CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 16 giugno 2016
657.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-08917 Matarrese: Sullo stato di avanzamento degli interventi previsti dall'Accordo di programma quadro per la regione Puglia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Ad oggi l'Italia è interessata da tre procedure d'infrazione nel settore idrico: le procedure n. 2004/2034, n. 2009/2034 e n. 2014/2059.
  Con specifico riferimento alla procedura d'infrazione n. 2004/2034, si fa presente che la stessa riguarda 4 agglomerati, con carico generato maggiore di 15.000 abitanti equivalenti. Sulla base delle ultime informazioni ricevute dalla Regione e trasmesse alla Commissione Europea a febbraio 2016, in riscontro alla lettera di messa in mora (ex articolo 260 del TFUE), 2 agglomerati – Taviano e San Vito dei Normanni – hanno superato le criticità contestate, presentando un sistema fognario depurativo adeguato alle disposizioni nazionali e comunitarie in materia. In merito siamo in attesa di ricevere le valutazioni della Commissione Europea.
  Per i restanti 2 agglomerati – Casamassima e Porto Cesareo Nardo – permangono delle criticità. In particolare, per quanto riguarda l'agglomerato di Casamassima, l'impianto di depurazione è stato realizzato nel 2012 e, ad oggi, si è in attesa della chiusura del procedimento di assoggettabilità a VIA.
  Con riferimento, invece, all'agglomerato di Porto Cesareo Nardo, l'Acquedotto Pugliese ha trasmesso il 4 marzo 2016 ai Soggetti competenti, regione, comune di Nardo ed Autorità Idrica Pugliese, il progetto di variante del tracciato delle opere di collettamento del refluo trattato dall'impianto di Porto Cesareo alla condotta sottomarina di Nardo, in coerenza con gli impegni assunti con il Protocollo di intesa definito a settembre 2015. Allo stato, si è nella fase di perfezionamento delle procedure tecnico amministrative.
  In merito alla procedura d'infrazione n. 2009/2034, si evidenzia che la stessa interessa 2 agglomerati – Francavilla Fontana e Trinitapoli – con carico generato maggiore di 10.000 abitanti equivalenti e scarico in area sensibile. Sulla base delle ultime informazioni ricevute dalla regione e trasmesse alla Commissione europea a settembre 2015 e febbraio 2016 entrambi gli agglomerati hanno superato le criticità contestate presentando un sistema fognario depurativo adeguato alle disposizioni nazionali e comunitarie in materia. In merito siamo in attesa di ricevere le valutazioni della Commissione europea.
  Per quanto concerne, infine, la procedura d'infrazione n. 2014/2059, essa riguarda 25 agglomerati con carico generato maggiore di 2.000 abitanti equivalenti. Sulla base delle informazioni ricevute dalla regione, sono 6 gli agglomerati non direttamente interessati dalla procedura, 9 gli agglomerati ora conformi – per i quali siamo in attesa di ricevere le valutazioni della Commissione europea – e 12 gli agglomerati non conformi.
  Per l'adeguamento dei 12 agglomerati non conformi sono previsti 13 interventi di cui 10 in corso e 3 programmati la cui conclusione è prevista al più tardi entro il 2019.
  Da ultimo, in merito all'Accordo di Programma Quadro del 27 marzo del 2013, e relativo ad interventi su reti fognarie, si precisa che si tratta di complessivi 22 interventi, finanziati con la delibera CIPE 60 del 2012, per un importo complessivo di 51 milioni di euro. Si tratta di interventi aggiudicati con lavori in corso.

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ALLEGATO 2

5-08918 Terzoni: Sulle iniziative di competenza volte a salvaguardare il patrimonio idrico della zona di Gualdo Tadino (Perugia).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Sulla base degli elementi acquisiti dai competenti Enti territoriali, si rappresenta quanto segue.
  Premesso che la regione Umbria è chiamata al rigoroso rispetto dell'articolo 97 del decreto legislativo n. 152 del 2006, che prevede di considerare le esigenze di approvvigionamento e distribuzione delle acque potabili e delle previsioni del Piano di tutela delle acque, la stessa regione ha previsto, con apposita legge regionale n. 22 del 2008, di mettere un limite ai prelievi delle proprie Concessioni di acqua minerale, tenendo conto della gestione complessiva della risorsa idrica prelevata, superando la precedente normativa che poneva limiti solo alla durata e all'estensione della Concessione.
  In questo senso, con specifico riferimento alla proroga della Concessione Rocchetta, la regione Umbria, dopo un confronto in Conferenza di Servizi con tutti gli Enti titolati ad esprimersi secondo la legge regionale, ossia la provincia di Perugia, il comune di Gualdo Tadino, l'Arpa Umbria, l'Ambito Territoriale Integrato n. 1 e l'Ambito Territoriale Integrato n. 2, a fronte di una richiesta da parte della società istante di adduzione pari a 40 litri al secondo, ha limitato la concessione a 25 litri al secondo. Nella suddetta Conferenza sono stati, inoltre, previsti gli opportuni monitoraggi dei prelievi, finalizzati a valutare gli effetti sull'intero sistema idrologico.
  Inoltre, per quanto riguarda la mancata Valutazione di Incidenza, si fa presente che la Concessione mineraria non costituisce atto regionale da assoggettare a tale procedura, che sarà, viceversa, attivata relativamente alla realizzazione degli interventi all'interno della zona SIC in questione.
  Riguardo alla presunta mancanza di studi idrogeologici aggiornati, si precisa che i dati derivanti dal sistema di monitoraggio in continuo, previsto dalla citata Conferenza di Servizi, potranno fornire la base di un nuovo studio che andrà ad integrare e aggiornare gli studi e le indagini idrogeologiche eseguite nell'area in esame fin dagli anni ’90.
  Infine, per quanto concerne nello specifico gli aspetti riguardanti il Pozzo R6, per il quale il Ministero della salute ha riconosciuto una nuova acqua minerale diversa dalla «Rocchetta» e denominata «Serrasanta», si fa presente che, ad oggi, lo stesso non è stato collegato allo stabilimento di imbottigliamento e, quindi, non è ancora in fase di emungimento.
  Ad ogni modo, per quanto di competenza, il Ministero continuerà a tenersi informato e a svolgere un'attività di monitoraggio.

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ALLEGATO 3

5-08916 Carrescia: Sulle iniziative urgenti volte a correggere, nell'ambito delle cosiddette «procedure semplificate», un erroneo riferimento normativo ad una tipologia di rifiuti non catalogata a livello europeo.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento a quanto evidenziato dall'interrogante si rappresenta che il codice riportato al punto 12.16 del sopracitato Allegato 1, Suballegato 1, appare errato, in quanto tale codice non corrisponde ad alcun tipo di rifiuto, dal momento che nella Decisione 2000/532/CE, relativa all'elenco dei rifiuti ai sensi della Direttiva 2008/98/CE, tale codice neppure esiste.
  Pertanto, questo Ministero, si è già attivato per provvedere alla necessaria rettifica del Decreto Ministeriale del 5 febbraio 1998, che garantendo avverrà nei tempi minimi necessari per quanto riguarda questo ministero, salvo ovviamente l'acquisizione dei previsti concerti con le altre amministrazioni competenti.