CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 17 gennaio 2017
749.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale
ALLEGATO

ALLEGATO

Esame dei bilanci consuntivi 2011-2012-2013-2014-2015, dei bilanci preventivi 2012-2013-2014-2015 e del bilancio tecnico attuariale al 31 dicembre 2014 della Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza per Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti (INARCASSA).

RELAZIONE CON FORMULAZIONE DI CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE (Relatore on. Giuseppe Galati).

  La Commissione parlamentare di controllo sulle attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale ha esaminato i bilanci consuntivi 2011-2015, i bilanci preventivi 2012-2015 e il bilancio tecnico attuariale al 31 dicembre 2014 relativi alla Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza per Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti (INARCASSA). Elementi conoscitivi in merito sono stati acquisiti dalla Commissione nel corso delle audizioni dei rappresentanti dell'ente svoltesi in data 4 giugno 2014, 21 luglio 2016 e 27 ottobre 2016.

1. STRUTTURA ORGANIZZATIVA

1.1. Funzioni ed iscritti.

  L'INARCASSA – Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti, istituita con la legge 4 marzo 1958, n.179, è stata trasformata, a decorrere dall'1.1.1995, in ente con personalità giuridica di diritto privato, ai sensi della legge 24 dicembre 1993 n. 537 e del d.lgs. 30 giugno 1994 n. 509.
  Inarcassa gestisce la previdenza e l'assistenza a favore degli Ingegneri ed Architetti iscritti all'albo che esercitano la libera professione e che non sono iscritti a forme di previdenza obbligatoria in dipendenza di un rapporto di lavoro subordinato, secondo le forme e le modalità indicate dallo Statuto vigente, deliberato dal Comitato Nazionale dei Delegati nella riunione del 24 e 25 maggio 2012 e approvato dai Ministeri vigilanti con Decreto del 23 novembre 2012.
  Nel 2012, a seguito del decreto-legge 201/2011 (articolo 24, comma 24), Inarcassa ha deliberato una Riforma strutturale del proprio sistema previdenziale, che segna il passaggio al metodo di calcolo contributivo in base pro-rata, approvata il 19 novembre 2012 dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
  Il metodo contributivo scelto per diversi aspetti si differenzia da quello definito dalla legge 335/1995, riservando spazio agli interventi per la solidarietà e l'equità tra generazioni, assicurando la sostenibilità finanziaria a 50 anni. A tal fine è stata introdotta la pensione di vecchiaia unificata, sono state abolite la pensione di anzianità e le pensioni contributive (con specifiche salvaguardie) e sono stati progressivamente innalzati i requisiti di accesso al pensionamento di vecchiaia unificata.
  Sul piano dell'adeguatezza delle prestazioni, la Riforma ha previsto il mantenimento della pensione minima (con alcuni limiti); la destinazione di parte del contributo integrativo a previdenza; il riconoscimento di un accredito figurativo per le agevolazioni ai giovani. Inoltre, è stata prevista la possibilità di versare una contribuzione facoltativa aggiuntiva, per aumentare in prospettiva la prestazione previdenziale.
  Il numero degli Ingegneri e Architetti liberi professionisti iscritti a Inarcassa nel 2015 rimane sostanzialmente stabile rispetto Pag. 111al 2014, con una crescita dello 0,5 per cento, raggiungendo, al 31 dicembre 2015, le 168.385 unità (167.567 nel 2014, 167.092 nel 2013 164.731 nel 2012 e 160.802 nel 2011). La «stabilizzazione» del numero degli iscritti totali alla Cassa è spiegata dall'effetto combinato di una riduzione delle iscrizioni lorde e di un incremento delle cancellazioni. Con riferimento all'età, l'incidenza delle cancellazioni sugli iscritti in corso d'anno è risultata in crescita tra gli under 40 e gli over 65. Per i primi si è passati dal 3,3 per cento del 2011 al 5,6 per cento del 2014; per gli over 65, dal 10 per cento al 14,4 per cento. Il trend più sostenuto è quello relativo agli Architetti over 65: nel 2011 i cancellati rappresentavano il 9,6 per cento degli iscritti in corso d'anno, nel 2014 il 15,4 per cento. Lo stesso numero totale degli Ingegneri e degli Architetti iscritti agli Albi professionali, compresi anche i lavoratori dipendenti sia del settore pubblico che privato, ammontando a 396.086 unità, conferma un ritmo di crescita che, da un decennio, è in progressivo rallentamento.

1.2. Gli organi.

  Secondo l'articolo 8 dello Statuto, sono organi della Cassa:
   a) il Presidente;
   b) le Assemblee provinciali degli iscritti, composte, nell'ambito delle singole province, da tutti gli ingegneri ed architetti iscritti ad INARCASSA;
   c) il Comitato Nazionale dei Delegati, attualmente composto da 225 componenti e il cui numero varia in ragione del numero dei professionisti iscritti nell'ambito di ogni singola Assemblea provinciale (un delegato per ogni quota di iscritti compresa tra 1 e 2500);
   d) il Consiglio di Amministrazione, composto da undici componenti compreso il Presidente e vicepresidente;
   e) la Giunta Esecutiva, composta da cinque componenti scelti all'interno del Consiglio di amministrazione;
   f) il Collegio dei Revisori dei conti, composto da sei revisori ministeriali, di cui tre effettivi e tre supplenti, e quattro revisori elettivi, di cui due effettivi e due supplenti.

  Per le principali cariche societarie i compensi riferiti ai bilanci consuntivi 2014 e 2015 sono riportati nelle tabelle che seguono, dalla cui comparazione si evince che nel passaggio dal 2014 al 2015 la voce «organi statutari» registra un incremento di 646 mila euro.

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1.3. Il personale.

  Dall'analisi del Bilancio consuntivo 2015 si evincono i dati, relativi al 2014 e 2015, della consistenza del personale, disarticolati per qualifiche professionali.

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  Nel bilancio consuntivo 2015 il costo del lavoro è così raffigurato rispetto al dato del 2014 (dati in migliaia di euro): 

  Come evidenziato nella relazione del Collegio sindacale allegata al Bilancio 2015, l'incremento di 0,65 milioni di euro è dovuto, in parte, alla ripresa, a partire da gennaio 2015, delle dinamiche salariali bloccate per effetto delle disposizioni contenute nell'articolo 9 del decreto-legge 31 maggio 2010 n. 78 convertito, con modificazioni, dall'articolo 1, comma 1, della Legge 30 luglio 2010 n. 122.

2. IL CONTO ECONOMICO

  L'analisi del conto economico del bilancio consente di porre a raffronto il valore della produzione con i costi di produzione riferiti all'esercizio 2015.
  Rientrano nella prima voce di entrata, essenzialmente, i contributi versati dagli iscritti e i proventi delle gestioni mobiliare e immobiliare del patrimonio ed altri proventi finanziari.
  Tra i costi di produzione vi sono le prestazioni pensionistiche ed assistenziali erogate e i costi di gestione per il funzionamento della Cassa.
  A queste voci bisogna aggiungere le spese per ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti.

2.1. Valore della produzione.

2.1.1 I contributi versati dagli iscritti.

  Il complesso dei ricavi per contributi ammonta nel 2015 a 984,6 milioni di euro. La tabella che segue, tratta dal bilancio Pag. 114consuntivo 2015 (dati in euro), ne descrive l'articolazione nel 2014 e nel 2015: 

  Si evidenzia inoltre che il dato 2014 presenta un decremento del 5,2 per cento rispetto ai 1.088.990.815 euro del 2013; nel 2012 i contributi incassati ammontavano invece a 945.918.505 euro, quindi superiori del 23,8 per cento rispetto ai 764.172.978 del 2011.
  Un dato rilevante per valutare l'efficienza impositiva e l'equilibrio patrimoniale delle casse è dato dall'ammontare, all'interno dello stato patrimoniale, della voce dei crediti per le contribuzioni, che costituisce una voce dell'analisi di gestione del rischio. Tale voce è in costante aumento negli ultimi bilanci.
  La tabella che segue, tratta dal bilancio consuntivo 2015, mostra l'ammontare totale dei crediti per contributi non riscossi per gli anni 2014 e 2015, tenendo altresì conto della consistenza del Fondo svalutazione crediti:

  Al 31.12.2013, il dato relativo ai crediti verso i contribuenti ammontava invece a 631.272 milioni di euro.
  Nella Nota integrativa al Bilancio 2015 viene riportato che il valore dei crediti per contribuzioni accertate verso i professionisti – valutati sulla base del presumibile valore di realizzo – risulta per l'anno 2015 in contrazione rispetto al 2014 attraverso un fondo rettificativo «per tenere conto delle concrete possibilità di realizzo».
  Influiscono sulla posta in esame anche gli effetti delle azioni di «sostegno» poste in essere da Inarcassa, a fronte del prolungato periodo di difficoltà del mercato del lavoro e delle professioni, per consentire agli associati di adempiere regolarmente agli obblighi contributivi e non incorrere in situazioni di «irregolarità», con conseguente limitazione della capacità lavorativa. Si evidenzia a tal proposito che – come riportato nel Bilancio consuntivo 2015 – il Consiglio di Amministrazione della Cassa, nella riunione del 23 ottobre 2015, in considerazione del periodo di particolare contingenza economica ha deliberato, analogamente a quanto fatto nei precedenti esercizi, la facoltà di posticipare il saldo del conguaglio dei contributi relativi all'anno 2014 al 30 aprile 2016, con applicazione di un interesse dilatorio pari al tasso BCE + 4,5 per cento applicato ai giorni trascorsi dalla scadenza (31.12.2015) alla data effettiva del versamento.

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2.1.2 I proventi delle gestioni mobiliare e immobiliare.

  I rendimenti derivanti dalla gestione del patrimonio sono indicati nel bilancio consuntivo 2015, sia separatamente per la gestione immobiliare e per quella mobiliare, sia in termini complessivi, come riportato nella tabella che segue:

  Con riferimento agli esercizi precedenti, il patrimonio mobiliare ha prodotto nel 2014 un rendimento lordo contabile del 3,67 per cento e gestionale del 9,53 per cento, contro il 3,84 per cento e il 3,88 per cento del 2013, il 5,74 per cento e l'11,22 per cento del 2012 e il –0,22 per cento e –2,54 per cento del 2011.
  Il patrimonio immobiliare ha prodotto nel 2014 un rendimento lordo contabile del 21,37 per cento e gestionale del –1,76 per cento, contro il 4,83 per cento e il –0,95 per cento del 2013, il 4,82 per cento e il –0,18 per cento del 2012 e il 6,19 per cento e 4,73 per cento del 2011.
  Complessivamente, il rendimento lordo del patrimonio nel 2014 è stato quindi pari a 5,32 per cento per il contabile e 7,41 per cento per il gestionale; nel 2013 era pari a 3,95 per cento per il contabile e 2,97 per cento per il gestionale; nel 2012 era del 5,63 per cento per il contabile e 8,65 per cento per il gestionale; nel 2011 era dello 0,64 per cento per il contabile e, negativo, pari a –1,03 per cento per il gestionale.
  La differenza tra i due rendimenti, gestionale e contabile, è da ascrivere al diverso criterio di valutazione degli strumenti finanziari detenuti in portafoglio: per il calcolo del rendimento gestionale, gli strumenti finanziari sono valutati ai valori di mercato correnti. Per il calcolo del rendimento contabile, invece, si applicano i criteri del codice civile, ove gli strumenti finanziari in portafoglio iscritti ad attivo circolante sono valorizzati al minore fra costo storico e prezzo di mercato corrente.
  Il valore contabile del patrimonio mobiliare di Inarcassa è stato pari, in valore assoluto, per il 2015, a 8,23 miliardi di euro, a fronte di quello del 2014, pari a 7,5 miliardi di euro; quello del patrimonio immobiliare, è stato pari per il 2015 a 20,8 milioni di euro, a fronte di quello del 2014 pari a 82,7 milioni di euro. La tabella che segue riporta le consistenze contabili al 31 dicembre 2014 e 2015 ed evidenzia il peso percentuale dei singoli comparti sul portafoglio.

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  Con riferimento agli esercizi contabili ante 2014, il valore contabile del patrimonio mobiliare di Inarcassa a fine anno era pari a 5,9 miliardi di euro al 31.12.2013, a 5,26 miliardi di euro al 31.12.2012 e a 4,6 miliardi di euro al 31.12.2011.
  Nel 2014 la gestione del patrimonio mobiliare è stata caratterizzata da investimenti di lungo periodo e da un'ampia diversificazione, al fine di contenere la volatilità del portafoglio. I risultati della gestione mobiliare dipendono dal contributo di tutte le classi di investimento, con un'aderenza dei rendimenti del portafoglio rispetto ai benchmark di riferimento (grazie al maggiore ricorso ai mandati passivi) e dall'attenta e puntuale misurazione dei rischi complessivi con una maggiore esposizione alle divise diverse dall'euro.
  Per ciò che concerne il 2015, secondo quanto riportato nella Relazione del collegio dei sindaci al bilancio consuntivo 2015, l'insieme degli investimenti realizzati all'interno del patrimonio esistente non ha dato adito ad alcun rilievo o criticità da parte della COVIP. Viene altresì rilevato che il risultato della gestione del patrimonio risulta sostanzialmente in linea con quello dello scorso anno e rispetta i parametri della Asset Allocation Strategica deliberata ad ottobre 2014 nella composizione degli investimenti, che «pur rimanendo in linea con il benchmark hanno scontato un risultato inferiore a causa degli andamenti negativi del mercato».
  Nella tabella che segue (dati in euro) si riporta il dettaglio delle componenti di reddito connesse alla gestione del patrimonio mobiliare:

  Il totale dei proventi finanziari nel 2015 è stato pari a 610 mila euro.
  Nei «proventi da partecipazione» sono stati contabilizzati i dividendi maturati sui titoli azionari, al netto delle imposte di 6,3 milioni di euro, le plusvalenze da alienazione di partecipazioni e i proventi da opzioni. Negli «altri proventi finanziari» sono stati riportati interessi su mutui e prestiti concessi ai dipendenti. I «proventi da titoli iscritti nelle immobilizzazioni» rappresentano gli interessi netti maturati sui titoli immobilizzati, al netto delle imposte di 3,8 milioni di euro. I «proventi da titoli iscritti nel circolante» espongono gli interessi netti maturati sui titoli iscritti nell'attivo circolante gestiti sia direttamente da Inarcassa che mediante terzi gestori, al netto delle imposte di 6,9 milioni di euro. All'interno della voce «proventi diversi» si distinguono interessi su depositi bancari e postali di 7,9 milioni di euro, al netto delle imposte di 2,8 milioni di euro, interessi su riscatti e ricongiunzioni per 2,3 milioni di euro, interessi di mora su locazione per 121 mila euro ed Pag. 117interessi attivi da sanzioni per 9,2 milioni di euro. Quest'ultima voce è relativa ai soli interessi da corrispondersi a fronte del ritardato pagamento dei contributi. L'importo delle sanzioni viene esposto nella voce A5) «proventi accessori». Le plusvalenze da realizzo titoli del circolante ammontano a 211,9 milioni di euro al netto delle imposte per capital gain di 70,3 milioni di euro.
  Il patrimonio immobiliare al 31.12.2015 ammonta a 20,8 milioni di euro, contro un importo di 82,6 milioni di euro al 31.12.2014, con un conseguente decremento di 61,8 milioni di euro.
  Si segnala che per la componente immobiliare – nel corso degli esercizi 2014 e 2015 e sulla base di quanto stabilito nel piano triennale degli investimenti immobiliari – si è avuto un progressivo passaggio dall'investimento diretto a quello indiretto, con la costituzione di fondi immobiliari multi comparto all'interno del Fondo Inarcassa RE, sottoscritto interamente da Inarcassa e gestito, ad esito di una gara ad evidenza pubblica, da Fabrica Immobiliare SGR, cui sono stati conferiti gli immobili della Cassa.
  Prima di tale operazione il patrimonio immobiliare ammontava a 693,3 milioni di euro al 31.12.2013, a 701,9 milioni di euro al 31.12.2012 e a 707,2 milioni di euro al 31.12.2011.
  Il Fondo Inarcassa Re si presenta come un fondo multi comparto così strutturato:
   InarcassaRE Comparto Uno, destinato a proseguire il piano di investimenti immobiliari già avviato nel 2010;
   InarcassaRE Comparto Due, in cui sono stati conferiti gli immobili già di proprietà in gestione diretta e destinato alla valorizzazione degli stessi.

  Il valore complessivo del Comparto Uno al 31.12.2015 è pari a oltre 350 milioni di euro, per una superficie commerciale lorda che supera i 109.006 mq., mentre al 31 dicembre 2014 il patrimonio immobiliare del Fondo risultava pari a circa 272 milioni di euro (196 mln di euro nel 2013), per una superficie commerciale di 80.305 mq.
  Con riferimento al Comparto Due, come detto nel corso del 2015 si è completata l'operazione di conferimento degli immobili già di proprietà, che ha portato ad un valore complessivo netto del Comparto Due – secondo quanto riportato nella «Relazione di gestione del Fondo al 31 dicembre 2015» – pari a 858,38 milioni di euro contro il valore di 779,76 milioni registrato al 31 dicembre 2014. L'ultimo apporto è stato perfezionato nel mese di marzo ed ha interessato 10 immobili (di cui 4 non gravati da vincoli, e 6 che invece presentavano vincoli storico-artistici) per un valore complessivo di 71,4 milioni di euro a fronte di circa 2,6 milioni di euro di canoni. Sulla base di tali avvenuti conferimenti rimangono gestiti direttamente da Inarcassa i beni strumentali (sede) e alcune autorimesse localizzate nel centro di Roma.
  Il rendimento gestionale lordo del Fondo è stato del 3,69 per cento per l'anno 2015, compresi i proventi distribuiti; per l'anno 2014 è stato del 3,39 per cento, rispetto al 3,56 per cento nel 2013. L'incremento di valore della quota rispetto alla data di avvio dell'operatività del Fondo (2010) è stato del 18,76 per cento compresi i proventi distribuiti.

2.2. Costi di produzione.

  I costi di produzione si distinguono in spese istituzionali, legate alle prestazioni essenziali che l'ente deve corrispondere ai propri iscritti, e costi di gestione dell'ente stesso.

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2.2.1 Prestazioni previdenziali.

  Il numero dei titolari di pensione al 31.12.2015 è stato pari a 27.632 unità (al netto dei trattamenti integrativi), contro i 25.780 del precedente esercizio (+7,2 per cento): 

  A sua volta il numero a fine 2014 superava dell'11,7 per cento quello al 31.12.2013 (23.080 unità), mentre il numero dei titolari di pensione a fine 2012 e 2011 ammontava rispettivamente a 20.004 e 17.941 unità.
  L'onere per le prestazioni previdenziali a fine 2015 è risultato pari a 534,8 milioni di euro, cresciuto rispetto al 2014 di 47,9 milioni di euro, principalmente per l'aumento del numero dei pensionati. Al 31.12.2013 le prestazioni previdenziali ammontavano a 425,7 milioni di euro, contro i 375.199.042 a fine 2012. In generale, l'incremento da un anno all'altro dipende sia dall'aumento del numero delle prestazioni, sia dall'incremento dei trattamenti legati all'adeguamento delle pensioni in essere all'indice ISTAT dei prezzi al consumo e ai supplementi di pensione maturati dai pensionati che continuano a svolgere la propria attività.
  La tabella che segue riporta il dettaglio di tali oneri per i trattamenti previdenziali per gli esercizi 2015 e 2014:

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2.2.2 Prestazioni assistenziali.

  L'onere per le prestazioni assistenziali nel 2015 e nel 2014 ammonta rispettivamente a 36,45 e 31,5 milioni di euro così ripartiti: 

  La spesa complessiva sostenuta per le «attività assistenziali» ammonta a 18,7 milioni di euro, a fronte di 14,5 milioni di euro nel 2014. Contribuiscono a tale spesa le voci per la polizza sanitaria, le indennità per inabilità temporanea, le indennità per figli con gravi disabilità. Nel corso del 2015, l'ammontare del premio pagato da Inarcassa per la Polizza Sanitaria base, a favore degli iscritti e dei pensionati, è risultato pari a 15,6 milioni di euro, rispetto a 12,5 milioni di euro corrisposti nel 2014. Ammontano rispettivamente a 1,9 milioni di euro e 1,1 milioni di euro le prestazioni di inabilità temporanea e gli assegni per i figli disabili concessi nel corso del 2015.
  L'onere per le prestazioni assistenziali per gli altri anni considerati ammonta rispettivamente a 29,2 milioni di euro al 31.12.2013, 29,8 milioni di euro al 31.12.2012 e 37,1 milioni di euro al 31.12.2011. La diminuzione tra il 2011 e il 2012 è imputabile alle modifiche intervenute sulle modalità di finanziamento. Per effetto della riforma adottata a luglio 2012, infatti, lo 0,50 per cento del contributo soggettivo, precedentemente destinato a finanziare l'assistenza, è stato destinato alla gestione previdenziale. Conseguentemente non sono state accantonate in bilancio, differentemente a quanto accaduto nel precedente esercizio, le somme che, pur risultando finanziate a livello previsionale, non risultano impiegate alla data del 31.12.2012.

2.2.3 Costi di gestione per il funzionamento della Cassa.

  Tali costi ammontano nel 2015 a 10,7 milioni di euro, e nel Conto economico sono riportati al capitolo di spesa «Servizi diversi», che accoglie i costi per l'acquisizione dei servizi necessari per l'esercizio dell'attività istituzionale e per l'attività strumentale di Inarcassa. A tali costi devono essere aggiunti gli oneri per il costo del lavoro, già esaminati nel punto 1.3, nonché gli oneri per ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti, di seguito esaminati.
  La tabella che segue, tratta dal bilancio consuntivo 2015, riporta la composizione di tali costi di gestione:

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  La voce «organi statutari» ha registrato nel 2015 un incremento di 646 mila euro. Il dato comprende gli emolumenti e le indennità spettanti agli amministratori e ai componenti il Collegio dei revisori dei conti, i gettoni di presenza e i rimborsi spese per le riunioni degli organi collegiali, gli oneri per le riunioni dei Comitati ristretti e delle Commissioni. Nell'audizione del 27 ottobre 2016 è stato precisato da parte del presidente dell'ente che gli importi degli emolumenti degli organi direttivi – sia per quanto riguarda il presidente e il consiglio di amministrazione, sia per quanto riguarda i gettoni di presenza dei delegati – sono fermi in Inarcassa dal 2005, e che l'incremento registrato nel 2015 è imputabile alle operazioni di rinnovo del Comitato nazionale dei delegati, che ha comportato spese elettorali per l'allestimento di 115 seggi in tutta Italia.
  La tabella che segue, tratta dal bilancio consuntivo 2015, riporta il dettaglio della voce, distintamente per organo e/o organismo e per natura di spesa:

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  Gli «oneri di gestione e manutenzione degli immobili», in continua flessione in conseguenza dell'apporto al fondo Inarcassa RE, rappresentano essenzialmente gli oneri di manutenzione, i premi assicurativi e i costi per utenze, vigilanza e portierato degli immobili di proprietà di Inarcassa nel corso del 2015.
  La voce «manutenzione e gestione sede» comprende i costi di manutenzione e di gestione degli immobili ove sono ubicati gli uffici di Inarcassa e di quelli strumentali.
  La voce «manutenzione hardware» rappresenta gli oneri connessi al contratto di manutenzione di apparecchiature informatiche di Inarcassa.
  La voce «servizi informatici» comprende il costo relativo all'utilizzo di banche dati e all'acquisizione di servizi specifici all'esterno.
  La voce «inserzioni e pubblicità» comprende il costo sostenuto per le inserzioni su quotidiani, essenzialmente di natura informativa nei confronti degli iscritti o relative a procedure di gara, ai sensi del D.lgs. 163/2006 (Codice degli Appalti).
  La voce «lavori tipografici» comprende i costi di stampa dei documenti ufficiali di Inarcassa. Gli importi iscritti in bilancio per «attività di call center» riguardano i costi sostenuti per l'attività di gestione delle informazioni telefoniche.
  La voce «spese elettorali» accoglie gli oneri sostenuti per l'elezione del nuovo Comitato Nazionale dei Delegati; al suo interno confluiscono spese postali per 706 mila euro, compensi per i seggi e notai per 818 mila euro, servizi informatici per 22 mila euro e spese di copisteria e tipografia per 31 mila euro.
  La voce «prestazione di terzi», all'interno della quale si registra il sostanziale contenimento delle singole voci, è così composta:

  Si evidenzia infine che la voce «spese postali e telefoniche», rispetto al 2014, subisce un decremento di 153 mila euro connesso ai minori costi sostenuti dall'Associazione per l'attivazione dei flussi di comunicazione nei confronti dei professionisti.

2.2.4 Imposte dell'esercizio.

  Per quanto riguarda le imposte sul reddito di esercizio, la quota dell'imposta IRAP, pari a 480 mila euro è derivante dalla gestione immobiliare, mentre la quota per l'IRES, pari a 13,92 milioni di euro, relativa a redditi di capitale.

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  Per quanto riguarda, infine, la tassazione degli immobili (IMU) il totale delle imposte pagate è di 364 mila euro nel 2015 e di 2, 4 milioni di euro nel 2014: il decremento è connesso agli oneri non più dovuti sugli immobili conferiti al Fondo Inarcassa Re, e quindi non più di competenza di Inarcassa.

2.2.5 Ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti.

  Il totale degli ammortamenti sulle immobilizzazioni immateriali e materiali è di 1,1 milioni di euro nel 2015, a fronte di 3,9 milioni di euro nel 2014. Tra le immobilizzazioni materiali, il forte decremento registrato nella voce «Fabbricati a reddito» è conseguenza del conferimento del patrimonio immobiliare a favore del Fondo Inarcassa RE.

  La voce «Svalutazione dei crediti dell'attivo circolante e delle disponibilità liquide» risulta nel 2015 pari a 35,3 milioni di euro e si decrementa di 1 milione di euro rispetto al consuntivo 2014 a motivo degli accantonamenti effettuati nel 2015 per l'adeguamento del Fondo svalutazione crediti.
  Con riferimento agli accantonamenti legati ai rischi di gestione delle prestazioni istituzionali e di altra natura, si evidenzia che nel 2015 i «Fondi per rischi ed oneri» aumentano di 4,6 milioni di euro, passando dai 32 milioni di euro del 2014 ai 36,6 milioni di euro del 2015. La voce accoglie gli importi accantonati a fronte dei rischi derivanti dalle passività potenziali e da quelle connesse a obbligazioni assunte alla data di bilancio, che avranno manifestazione numeraria negli Pag. 123esercizi successivi. All'interno di tale posta si rileva il decremento del «Fondo per trattamento di quiescenza», che passa da 6,3 milioni di euro a 6 milioni di euro (- 0,3 milioni di euro), l'incremento del «Fondo imposte» (+3,9 milioni di euro) e l'incremento dei «Fondi diversi» (+1 milione di euro).

2.2.6 Sintesi del conto economico.

  Dalla relazione del Collegio sindacale si riporta la tabella che espone in sintesi i valori del conto economico, che registra un avanzo corrente di 604,8 milioni di euro nel 2015:

  In termini comparativi con l'esercizio 2014, l'avanzo economico registra quindi un decremento di 296,8 milioni di euro, da ricondurre sostanzialmente – secondo quanto riportato nella relazione del Collegio sindacale – al minor saldo della Gestione Previdenziale (-161,4 milioni di euro) e alle minori plusvalenze realizzate per i ridotti apporti al fondo Inarcassa RE 2 rispetto al 2014 (-128,6 milioni di euro).
  In particolare il saldo della Gestione Previdenziale, pari a 391 milioni di euro, definito come la differenza tra Entrate (contributive e da sanzioni) e Uscite (per prestazioni istituzionali e per accantonamento al fondo svalutazione crediti), si contrae rispetto allo scorso anno per effetto dell'andamento sia delle entrate contributive, penalizzate dal «perdurare di una congiuntura economica particolarmente sfavorevole», che delle uscite per prestazioni previdenziali, che sono passate da 487 milioni di euro del 2014 a 534,9 milioni di euro, con un incremento di 47,9 milioni di euro.
  Si evidenzia inoltre che l'ammontare dell'avanzo economico registrato nel 2014 risulta in aumento del 14,61 per cento rispetto a quello rilevato nel precedente esercizio (pari a 786,7 milioni di euro), in ragione soprattutto delle plusvalenze da conferimento immobili al Fondo Inarcassa RE per 138,6 milioni di euro.

3. IL PATRIMONIO

  Il patrimonio netto, comprensivo della riserva legale – la cui consistenza è superiore alle cinque annualità delle pensioni in essere, così come previsto dall'articolo 1 del D.lgs. 30 giugno 1994, n. 509 – e dall'avanzo dell'esercizio 2014, risulta al 31 dicembre 2015 pari a 8,8 miliardi di euro, con un incremento rispetto al 2014 di 604,8 milioni di euro. Il rapporto tra patrimonio netto ed onere per pensioni in essere al 31.12.2015, calcolato in conformità alla normativa vigente, raggiunge quindi il valore di 16,63 contro il 16,77 del precedente esercizio.Pag. 124
  La tabella che segue riporta i principali dati dell’attivo: 

  Tra le voci più importanti si segnalano immobilizzazioni finanziarie per 2,3 miliardi di euro. L’attivo circolante è di 6,5 miliardi di euro.
  Tra i crediti, come già accennato, si segnalano 616 milioni di euro, al netto dell'apporto del fondo svalutazione crediti, per crediti verso contribuenti. Le disponibilità liquide presso istituti bancari e postali ammontano a 513,6 milioni di euro.
  Tra le immobilizzazioni si segnala che le partecipazioni immobilizzate passano Pag. 125da 17,9 milioni di euro del 2014 a 259,5 milioni di euro del 2015, per effetto della sottoscrizione dell'aumento di capitale della società Arpinge (da 16,9 a 33,3 milioni di euro) e dell'acquisizione del 3 per cento del capitale di Banca d'Italia pari a 225 milioni di euro. In tale voce figurano inoltre la partecipazione in F2I per 1 milione di euro e la partecipazione nella Società Parching per 0,05 milioni di euro.
  Si evidenzia inoltre che – anche sulla base di quanto esposto nel corso dell'audizione del 21 luglio 2016 – Inarcassa, a fronte di un investimento di 15 milioni di euro (effettuato sulla base di quanto deliberato dal C.d.A. dell'ente nel giugno 2014) risulta azionaria della società Fincantieri per una percentuale pari a circa l'1,20 per cento del suo capitale. Due componenti di designazione di Inarcassa, sono stati eletti nel consiglio di amministrazione di Fincantieri. Nella audizione del 27 ottobre 2016 è stato evidenziato da parte dei rappresentanti della Cassa come tale presenza nel Consiglio di amministrazione costituisca l'opportunità per «esercitare al meglio una attività di controllo sugli investimenti realizzati».
  Arpinge è una società per azioni che investe come promotore in infrastrutture, impianti e immobiliare «infrastrutturale», con l'impostazione tipica del project financing e con vocazione all'investimento in nuove opere e riqualificazioni (c.d. greenfield). Soci fondatori sono Inarcassa (33,34 per cento), CIPAG (33,33 per cento) ed Eppi (33,33 per cento), con l'obiettivo strategico di contribuire al rilancio degli investimenti in opere infrastrutturali.
  In corso d'anno, Inarcassa ha partecipato con 16,4 milioni di euro all'aumento di capitale sociale della società Arpinge S.p.A. L'aumento di capitale della società Arpinge è esposto in bilancio tra i debiti nella voce «debiti verso imprese collegate». La tabella che segue dettaglia la composizione della voce esponendo il valore a chiusura di esercizio.

  Il Bilancio 2015 di Arpinge si riferisce al 2o esercizio della società.
  Nel 2015 la perdita d'esercizio risulta essere di circa un milione di euro.
  Nel corso dell'esercizio la società ha conseguito ricavi diretti per complessivi 2,05 milioni, di cui 1,74 milioni relativi a proventi realizzati dalla gestione finanziaria della liquidità e il resto derivante da plusvalenze e servizi resi nei confronti delle società partecipate (sulla base di contratti c.d. intercompany).
  Nel corso dell'esercizio 2015, inoltre, le partecipate di Arpinge hanno maturato ricavi «industriali» per circa 3,17 mln che non hanno ancora trovato rappresentazione nel bilancio della capogruppo in quanto la redazione del primo bilancio consolidato è previsto per il 2016. Sommati ai ricavi diretti portano i ricavi complessivi di gruppo ad oltre 5 milioni.
  In particolare DP Energia (interamente controllata dal Gruppo Arpinge) ha maturato, nell'esercizio, ricavi per circa 1 milione, che al netto dei costi d'esercizio e degli ammortamenti, ha consentito di deliberare, in sede di approvazione del bilancio 2016, un primo dividendo a favore del gruppo Arpinge di 0,2 milioni.Pag. 126
  La tabella che segue riporta i principali dati del passivo: 

4. PROSPETTIVE NEL MEDIO-LUNGO PERIODO INDICATE NEL BILANCIO ATTUARIALE

  L'ultimo bilancio tecnico di Inarcassa è riferito al 31.12.2014 ed è stato redatto ai sensi del Decreto interministeriale del 29.11.2007. Le valutazioni tengono conto delle indicazioni contenute nel Regolamento generale di previdenza 2012 comprensivo delle modifiche e integrazioni approvate dai Ministeri vigilanti fino al 17 luglio 2015.
  In particolare, è stato redatto un bilancio tecnico «standard», che recepisce tutti i parametri di cui alla Conferenza dei Pag. 127Servizi del 23.7.2015 e alla Nota del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 15.9.2015, e un bilancio tecnico «specifico» in deroga al parametro standard del tasso di rendimento (in quanto il limite di un rendimento reale massimo pari all'1 per cento è stato ritenuto non rappresentativo delle reali performance finanziarie di Inarcassa). Inoltre, facendo seguito alle Note del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 19.11.2012 e del 29.10.2014, è stato redatto un ulteriore bilancio specifico in base a coefficienti di trasformazione comprensivi della componente di reversibilità.
  Nel caso del bilancio tecnico standard si rileva un saldo previdenziale (totale entrate per contributi – uscite per prestazioni) positivo fino al 2038, che diventa negativo dal 2039 al 2059 per tornare positivo nel 2060. Il saldo corrente (totale entrate – totale uscite) è sempre positivo e, quindi, il patrimonio è sempre crescente, e raggiunge a fine periodo i 41,5 miliardi di euro circa. Ciò implica l'importanza di assicurare rendimenti positivi del patrimonio al fine di garantire la stabilità finanziaria complessiva nel lungo periodo, stante il citato saldo previdenziale negativo atteso dal 2039.
  Il bilancio tecnico specifico redatto in base ai coefficienti di trasformazione in vigore presenta lo stesso saldo previdenziale, mentre il saldo corrente è ovviamente sempre positivo e con valori assoluti più alti (in relazione all'ipotesi di maggior rendimento); pertanto il patrimonio, anche in questo caso sempre crescente, a fine periodo raggiunge i 52,9 miliardi di euro circa (+11,4 miliardi di euro rispetto al bilancio standard).
  Si evidenzia inoltre che, con riferimento all'indice di copertura, il rapporto tra patrimonio e pensioni, che rappresenta l'indicatore di sintesi della solidità del sistema previdenziale della Cassa, rimane sempre al di sopra della Riserva Legale (pari a cinque annualità delle pensioni in essere), sfiorando le 12 annualità nell'ultimo anno di valutazione (2064).

5. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

  Sulla base delle evidenze contabili e gestionali sopra riportate, che qui si intendono integralmente richiamate e parte essenziale del parere in merito ai documenti di bilancio in oggetto analizzati, si formulano le seguenti osservazioni:
   a) dal punto di vista organizzativo, circa la composizione degli organi direttivi, si evidenzia l'eccessiva consistenza numerica degli stessi, con un conseguente elevato costo degli emolumenti spettanti, che nel 2015 ha determinato, rispetto al 2014, per la voce di spesa «organi statutari», un incremento di 646 mila euro;
   b) si evidenzia che a seguito della verifica di carattere straordinario degli equilibri finanziari di lungo periodo di cui al d.l. n. 201/2011, articolo 24, c. 24, l'Ente ha introdotto la riforma strutturale del proprio sistema previdenziale, deliberata dal Comitato nazionale dei delegati del 18-20 luglio 2012 (Regolamento Generale di Previdenza-Rgp 2012), che è stata approvata dai Ministeri vigilanti nel novembre 2012, in vigore a partire dal 1o gennaio 2013;
   c) l'analisi del conto economico negli ultimi anni mostra la sussistenza di un avanzo che nel 2015 è risultato pari a 604,8 milioni di euro; l'avanzo è inferiore a quello del 2014, che ammontava a 901,6 milioni di euro, ma che scontava l'effetto positivo per l'attivo di bilancio generato dalle plusvalenze registratesi a seguito del conferimento di immobili al Fondo Inarcassa Re per 138,6 milioni di euro;
   d) il patrimonio netto si attesta nel 2015 a 8,8 miliardi di euro. Il rapporto tra patrimonio netto ed onere per pensioni in essere al 31.12.2015, calcolato in conformità alla normativa vigente, raggiunge quindi il valore di 16,63 contro il 16,77 dell'esercizio 2014, mentre nel 2013 risultava pari a 17,14;
   e) le entrate contributive sono nel 2015 pari a 984,6 milioni di euro con un decremento del 4,6 per cento rispetto al Pag. 128valore registratosi nel 2104 di 1.032,8 milioni di euro, mentre tra il 2014 e il 2013 la diminuzione delle entrate contributive è del 5,2 per cento; tale trend negativo, si verifica, pur a fronte dell'aumento dell'aliquota contributiva soggettiva dal 13,5 per cento al 14,5 per cento previsto dalla riforma del 2008 e del lieve incremento degli iscritti nel 2014, in quanto non si sono compensati gli effetti negativi dovuti all'ulteriore riduzione dei redditi e del fatturato degli iscritti sui quali si calcola la percentuale;
   f) circa la formazione di crediti rispetto ai contributi previdenziali dovuti, si evidenzia la consistenza degli stessi, che risultano significativi, essendo pari a 631 milioni nel 2013, a 619 milioni nel 2014 e a 616 milioni nel 2015, nonostante le azioni poste in essere dalla Cassa; si evidenzia a tal proposito come anche la Corte dei Conti nella Relazione al Parlamento sul bilancio 2014 dell'Inarcassa (Doc XV, n. 365), richiami la necessità di «ricercare altre soluzioni per definire nuove procedure di recupero dei crediti dirette ad ottimizzare i risultati»;
   g) la redditività del patrimonio mobiliare, per il 2015 si attesta, quanto a rendimento lordo contabile, al 3,72 per cento, mentre negli esercizi 2014 e 2013 il medesimo valore risultava rispettivamente pari a 3,67 per cento e 3,84 per cento;
   h) in tema di investimenti si evidenzia altresì quanto rilevato dalla Corte dei Conti nella citata Relazione, circa l'esigenza di »proseguire nell'attività di monitoraggio degli investimenti mobiliari, selezionando strumenti finanziari in grado di ridurre al minimo i rischi per il patrimonio della Cassa, anche in considerazione del peso dei debiti verso le banche», il cui valore negli esercizi 2014 e 2015 risulta essere rispettivamente pari a 109,2 e 64,2 milioni di euro;
   i) la redditività lorda contabile della gestione immobiliare passa dal 21,37 per cento nel 2014 al 15,38 per cento del 2015, in conseguenza della scelta di passare dalla gestione diretta a quella indiretta; il conferimento del patrimonio immobiliare a favore del Fondo Inarcassa RE ha determinato infatti, la formazione di rilevanti plusvalenze iscritte nell'attivo di bilancio; il patrimonio immobiliare risulta oggi conferito per la quasi totalità nella gestione indiretta (circa il 90 per cento);
   j) circa la sostenibilità della spesa previdenziale nel 2015 il rapporto tra iscritti (168.385) e pensionati (27.632) risulta in calo, essendo pari a un valore di 6,09, mentre nel 2014 tale indice era pari a 6,5 e nel 2013 a 7,2; ciò in ragione della crescita più che proporzionale del numero dei pensionati rispetto all'incremento netto delle iscrizioni;
   k) per quanto riguarda le stime del bilancio tecnico attuariale riferito al 31 dicembre 2014 per il periodo 2014-2063, si rileva che esse confermano una situazione di equilibrio strutturale dei conti finanziari di lungo periodo, evidenziando un saldo previdenziale in diminuzione e negativo per circa dieci anni, mentre il saldo corrente è sempre positivo in quanto l'insufficienza contributiva è compensata dai rendimenti annui del patrimonio;
   l) in merito ad Arpinge occorrerà verificare nei prossimi esercizi la redditività di tale investimento per Inarcassa, in termini di dividendi forniti da Arpinge; a tale proposito si evidenzia che nella Nota Integrativa al Bilancio chiuso al 30 novembre 2014 è riportato che «la mission della Società è investire, come promotore, in infrastrutture, impianti, e «immobiliare infrastrutturale», con l'impostazione tipica del project financing e vocazione all'investimento in nuove opere e riqualificazioni»; nel sito internet di Arpinge si precisa che le prime filiere attivate riguardano l'efficienza energetica, riqualificazione energetica dell'industria e dei grandi patrimoni, la produzione di energia elettrica, energie rinnovabili, cogenerazione e trigenerazione, nonché i parcheggi e mobilità urbana, a rotazione o a scambio, Pag. 129sotterranei, multipiano o su strada; avendo Inarcassa investito circa 33 milioni di euro in Arpinge, si richiede agli amministratori ed al management di Inarcassa di fare tutto ciò in loro possesso per promuovere progetti di Arpinge e di comportarsi con la diligenza del «buon padre di famiglia»; inoltre essendo stata costituita da tre casse di previdenza – CIPAG, EPPI ed Inarcassa – si auspica che Arpinge imponga severe verifiche di regolarità contributiva a tutti i professionisti che operano nei progetti da essa partecipata, condividendo tale principio con tutti i partner e i fornitori.