CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 4 maggio 2016
637.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-08556 Ricciatti: Criticità dello stabilimento Fincantieri di Ancona.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Lo stabilimento Fincantieri di Ancona attualmente dispone di un organico di circa 530 unità, di cui 300 operai. Allo stato è in piena produttività con tre navi da crociera in cantiere ed impiego di circa 3000 operai, tra dipendenti ed impiegati di ditte appaltatrici e subappaltatrici.
  Da informazioni assunte presso il Ministero dell'Interno risulta che nel mese di ottobre 2014 il segretario provinciale della FIOM-CGIL ha presentato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona un esposto per fatti asseritamente costituenti reati di estorsione, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
  La Direzione Territoriale del lavoro di Ancona e l'INPS, con l'ausilio del Nucleo Ispettorato del Lavoro, hanno, come noto, effettuato un accesso ispettivo nel corso del quale sono emerse diverse irregolarità, ancora tuttavia in fase di verifica.
  Il Ministero dell'Interno riferisce altresì – come del resto già noto agli interroganti – dell'incontro svoltosi tra sindaco del Comune di Ancona e i rappresentanti della FIOM-Fincantieri: in tale sede, è stata ravvisata l'esigenza di istituire un tavolo di lavoro con le Istituzioni preposte, al fine di valutare la situazione nel cantiere di Ancona.
  Alla riunione svoltasi successivamente hanno preso parte, oltre al sindaco di Ancona e alla FIOM-CGIL, l'Assessore alle attività produttive del Comune, il Comandante provinciale dell'Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, i Direttori provinciali del lavoro, il Dirigente del servizio SPAL (sistema politiche attive del lavoro) e i rappresentanti RSU-FIOM di Fincantieri Ancona. Per la Fincantieri hanno partecipato il Direttore delle Relazioni Istituzionali e il Direttore del Personale della sede di Ancona.
  Nel corso della riunione è stata effettuata una complessa analisi sulla organizzazione del lavoro, sulla sicurezza del lavoro e sull'attività di controllo da parte degli Enti preposti.
  Da canto suo, la società Fincantieri – che come noto nel luglio 2015 ha stipulato con l'Ufficio Territoriale del Governo di Ancona un protocollo di legalità nel settore degli appalti – si è mostrata disponibile a fornire con cadenza periodica, l'elenco delle Ditte appaltatrici operanti.

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ALLEGATO 2

5-08557 Benamati: Piano industriale e riorganizzazione della Società Alstom Ferroviaria Spa.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con tale atto viene posto in evidenza la Alstom Ferroviaria ed in particolare la sede di Bologna, centro di eccellenza per il segnalamento ferroviario.
  Il gruppo, come noto, è presente in Italia dal 1998 ed ha otto sedi operative su tutto il territorio nazionale. Nel territorio bolognese la Alstom acquisì nel 1998 la società Sasi, azienda che per decenni è stata una delle più importanti aziende del territorio.
  La messa in mobilità di 22 persone e il trasferimento di 11 dipendenti nella sede di Sesto San Giovanni, giustamente preoccupa gli interroganti. Il Ministero del Lavoro a riguardo ha riferito che, comunque, non risultano istanze per la richiesta di ammortizzatori sociali per la sede di Bologna.
  Il MiSE è già in contatto con la Direzione di Alstom e sia con la Direzione della General Electric per il futuro dello stabilimento di Sesto San Giovani e approfondirà sicuramente le questioni poste e ove necessario aprirà un tavolo di confronto a riguardo.

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ALLEGATO 3

5-08558 Polidori: Procedimento autorizzativo dell'impianto di rigassificazione del metano liquido a Zaule, nel porto di Trieste.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito al quesito posto dall'Onorevole interrogante, mi preme evidenziare che il procedimento di autorizzazione del rigassificatore in questione, in corso presso il Ministero dello sviluppo economico, non può, allo stato attuale, essere concluso in quanto il decreto n. 808 del 2009, con cui il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha emanato, con esito positivo, il provvedimento di Valutazione di Impatto Ambientale relativamente al terminale di rigassificazione, prevedeva che, prima che il Ministero delle sviluppo economico potesse convocare la conferenza di servizi decisoria nel procedimento autorizzativo di sua competenza, dovesse essere acquisita anche la Valutazione di Impatto Ambientale del Metanodotto di collegamento del rigassificatore alla Rete di Trasporto Nazionale del gas.
  Pertanto, la conferenza di servizi decisoria potrà essere convocata solo dopo l'acquisizione della positiva Valutazione di Impatto Ambientale sul metanodotto, in ottemperanza alla prescrizione del decreto n. 808 del 2009, così come peraltro comunicato anche dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
  Riguardo al parere della Regione Friuli Venezia Giulia, si fa presente che non è ancora stata emanata alcuna delibera di Giunta regionale, in merito all'intesa sull'opera oggetto dell'atto di sindacato ispettivo. A seguito della formale espressione della Regione, verranno adottate le conseguenti valutazioni previste dalla normativa vigente.
  Il Ministero dello sviluppo economico continuerà, quindi, anche nelle successive fasi del procedimento di autorizzazione, a fornire tutte le informazioni che il Parlamento ritenesse utile acquisire.

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ALLEGATO 4

5-08559 Vallascas: Adozione dei decreti attuativi relativi al Fondo nazionale per l'efficienza energetica e al programma di miglioramento della prestazione energetica degli immobili della pubblica amministrazione.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento a quanto richiesto dagli Onorevoli interroganti circa il decreto attuativo previsto dall'articolo 15 del decreto legislativo n. 102 del 2014, concernente l'istituzione del Fondo nazionale per l'efficienza energetica, colgo l'occasione per fornire al Parlamento delle novità a cui il Ministero ha lavorato negli scorsi mesi, volte a rafforzare le potenzialità del Fondo stesso.
  In aggiunta agli elementi già forniti nella precedente risposta, mi preme segnare che durante questo periodo di tempo sono stati condotti ulteriori approfondimenti che hanno consentito di prevedere delle ipotesi che permettano di assicurare delle sinergie tra il Fondo stesso e il Fondo europeo per gli investimenti strategici (cosiddetto Piano Juncker), con l'obiettivo di poter sommare alle risorse nazionale le risorse messe a disposizione dall'Unione europea.
   Come noto, il Piano Juncker consiste, infatti, in un programma di investimenti di circa 315 miliardi di euro suddivisi in diverse aree di intervento tra cui figura anche l'efficienza energetica.
  Nelle prossime settimane si concluderà, quindi, il confronto tecnico con gli altri Ministeri interessati (Ministero dell'economia e delle finanze e Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare), su queste novità, terminato il quale sarà possibile procedere all'emanazione del provvedimento.
  Per quanto riguarda, invece, il decreto attuativo previsto dall'articolo 5 del decreto legislativo n. 102 del 2014, concernente la riqualificazione energetica degli immobili della pubblica amministrazione centrale, sono stati svolti dai Ministeri concertanti (Ministero dell'economia e delle finanze, Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e Ministero delle infrastrutture e dei trasporti) gli ulteriori approfondimenti richiamati dall'onorevole interrogante, con particolare riferimento alle procedure di erogazione dei finanziamenti, arrivando ad un'ulteriore versione dello schema di decreto, nella quale si è dovuto anche tenere conto delle nuove previsioni, introdotte con la legge n. 209 del 2015, finalizzate a razionalizzare i flussi procedurali e finanziari tra le Amministrazioni, per quanto riguarda le risorse a disposizione per l'efficientamento energetico degli edifici pubblici.
  Il testo che, come si diceva, ha dovuto tenere conto delle novità inserite con la Legge di Stabilità, è stato inviato al Ministero dell'economia e delle finanze, al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il 15 aprile scorso e potrà essere emanato a breve, non appena ricevuto il formale concerto da parte dei suddetti Ministeri.

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ALLEGATO 5

5-08560 Alfreider: Questioni inerenti il nuovo accordo di programma sulla Società belga Solvay.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito alle questioni rappresentate dagli On.li interroganti, bisogna, in via preliminare evidenziare che il decreto legislativo n. 112 del 1998 ha disciplinato le funzioni amministrative relative alla materia miniere e risorse geotermiche, delegando alle Regioni le funzioni relative ai permessi di ricerca ed alle concessioni di coltivazione di minerali solidi e delle risorse geotermiche sulla terraferma e stabilendo che i canoni dovuti dai titolari dei permessi e delle concessioni sono devoluti alle Regioni le quali provvedono alla loro determinazione entro i limiti massimi fissati dallo Stato.
  Per quanto concerne, invece, l'aspetto degli approvvigionamenti idrici, dalle notizie acquisite risulta che la Regione Toscana abbia rilasciato il proprio assenso al progetto per il nuovo sistema idrico industriale della Solvay. Tale progetto interesserà il territorio di Montecatini Val di Cecina, con la realizzazione di sei nuovi pozzi che attingeranno dalla falda acquifera sotterranea, in una zona più a monte rispetto al corso d'acqua, così da diminuirne la pressione. In questo modo, grazie a quasi cinque chilometri di tubazioni interrate, saranno garantiti due obbiettivi: la salvaguardia del corso d'acqua e la coltivazione delle miniere nel rispetto dell'ambiente.
  Circa l'Accordo di Programma per il rilancio competitivo dell'area costiera livornese, come noto agli Onorevoli interroganti, lo stesso è stato sottoscritto l'8 maggio 2015 e vede come protagonisti vari Enti pubblici (Governo, Regione, Autorità Portuale, Provincia di Livorno e Comuni di Livorno, Collesalvetti e Rosignano Marittimo).
  L'Accordo, contiene una serie di misure ed interventi per affrontare la situazione di particolare difficoltà che sta vivendo l'area livornese e che pur in minore intensità interessa anche il territorio di Rosignano. Le misure contenute nell'accordo di programma dovrebbero consentire il rilancio economico complessivo dell'intera area.
  Infine, informo che il Consiglio regionale della Toscana ha presentato il 29 giugno 2015 una mozione con la quale chiede l'impegno della Giunta Regionale a produrre una bozza di protocollo che preveda che almeno un terzo delle royalties che Solvay versa annualmente alla Regione sia erogato al Comune di Volterra.
  Il Governo, pertanto, si impegna nell'ambito delle proprie competenze a seguire con attenzione le questioni sollevate dagli Onorevoli interroganti, con particolare riguardo ai profili ambientali connessi alle attività di estrazione.

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ALLEGATO 6

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo istitutivo della Banca asiatica per gli investimenti in infrastrutture, con Allegati, fatto a Pechino il 29 giugno 2015. C. 3642 Governo.

PARERE APPROVATO

  La X Commissione,
   esaminato, per quanto di competenza, il disegno di legge recante «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo istitutivo della Banca asiatica per gli investimenti in infrastrutture, con Allegati, fatto a Pechino il 29 giugno 2015» (C. 3642 Governo);
   sottolineato che la Banca asiatica per gli investimenti in infrastrutture rappresenta uno strumento di cooperazione fondamentale per la Cina e per tutti i Paesi della regione asiatica e un veicolo di investimenti e di sviluppo che potrà avere positivi effetti anche per gli Stati membri dell'Unione europea che hanno sottoscritto l'Accordo,
  delibera di esprimere

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 7

Disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino. Testo unificato C. 2236 Sani e abbinate.

PARERE APPROVATO

  La X Commissione,
   esaminato, per le parti di competenza, il testo unificato delle proposte di legge C. 2236 Sani e C. 2618 Oliverio, recante la disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino, come risultante dagli emendamenti approvati dalla XIII Commissione nel corso dell'esame in sede referente;
   rilevato che il provvedimento intende disciplinare in modo organico la coltivazione della vite, nonché la produzione e il commercio del vino, unificando, aggiornando e razionalizzando la normativa esistente, nonché semplificando il quadro normativo attualmente vigente;
   valutata positivamente la disposizione recata dall'articolo 64, comma 13, in cui si sottolinea l'unicità della struttura responsabile dei controlli sui vini con denominazione di origine o indicazione geografica, la quale introduce un rilevante elemento di semplificazione per l'attività delle aziende del settore,
  delibera di esprimere

PARERE FAVOREVOLE.