 luglio 2016, 14 settembre 2016.

1. STRUTTURA ORGANIZZATIVA

  1.1 Funzioni e iscritti

  La previdenza gestita da Enasarco risulta integrativa rispetto al trattamento pensionistico erogato dall'INPS (dove gli agenti versano presso la gestione artigiani e commercianti) ma al tempo stesso obbligatoria, a differenza della comune previdenza complementare.
  L'istituzione originaria dell'Ente avviene il 30 giugno 1938 con la firma dell'Accordo economico collettivo per la disciplina del rapporto di agenzia e rappresentanza commerciale. Con Regio Decreto del 6 giugno 1939 fu istituito l'ENASARCO (all'epoca ENFASARCO) quale gestore della prima forma di tutela previdenziale per gli Agenti e Rappresentati.
  La legge 22 luglio 1966 n. 613, che ha istituito presso l'INPS l'assicurazione generale obbligatoria per gli esercenti attività commerciali, ha riconosciuto, all'articolo 38, natura integrativa alla previdenza erogata dall'Enasarco. I rappresentati e gli agenti di commercio sono pertanto obbligati a versare i contributi verso due enti, l'Inps e l'Enasarco per l'appunto.
  L'articolo 5 della legge n. 12 del 1973 obbliga all'iscrizione verso l'Enasarco gli agenti ed i rappresentanti di commercio di cui all'articolo 1742 e 1752 del codice civile che operano sul territorio nazionale per conto di preponenti italiane o di preponenti straniere che abbiano sede o una qualsiasi dipendenza in Italia. Vi rientrano anche gli agenti italiani che operano all'estero per conto di preponenti Pag. 398italiane. L'iscrizione è obbligatoria per gli agenti che svolgono l'attività sia in forma individuale che societaria, qualunque sia la forma giuridica assunta.
  Con l'approvazione del Regolamento delle attività istituzionali entrato in vigore il 1o gennaio 2004 è avvenuto il passaggio al sistema di calcolo contributivo dei trattamenti pensionistici.
  Successive riforme entrate in vigore dal 1o gennaio 2012 hanno modificato il regime delle aliquote destinate al calcolo delle prestazioni previdenziali. A norma dell'articolo 4 del Regolamento delle attività istituzionali, a partire dall'anno 2020 il contributo previdenziale obbligatorio, da calcolarsi su tutte le somme dovute all'agente a qualsiasi titolo in dipendenza del rapporto di agenzia, è del 17 per cento di cui il 14 per cento destinato al calcolo delle prestazioni previdenziali ed il rimanente 3 per cento destinato al ramo previdenza a titolo di solidarietà. Essendo stato previsto nell'intervallo temporale 2012-2020 un regime di elevazione graduale, per l'esercizio 2015 l'aliquota prevista è del 14,65 per cento di cui il 12,50 per cento destinato al calcolo delle prestazioni previdenziali ed il rimanente 2,15 per cento destinato al ramo previdenza a titolo di solidarietà.
  Relativamente agli consistenza degli iscritti, la tabella che segue riporta per gli anni dal 2011 al 2015 l'andamento degli iscritti contribuenti, ossia iscritti cui risulta la dichiarazione di almeno un contributo previdenziale obbligatorio o volontario per l'anno di riferimento, che mostra una tendenziale diminuzione del numero di iscritti.

   Fonte: Bilancio consuntivo 2015 dell'Enasarco

  Risulta quindi che nel 2015 la Fondazione presenta un numero di iscritti al Fondo Previdenza, contribuenti nell'anno, pari a 242.806: in particolare sono 240.141 gli agenti attivi, pensionati e non, e 2.665 gli iscritti prosecutori volontari.
  Nell'intervallo temporale considerato emerge come dato evidente il calo degli iscritti contribuenti, sia in forma individuale che societaria. Relativamente alla platea degli iscritti cosiddetti «silenti», ossia per i quali non risulta alcun versamento previdenziale nell'anno di analisi, viene riportato nel documento di Bilancio 2015 che circa il 76 per cento dei silenti nell'anno in oggetto ha un'anzianità contributiva inferiore ai cinque anni, il 90 per cento inferiore a 10 anni.

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  1.2 Le prestazioni

   1.2.1 Prestazione di vecchiaia

  Dal 1o gennaio 2017 l'Enasarco eroga la pensione integrativa ordinaria di vecchiaia al perfezionamento di un'anzianità contributiva di almeno venti anni e 66 anni di età per gli uomini (63 per le donne) unitamente al raggiungimento di una "quota" minima data dalla somma tra l'età anagrafica e l'anzianità contributiva. La quota per il 2017 è di 91 per gli uomini e 87 per le donne. Per gli uomini è previsto che dal 2018 la quota salga a 92 e rimanga invariata almeno fino al 2024; per le donne è previsto un aumento graduale della quota di un'unità ogni anno, fino al 2022 quando dovrà pareggiare la quota fissata per gli uomini.
  È altresì previsto che gli iscritti che non raggiungono la «quota» minima prevista dal Regolamento in vigore per l'anno di riferimento possano chiedere l'anticipazione della pensione di vecchiaia di uno o due anni. L'importo della prestazione anticipata è permanentemente ridotto del 5 per cento per ogni anno di anticipazione rispetto all'età anagrafica altrimenti necessaria per maturare il diritto alla pensione di vecchiaia (tenuto conto di tutti i requisiti previsti dal Regolamento delle attività istituzionali, incluso il requisito relativo alla quota).
  La pensione è compatibile con l'attività lavorativa.

   1.2.2 Rendita contributiva

Sulla base di una modifica al Regolamento delle attività istituzionali introdotta nel 2012, gli iscritti alla Fondazione che abbiano 67 anni compiuti d'età e almeno cinque anni compiuti di anzianità contributiva possono chiedere, a decorrere dall'anno 2024, l'erogazione di una rendita calcolata col metodo contributivo, ridotta in misura del 2 per cento per ciascuno degli anni mancanti al raggiungimento della quota 92, data dalla somma dell'età anagrafica e degli anni di contribuzione.

   1.2.3 Fondo indennità di risoluzione rapporto (Firr)

L'indennità di risoluzione rapporto (FIRR) è erogata dalla Fondazione agli agenti al termine della loro attività con le ditte preponenti, ai sensi dell'articolo 31 del Regolamento delle Attività Istituzionali. L'erogazione di tale indennità è finanziata con un accantonamento, obbligatorio, versato annualmente dalle ditte preponenti per contributi a loro carico e a favore degli iscritti e calcolato sulla base delle dell'importo delle provvigioni liquidate l'anno precedente. Alle provvigioni si applica un'aliquota Firr variabile tra l'1 e il 4 per cento, in base allo scaglione nel quale si rientra e a seconda del tipo di mandato (mono o plurimandatario).

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  1.3 Gli organi

  A norma dell'articolo 5 dello Statuto sono organi dell'Ente:
   a) l'Assemblea dei delegati, composta da sessanta membri, dei quali quaranta in rappresentanza degli agenti e venti in rappresentanza delle imprese preponenti.
  L'elettorato attivo per eleggere i rappresentanti degli agenti compete agli iscritti alla Fondazione, in attività e per i quali negli ultimi tre anni solari di contribuzione precedenti la sessione elettorale risulti effettuato il versamento di almeno un contributo. L'elettorato attivo per eleggere i rappresentanti dei preponenti compete alle imprese iscritte alla Fondazione che siano in possesso di almeno un rapporto di agenzia in essere, comunicato alla Fondazione e almeno un versamento di contributo previdenziale idoneo ad attribuire l'elettorato attivo alla controparte agente;
   b) il Consiglio di Amministrazione, composto da quindici membri, dei quali dieci in rappresentanza e cinque in rappresentanza dei preponenti degli agenti. Entrambe le rappresentanze vengono elette dalle rispettive componenti dell'Assemblea dei delegati;
   c) il Presidente, eletto dal Consiglio di Amministrazione nella sua prima seduta tra i suoi componenti nominati in rappresentanza degli agenti. Il Consiglio di Amministrazione, nella prima seduta, nomina anche due vicepresidenti scelti tra i suoi componenti nominati in rappresentanza dei preponenti. Il Presidente a norma dello Statuto ha la legale rappresentanza della Fondazione e dispone l'esercizio di eventuali azioni legali con tutti i relativi poteri anche sostanziali;
   d) il Collegio dei Sindaci, composto da cinque membri, dei quali uno in rappresentanza del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e che presiede il Collegio, uno in rappresentanza del Ministero dell'Economia e delle Finanze, tre nominati dall'Assemblea dei delegati.

  Gli Organi durano in carica quattro anni. I componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio dei Sindaci possono svolgere le relative funzioni non oltre due mandati consecutivi.
  Le funzioni dell'Assemblea dei delegati sono svolte a titolo gratuito, salvo il rimborso delle spese sostenute.
  Nella tabella che segue vengono riportati i costi complessivi relativi agli organi dell'ente nel 2015, comprensivi dei rimborsi per le spese e confrontate con l'esercizio precedente per dare evidenza alle differenze tra le due annualità.

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   Fonte: Bilancio consuntivo 2015 dell'Enasarco, Nota integrativa

  1.4 Il Personale

  La fondazione è una delle casse previdenziali private con maggiore dotazione di personale. Sul piano organizzativo, si riporta la consistenza del personale dipendente in forza alla Fondazione con le variazioni intervenute dalla fine dell'esercizio 2014 a quello 2015.

  I costi del personale sono di seguito dettagliati:

   Fonte: Bilancio consuntivo 2015 dell'Enasarco

  Degli importi evidenziati, euro 3,1 milioni circa si riferiscono ai costi per i portieri della Fondazione, recuperati al 90 per cento dagli inquilini degli stabili locati.

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2. I DATI RELATIVI ALLO STATO PATRIMONIALE E AL CONTO ECONOMICO

  Nell'esercizio contabile 2015 lo Stato Patrimoniale espone un totale dell'Attivo pari a 7,2 miliardi di euro e un totale del Passivo pari a 2,6 miliardi di euro.
  Tra le voci iscritte nel Passivo rileva il «Fondo per le prestazioni istituzionali», pari a 2,2 miliardi di euro con un incremento di 12 milioni di euro rispetto al dato 2014.
  Tra le Attività, la voce «Attivo circolante» risulta iscritta per 2,1 miliardi di euro e nel suo ambito è anche ricompreso – come meglio specificato in seguito – il valore complessivo degli immobili non strumentali. Rilevante è anche la componente dei fondi immobiliari, che ammonta a 2,2 miliardi di euro (con un incremento di circa 150 milioni rispetto al dato del 2014).

  Il Patrimonio netto nel 2015 ammonta a quasi 4,6 miliardi di euro, con un incremento rispetto al 2014 di circa 107 milioni di euro, corrispondente all'avanzo di esercizio registrato. La relativa composizione contabile del Patrimonio netto – oltre all'apporto derivante dall'avanzo di esercizio – risulta quindi così dettagliata:
   Riserva legale per un importo pari a circa 2,4 miliardi di euro;
   Riserva da rivalutazione immobili, per un importo di circa 1,4 miliardi di euro, per la quale è prevista una futura destinazione alla Riserva legale;
   Riserva da plusvalenza delle dismissioni immobiliari, per un importo di circa 467 milioni di euro e vincolata, al netto della quota necessaria a coprire l'eventuale sbilancio previdenziale, a favore della Riserva legale.

  Secondo quanto riportato nella Nota integrativa del documento di Bilancio 2015, la congruità del Patrimonio netto per la copertura della Riserva legale – il cui ammontare, sulla base di quanto disposto dall'articolo 5 del decreto del Ministero del Lavoro del 29 novembre 2007 deve essere pari a cinque annualità dell'importo complessivo delle pensioni in essere – viene prevista in miglioramento «in considerazione dell'avanzare del progetto di dismissione e delle previsioni sull'andamento economico della gestione per il triennio 2016-2018».
  Si rileva che la quota destinata alla copertura della Riserva legale per l'esercizio 2015 non risulta congrua con tali disposizioni, come riportato nel Bilancio tecnico della Fondazione, che prevede un miglioramento «in considerazione dell'avanzare del progetto di dismissione e delle previsioni sull'andamento economico della gestione per il triennio 2016-2018».

  2.1. I crediti

Rilevante, rispetto alla consistenza del patrimonio netto della Fondazione, appare l'entità dei crediti. Le due voci principali sono rappresentate dai crediti contributivi (rubricati come crediti verso le ditte), pari a 288,3 milioni di euro nel 2015 e dai crediti derivanti da canoni non riscossi degli immobili di proprietà, pari a 61,6 milioni di Pag. 403euro sul totale di 83,6 rubricato come crediti verso altri, come riportato dalla tabella che segue:

  2.2 I proventi della gestione del patrimonio.

  Il valore del patrimonio complessivamente investito nel 2015 risulta pari a 6,7 miliardi di euro, la cui componente mobiliare risulta pari a 87 per cento e quella immobiliare al 13 per cento.
  Rilevante è la consistenza finanziaria dei fondi immobiliari, che ammonta a 2,2 miliardi di euro (con un incremento di circa 150 milioni rispetto al dato del 2014) e il cui rendimento contabile netto, pari a –0,2 per cento, risulta in diminuzione rispetto al 2014 (0,1 per cento nel 2014). Come riportato nel documento di Bilancio consuntivo 2015, «la diminuzione è riconducibile ai minusvalori registrati con le operazioni di fusione che hanno riguardato i comparti del Fondo Enasarco uno, passati da quattro a due ed i Fondi David e Caravaggio, confluiti nel fondo Megas, gestito da Sorgente SGR. L'effetto della fusione ha comportato la rilevazione a bilancio di minusvalenze complessivamente pari ad euro 30 milioni circa che hanno annullato l'effetto positivo dei proventi complessivamente pari ad euro 27 milioni».
  Per ciò che concerne la gestione patrimoniale complessiva, nella Relazione del Collegio sindacale, allegata al documento di Bilancio consuntivo 2015, si prende atto di iniziative intraprese dal Consiglio di Amministrazione «dirette a ridurre il peso degli investimenti illiquidi sul totale del patrimonio e ad incrementare i rendimenti realizzati, nonché la definizione di una serie di procedure di rilevante importanza per una trasparente e corretta conduzione della gestione finanziaria».
  Sulla base di tale indirizzo gestionale viene rilevato che il peso del patrimonio liquido sul totale del patrimonio gestito alla fine del 2015 è del 23 per cento, contro il 18 per cento del 2014 ed il 5 per cento del 2011. La tabella che segue riporta per l'esercizio 2015 la consistenza percentuale delle singole componenti con il relativo rendimento conseguito.

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   Fonte: Bilancio consuntivo 2015 dell'Enasarco

  Viene quindi indicato che il rendimento complessivo del patrimonio della Fondazione (mobiliare ed immobiliare) realizzato al 31 dicembre 2015 è pari al 3,7 per cento lordo per poi scendere all'1,2 per cento al netto di costi, oneri fiscali ed accantonamenti al fondo delle plusvalenze da apporto immobiliare. Nell'esercizio 2014 il valore del rendimento netto è risultato pari all'1 per cento.
  Nella Relazione del Collegio sindacale al Bilancio consuntivo 2015 viene dato atto che «la Fondazione ha provveduto a rinegoziare con alcune Sgr i regolamenti di gestione, con particolare riferimento alla diversa modulazione del regime commissionale e ad una più incisiva presenza della Fondazione nella scelta degli investimenti».
  Si evidenzia altresì che – secondo quanto riportato nella Relazione sulla gestione al bilancio consuntivo 2015 – la selezione degli investimenti, in quanto attività reputata strategica per la Fondazione, è stata svolta dal Servizio Finanza internamente, «senza il ricorso all'ausilio di consulenti esterni. A tal fine, si è reso necessario il rafforzamento del Servizio Finanza mediante la dotazione di profili professionali aventi precedenti esperienze nel settore bancario, consulenza, autorità di vigilanza e gestori, che hanno garantito la presenza di competenze trasversali utili per la selezione e gestione degli investimenti effettuati nel corso del 2015 nonché per il monitoraggio del portafoglio della Fondazione».
  In tema di investimenti, i rilievi formulati dalla Corte dei Conti nella «Relazione sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Enasarco per gli esercizi 2012-2013-2014» (Doc. XV, n. 320), si esprimono nella direzione di un invito rivolto agli amministratori della Fondazione «ad adoperare estrema prudenza negli investimenti in strumenti finanziari diversi da quelli a basso grado di rischio avendo come obiettivo la sicurezza, la redditività e la liquidità Pag. 405degli investimenti», stante anche l'ulteriore considerazione espressa nella stessa Relazione circa la circostanza che «alcuni investimenti finanziari effettuati dall'ente fino al 2012, riguardanti titoli strutturati, sono stati caratterizzati da vicende finanziarie negative per far fronte alle quali la fondazione dal 2013 ha effettuato più di un intervento di ristrutturazione».

  2.3 La gestione del patrimonio immobiliare

  Al 31 dicembre 2015 la Fondazione detiene asset immobiliari per circa 892 milioni di euro, comprensivi anche della quota ad uso strumentale. Il valore di bilancio degli immobili non strumentali, pari ad euro 844 milioni, vengono contabilmente classificati a partire dall'esercizio 2012 nella partita «Attivo circolante» – sotto la voce «Immobili destinati alla vendita» – in quanto rientrano interamente nel progetto di dismissione del patrimonio immobiliare denominato «Progetto Mercurio» approvato nel settembre 2008 e su cui il Consiglio d'Amministrazione della Fondazione ha disposto apposita gara per l'aggiudicazione di un mandato di istituzione e gestione di fondi immobiliari dedicati al patrimonio immobiliare invenduto. Nel 2010 le due SGR risultate vincitrici hanno istituito rispettivamente i fondi comuni di investimento immobiliare chiusi multi comparto denominati «Fondo Enasarco Uno» (gestito da Prelios Sgr) e «Fondo Enasarco Due» (gestito da BNP Paribas REIM Sgr S.p.A.). Il piano di dismissione prevede il conferimento progressivo ai fondi immobiliari di tutte le unità abitative e commerciali accessorie invendute o libere.
  Nel corso del 2015 il valore totale dei fabbricati non strumentali diminuisce per euro 307 milioni circa per effetto delle vendite e degli apporti ai fondi. In particolare:
   Le vendite dirette agli inquilini hanno riguardato 1.026 unità immobiliari per un valore di bilancio di circa 113 milioni di euro, su cui è stata realizzata una plusvalenza pari ad euro 59 milioni;
   sono state conferite 1.488 unità tra immobili residenziali (e relative pertinenze) ed unità a destinazione commerciale (negozi, uffici, magazzini), per un valore totale di apporto pari a 329 milioni di euro circa.

  Le operazioni di conferimento, a fronte di un valore di bilancio di euro 194 milioni circa, hanno generato una plusvalenza di euro 135 milioni circa. A livello contabile si rileva che le plusvalenze emerse in sede di apporto delle unità invendute ai fondi immobiliari Enasarco uno ed Enasarco due sono state accantonate in un apposito fondo del Passivo patrimoniale (Fondo plusvalenze da apporto, il cui valore complessivo nel 2015 è pari circa a 231 milioni di euro), neutralizzando così l'effetto delle stesse a conto economico, in quanto ancora non effettivamente monetizzate. Come specificato nella Relazione sulla gestione al bilancio consuntivo 2015, tali plusvalenze «concorreranno alla formazione del reddito d'esercizio nel momento in cui saranno monetizzate dai fondi che gestiranno la vendita delle unità immobiliari apportate».Pag. 406
  Si rileva dal Bilancio consuntivo 2015 che, dall'avvio operativo dell'operazione di dismissione, a fronte di circa 15.500 unità immobiliari offerte in acquisto con diritto di prelazione, alla data del 31 dicembre 2015 risultano vendute complessivamente 8.015 unità principali comprensive delle relative pertinenze (cantine, soffitte, box, posti auto), generando un incasso complessivo di circa 1,4 miliardi di euro e una plusvalenza lorda, rispetto ai valori di bilancio, del 38 per cento circa. Il dato relativo alle unità immobiliari conferite alla medesima data risulta pari a 4.065. Il risultato del processo di dismissione, aggiornato alla data del 31 dicembre 2015, è quindi di 12.170.
  Con riferimento all'andamento del Progetto Mercurio viene rilevato dalla Corte dei Conti nella «Relazione sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Enasarco per gli esercizi 2012-2013-2014» (Doc. XV, n. 320), come lo stesso prosegua «più lentamente del previsto a causa sia del persistere della crisi economica, che si riflette soprattutto sul mercato immobiliare, che dell'irrigidimento dei requisiti richiesti dal sistema bancario per accedere ai mutui ipotecari».

3. L'ANDAMENTO DELLA GESTIONE PREVIDENZIALE E ASSISTENZIALE

  Il numero delle prestazioni erogate risulta pari a 125.726 nel 2015 e a 124.621 nel 2014, con un incremento percentuale tra i due esercizi considerati dello 0,9 per cento. La relativa spesa nel 2014 è stata complessivamente pari a 926 milioni di euro e nel 2015 è salita a 942 milioni di euro, con un aumento del 1,7 per cento. L'importo annuale medio della pensione erogata – comprensiva delle tipologie vecchiaia invalidità superstiti – è di 7.495 euro.
  Nell'esercizio 2015 il saldo della previdenza assume segno positivo attestandosi a 6,4 milioni di euro; il saldo della gestione assistenza è anch'esso positivo di 80 milioni di euro. La gestione istituzionale evidenzia così, complessivamente, un risultato positivo di 86,6 milioni di euro, a fronte dei 46 milioni euro del 2014.
  Si rileva quindi per l'esercizio 2015 il superamento di un elemento di estrema criticità rilevabile negli esercizi precedenti, relativo alla presenza di un costante saldo negativo della gestione previdenziale, il cui sbilancio risultava compensato dal positivo saldo della gestione assistenziale, come evidenziato dai dati riportati nella tabella che segue.

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4. PROSPETTIVE NEL MEDIO-LUNGO PERIODO INDICATE NEL BILANCIO ATTUARIALE

  L'ultimo bilancio tecnico della Fondazione – approvato a dicembre 2015 – è riferito al 31.12.2014 per il periodo 2015-2016 e redatto sulla base del quadro regolamentare e normativo vigente, tenendo conto delle modifiche al Regolamento delle attività istituzionali decorrenti a partire dal 2013.
  Le relative risultanze, nella validità del quadro di ipotesi adottato, fanno emergere:
   un saldo previdenziale (dato dalla differenza tra contributi e prestazioni previdenziali a cui si aggiunge il risultato del ramo assistenza) positivo fino al 2032, negativo dal 2033 per 19 anni fino al 2052, positivo dal 2053 in poi;
   un saldo totale (dato dalla differenza tra tutte le entrate e le uscite della Fondazione) sempre positivo nei 50 anni considerati;
   un valore del Patrimonio netto in costante crescita, sino ad attestarsi a fine 2064 su 16,3 miliardi di euro. L'indicatore Riserva legale/Patrimonio, che misura la sussistenza di una riserva legale pari almeno a cinque volte le pensioni dell'anno corrente e che deve essere minore di 1, è maggiore di 1 dal 2015 al 2017 (in presenza dunque di un patrimonio minore delle 5 annualità), va sotto l'unità come richiesto dalla normativa dal 2018 e fino al 2037. Dal 2038 al 2057 l'indicatore torna sopra l'unità per poi normalizzarsi dal 2058 in poi.

  Le conclusioni espresse dall'attuario nel relativo documento depongono nel senso di una situazione tecnica della gestione previdenziale che «non evidenzia grandi criticità e mostra nel lungo periodo una stabilità dell'equilibrio tecnico, grazie alle modifiche dell'impianto regolamentare poste in essere dagli organi della Fondazione nell'ultimo quinquennio; gli effetti positivi di tali riforme sono stati peraltro attenuati dalle conseguenze della crisi economico-finanziaria che hanno agito sia sui redditi degli iscritti e, conseguentemente, sul livello dei contributi, sia sulla situazione patrimoniale della Fondazione e sul ritardo nell'attuazione del piano di dismissione degli immobili».

5. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

  Sulla base delle evidenze contabili e gestionali sopra riportate, che qui si intendono integralmente richiamate e parte essenziale del parere in merito ai documenti di bilancio in oggetto analizzati, si formulano le seguenti osservazioni:
   a) il valore del patrimonio netto a chiusura dell'esercizio 2015 ammonta a quasi 4,6 miliardi di euro, con un incremento rispetto al valore del 2014 di circa 107 milioni di euro, corrispondente all'avanzo di esercizio registrato nel medesimo esercizio. Va peraltro rilevato che nella relativa composizione del Patrimonio netto, per l'esercizio 2015 la quota destinata alla copertura della Riserva legale non risulta congrua con le disposizioni contenute nell'articolo 5 del decreto del Pag. 408Ministero del Lavoro del 29 novembre 2007 – come anche riportato nel Bilancio tecnico della Fondazione – pur prevedendosi un miglioramento «in considerazione dell'avanzare del progetto di dismissione e delle previsioni sull'andamento economico della gestione per il triennio 2016-2018»;
   b) come si rileva dalle risultanze della gestione – riportate anche nella Relazione della Corte dei conti sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Enasarco per gli esercizi 2012-2013-2014 (Doc. XV, n. 320) – la gestione previdenziale nel triennio 2012-2014 presenta saldi negativi pari a –45,4 milioni di euro nel 2012, –34,8 milioni di euro nel 2013 e –17,3 milioni di euro nel 2014. Negli anni indicati lo sbilancio previdenziale è compensato dall'andamento del saldo assistenziale, mentre per l'esercizio 2015 il saldo della gestione previdenziale assume segno positivo attestandosi a 6,4 milioni di euro, anche per effetto dell'aumento graduale dell'aliquota contributiva che nel 2015 si attesta a 14,65 per cento;
   c) sotto il profilo degli investimenti, nell'ambito degli impieghi patrimoniali appare rilevante, in particolare per gli esercizi precedenti al 2015, la quota degli investimenti illiquidi; nella Relazione della Corte dei conti per gli esercizi 2012-2013-2014 (Doc. XV, n. 320) – si rileva che sono stati effettuati dall'ente fino al 2012 investimenti finanziari in titoli strutturati risultati successivamente caratterizzati da vicende finanziarie negative per far fronte alle quali si sono resi necessari importanti interventi di ristrutturazione finanziaria, i cui costi hanno inciso sui rendimenti percentuali della gestione del patrimonio mobiliare che, come si rileva dai dati della Corte dei conti, al fair value, si attestano a 0,69 per cento nel 2012, a –14 per cento nel 2013 e 1 per cento nel 2014;
   d) si evidenzia che anche la COVIP, nella relazione ex decreto ministeriale 5 Giugno 2012 sull'esercizio contabile 2014, sottolinea fermamente il forte sbilanciamento in investimenti illiquidi e il peso degli investimenti di natura immobiliare su cui la fondazione è esposta. Infatti, gli investimenti, considerando sia quelli diretti sia quelli indiretti effettuati tramite fondi immobiliari, risultano nell'esercizio 2014 pari al 50,2 per cento delle attività totali a valori di mercato. Il peso di tale asset class, pur in diminuzione nel 2015, continua a rappresentare un elemento particolarmente critico dal momento che condiziona in maniera significativa il grado di liquidità delle risorse a disposizione dell'Ente, profilo piuttosto delicato per un regime previdenziale tenuto a erogare prestazioni pensionistiche;
   e) con riferimento all'andamento del «Progetto Mercurio» si rileva dal Bilancio consuntivo 2015 che, a fronte di circa 15.500 unità immobiliari offerte in acquisto, risultano vendute complessivamente 8.015 unità immobiliari, generando un incasso complessivo di circa 1,4 miliardi di euro e una plusvalenza lorda, rispetto ai valori di bilancio, del 38% circa. In considerazione che l'avvio delle operazioni di vendita hanno avuto inizio dal 2010, si rileva una certa lentezza nell'andamento delle stesse, pur dovendosi tenere conto anche delle variabili legate al persistere della crisi economica, che si riflette soprattutto sul mercato immobiliare, e all'irrigidimento dei requisiti richiesti dal sistema bancario per accedere ai mutui ipotecari»;Pag. 409
   f) con riferimento alla porzione di patrimonio immobiliare conferito a fondi immobiliari chiusi – Fondo Enasarco uno e Fondo Enasarco due – la relativa quota a fine 2015 è pari a 4.065 unità immobiliari con la generazione di una plusvalenza pari circa a 231 milioni di euro, la cui reale congruità andrà verificata in sede di dismissione e/o valorizzazione del patrimonio conferito. In relazione a ciò si rende quindi necessario che la Fondazione svolga i dovuti controlli sulla efficienza gestionale delle SGR affidatarie e sui relativi risultati riportati a bilancio;
   g) per quanto riguarda le stime del bilancio tecnico attuariale riferito al 31 dicembre 2014 per il periodo 2015-2064, esse evidenziano un saldo previdenziale positivo fino al 2032, negativo dal 2033 per 19 anni fino al 2052, positivo dal 2053 in poi e un saldo totale sempre positivo nei 50 anni considerati. Il Patrimonio netto risulta in costante crescita, sino ad attestarsi a fine 2064 su 16,3 miliardi di euro, pur nella circostanza critica di un indicatore Riserva legale/Patrimonio che risulta maggiore di 1 dal 2015 al 2017 (con la presenza dunque di un valore del patrimonio minore delle 5 annualità), va sotto l'unità come richiesto dalla normativa dal 2018 e fino al 2037, per poi tornare sopra l'unità dal 2038 al 2057. Si evidenzia quindi una certa aleatorietà nella consistenza della Riserva legale, dovendosi tener conto anche dell'incerto andamento demografico della platea degli iscritti.