CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 30 marzo 2016
617.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-07706 Brignone: Casi di infezione da batterio Listeria monocytogenes nelle Marche.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Alla fine del mese di gennaio 2016 sono stati segnalati a questo Ministero dal Laboratorio di riferimento per Listeria monocytogenes, l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale (IZS) dell'Abruzzo e del Molise, 25 casi di Listeria monocytogenes isolati da pazienti ricoverati nel 2015 in strutture ospedaliere della regione Marche (24 casi con 7 decessi) e della regione Umbria (un caso con decesso).
  Tredici casi (con 4 decessi) sono risultati appartenere allo stesso cluster di casi umani verificatosi nel periodo da maggio a dicembre 2015.
  Le indagini svolte inizialmente a livello territoriale hanno evidenziato che non è stata trovata corrispondenza tra il profilo molecolare del ceppo implicato nel cluster e i ceppi di Listeria monocytogenes isolati in alimenti dal 2013 al 2015.
  Solo in data 3 febbraio 2016, il laboratorio di riferimento per Listeria monocytogenes dell'IZS dell'Abruzzo e del Molise ha comunicato l'avvenuto riscontro dell'agente patogeno su campione di coppa di testa prodotta dal Salumificio Monsano (di Monsano, Ancona) e corrispondente al ceppo isolato su uno dei pazienti, nonché al cluster di altri tredici pazienti nelle Marche.
  Non sembrano sussistere, dubbi, quindi che almeno il caso della paziente deceduta in Umbria sia correlato al consumo della coppa di testa, sebbene il lotto di coppa di testa riscontrato positivo sia successivo alla comparsa della malattia della paziente che presumibilmente ha consumato un lotto precedente, dello stesso stabilimento.
  In data 17 febbraio 2016 l'IZS dell'Abruzzo e del Molise ha trasmesso un primo rapporto sui risultati aggiornati delle analisi microbiologiche e molecolari svolte dal Laboratorio. La ricerca ha permesso di isolare 38 ceppi di Listeria monocytogenes di origine umana, 37 provenienti dalla regione Marche e 1 ceppo dalla regione Umbria. Il cluster epidemico, attualmente correlato a 17, isolati da soggetti umani, dei 38 ceppi inviati al Laboratorio, è risultato correlato al 100 per cento con il ceppo isolato nel campione di coppa di testa risultato positivo e con altri ceppi identificati in Olanda, Canada e USA in salmone.
  Questo Ministero già il 4 febbraio 2016, ha diramato sul proprio portale web un avviso di sicurezza rivolto ai consumatori, informandoli che il prodotto denominato «Coppa di Testa» del Salumificio Monsano è risultato contaminato.
  Le Autorità competenti della regione Marche, dopo un sopralluogo effettuato presso il Salumificio Monsano, hanno sospeso l'attività produttiva dello stabilimento e la vendita di tutte le tipologie di alimenti, in quanto Listeria monocytogenes è un germe che contamina l'ambiente e, pertanto, anche gli altri prodotti dello stesso stabilimento sono a rischio. Per tale motivo, a scopo precauzionale, si sono avvisati i consumatori di non consumare tutte le tipologie di prodotti della ditta Salumificio Monsano, eventualmente in loro possesso.
  Infatti, la listeriosi è una tossinfezione alimentare particolarmente pericolosa per Pag. 124le persone immunodepresse, malati di cancro, diabete, Aids, persone anziane, neonati e donne in gravidanza.
  Relativamente alle successive indagini, si precisa che le Autorità competenti locali hanno effettuato i controlli ufficiali presso la medesima ditta, con campionamenti sia ambientali che su altri lotti di coppa di testa presenti nello stabilimento.
  Al momento, l'IZS di Teramo ha comunicato che circa il 30 per cento dei campioni ambientali risulta positivo e sta procedendo alla tipizzazione dei ceppi. Lo stabilimento risulta pertanto fortemente contaminato. Per quanto concerne i campioni di coppa di testa, sono tutti risultati positivi.
  Contemporaneamente, sono state attivate le indagini a valle e a monte della filiera e di tracciabilità dei prodotti della ditta Salumificio Monsano, ai fini delle possibili correlazioni degli stessi con i casi umani del cluster e con le materie prime.
  Tuttavia, trattandosi di un prodotto cotto, le materie prime non dovrebbero essere all'origine della contaminazione del prodotto. L'indagine sulle materie prime è finalizzata fondamentalmente all'individuazione dell'eventuale fonte primaria della contaminazione nello stabilimento da Listeria monocytogenes.
  Questo Ministero continuerà a seguire attentamente l'evolversi della situazione, interfacciandosi attraverso riunioni tecniche con gli esperti dell'Istituto Superiore di Sanità, del Centro di referenza nazionale per la Listeria dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo, nonché con gli Assessorati alla Sanità delle regioni Marche ed Umbria e le AA.SS.LL. territorialmente competenti.
  In data 18 febbraio si è svolta una prima riunione, nella quale si è stabilito di procedere al campionamento e all'analisi delle altre tipologie di prodotto dello stabilimento e alla verifica della tracciabilità di tutti i prodotti, a partire dal 1o gennaio 2015, al fine di individuare correlazioni con gli altri casi umani del cluster.
  Da ultimo, in merito all'andamento dei casi di listeriosi rispetto agli anni precedenti e all'efficacia dei sistemi di monitoraggio, nella riunione sopra menzionata è stato rilevato che i casi di malattia sono al di sopra della media degli anni passati, in particolare in ragione del cluster collegato al ceppo riscontrato nella coppa di testa, ma anche in ragione dell'aumentata attenzione ai casi di malattia; il cluster, inoltre, si è ampliato dai 13 casi precedentemente indicati a 17, ed è ipotizzabile, tenuto conto della lunga incubazione della malattia, che nuovi casi correlati al cluster potrebbero essere ancora segnalati almeno fino a maggio 2016.

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ALLEGATO 2

5-08160 Nesci: Nomine concernenti l'Istituto nazionale dei tumori.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La Fondazione-Istituto Nazionale dei Tumori di Milano è un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico; il suo Consiglio di Amministrazione è composto da sette persone, di cui quattro designate dal presidente della regione Lombardia, una dal sindaco di Milano, una dal Ministro della salute ed una dai soci partecipanti della Fondazione, ove esistenti, o in caso negativo dalla regione Lombardia.
  In data 16 settembre 2015, l'avvocato Andrea Gentile è stato designato dal Ministro della salute componente del Consiglio di Amministrazione dell'Istituto.
  La normativa vigente, segnatamente l'articolo 3 del decreto legislativo n. 288 del 2003 e l'articolo 12 dello statuto della stessa Fondazione, non stabiliscono specifici requisiti per i componenti del Consiglio di Amministrazione.
  Non è quindi prescritto che i componenti del Consiglio debbano essere necessariamente medici o in possesso di competenze sanitarie.
  Invero, le competenze del Consiglio di Amministrazione sono stabilite nell'articolo 13 dello statuto della Fondazione; tra queste, non rientrano competenze che implicano il necessario possesso della laurea in medicina, ovvero di titoli di studio professionali in materie sanitarie.
  Infatti, non è un caso che tra i componenti del Consiglio di Amministrazione designati dalla regione Lombardia e dal Comune di Milano compaiano soggetti non in possesso di laurea in medicina, o di titoli di studio professionali in materie sanitarie.
  Infatti, tra i componenti dell'organo collegiale, oltre all'avvocato Gentile, figurano un diplomato ragioniere programmatore elettronico, designato dal comune di Milano, un laureato in scienze politiche e un laureato in lettere moderne, designati dalla regione Lombardia, due laureati in medicina e chirurgia ed un laureato in farmacia, anch'essi designati dalla stessa regione.
  Pertanto, la designazione dell'avvocato Gentile, Dottore di ricerca in diritto penale delle scienze mediche e biotecnologiche e docente universitario a contratto presso la Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli – LUISS di Roma, risponde ai criteri normativi in vigore.
  Quanto alla circostanza che l'avvocato Gentile è il figlio dell'attuale Sottosegretario presso il Ministero dello sviluppo economico, si evidenzia da un lato, che all'epoca della designazione, il 16 settembre 2015, il Senatore Antonio Gentile non era stato investito dell'incarico governativo, e dall'altro, che tale rapporto di filiazione non integra cause di inconferibilità o incompatibilità.