CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 16 novembre 2017
911.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio: Contributo dell'UE al progetto ITER riformato.
COM(2017) 319.

DOCUMENTO FINALE APPROVATO

  La X Commissione,
   esaminata, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento della Camera dei deputati, la Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio «Contributo dell'UE al progetto iter riformato» (COM(2017)319);
   preso atto degli elementi di conoscenza e valutazione acquisiti nel corso delle audizioni svolte sul documento;
   premesso che:
    ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor) è un progetto innovativo senza precedenti per dimensioni e importanza che mira a realizzare un impianto sperimentale a Cadarache (Francia) per condurre gli studi necessari ad arrivare alla dimostrazione del possibile uso concreto sulla Terra, da un punto di visita delle fattibilità fisica, tecnologica e ed economica, dell'energia da fusione di nuclei atomici tipica del Sole fornendo quindi una fonte di energia naturale pressoché inesauribile con elevatissime caratteristiche di sostenibilità ambientale; si tratta di un progetto d'avanguardia a livello mondiale per l'elevato contenuto tecnologico e per le competenze di fisica dei plasmi, di ingegneria dei sistemi, dei componenti e dei materiali richieste che vede l'UE collaborare, in posizione di assoluta leadership, con altri Paesi (Stati Uniti, Cina e Corea del Sud) che già da tempo hanno stanziato ingenti risorse per la ricerca e la sperimentazione su questo terreno;
    ITER è un progetto con enormi potenzialità di ritorno anche sotto il profilo dell'impatto positivo sui sistemi economici e produttivi in termini di impiego di nuove tecnologie ad elevatissimo valore aggiunto ma soprattutto, in prospettiva, di rafforzamento dell'autonomia e della sicurezza energetica e di riduzione della dipendenza dall'approvvigionamento da fonti fossili, costituendo un punto fondamentale nella strategia europea a lungo termine di decarbonizzazione dei sistemi energetici;
    il progetto è stato avviato nel 2005 da sette partner (UE-Euratom, Stati Uniti, Russia, Giappone, Cina, Corea del Sud e India), sulla base di un accordo internazionale con il quale si sono impegnati a condividere i costi di costruzione e operativi così come i risultati e i diritti di proprietà intellettuale;
    nella fase successiva a quella sperimentale e sulla base dell'avanzamento delle conoscenze ottenute si prevede la realizzazione di un reattore dimostrativo chiamato DEMO (Demonstration Fusion Power Reactor), che dovrà dimostrare la fattibilità di produzione di energia elettrica su larga scala, in modo affidabile e conveniente, aprendo la strada per lo sviluppo di questi impianti;
    l'UE ha assunto la guida del progetto, con una partecipazione ai costi di costruzione pari a circa il 46 per cento, di cui l'80 per cento è finanziato dal bilancio dell'UE e il 20 per cento dalla Francia, in quanto Paese ospitante di ITER;Pag. 58
    dal 2010, data in cui è stato approvato il primo calendario, si sono accumulati ritardi e sforamenti dei costi che hanno impedito di rispettare le scadenze previste, principalmente a causa di modifiche alla progettazione e di problemi di fabbricazione, dovuti al fatto che ITER è il primo progetto nel suo genere (che richiede una assai complessa organizzazione per le forniture a livello mondiale), ma anche a carenze gestionali e di governance che hanno portato alla sostituzione dello staff dirigenziale;
    conseguentemente, l'Organizzazione ITER ha presentato un nuovo calendario e un aggiornamento della stima dei costi per il completamento della fase di costruzione (sino al primo plasma) prevista, secondo le stime attuali, entro dicembre 2025;
    in questo quadro, l'Italia si propone di accogliere nei programmi di accompagnamento a ITER, oltre al sistema PRIMA (Padova Research on ITER Megavolt Accelerator), una importante infrastruttura, denominata Divertor Tokamak test facility (DTT), finalizzata allo sviluppo di una soluzione affidabile al problema dello smaltimento del calore e delle particelle prodotti dalla reazione di fusione, che avrà un ruolo determinante nel percorso teso a dimostrare la competitività dell'energia da fusione, fornendo sviluppi tecnologici e scientifici orientati al reattore DEMO. Per la sua realizzazione è previsto un investimento complessivo nell'ordine di 500 milioni di euro che si prevede produrrà, entro il 2050, 1600 posti di lavoro altamente qualificati. A fronte della disponibilità indicata dal Governo italiano e da alcune regioni nel rendere disponibili gli opportuni fondi nazionali, EuroFUSION ha riconosciuto ufficialmente il progetto italiano DTT come elemento necessario per la road map europea, dichiarandosi pronta ad investire 60 milioni di euro;
    la partecipazione dell'Italia al progetto ITER ha ricadute importanti sul nostro Paese in termini di ampliamento delle capacità e delle competenze industriali (scienza dei materiali, superconduttori, robotica, criogenia, formatura dei metalli con tecnologie esplosive, elettronica di potenza, tecnologia del vuoto) e di emersione di tecnologie di spin-off derivanti da ITER (scienza innovativa, ingegneria d'avanguardia, flusso costante di innovazione tecnologica);
    rilevata la necessità che il presente documento finale sia trasmesso tempestivamente alla Commissione europea, nell'ambito del cosiddetto dialogo politico, nonché al Parlamento europeo e al Consiglio,
   esprime una

VALUTAZIONE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) occorre un impegno coerente e coordinato da parte di tutti i partner coinvolti ma, in particolare, delle istituzioni europee per assicurare il rispetto della nuova tempistica e del preventivo economico recentemente presentati, in modo che la nuova direzione subentrata allo staff iniziale, che sta rimediando ai difetti organizzativi e gestionali segnalati dalla Commissione europea, possa impedire il ripetersi situazioni di criticità come quelle verificatesi in passato;
   b) occorre garantire certezza quanto alla entità e alla durata degli stanziamenti, in primo luogo a livello europeo, per il finanziamento del progetto ITER, in modo da consentire una ordinata prosecuzione della fase di realizzazione attualmente in corso e l'avvio nei termini previsti dal nuovo calendario delle successive fasi. La definizione di un quadro finanziario adeguato e sicuro è infatti imprescindibile, trattandosi di un progetto la cui realizzazione si sviluppa in un arco temporale di medio e lungo termine che non può ammettere discontinuità e incertezze;
   c) occorre l'impegno coordinato e coerente di tutti i soggetti coinvolti a vario titolo, a livello europeo e nazionale, per supportare i progetti di accompagnamento Pag. 59già avviati e quelli che auspicabilmente saranno ospitati anche nel nostro Paese, con particolare riferimento al DTT, cui si deve attribuire carattere prioritario quale strumento primo di ricerca tecnologica a supporto delle soluzioni ingegneristiche da applicarsi al reattore DEMO;
   d) in relazione al DTT, provveda il Governo italiano a completare il quadro delle disponibilità degli stanziamenti già prospettati, in opportuno coordinamento con i livelli regionali, sia per rendere immediatamente fruibili gli stanziamenti necessari ad avviare il progetto sia per le tempistiche attuative. In ogni caso, non appare accettabile a livello europeo il rallentamento o l'interruzione del programma complementare della road map DTT, che vanificherebbe molti degli sforzi dell'Italia in questo settore e porrebbe in una luce nuova il programma europeo sulla fusione;
   e) è necessario valutare attentamente i possibili scenari che si possono prefigurare in conseguenza dell'uscita di partner dal progetto ITER o di singoli Paesi dell'Unione, in relazione all'impatto che ne deriverebbe per quanto concerne il finanziamento del progetto ITER, il rallentamento delle attività tecniche e il depauperamento sotto il profilo delle competenze tecniche e professionali.

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ALLEGATO 2

5-12707 Galgano: Iniziative a favore delle aziende umbre del made in Italy.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Ritengo sia utile un breve excursus che ricapitoli le fasi principali della crisi aziendale dei Gruppi Novelli-Alimentitaliani.
  Come evidenziato nell'ambito del question time del 15.06.2017 in merito a una precedente interrogazione dello stesso Interrogante, dopo lunghe trattative, il 13 aprile 2017, il Ministero dello sviluppo economico, la regione Lazio, la regione Umbria, le segreterie nazionali delle organizzazioni sindacali e l'azienda, hanno siglato una ipotesi di accordo che successivamente è stata approvata dai lavoratori di Alimentitaliani e Fattorie Novelli. Sul fronte occupazionale, l'Accordo ha confermato l'impegno ad agire per la massima salvaguardia dell'occupazione pur riconoscendo la necessità di operare un efficientamento delle produzioni attraverso la riorganizzazione del lavoro
  In data 23 ottobre 2017 si è tenuto un ulteriore incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico, il cui verbale è integralmente pubblicato sul sito del MiSE, riguardante il Gruppo Alimentitaliani.
  In quella sede sono stati forniti aggiornamenti in ordine alla procedura di concordato preventivo in continuità presentata presso il Tribunale di Castrovillari (CS). In particolare è stato riferito che il Tribunale di Castrovillari ha chiesto all'azienda di modificare il piano concordatario in quanto il giudice ha ritenuto eccessivamente lungo il periodo proposto dall'azienda per il rimborso del debito, anche se il piano concordatario presentato in precedenza dal Gruppo Novelli presso il Tribunale di Terni prevedeva un periodo di uguale durata. È stato poi precisato che entro il 26 ottobre p.v. sarebbe stata presentata una versione integrata e rivista del piano concordatario che avrebbe contenuto le modifiche richieste dal Tribunale di Castrovillari e con un periodo massimo per il piano di rimborso di sette anni, piano per il cui esame è stata fissata l'udienza presso il Tribunale è per il 15 novembre p.v.
  È stato inoltre fatto presente dall'azienda che il margine operativo lordo della stessa nell'ultimo anno è positivo e che il calo temporaneo del fatturato è dovuto in particolare all'interruzione di due commesse, una delle quali è stata recentemente recuperata sottolineando che comunque l'andamento economico dell'azienda si è stabilizzato da quando è subentrata la gestione di Alimentitaliani.
  Le OO.SS. hanno chiesto il monitoraggio costante del Ministero dello Sviluppo Economico sull'applicazione dell'accordo siglato lo scorso 13 aprile 2017. Hanno poi chiesto all'azienda un confronto più puntuale e frequente, anche al fine di fugare dubbi e false voci che possono danneggiarne l'immagine. Per quanto riguarda gli impegni sottoscritti nell'accordo del 13 aprile 2017, le organizzazioni sindacali hanno chiesto aggiornamenti sul sito di Latina, per il quale reputano sia ancora possibile una riconversione industriale e sul sito di Muggiò. L'azienda infine, ha reso noto che sta provvedendo al pagamento puntuale dei contributi previdenziali e che rispetto a questo, è già stata fornita informativa specifica alle parti sociali Pag. 61nel corso di un incontro che si è tenuto nel mese di ottobre.
  Il MiSE monitora comunque la situazione ed il rispetto degli impegni assunti nell'accordo del 13 aprile 2017 anche alla luce degli ultimi sviluppi riguardanti la procedura di concordato preventivo, riservandosi di riconvocare il tavolo di confronto con l'azienda e le parti sociali all'esito delle decisioni che l'Autorità Giudiziaria assumerà.
  Il prossimo incontro del tavolo tecnico presso il Ministero dello Sviluppo Economico verrà riconvocato all'indomani dell'udienza del Tribunale di Castrovillari fissata per il 15 novembre p.v.

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ALLEGATO 3

5-12708 Polidori: Iniziative a favore dell'ipermercato Coop di via Arenaccia a Napoli.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La questione evidenziata con l'atto in parola è relativa allo stato di crisi, anche occupazionale, che ha investito il gruppo Coop Italia e all'attuazione del piano industriale di razionalizzazioni e dismissioni conseguentemente adottato dai vertici aziendali.
  In merito, sono note le iniziative intraprese dalle organizzazioni sindacali che hanno portato alla sottoscrizione di un'intesa per la gestione degli esuberi presso il Ministero del lavoro nel maggio scorso e all'apertura di un tavolo di crisi presso la Regione Toscana.
  Per quanto attiene alle funzioni di vigilanza sul movimento cooperativo di competenza del Ministero dello sviluppo economico, evidenzio preliminarmente che la Unicoop Tirreno è aderente all'Associazione Lega Nazionale Cooperative e mutue, alla quale è affidato l'espletamento dell'attività di vigilanza ordinaria volta ad accertare i requisiti mutualistici delle cooperative, sia al fine di migliorarne la gestione, il livello di democrazia interna e di promuovere la reale partecipazione dei soci alla vita sociale, sia di verificare la legittimità degli enti di beneficiare delle agevolazioni fiscali.
  Da dati forniti dalla Lega Nazionale Cooperative, si evince che la cooperativa in questione è stata revisionata regolarmente da parte dell'Associazione e nella revisione emergono, tra l'altro, gli indici di negatività e le problematiche del settore conseguenti anche al calo dei consumi a seguito della crisi economica che il Paese sta attraversando ed a cui il gruppo in questione sta cercando di porre rimedio con importanti processi di ristrutturazione, sia attraverso la razionalizzazione dei costi che una profonda rivisitazione delle politiche commerciali, nonché mediante tutte le altre azioni contenute nel Piano Industriale 2017/2019 che prevede, tra l'altro, l'equilibrio della gestione caratteristica a partire dall'esercizio 2019.
  A fronte di tale situazione, che ha fatto registrare negli ultimi anni un consistente andamento negativo della gestione, l'ultimo verbale di rilevazione del 2016 pone all'attenzione degli amministratori l'esigenza di monitorare tale situazione ed implementare politiche volte al risanamento ed al contenimento dei costi di gestione.
  Da ultimo vorrei segnalare che in un recente comunicato stampa della stessa Unicoop, datato 14 novembre 2017, pur non affrontando nello specifico il caso di Napoli, vengono riportati alcuni indici di miglioramento registrati dalla Cooperativa in questione e viene riferito che tutti i dipendenti che sono stati interessati da processi di ristrutturazione aziendale, sono comunque stati ricollocati in altre strutture di Unicoop.
  Dati questi che danno modo di auspicare, anche per il caso in questione, una modalità di trattazione altrettanto sensibile alla tutela dei lavoratori.
  Il Ministero dello sviluppo economico, per quanto di competenza, continuerà a prestare la propria attenzione alla situazione dell'Ipermercato Coop di Napoli e fornirà aggiornamenti alla luce dei futuri sviluppi della situazione.

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ALLEGATO 4

5-12709 Benamati: Avvio di una nuova linea produttiva nella zona industriale di Bari.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Rispondo al quesito posto nel question time in discussione, relativo alle vicende della ex OM Carrelli Elevatori – TUA Industries di Modugno (Bari).
  La Società TUA Industries è attualmente in liquidazione volontaria, come ricordano anche gli Onorevoli interroganti. La proprietà ha, difatti, dichiarato di non essere più interessata alla realizzazione di autovetture elettriche dopo la fase caratterizzata dalla presentazione di «piani industriali» e la conseguente richiesta di finanziamenti pubblici.
  È stata, comunque, prospettata da parte del liquidatore e del management della Società, la ricerca di nuovi investitori nazionali e internazionali interessati alla realizzazione del medesimo progetto.
  Pertanto, il Governo attende il risultato di tali ricerche per valutare successivamente la possibilità di finanziare, ove ne sussistano i presupposti e sempre in accordo con la Regione Puglia, tale progetto. In proposito ricordo che il contratto di sviluppo proposto da TUA ed esaminato da Invitalia, non ha ancora avuto attuazione e pertanto al momento non è stata erogata alcuna risorsa per il finanziamento del progetto in parola.
  Per quanto riguarda, infine, la tutela dei lavoratori, sarà cura del Mise relazionarsi con le strutture competenti della Regione Puglia e del Ministero del Lavoro, al fine di ricercare concrete possibilità per estendere la Cassa integrazione guadagni, che attualmente riguarda n. 191 lavoratori, oltre il termine del 22 dicembre 2017.
  Il Ministero dello sviluppo economico pertanto convocherà nelle prossime settimane i rappresentanti legali di TUA ed i rappresentanti dei lavoratori, al fine di esaminare la situazione attuale per individuare ogni possibile soluzione industriale che dia prospettive di lavoro al sito OM Carrelli di Modugno salvaguardando il tessuto produttivo del territorio.

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ALLEGATO 5

5-12710 Crippa: Utilizzo dei fondi della Cassa per i servizi energetici e ambientali.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La legge di stabilità per il 2016 (L. 28-12-2015, n. 208) ha attribuito alla Cassa conguaglio settore elettrico (ora denominata «Cassa per i servizi energetici e ambientali») la natura di ente pubblico economico operante con autonomia organizzativa, tecnica e gestionale, e sottoposto alla vigilanza del Ministero dell'economia e delle finanze e dell'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico (AEEGSI).
  L'AEEGSI provvede ad assicurare l'equilibrio dei conti di gestione della Cassa, fissando le componenti tariffarie delle bollette e tenuto conto del fabbisogno relativo ai contributi disciplinati da meccanismi regolatori e normativi. Di conseguenza, gli eventuali avanzi di gestione, citati dall'on. Interrogante per 1.9 miliardi di euro, dovrebbero avere natura transitoria in considerazione della periodicità dei flussi in entrata e uscita.
  Ciò premesso, nel merito di quanto indicato dall'on. Interrogante, i provvedimenti di legge per i quali negli scorsi anni sono state utilizzate risorse provenienti dai conti gestiti dalla Cassa, rappresentano interventi comunque volti al sostegno della crescita e al riequilibrio dei conti pubblici in relazione all'esigenza di contenimento del debito.
  Per quanto riguarda le specifiche e residue competenze che fanno capo al Ministero dello Sviluppo Economico, segnalo che non sono stati adottati o proposti provvedimenti da finanziare con somme a carico dell'utenza energetica, aventi finalità diverse da quelle di sicurezza del sistema, promozione dell'efficienza energetica e sostegno delle fonti rinnovabili indicate dall'onorevole interrogante.