CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 18 maggio 2016
644.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-08692 Benamati: Stato di avanzamento del procedimento di adozione dei decreti attuativi del cosiddetto «Fondo Serenella».

TESTO DELLA RISPOSTA

  Gli Onorevoli interroganti fanno riferimento al Fondo per il credito alle aziende vittime di mancati pagamenti (Fondo Serenella), istituito presso il Ministero dello sviluppo economico con la Legge di stabilità 28 dicembre 2015, n. 208, avente come finalità il sostegno alle piccole e medie imprese che entrano in crisi a causa della mancata corresponsione di denaro da parte di altre aziende debitrici.
  Lo schema di decreto, previsto dal comma 201 dell'articolo 1 della sopraindicata Legge di stabilità 2016, con il quale sono determinati, nel rispetto delle vigenti disposizioni in materia di aiuti di Stato, i limiti, i criteri e le modalità per la concessione dei finanziamenti agevolati nei confronti di imprese vittime di mancati pagamenti è stato già predisposto.
  Il procedimento di approvazione ha subito, da ultimo, ovvi rallentamenti in ragione delle vicende che hanno interessato il vertice politico del Ministero, ma il testo sarà comunque a breve inviato al Ministero dell'economia e delle finanze per l'acquisizione del previsto concerto.
  Data l'importanza del decreto in questione il Ministero dello sviluppo economico terrà costantemente aggiornato il Parlamento, nelle prossime settimane, circa i tempi di adozione, che saranno comunque rapidi, del provvedimento.
  Con riferimento alla richiesta da parte degli interroganti circa l'attuazione di interventi atti a garantire la tenuta delle aziende in stato di necessità, il Governo di impegna, nell'ambito del quadro normativo vigente, a valutare la possibilità di interventi in tal senso.

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ALLEGATO 2

5-08693 Galgano: Iniziative per la soluzione della vertenza Elettrocarbonium.

TESTO DELLA RISPOSTA

  A seguito della comunicazione della multinazionale tedesca SGL Carbon della cessazione dell'attività dello stabilimento di Narni, il Ministero dello sviluppo economico ha aperto, nel corso dell'anno 2014, un tavolo di confronto finalizzato a ricercare una soluzione diversa dalla mera liquidazione dello stabilimento.
  Tale vicenda ha suscitato una forte preoccupazione nel territorio per il venir meno di oltre 110 posti di lavoro che si sarebbero sommati a quelli delle numerose aziende in difficoltà.
  Dopo un difficile confronto, nell'ambito del quale sono state monitorate alcune manifestazioni di interesse, si è inteso individuare una soluzione che prevedeva la cessione degli immobili e degli impianti del sito produttivo di Narni ad un imprenditore che, pur non operando direttamente nel settore, aveva dato garanzia di immediata continuità produttiva.
  Purtroppo negli ultimi mesi è apparso evidente che, a causa della mancanza di adeguate risorse finanziarie, l'Elettrocarbonium Srl non era in grado di garantire la produzione a Narni che necessita di capitale circolante molto consistente soprattutto se paragonato ai volumi produttivi.
  Dopo vari confronti presso il Ministero dello sviluppo economico, sia con le parti sociali, sia con la società Elettrocarbonium e con il liquidatore del sito di Narni per conto di SGL Carbon, è emerso che non è possibile continuare la produzione a Narni.
  Pertanto, come noto agli interroganti, il 10 marzo scorso il liquidatore del sito di Narni, ha rotto le trattative fra SGL Carbon Spa in liquidazione e Elettrocarbonium S.r.l., comunicando alle Istituzioni centrali e locali, alle organizzazioni sindacali e ad Elettrocarbonium S.r.l. che avrebbe proceduto con ogni azione eventualmente necessaria a rientrare al più presto in possesso del sito e dei macchinari.
  Come si evince da quanto esposto, il Governo ha profuso il massimo impegno ed intende proseguire con la medesima determinazione nella ricerca di una soluzione alla vicenda dello stabilimento di Narni.
  L'Ufficio gestione vertenze del Ministero dello sviluppo economico resta infatti in costante contatto con il liquidatore del sito di Narni per conto di SGL Carbon, al fine di verificare, qualora si manifestassero, l'apertura verso eventuali nuovi progetti imprenditoriali che possano consentire la ripresa duratura delle attività nel sito di Narni, evitando in tal modo il grave problema sociale che diversamente ne deriverebbe.

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ALLEGATO 3

5-08694 Ricciatti: Rilancio produttivo delle Officine Ferroviarie Veronesi.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La S.p.A. Officine Ferroviarie Veronesi (in seguito OFV), con sede legale in Verona, è stata ammessa alla procedura di amministrazione straordinaria con decreto del Tribunale di Verona in data 28 marzo 2014. Il programma depositato dal Commissario, peraltro ormai prossimo alla scadenza, prevede il recupero dell'equilibrio economico della società mediante la cessione del complesso aziendale in esercizio.
  Al fine di raggiungere l'obiettivo programmato, come noto agli interroganti, sono stati finora effettuati tre tentativi di vendita nella forma dell'evidenza pubblica, nonché, sulla base di espressa previsione del relativo bando, una fase di ulteriori trattative con i due soggetti che hanno presentato offerte di acquisto in esito alla terza gara, intesa ad ottenere la regolarizzazione di aspetti formali e sostanziali di tali offerte come pure miglioramenti delle stesse.
  Infine, in data 13 maggio 2016 il Commissario ha pubblicato un «Avviso volontario per la trasparenza ex ante» con l'intendimento di sondare il mercato al fine di conoscere se vi siano altri operatori economici interessati all'acquisto del complesso aziendale di OFV a condizioni migliori rispetto a quelle formulate nell'unica offerta acquisita dalla procedura, prevedendo un termine di dieci giorni (in scadenza il 23 c.m.) per la presentazione di eventuali ulteriori proposte irrevocabili di acquisto.
  Con riferimento, invece, a quanto evidenziato dagli istanti in merito alle commesse Trenitalia ed ai relativi impegni che detta Società avrebbe assunto nei confronti di OFV prima della sua ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria, faccio presente quanto segue.
  Il Commissario straordinario, nell'ambito del programma, ha riferito in merito all'attività posta in essere dalla procedura per la prosecuzione delle commesse acquisite da OFV in bonis, ritenuto obiettivo prioritario ai fini del buon esito della vendita, rilevando al contempo il venir meno delle commesse affidate a Raggruppamenti Temporanei di Impresa (RTI) in cui OFV era parte, a seguito di inadempienze contrattuali da ricondursi sostanzialmente alle vicende in cui sono incorse le società facenti capo a tali RTI.
  Lo stesso Commissario ha successivamente riferito in merito all'intendimento di Trenitalia S.p.A. di indire nuove gare per l'affidamento delle commesse che non hanno trovato esecuzione nell'ambito dei predetti RTI.
  Per quanto riguarda la sollecitazione ad intervenire su Trenitalia, per favorire, attraverso l'affidamento diretto di nuove commesse, il rilancio di Officine Ferroviarie Veronesi, il Ministero non ritiene di poter intervenire.
  Il Ministero, infatti, non può adottare iniziative che interferiscano con le politiche aziendali e le scelte organizzative delle imprese siano esse pubbliche o private, ancor più in pendenza di una procedura di gara.

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ALLEGATO 4

5-08695 Crippa: Stato di avanzamento del procedimento di adozione del decreto ministeriale del Fondo per lo sviluppo economico.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Così come rilevato anche dagli Onorevoli interroganti, il decreto ministeriale 17 febbraio 2015, la cui attuazione è stata assicurata dal Decreto Direttoriale dell'11 maggio 2015, ha registrato un numero di domande non particolarmente significativo – nonostante l'interesse manifestato dai potenziali destinatari dell'intervento.
  In particolare, sono state presentate 6 domande, di cui 5 ammesse alle agevolazioni, per un valore complessivo di risorse impegnate pari a 2,4 milioni di euro.
  Si evidenzia che la qualità progettuale dei programmi allegati alle suddette istanze è risultata, peraltro, non particolarmente elevata, soprattutto in relazione all'effettiva capacità dei piani di attività proposti al fine di concorrere in maniera significativa alla diffusione delle tecnologie di fabbricazione digitale.
  Per quanto concerne lo schema del nuovo decreto di attuazione, predisposto sulla base di quanto previsto dalla Legge di stabilità 2016, lo stesso prevede espressamente la possibilità che, tra le spese ammissibili alle agevolazioni, siano ricompresi anche i costi del personale dipendente del soggetto beneficiario. Tali costi dovranno essere sostenuti dalla data di presentazione della domanda, per le attività di «progettazione esecutiva» del programma proposto dalla costituita rete di imprese.
  Resta inteso che, come del resto accade per tutti i regimi di aiuto, non sarà possibile riconoscere i costi sostenuti antecedentemente alla presentazione della domanda.
  Per quanto attiene invece, lo stato di avanzamento del procedimento di emanazione del nuovo decreto, resosi necessario anche per effetto dei correttivi normativi introdotti dalla legge di stabilità 2016, lo stesso schema è stato già predisposto e sarà pertanto adottato nelle prossime settimane.

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ALLEGATO 5

Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale. C. 2617-B, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.

PARERE APPROVATO

  La X Commissione,
   esaminato il testo del disegno di legge recante «Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale (C. 2617-B ed abb.), approvato in prima lettura dalla Camera dei deputati il 9 aprile 2015, come modificato dal Senato;
   evidenziato che nel corso dell'esame al Senato, è stato inserito un nuovo articolo (articolo 10) che istituisce la «Fondazione Italia Sociale», una fondazione di diritto privato con finalità pubbliche che, mediante l'apporto di risorse finanziarie e competenze gestionali, avrà il compito di sostenere, attrarre e organizzare le iniziative filantropiche e gli strumenti innovativi di finanza sociale;
   sottolineato che è stata ulteriormente precisata la definizione di Terzo settore, non solo riguardo alle finalità ma anche alle attività. Alle finalità civiche e solidaristiche, già previste alla Camera, sono state aggiunte quelle di utilità sociale ed è stato precisato che le attività di interesse generale, proprie del Terzo settore, possono essere realizzate mediante forme di azione volontaria e gratuita (volontariato) o di mutualità (associazionismo) o di produzione e scambio di beni o servizi (cooperative/impresa sociale);
   rilevato che è stata contemplata la razionalizzazione dei settori delle attività di interesse generale attraverso la compilazione di un elenco unico, con l'obbiettivo di unificare la normativa attualmente prevista ai fini fiscali e civilistici, senza però escludere che settori di attività possano caratterizzarsi come connotanti del lavoro di specifici enti del Terzo settore;
   richiamato che le attività di interesse generale devono essere individuate secondo criteri che tengano conto delle finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, nonché dei settori di attività previsti dal decreto legislativo n. 460/1997 e dal decreto legislativo n. 155/2006, e che l'aggiornamento periodico deve essere effettuato con DPCM da adottare su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, acquisito il parere delle Commissioni parlamentari competenti (articolo 4, comma 1, lettera b));
   richiamata la scelta di individuare criteri che consentano di distinguere, nella tenuta della contabilità e dei rendiconti, la diversa natura delle poste contabili in relazione al perseguimento dell'oggetto sociale e di definire criteri e vincoli in base ai quali l'attività d'impresa svolta dall'ente in forma non prevalente e non stabile risulti finalizzata alla realizzazione degli scopi istituzionali (articolo 4, comma 1, lettera f));
   richiamata la previsione di garantire, negli appalti pubblici, condizioni economiche non inferiori a quelle previste dai contratti collettivi nazionali di lavoro adottati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative (articolo 4, comma 1, lettera h));
   sottolineata la scelta di individuare criteri e modalità per l'affidamento agli enti dei servizi d'interesse generale, improntati Pag. 102al rispetto di standard di qualità e impatto sociale del servizio, obiettività, trasparenza e semplificazione e nel rispetto della disciplina europea e nazionale in materia di affidamento dei servizi di interesse generale, nonché criteri e modalità per la verifica dei risultati in termini di qualità e di efficacia delle prestazioni (articolo 4, comma 1, lettera o));
   richiamato l'articolo 6 che qualifica l'impresa sociale come una organizzazione privata che svolge attività d'impresa per le finalità proprie del Terzo settore e opera nei settori individuati nell'ambito delle attività di interesse generale comprese nell'elenco unico comune a tutti gli enti del Terzo settore di cui all'articolo 4, comma 1, lettera b);
   evidenziato che ai fini della qualificazione di «impresa sociale» le forme di remunerazione del capitale sociale devo assicurare la prevalente destinazione degli utili al conseguimento dell'oggetto sociale e devono rispettare comunque i limiti massimi previsti per le cooperative a mutualità prevalente;
   evidenziato l'obbligo per l'organizzazione che esercita l'impresa sociale di redigere il bilancio ai sensi degli articoli 2423 e seguenti del codice civile, in quanto compatibili e che devono essere adottate modalità di gestione responsabili e trasparenti e deve favorire il più ampio coinvolgimento dei dipendenti, degli utenti e di tutti i soggetti interessati alle sue attività;
   evidenziata altresì la scelta di operare una razionalizzazione dei regimi fiscali e contabili semplificati in favore degli enti del Terzo settore di cui all'articolo 1, in relazione a parametri oggettivi da individuare con i decreti legislativi di cui al medesimo articolo 1 (articolo 9, comma 1, lettera e));
   richiamato infine il parere espresso da questa Commissione nella seduta del 26 marzo 2015,

  delibera di esprimere

PARERE FAVOREVOLE.