CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 18 maggio 2017
820.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-10829 Chimienti: Mantenimento delle condizioni di lavoro nella società Artoni Trasporti Spa e nelle attività connesse.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento all'atto parlamentare degli onorevoli Chimienti e altri, concernente la situazione occupazionale dei lavoratori della società Artoni Trasporti Spa con sede legale in Reggio Emilia e filiali distribuite sull'intero territorio nazionale e operante nel settore dei trasporti e della logistica, occorre precisare che la vicenda è stata seguita direttamente dal Ministero dello sviluppo economico presso il quale, lo scorso 23 marzo 2017, è stato siglato un accordo fra le Parti per l'affitto di ramo d'azienda dalla società Artoni Trasporti Spa alla società Fercam Spa, per 12 mesi a decorrere dal 1o aprile 2017, che riguarda 14 filiali più i due centri di distribuzione di Genova e Trieste che svolgeranno attività per Fercam Spa pur rimanendo nel perimetro del gruppo Artoni a garanzia della continuità delle attività aziendali. Il predetto accordo, in particolare, coinvolge circa 140 lavoratori del gruppo passati a Fercam Spa. Nel corso dell'incontro, le organizzazioni sindacali dei lavoratori hanno ribadito l'importanza degli ammortizzatori sociali, sia per i lavoratori diretti che per quelli dell'indotto, e hanno chiesto impegni concreti rispetto al pagamento degli stipendi arretrati spettanti ai lavoratori.
  Il Ministero dello sviluppo economico ha reso noto che continuerà a monitorare la vicenda nei suoi sviluppi nell'ambito del tavolo tecnico di confronto con le parti sociali.
  Ciò posto, occorre evidenziare che la situazione aziendale della Artoni Trasporti Spa – da marzo scorso ad oggi – ha subito un'evoluzione che ha modificato lo scenario inerente al futuro dei lavoratori. Infatti, di recente è stato dichiarato lo stato di insolvenza della Società e il Ministero dello sviluppo economico, espressamente interpellato, ha reso noto che «il Tribunale di Reggio Emilia ha nominato il commissario giudiziale che ha trenta giorni per dare una risposta rispetto alla domanda della società Artoni di apertura della procedura di amministrazione straordinaria».
  Da ultimo, per quanto di competenza, preciso che la situazione è all'attenzione del Ministero che rappresento presso il quale è stato attivato un tavolo di confronto tra le parti al fine di individuare le soluzioni più idonee alla salvaguardia dei livelli occupazionali.

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ALLEGATO 2

5-11009 Rizzetto: Lavoratori attivi e inattivi della società Poste italiane interessati all'eventuale aggiornamento del valore dell'indennità di buonuscita e relativi oneri finanziari.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Passo ad illustrare l'atto parlamentare dell'Onorevole Rizzetto, inerente al trattamento di quiescenza (cosiddetta indennità di buonuscita) spettante ai dipendenti di Poste Italiane cessati dal servizio entro il 28 febbraio 1998, data di trasformazione dell'Ente Poste Italiane in società per azioni.
  Com’è noto, il 6 novembre 2012, la Commissione XI della Camera dei deputati ha approvato la risoluzione n. 8-00208 (già 7-00635) con la quale ha impegnato il Governo «a valutare la possibilità, entro il 31 gennaio 2013, e compatibilmente con gli effetti finanziari, di adottare eventuali iniziative, anche di natura normativa, che consentano ai lavoratori di Poste Italiane spa di usufruire di un costante aggiornamento del valore dell'indennità di buonuscita, nonché per consentire il diritto alla corresponsione della buonuscita di detti lavoratori, pur in costanza di rapporto di lavoro».
  Dal citato atto di indirizzo emerge, dunque, chiaramente come l'adozione da parte del Governo delle iniziative auspicate sarebbe dovuta avvenire previa verifica delle necessarie compatibilità finanziarie. Al riguardo, occorre far presente che i vincoli posti dall'attuale quadro finanziario di riferimento non hanno sinora consentito al Governo di introdurre modifiche all'attuale disciplina in materia di buonuscita, sì da poter dare attuazione al predetto impegno.
  Ciò posto, con riferimento al quesito formulato dall'Onorevole interrogante, la Gestione Commissariale Fondo buonuscita per i lavoratori di Poste italiane, ha reso noto che:
   i lavoratori postali cessati dal servizio, a cui è già stata liquidata l'indennità di buonuscita dal 1998 ad oggi, sono 142.847;
   i lavoratori postali tuttora in servizio, per i quali deve ancora maturare il diritto all'indennità di buonuscita, sono 76.754;
   l'ammontare complessivo della rivalutazione monetaria e degli interessi eventualmente riconoscibili a tutti i soggetti interessati, sia cessati che ancora in servizio, è pari a 907.261.000 euro;
   l'ammontare complessivo delle indennità di buonuscita che dovranno essere liquidate nel corso dei prossimi anni (e, in particolare, per il periodo dal 2017 al 2040) è pari a 939.972.000 euro.