CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 7 aprile 2016
622.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
ALLEGATO

TESTO AGGIORNATO AL 5 MAGGIO 2016

ALLEGATO 2

5-08329 Santelli e Bergamini: Sulla attuazione delle procedure di rimpatrio previste dalla Convenzione di Strasburgo sul trasferimento delle persone condannate.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come noto, l'esecuzione penale è uno dei temi su cui questo Governo sta investendo maggiori risorse con l'obiettivo di giungere ad una revisione complessiva ed organica del sistema.
  In tale contesto, particolare attenzione è stata riservata al potenziamento dello strumento del trasferimento dei detenuti.
  Negli anni 2014-2015, si è registrata una sia pur contenuta crescita del numero complessivo dei detenuti trasferiti nei Paesi di origine, in numero di 133 per l'anno 201 4 e 149 per il 2015.
  La Romania è il Paese che ha registrato il maggiore incremento nelle consegne, passando dalle 70 unità del 2014 alle 110, censite nel 2015.
  La corretta lettura dei dati appena riportati richiede talune precisazioni sul contesto normativo di riferimento.
  La Convenzione di Strasburgo sul trasferimento delle persone condannate del 21 marzo 1983 ha un ambito applicativo esteso a ben 45 Paesi, ma richiede il consenso del condannato. La Decisione Quadro 2008/909/GAI ha, invece, un ambito di applicazione più ristretto – i soli Paesi europei – ma non richiede il consenso.
  Allo stato, sono in vigore accordi per il trasferimento dei condannati con Cuba, Hong Kong, Perù, Thailandia, India, Kazakhstan, Repubblica Dominicana ed Egitto.
  Il Parlamento ha, inoltre, autorizzato la ratifica sul trattato con il Brasile, mentre sono attualmente in corso negoziati con ad alto tasso di presenza dei loro cittadini nelle carceri italiani.
  Stante l'importanza connessa all'elevato numero di cittadini di origine marocchina detenuti nelle carceri italiane, deve, infine, essere richiamato il trattato con il Marocco, già sottoscritto dal Ministro della giustizia ed attualmente in attesa della sola ratifica parlamentare.
  Al fine di semplificare e tempestive le procedure di trasferimento, questo Ministero ha, inoltre, avviato un'azione strategica articolata su più versanti: la promozione della conoscenza dello strumento del trasferimento, la organizzazione di una serie di incontri con gli organi giudiziari competenti nazionali e dei Paesi i cui cittadini hanno il più elevato tasso di presenza negli istituti penitenziari e, segnatamente, con l'Albania e la Romania.
  Con tali Paesi sono stati stipulati anche accordi aggiuntivi, congegnati in modo da consentire il trasferimento, pur in assenza del consenso del condannato, ove sussistano determinati presupposti.
  Con l'Albania è stato, inoltre, stretto un accordo secondo cui lo Stato italiano potrà chiedere l'esecuzione nel Paese delle condanne emesse dai giudici italiani nei confronti dei cittadini albanesi localizzati in Albania, ed è stata, altresì, riaperta la procedura per la destinazione di un magistrato di collegamento italiano.

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ALLEGATO 1

5-08328 Berretta: Sulla situazione di carenza di organico della sezione lavoro del tribunale di Catania.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Nell'ambito degli interventi avviati, su più fronti, dal Governo per sostenere la giurisdizione, il disegno di legge delega di riforma del processo civile, di iniziativa governativa, ora all'esame del Senato, introduce la possibilità di ricorrere alla negoziazione assistita anche per le controversie di lavoro, con conseguente deflazione dei carichi dei Tribunali.
  Il medesimo disegno di legge prevede, inoltre, l'adeguamento delle norme processuali all'introduzione del processo civile telematico, assicurando maggiore speditezza nella definizione dei procedimenti e l'ulteriore diminuzione dei carichi di lavoro dei giudici assegnati anche alle sezioni lavoro e previdenza dei Tribunali.
  Per quanto attiene, invece, alle piante organiche dei magistrati, è noto come gli interventi di revisione in materia siano stati, sinora, correlati alla riforma della geografia giudiziaria che, in applicazione del decreto legislativo 155/2012, ha investito gli uffici, requirenti e giudicanti, di primo grado.
  Una ulteriore ed organica riflessione è in corso per la revisione complessiva delle piante organiche della magistratura, attraverso il necessario confronto istituzionale con il Consiglio Superiore della Magistratura.
  Presso il competente Dipartimento si stanno, difatti, definendo i criteri e la raccolta dei dati statistici necessari per la complessiva rivalutazione delle piante organiche del personale di magistratura degli uffici, e quindi del personale amministrativo, nella prospettiva della ottimizzazione delle risorse e del miglioramento dei servizi che ha ispirato la riforma della geografia giudiziaria.
  La predetta rivalutazione terrà in debito conto anche l'entità dei flussi dei procedimenti iscritti secondo le diverse aree di specializzazione.
  Nella prospettiva della complessiva revisione in atto, l'impegno perseguito per assicurare adeguato supporto alla giurisdizione in particolari situazioni emergenziali ha già portato, nel 2015, alla revisione ed aumento delle piante organiche della magistratura di sorveglianza, con un incremento di 15 posti che, uniti a quelli già attribuiti con il decreto ministeriale del 17 aprile del 2014, hanno portato ad un accrescimento di 20 unità dei presidi di sorveglianza per sostenere gli uffici nelle nuove competenze attribuite dalle riforme in atto.
  Nel quadro così delineato, dalle informazioni assunte dalla competente articolazione consta come alla pianta organica del personale di magistratura del Tribunale di Catania – non interessato da modifiche inerenti la competenza territoriale – non siano state apportate sinora variazioni.
  Il predetto Tribunale prevede, allo stato, nella pianta organica, 110 unità di magistrati e non presenta, allo stato alcuna vacanza. In particolare, oltre al Capo dell'Ufficio, sono effettivamente in servizio 12 Presidenti di sezione, un Presidente di Sezione ed un Presidente Aggiunto G.i.p./G.u.p., un Presidente di Sezione lavoro e 94 giudici, 9 dei quali con funzioni di giudice del lavoro.Pag. 39
  Le esigenze del Tribunale di Catania e della Sezione Lavoro saranno, pertanto, attentamente valutate nel contesto della generale e sistematica operazione di revisione in atto, su base nazionale, anche in considerazione della prova offerta dall'ufficio che, sebbene in condizioni di obiettiva sofferenza, ha avviato già in fase sperimentale l'applicazione del PCT registrando, a tutto febbraio 2016, una flessione del 29 per cento dei tempi di definizione dei procedimenti monitori, anche nella materia del lavoro è stato, rispetto ai 12 mesi antecedenti l'introduzione dell'obbligo di deposito telematico.