CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 28 novembre 2016
734.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
ALLEGATO

ALLEGATO

QUESITO PER IL QUALE È PERVENUTA RISPOSTA SCRITTA ALLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE (n. 519/2583).

   BRUNETTA. – Alla Presidente e al Direttore generale della Rai – Premesso che:
   nell'edizione serale del Tg1 di sabato 5 novembre u.s. è stato dedicato uno spazio estremamente ampio alla «Leopolda», convention voluta dal premier Renzi;
   il primo servizio andato in onda è stato dedicato ad illustrare e documentare il momento della firma di Renzi e del sindaco Nardella del patto di Firenze, fatto che non si ritiene di particolare rilevanza politica;
   subito dopo, senza alcuno stacco, è andato in onda un lungo servizio di quasi 4 minuti focalizzato sullo svolgimento della Leopolda, a Firenze; durante il servizio il giornalista ha dato conto del fatto che la ministra Boschi dal palco della Leopolda ha mostrato alla platea un filmato con le «bufale» sul referendum, riportando l'immagine del filmato a schermo intero con il logo «Le bufale del NO» e l'immagine dell'esponente del M5S Luigi Di Maio con in sovraimpressione la scritta in rosso «NO non è vero»; il servizio del Tg1 ha dato conto esclusivamente del punto di vista favorevole al Sì al referendum, violando i principi di pluralismo, completezza e imparzialità dell'informazione, dal momento che non è stato garantito, nel servizio in questione, alcun contraddittorio;
   viene riferita in seguito la notizia sugli scontri verificatosi a Firenze, da parte di gruppi di antagonisti, con un servizio di 1 minuto circa;
   si passa poi al tema del referendum costituzionale dal punto di vista delle opposizioni: il servizio viene annunciato per trattare le manifestazioni del No ma si apre con un ampio spazio dedicato ancora una volta alle ragioni del Sì, riferendo le parole del ministro Alfano; solo in un secondo momento si dà notizia delle diverse manifestazioni per il No, con un servizio esiguo di circa 2 minuti, che, in un unico «calderone», in gergo giornalistico «panino», rende conto delle numerose convention dei diversi partiti svolte a favore del No;
   si chiede di sapere:
    se i vertici Rai siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali misure di propria competenza intendano assumere, con particolare riferimento al Tg1, per garantire il reale rispetto dei princìpi del pluralismo, del contraddittorio, della completezza e dell'imparzialità dell'informazione e della parità di accesso ai mezzi di informazione, in vista del referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre.
(519/2583)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione sopra citata si informa di quanto segue.
  In primo luogo, con riferimento al tema del servizio giornalistico dedicato alla manifestazione svolta alla Leopolda, si ritiene opportuno mettere in evidenza come questo rappresenti la mera cronaca dei fatti salienti avvenuti nel corso della manifestazione, liberamente valutati dalla redazione del Tg1, in forza del principio di insopprimibile (ex L. 3-2-1963, n. 69) libertà di stampa garantito dall'articolo 21 della Costituzione e di autonome scelte editoriali della Testata giornalistica; peraltro l'ampio spazio informativo dedicato alla manifestazione della Leopolda risulta particolarmente Pag. 129articolato e strutturato in modo da far emergere la dialettica tra le ragioni del SI e quelle del NO anche interne al PD.
  Ancora, dalla visione dell'intera pagina politica dell'edizione del Tg1 delle 20.00 del 5 novembre appare possibile constatare come la vitalità e le ragioni dei movimenti politici contrari alla riforma sia stata ben rappresentata in un servizio in cui hanno avuto ampio tempo di parola il Leader di Forza Italia Silvio Berlusconi (20’’), Luigi Di Maio (13’’) e – in termini di tempo di notizia – Giorgia Meloni, Raffaele Fitto, Mario Mauro, Sinistra Italiana, Beppe Grillo e Virginia Raggi.
  Con riferimento alla tematica del bilanciamento delle posizioni favorevoli o contrarie alla riforma si ritiene opportuno mettere in evidenza come lo stesso non possa necessariamente essere garantito immancabilmente nel corso di un sola edizione di un notiziario, in coerenza con la natura dei notiziari che, come tutti i programmi di informazione, è caratterizzata dalla correlazione all'attualità, alla cronaca e all'agenda dettata dagli avvenimenti politici del periodo la quale, a sua volta, non risponde evidentemente ad alcuna esigenze di bilanciamento aritmetico dei tempi; non a caso il monitoraggio delle trasmissioni informative avviene secondo una cadenza bisettimanale, per il primo periodo della campagna elettorale e, successivamente, settimanale per la fase immediatamente antecedente al voto.