CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 14 giugno 2017
838.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO

Comunicazioni della Presidente sulla missione svolta in Campania il 25 e 26 maggio 2017.

COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENTE SULLA MISSIONE IN CAMPANIA

Premessa.

  Nei giorni 25 e 26 maggio 2017, si è svolta una missione di una delegazione della Commissione cultura in Campania, nel corso della quale sono stati visitati vari siti e luoghi nelle province di Caserta e di Napoli, d'interesse per le competenze della Commissione. La delegazione era composta dai deputati Giancarlo Giordano (SI-Sel), Umberto D'Ottavio, Giulia Narduolo e Camilla Sgambato del PD, Giorgio Lainati (SC-ALA CLP-MAIE), Marisa Nicchi (Articolo 1 – MDP) e Luigi Gallo (M5S). La delegazione ha svolto numerosi incontri e colloqui e ha raccolto copioso materiale documentale.

Audizione e visita nella Reggia di Caserta.

  Nella mattinata del 25 maggio si è svolta – presso la prefettura di Caserta – l'audizione del direttore della Reggia di Caserta, dottor Mauro Felicori1, e del soprintendente ai beni artistici, archeologici e architettonici delle province di Caserta e Benevento, architetto Salvatore Buonomo.
  Il direttore Felicori ha illustrato ampiamente il contesto del lavoro della sua direzione, ricordando brevemente le origini del complesso della Reggia. Esso, com’è noto, fu fondato nella seconda parte del XVIII secolo su incarico di Carlo di Borbone e sotto la direzione di Luigi Vanvitelli. Esso costituisce un patrimonio imponente, composto dal palazzo a pianta rettangolare di oltre 44 mila metri quadrati, un teatro di corte, la Cappella palatina, vestiboli, sale, appartamenti e la biblioteca, oltre che numerosissime collezioni. È altresì noto che pertengono alla Reggia l'enorme Parco reale e il Giardino inglese.
  Tra le priorità della direzione del dottor Felicori è quella di restituire alla destinazione istituzionale tutte queste ricchezze, gradualmente quindi liberando gli spazi oggi occupati dalla Scuola nazionale dell'amministrazione e dall'Aeronautica militare.
  Per quanto riguarda la tutela del patrimonio, il dottor Felicori ha illustrato le iniziative di restauro appena ultimate o in corso di esecuzione, avvalendosi di finanziamenti ad hoc. Quanto invece alla valorizzazione, egli ha sottolineato come a partire dal 2015 sia riuscito a conseguire un incremento dei visitatori del 38 per cento e degli incassi pari al 50 per cento. La bigliettazione, che ha raggiunto il livello di 690 mila biglietti venduti nel 2016, dovrebbe raggiungere a fine 2017 gli 850 mila.
  Il dottor Felicori non ha, tuttavia, nascosto gli aspetti problematici che ostacolano il pieno dispiegamento delle potenzialità della Reggia. Sebbene egli abbia affermato di aver tentato di motivare il personale, resta un dato di fatto la scarsa
  (1) Mauro Felicori è stato nominato direttore della Reggia di Caserta sulla base dell'articolo 14, comma 2-bis, del decreto-legge n. 83 del 2014 e poi del decreto ministeriale 27 novembre 2014.
Pag. 27propensione alla mobilità orizzontale e comunque la totale dipendenza dalle ditte esterne per quanto riguarda i lavori manuali e materiali, mancando nell'organico della Reggia il personale operaio. Risulta insufficiente, per le esigenze che si manifestano all'esterno e al piano terreno della Reggia, anche il personale di sicurezza.
  Un altro fattore di freno è dovuto agli insufficienti collegamenti ferroviari di Caserta con Roma. Una maggiore frequenza e rapidità dei convogli consentirebbe la visita di Caserta dalla capitale con un'ora scarsa di tragitto. Un investimento su questo profilo sicuramente darebbe impulso al turismo nella città e nella provincia e non solo alla Reggia.
  Il soprintendente Buonomo ha, a sua volta, svolto considerazioni sulla collocazione e sull'importanza della Reggia nel casertano, sottolineando come la sua stessa edificazione sia stata un tentativo di pianificazione del territorio, successivamente purtroppo abbandonato. Da questo punto di vista, valorizzare la Reggia e insieme la città significa assumere come valore per la comunità un'accorta politica urbanistica e di promozione culturale. In questo contesto, la soprintendenza ha tentato di adeguarsi alle recenti riforme di semplificazione. È stato altresì evidenziato che spesso gli interventi di recupero devono essere dati in appalto secondo tempistiche di legge che non sono governate dalla soprintendenza.
  Dopo domande dei deputati Luigi Gallo, Sgambato e D'Ottavio, il direttore Felicori ha sottolineato che l'organico della Reggia è carente anche di figure qualificate che possano assumere la responsabilità di filiere di servizio o di prodotto. Egli ha accolto con favore le opportunità offerte dall'alternanza scuola-lavoro, fermo restando tuttavia che, per seguire i relativi percorsi, occorre pur sempre un funzionario responsabile; quanto all'eventuale trasformazione della gestione autonoma della Reggia in una Fondazione, crede che sarebbe uno sviluppo positivo a patto che dia maggiore flessibilità nella gestione del personale. Un'altra iniziativa che potrebbe giovare allo sviluppo turistico del territorio sarebbe a suo avviso l'istituzione di distretti borbonici, costituiti a rete, in modo da integrare gli itinerari turistici più affermati con siti minori. Quanto ai risultati dell’Art Bonus, egli ha affermato che essi saranno tanto migliori quanto maggiore sarà la credibilità delle istituzioni pubbliche nella gestione del patrimonio culturale. A sua volta, l'architetto Buonomo ha ribadito che la sovrintendenza si è già adeguata agli standard di semplificazione e snellimento fissati dalla legge.
  La delegazione ha quindi seguito un breve percorso guidato dal dottor Vincenzo Mazzarella.

Visita dell'anfiteatro romano di Santa Maria Capua Vetere.

  La delegazione si è successivamente spostata a Santa Maria Capua Vetere per visitare l'anfiteatro romano risalente alla fine del I secolo dopo Cristo, presso il quale si sono svolti colloqui con il dottor Antonio Salerno, il sindaco Antonio Mirra e con il titolare dei servizi aggiuntivi (bigliettazione, ristorazione ecc.).
  Di per sé il sito è di notevole significato storico e artistico, date sia le dimensioni, sia le rifiniture ornamentali sia le caratteristiche della costruzione, nella quale spesso il travertino è usato a blocchi e non solo come rivestimento. Lo stato di conservazione del sito, tuttavia, lascia molto a desiderare, soprattutto per la parte superiore a livello del terreno (la vegetazione cresce incontrollata e l'arena centrale è rivestita da tavole di legno del tutto insicure), laddove i cunicoli sotterranei appaiono invece conservati meglio. Nel 2014 il sito registrava 9 mila ingressi all'anno, mentre nel 2016 ha raggiunto i 60 mila, anche grazie alla migliore efficienza nella prestazione dei servizi aggiuntivi, con un beneficio per le casse pubbliche in termini di canone concessorio di ben 250 mila euro nel 2016. Tale successo non è passato inosservato tanto che il locale della ristorazione è stato oggetto di ben tre incendi dolosi a opera della criminalità organizzata.Pag. 28
  Ad avviso della delegazione le potenzialità del sito di Santa Maria Capua Vetere potrebbero essere meglio sfruttate se i responsabili del Polo museale, entro cui esso è compreso, svolgessero una migliore opera di progettazione, tanto sul versante della tutela e della conservazione, quanto su quello della valorizzazione, operando anche d'intesa con l'amministrazione comunale. Per esempio, dovrebbe essere stabilito un collegamento pedonale diretto e facilitato tra l'anfiteatro e il preziosissimo Mitreo affrescato, che è stato visitato sempre con l'assistenza del dottor Salerno2.

Visita della Reggia di Carditello.

  Nel pomeriggio si è svolta la visita del Real Sito di Carditello e la delegazione ha incontrato nuovamente il soprintendente Salvatore Buonomo, nonché la direttrice della Fondazione, Angela Tecce, la quale ha consegnato una relazione che si riporta in allegato (allegato 1). La delegazione ha potuto constatare che il sito è di estremo valore dal punto di vista strutturale, architettonico ed estetico, ma verosimilmente troppo decentrato rispetto alle vie di comunicazione più frequentate. Per questo, peraltro, si è trovato esposto fino a tempi recenti a furti e atti di vandalismo. Il soprintendente Salvatore Buonomo ha posto l'attenzione sul legame diretto del Real sito di Carditello con il contesto paesaggistico entro cui esso è inserito e verso il quale l'amministrazione sta investendo energie con azioni di salvaguardia e recupero ambientale. Appare congruo ipotizzarne la destinazione a campus universitario stanziale, a centro di ricerca e sviluppo agro-alimentare o a struttura ricettiva,
  (2) Allo stato attuale, l'anfiteatro e il Mitreo (distanti tra loro meno di 300 m) sono collegati da una strada trafficata, priva di marciapiedi, a doppio senso di marcia. Valorizzare i siti archeologici, numerosi in città, necessita di una politica urbanistica accorta, che incentivi, anziché scoraggiare l'arrivo dei turisti. Da questo punto di vista, un passaggio pedonale più agevole tra i siti potrebbe essere creato attraverso la «Caserma Pica», dismessa e sita in area di proprietà demaniale.giacché l'investimento pubblico sinora effettuato e gli ulteriori sforzi che dovranno essere profusi rischierebbero altrimenti di non dare i frutti sperati.

Colloqui presso il Museo Campano di Capua.

  Nella seconda parte del pomeriggio, la delegazione si è recata presso il Museo Campano di Capua, dove ha incontrato esponenti dell'amministrazione provinciale di Caserta, del comune di Capua, nonché del Centro italiano di ricerche aerospaziali (CIRA). Gli esponenti degli enti locali hanno sottolineato come, a seguito dell'entrata in vigore della cosiddetta «legge Delrio» (legge n. 56 del 2014), le province abbiano perso il carattere di organo elettivo e la maggior parte dei finanziamenti, ma non le funzioni e né i compiti amministrativi. Sotto questo profilo, il Museo provinciale Campano si trova in estrema difficoltà finanziaria, pur essendo depositario di opere e testimonianze di estremo valore, come risulta anche da una relazione che la delegazione ha acquisito (vedi allegato 2).
  Per il CIRA sono intervenuti ad illustrare l'attività e i successi ottenuti sia il presidente Claudio Rovai, sia il direttore Pierluigi Pirrelli, sia ancora il professor Roberto Borsa. Anche in questo caso, la delegazione ha acquisito una relazione che viene qui allegata (vedi allegato 3).

  Visita e colloqui nel carcere minorile di Nisida.

  Nella mattinata del 26 maggio, la delegazione si è recata presso lo stabilimento di pena per minori di Nisida, a Napoli. È stata accolta dal direttore del carcere, dottor Gianluca Guida, il quale ha fatto presente che la struttura attualmente accoglie 57 detenuti maschi e 11 femmine. Com’è noto, l'esecuzione della pena presso gli stabilimenti destinati ai minori si riferisce generalmente a condannati per reati commessi al momento in cui gli autori erano minorenni, con la possibilità di permanere nelle strutture minorili fino al compimento del venticinquesimo anno di Pag. 29età. È per questo che presso il carcere vi sono anche giovani adulti. Peraltro, la recente legislazione ha ridotto al minimo le ipotesi di custodia cautelare in carcere per i minori, sicché accade spesso che il titolo esecutivo si riferisca a reati anche piuttosto risalenti nel tempo, con l'inconveniente che l'esperienza trattamentale inizia molto lontano dal fatto.
  La delegazione – la prima di una Commissione cultura in almeno 30 anni (più frequentemente, infatti, Nisida è visitata da delegazioni delle Commissioni giustizia di Camera e Senato o dalla Commissione d'inchiesta sulla mafia) – ha constatato come il sito penitenziario abbia tutte le caratteristiche strutturali e ambientali per favorire il percorso di rieducazione. Il problema, piuttosto, è collocato al termine dell'esperienza detentiva, poiché il mondo esterno mostra evidenti limiti nella capacità di accogliere e accompagnare il completamento della rieducazione e del reinserimento, soprattutto per la carenza di reali opportunità di lavoro.
  Il direttore Guida ha presentato alla delegazione alcuni giovani detenuti, molti dei quali già genitori, che hanno interloquito brevemente con i parlamentari, e ha mostrato le diverse attività lavorative cui essi si dedicano, con l'indispensabile sostegno di educatori e operatori, tra cui la pulizia e la manutenzione del luogo, corsi per ceramista, per pizzaiolo e per pasticcere. Di estremo interesse si è rivelato anche e soprattutto l'incontro con la professoressa Maria Franco, che coordina le attività didattiche del carcere, nel quale si tenta di potenziare le competenze linguistiche dei giovani detenuti, sotto il profilo sia della scrittura sia di una più consapevole lettura. I ragazzi sono coinvolti anche in iniziative condotte da autorevoli scrittori (da Luisa Mattia a Luigi Romolo Carrino a Viola Ardone, da Daniela de Crescenzo a Maurizio de Giovanni, ad altri), che vengono invitati a Nisida. Costoro dialogano con i ragazzi e li stimolano a scrivere della loro esperienza e delle loro speranze. Gli scrittori «prestano la penna» ai ragazzi affinché la loro storia possa tradursi in volumi pubblicati. Sotto la guida della professoressa Franco, i giovani detenuti pubblicano anche un periodico chiamato «Nisida News». A Nisida è altresì operativo il «Programma nazionale di promozione della lettura in età precoce Nati per Leggere». Si tratta di un'iniziativa originata nel 1999 in tutte le regioni italiane e da queste finanziato, che si regge principalmente sul volontariato. A Napoli il Programma si sviluppa, in particolare, con il coordinamento della Fondazione POLIS, anch'essa di derivazione regionale. Com’è stato esposto alla delegazione dall'esponente della Fondazione POLIS Giuseppe Fiorenza e dalla referente regionale di Nati per Leggere, Tiziana Cristiani, lo scopo è di investire nello sviluppo del capitale umano dei minori e nel contrasto dell'iniquità sociale dovuta ai bassi livelli di alfabetizzazione. In particolare, in regioni come la Campania, la diffusione e l'implementazione del Programma sono ostacolate dalla carenza di luoghi deputati alla lettura. Per questo motivo, dal 2012, Nati per Leggere Campania ha costituito punti lettura come quelli di Nisida e Forcella, che si sono rivelate esperienze di grande impatto educativo e sociale. La direzione ha rappresentato alla delegazione come negli ultimi anni è stata stimolata la costituzione di associazioni e cooperative che impieghino alcune loro tradizionali attività formative come mezzi utili a soddisfare le esigenze specifiche degli attuali detenuti. Sono nate così l'associazione Monelli tra i Fornelli e la Cooperativa NESIS – amici di Nisida. Questa associazioni e cooperative sociali offrono un concreto sostegno a chi sconta la pena in termini di forma formazione-lavoro, di stage o di impegno part time. Generalmente, per le associazioni e cooperative che collaborano già da tempo, il Dipartimento per l'Amministrazione Penitenziaria dispone l'utilizzo gratuito di uno spazio e sgravi fiscali che abbattono il costo del lavoro. Poiché queste esperienze hanno bisogno di stabilità e continuità, anche a Nisida si è ipotizzata l'assegnazione a queste realtà di spazi dedicati, anche per scopi squisitamente economico-produttivi. Gli spazi da destinare sono stati pensati in Pag. 30modo da coinvolgere direttamente l'utenza dei detenuti in laboratori di produzione interni alla cinta muraria e spazi fruibili dal pubblico ed idonei a ospitare ragazzi in misura alternativa esterni alla cinta muraria. La vicenda non ha ancora trovato risposta da parte del Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità competente mettendo a rischio la continuità delle esperienze avviate. La delegazione, nel lasciare l'istituto detentivo, ha raccolto copiosa documentazione che è stata depositata in Commissione. La relazione programmatica consegnata è qui allegata (allegato 3-bis).

Visita e incontro nella biblioteca Annalisa Durante a Forcella.

  Il 27 marzo 2004, in uno scontro a fuoco tra clan rivali di camorra, restò uccisa una bambina innocente, Annalisa Durante, di appena 14 anni. Da una parte dei residenti del quartiere di Forcella nacque un movimento promosso inizialmente dal padre della bambina, Giovanni (detto Giannino), di contrasto della criminalità e del degrado sociale e urbano attraverso l'arma della cultura. Tra le tante iniziative promosse in memoria di Annalisa figura in particolare la «Biblioteca a porte aperte Annalisa Durante», gestita dall'Associazione che prende il nome dalla ragazza uccisa.
  La biblioteca è sita in via Vicaria vecchia a Forcella, sulla stessa strada in cui avvenne il delitto, in uno spazio di proprietà comunale (ex Supercinema) che è stato ampiamente ristrutturato, dotato anche di un palco per rappresentazioni teatrali e un adiacente spazio giochi destinato ai bambini. All'ingresso è allestita una mostra permanente dal titolo «Neapolis Time – Zona NTL», che accoglie i visitatori in un'area «non a traffico limitato», di promozione di cultura, turismo e legalità.
  La delegazione vi ha incontrato, oltre che lo stesso Giannino Durante, l'assessore comunale alla cultura, Nino Daniele, il presidente dell'Associazione Pino Perna e molti altri operatori che danno vita a questa esperienza.
  Anche in quest'occasione, la Commissione ha raccolto copioso materiale che contribuisce a descrivere l'attività della biblioteca e di quanti vi collaborano, ivi inclusi – come accennato – i responsabili del Programma Nati per Leggere (vedi allegati 4-5-6). Di particolare interesse è apparsa l'iniziativa del gruppo teatrale delle donne di Forcella, dirette dalla responsabile dell'associazione «Femminile plurale», Marina Rippa, la quale ha sottolineato l'importanza di rivolgere l'azione educativa e formativa non soltanto verso le bambine e i bambini che rischiano di essere risucchiati nel circuito dell'abbandono scolastico e della violenza, ma anche e soprattutto alle madri, le quali in definitiva hanno vissuto da bambine le stesse esperienze di emarginazione e di sopraffazione da cui oggi tentano di proteggere i loro figli. Da questo punto di vista coinvolgere le madri e le sorelle maggiori in iniziative culturali, come la lettura, il teatro e la visita ai musei della città, sono strumenti molto efficaci3.
  Il responsabile della Fondazione POLIS. A sua volta, ha dato conto del progetto Leggendo cresceRAI, un programma di promozione della lettura in collaborazione con la sede RAI della Campania.

Visita del Conservatorio di San Pietro a Majella.

  Da ultimo la delegazione ha visitato il Conservatorio di musica di San Pietro a Majella – AFAM, incontrandovi la direttrice, Elsa Evangelista, la quale ha consegnato ai parlamentari una relazione assai corposa che è stata depositata presso la Commissione. Basterà qui accennare alla circostanza che il Palazzo del Conservatorio, situato nei pressi della piazza Bellini, nel centro antico di Napoli, comprende ben due chiostri di pregevole fattura e un auditorium riammodernato in
  (3) Durante l'incontro, hanno preso la parola anche Anna Patierno, Marina Cavaliere e Serena Lauro per offrire informazioni più puntuali sulle esperienze teatrali, nonché Cesare Moreno per i Maestri di Strada. Hanno interloquito anche la prof.ssa Elvira Carusi, Paolo Miggiano, autore di una monografia sull'omicidio della piccola Annalisa e Pasquale Testa, titolare della piccola casa editrice IOD edizioni.Pag. 31tempi recenti. Il Conservatorio, oggetto di vincolo storico-architettonico da parte della soprintendenza, custodisce una collezione di strumenti musicali di inestimabile valore, documenti autografi dei principali musicisti europei del XIX secolo e un archivio di notevole ricchezza. Da diversi anni accademici, il numero degli iscritti ai corsi di primo e secondo livello è considerevolmente aumentato, attestandosi oggi a 423 iscritti per il corso di primo livello e 221 per il corso di secondo livello (contro rispettivamente i 207 e i 190 dell'anno accademico 2010-2011).

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