CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 28 settembre 2017
883.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-12300 Palmieri: Sul degrado del Palazzo Reale di Napoli.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'onorevole Palmieri, unitamente ad altri onorevoli colleghi, evidenziando una generale situazione di incuria che interesserebbe la città di Napoli chiede, in particolare, notizie in merito alla situazione del Palazzo Reale.
  Si fa in particolare riferimento a rifiuti che sarebbero presenti negli androni del palazzo.
  Al riguardo, come anche dichiarato dal Ministro Franceschini, sono state già avviate le procedure per l'accertamento delle relative responsabilità, anche in considerazione della presenza nel compendio immobiliare di varie strutture: oltre quelle della Soprintendenza anche del Polo Museale della Campania, della Biblioteca Centrale di Napoli e del Teatro San Carlo.
  Sono stati, in ogni caso, già posti in essere interventi immediati di ripristino del decoro dei luoghi in questione, con la rimozione del materiale.
  Occorre, peraltro, segnalare che per ovviare al problema della raccolta differenziata già da tempo con riferimento al sito di Palazzo Reale sono state avviate le procedure con i competenti Uffici del Comune per acquisire i contenitori adatti avendo premura peraltro di predisporre nel testo dello schema di contratto, a breve da sottoscriversi con l'individuanda azienda di pulizie, una specifica clausola circa lo smaltimento differenziato dei rifiuti.
  Quanto accaduto non può comunque far dimenticare gli enormi miglioramenti complessivi realizzati sui siti culturali di Napoli, grazie in particolare alla dinamicità impressa dalla riforma con il riconoscimento di maggiore autonomia gestionale al Museo di Capodimonte ed al Museo Archeologico.
  Il primo ha avuto un aumento di visitatori tra il 2015 e il 2016 del 33 per cento, il Museo Archeologico è passato dal 2015 al 2016 da circa 380.000 a più di 460.000 e nel 2017 alla data odierna sono già più di 400.000 i visitatori del Museo.
  Sono, inoltre, da ricordare gli aumenti di presenze riscontrati per il sito di Castel Sant'Elmo, che nel 2016 ha registrato la presenza di oltre 200.000 visitatori, in ampia parte stranieri.
  Per quanto riguarda lo stesso Palazzo Reale, dal 2015 ad oggi si è registrato un incremento di visitatori di ben il 63 per cento, raggiungendo nel 2017 sinora le 180.000 presenze.
  Questo anche grazie agli importanti interventi realizzati quali la riapertura del Salone del Trono, della Sala degli Ambasciatori e degli ambienti attigui e la realizzazione di importanti mostre ed eventi.

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ALLEGATO 2

5-12301 Coscia: Sulle modalità di reclutamento di personale presso il MIBACT.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'onorevole Coscia, unitamente ad altri onorevoli colleghi, chiede al Ministro dei beni culturali se, sulla scorta degli ultimi positivi interventi volti all'assunzione di personale per far fronte alle esigenze di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, intenda avviare ulteriori forme di reclutamento del personale.
  Permettetemi di evidenziare, in via preliminare, come questo Ministero presenti complessivamente una severa vacanza organica pari complessivamente a circa il 20 per cento, circostanza questa che crea inevitabilmente criticità nell'ottimizzazione della propria mission istituzionale, ossia provvedere a tutelare, valorizzare, promuovere il patrimonio culturale e le politiche turistiche nazionali, concentrandosi sulle misure e le iniziative da adottare per favorire l'innescarsi di meccanismi virtuosi nel tessuto produttivo italiano, al fine di assegnare ai beni culturali nonché al turismo, un ruolo dinamico quali fattori di crescita e di sviluppo.
  Dopo questa doverosa premessa vorrei ora riportare le linee generali di azione che questa Amministrazione ha seguito in merito al suddetto fabbisogno nel rispetto delle esigenze di funzionalità e del principio della ottimizzazione delle risorse finanziarie a disposizione, tenendo conto anche del riassetto organizzativo conseguente al ridimensionamento degli organici operato in esecuzione della normativa in materia di spending review.
  In particolare, questa Amministrazione, ai sensi della Legge n. 208 del 28 dicembre 2015, ha proceduto all'emanazione del concorso pubblico per n. 500 funzionari relativi ai profili di storico dell'arte, bibliotecario, archivista, antropologo, architetto, restauratore, demoetnoantropologo e promozione e comunicazione, per i quali sta procedendo ad effettuare le relative assunzioni.
  Con DPCM del 4 aprile 2017, questo Ministero è stato autorizzato allo scorrimento per n. 200 Funzionari delle graduatorie degli idonei del sopra citato «Bando dei 500» e di n. 8 Dirigenti da graduatorie MiBACT, nonché all'assunzione di n. 100 Funzionari Amministrativi mediante utilizzo di graduatorie di altre amministrazioni pubbliche.
  Relativamente al Budget assunzionale per l'anno 2017 (economie da cessazione relative all'anno 2016), con richiesta assunzionale del 28 aprile 2017 (in attesa di emanazione di DPCM), è stato richiesto un ulteriore scorrimento delle graduatorie degli idonei del «Bando dei 500» per n. 100 Funzionari, nonché per n. 16 Funzionari Amministrativi da graduatorie di altre amministrazioni pubbliche e all'assunzione di n. 12 Dirigenti.
  Ai sensi dell'articolo 1 comma 365 e seguenti della Legge n. 232 dell'11 dicembre 2016 (Legge di Stabilità 2017), che prevede il finanziamento delle assunzioni di personale a tempo indeterminato in aggiunta – e non in alternativa – alle facoltà assunzionali previste a legislazione vigente, nell'ambito delle amministrazioni dello Stato, è stata rappresentata una proposta di piano assunzionale per il personale dirigenziale e non dirigenziale per un ulteriore scorrimento delle graduatorie degli idonei del «Bando dei 500» per Pag. 110n. 200 Funzionari, nonché per n. 570 Assistenti di II Area F2 e all'assunzione di n. 12 Unità Dirigenziali.
  Con riferimento, inoltre, ai 60 giovani assunti a tempo determinato per la durata di 9 mesi, area III, posizione economica F1, di 60 esperti per il patrimonio culturale finalizzata a sopperire alle esigenze temporanee di personale ai sensi dell'articolo 8 del decreto 83/2014, si ricorda innanzitutto che la legge prescrive per le pubbliche amministrazioni «il divieto di trasformazione del contratto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato» (articolo 36, co. 5-ter, d.lgs. n. 165/2001), pena la loro nullità e la conseguenziale determinazione di responsabilità erariale (articolo 36, co. 5-quater, d.lgs. n. 165/2001).
  Si evidenzia, in ogni caso, come la scelta di bandire il concorso dei 500 MiBACT abbia contestualmente favorito lo stesso contingente di personale vincitore di tale procedura selettiva. Difatti, i bandi del suddetto concorso contemplavano espressamente l'attribuzione fino ad un massimo di 30 (trenta) punti in base all'esperienza professionale maturata alla data di scadenza dei termini per la presentazione della domanda di partecipazione e alcuni di essi – a quanto risulta circa la metà – sono risultati vincitori anche in ragione del maggior punteggio, in sede valutativa, attribuito all'attività lavorativa presso gli istituti del MiBACT.
  In conclusione, On. Coscia, negli ultimi anni, a fronte delle carenze di organico ricordate ed al blocco del turn over degli anni precedenti, si sta assistendo ad una decisa inversione di tendenza: sono in corso di assunzione già 800 giovani funzionari a tempo indeterminato e il loro numero dovrebbe raggiungere le 1000 unità.
  Posso, comunque, in ogni caso preannunciare, Onorevole Coscia, che il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo intende richiedere nella prossima legge di bilancio lo stanziamento delle occorrenti risorse per l'assunzione di ulteriori figure professionali, necessarie per la tutela e la valorizzazione dello straordinario patrimonio culturale nazionale.

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ALLEGATO 3

5-12302 Pannarale: Sul ruolo della SIAE.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'onorevole Pannarale, unitamente ad altri onorevoli colleghi, chiede notizie in merito a quali iniziative normative il Ministero dei beni culturali intende intraprendere nel settore della gestione dei diritti d'autore sul presupposto che, in Italia, la SIAE svolge tale attività in esclusiva.
  Rispondo secondo quanto comunicato con nota del 12 settembre scorso dal Ministro Franceschini e dal Sottosegretario per le politiche europee Gozi alla Commissione Europea con riferimento alla lettera dell'8 febbraio 2017 del direttore della DG CNECT-Direzione generale delle Reti di comunicazione, dei contenuti e delle tecnologie e a seguito dell'incontro tenutosi a Venezia lo scorso 4 settembre in merito al recepimento in Italia della direttiva 2016/24/UE del Parlamento europeo e del Consiglio.
  Nella lettera si ricorda che, con specifico riguardo all'articolo 5 della direttiva, menzionato nella lettera della DG CNECT, il corrispondente articolo 4 del d.lgs. n. 35 del 2017 permette ai titolari dei diritti di affidare la gestione dei diritti medesimi e dare mandato di rappresentanza – fermo rimanendo il monopolio legale della SIAE per l'attività di intermediazione – non solo a qualsiasi organismo di gestione collettiva operante sul territorio della Unione, ma anche alle entità di gestione indipendenti. L'Italia, nell'ottica di una maggiore liberalizzazione del settore, è così andata oltre quanto previsto dalla direttiva 2014/26/UE, riferita sul punto solamente agli organismi di gestione collettiva. Non a caso, anche dopo il recepimento della direttiva, nella quasi totalità dei Paesi dell'UE la raccolta dei diritti di autore continua a svolgersi in un regime di monopolio – talora distinto per categorie di diritti – legale (in Austria, Croazia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca o Slovacchia, ad esempio) o di fatto (come in Belgio, Francia, Grecia o Spagna, per citarne solo alcuni), comunque sempre affidato a organismi di gestione collettiva senza fine di lucro e non a entità di gestione indipendenti con finalità lucrative.
  In tale contesto, sebbene il diritto europeo non offra al momento argomenti decisivi per imporre agli Stati membri l'obbligo di realizzare una piena liberalizzazione del settore (si veda, in particolare, la sentenza della Corte di giustizia UE 27 febbraio 2014, causa C-351/12, OSA), il Governo italiano, nello spirito di collaborazione che lo ha sempre contraddistinto nei confronti della Commissione, ha nella nota confermato la propria volontà di presentare in Parlamento un intervento legislativo puntuale che possa ulteriormente migliorare l'efficienza del sistema di gestione dei diritti d'autore in Italia. Ciò nel perseguimento della imperativa ragione di interesse pubblico sottostante a tale disciplina, ossia la tutela della proprietà intellettuale e di tutti i titolari di diritti d'autore.
  In questa prospettiva, e in coerenza con l'impianto generale e con l'articolo 5, paragrafo 2, della direttiva 26, il Governo intende proporre al Parlamento, per la legge di bilancio 2018, di prossima approvazione, una disposizione che consenta, in Italia, a tutti gli organismi di gestione collettiva operanti nel territorio dell'Unione non solo di rappresentare i propri associati, ma anche di procedere direttamente Pag. 112alla raccolta dei diritti, senza l'obbligatoria intermediazione della SIAE.
  Il Governo nella richiamata nota ha altresì inteso fugare ogni perplessità circa le modalità con cui l'Italia ha recepito le disposizioni della direttiva 2014/26/UE in materia di concessione di licenze multiterritoriali, in quanto il d.lgs. n. 35 del 2017, sul punto, non limita in alcun modo la possibilità di scelta da parte dei titolari dei diritti. Al contrario, la legislazione italiana riproduce in modo testuale i contenuti della direttiva, stabilendo i requisiti che gli organismi di gestione collettiva devono soddisfare quanto concedono licenze multiterritoriali per i diritti su opere musicali on-line.
  Anche su questo aspetto è intendimento del Governo di valutare, al momento di intervenire per modificare il testo del d.lgs. n. 35 del 2017 nella maniera indicata, ulteriori affinamenti del testo.
  In conclusione, On. Pannarale, il Governo ritiene che, realizzando una piena concorrenza tra la SIAE e altri organismi di gestione collettiva, la tutela dei diritti di autore in Italia e in Europa possa trarre ulteriori benefici.
  In questa prospettiva è disponibile a valutare, insieme con tutti gli altri Paesi UE, eventuali modifiche al diritto europeo che possano portare verso ulteriori forme di liberalizzazione e a proporre alle Camere le integrazioni al decreto n. 35 del 2017 sopra prospettate.

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ALLEGATO 4

5-12303 Nicchi: Sul palco del musical Nerone sul Palatino.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Rispondo all'interrogazione dell'Onorevole Nicchi in merito alla rappresentazione di un Musical su Nerone nell'area archeologica del Palatino a Roma facendo seguito a quanto rappresentato nella seduta di interrogazioni a risposta immediata svolte in questa Commissione lo scorso 13 luglio e sulla base degli elementi forniti dalla Direzione del Parco Archeologico del Colosseo.
  La Direzione del Parco al riguardo ha comunicato che in data 4 settembre 2017 con prot. n. 700 il Direttore d interim del Parco del Colosseo ha emesso un ordine di rimozione della struttura imponendo l'inizio dei lavori entro 7 giorni dal ricevimento dell'ordine.
  Inoltre, nell'ordine di rimozione viene prescritto che le suddette operazioni di smontaggio dovranno concludersi entro i successivi trenta giorni e che le stesse dovranno essere eseguite sotto l'alta sorveglianza degli Uffici del parco archeologico e che l'area dovrà essere restituita nella medesima situazione di decoro nella quale è stata concessa in uso.
  In data 11 settembre 2017 gli interessati hanno iniziato lo smontaggio e in data 18 settembre gli interessati hanno presentato un cronoprogramma di attività.
  Lo smontaggio sta avvenendo naturalmente a spese degli interessati.
   La Direzione del Parco Archeologico nel ricordato ordine di rimozione ha già comunicato agli interessati che in caso di inadempienze l'Amministrazione procederà in via amministrativa ai sensi dell'articolo 823, comma 2, del codice civile e secondo quanto previsto dall'articolo 160 del codice dei beni culturali.
  Si può dire, On. Nicchi, che la vicenda stia giungendo a rapida conclusione.
  Gli Uffici del Ministero vigileranno affinché gli interessati rispettino il cronoprogramma e provvedano alla rimozione della struttura nei tempi concordati.

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ALLEGATO 5

5-12304 Luigi Gallo: Sul sito archeologico industriale «ex Molini Meridionali Marzoli» di Torre Greco.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'onorevole Gallo, unitamente ad altri onorevoli colleghi, chiede di conoscere la situazione vincolistica ed autorizzatoria relativa agli immobili relativi ad aree pertinenziali del Complesso Ex Molini Meridionali di Torre del Greco.
  Rispondo in base agli elementi forniti dalla Competente Soprintendenza della Città metropolitana di Napoli.
  In merito alle questioni poste nell'interrogazione, la Soprintendenza ha comunicato che, visti gli atti d'Ufficio e acquisite per le vie brevi le informazioni dall'allora Soprintendenza competente per materia e territorio, non risultano emanati provvedimenti notificatori dell'interesse artistico storico del bene in oggetto.
  Tuttavia, considerato che il bene è di appartenenza pubblica e risale ad oltre settant'anni, è assoggettato alle disposizioni di tutela della Parte Seconda del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, così come previsto dall'articolo 12, fino a quando non sia stata effettuata la verifica della sussistenza dell'interesse culturale ai sensi dello stesso articolo 12.
  La Soprintendenza ha inoltre rappresentato che ad essa non risulta che il Comune di Torre del Greco abbia sottoposto il complesso in oggetto alla suddetta verifica.
  Ne consegue che il bene non può essere alienato fino alla conclusione della più volte citata verifica. In caso di esito positivo, che si conclude con un decreto di dichiarazione dell'interesse culturale, l'alienazione dovrà essere autorizzata dalla stessa Soprintendenza, ai sensi degli artt. 55 e seguenti dello stesso Codice.
  La Soprintendenza, On. Gallo, ora posta a conoscenza delle vicende del bene, si è riservata inoltre, previa l'acquisizione di ulteriori dati, di ricordare al Comune di Torre del Greco l'osservanza degli obblighi posti a suo carico dalle su citate norme.