CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 4 febbraio 2016
586.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Esame dei bilanci consuntivi 2011-2014, dei bilanci preventivi 2012-2014 e del bilancio tecnico attuariale al 31 dicembre 2011 del Fondo Agenti Spedizionieri e Corrieri (FASC).

RELAZIONE CON FORMULAZIONE DI CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
(Relatore on. Giuseppe Galati).

  La Commissione parlamentare di controllo sulle attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale ha esaminato i bilanci consuntivi 2011-2014, i bilanci preventivi 2012-2014 e il bilancio tecnico attuariale al 31 dicembre 2011 relativi al Fondo Agenti Spedizionieri e Corrieri (FASC). Elementi conoscitivi in merito sono stati acquisiti dalla Commissione nel corso dell'audizione dei rappresentanti dell'ente svoltasi in data 5 novembre 2015.

Profili generali e organizzativi

  La Fondazione FASC è stata istituita con l'articolo 4 della legge 3 aprile 1926, n. 563 e con il regio decreto 1o luglio 1926, n. 1130. Con decreto del Presidente della Repubblica 1o aprile 1978, n. 237, l'allora «Fondo Nazionale di Previdenza per gli Impiegati delle Imprese di Spedizione e delle Agenzie Marittime» è stato dichiarato ente di diritto pubblico.
  A decorrere dal 1o gennaio 1995 il FASC è stato trasformato in Fondazione dotata di personalità giuridica di diritto privato, con autonomia gestionale, organizzativa e contabile, ai sensi degli artt. 12 e seguenti del Codice Civile e delle disposizioni di cui al decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509.
  A seguito della trasformazione, il FASC ha assunto il nome di «Fondo Nazionale di Previdenza per i Lavoratori delle Imprese di Spedizione Corrieri e delle Agenzie Marittime Raccomandatarie e Mediatori Marittimi» e si è dotato di un nuovo Statuto e di un nuovo Regolamento approvati con decreto interministeriale in data 2 novembre 1995. Il regolamento è stato successivamente modificato con delibere del Consiglio di Amministrazione del 30 novembre 2009 e del 24 settembre 2010 e approvato dai Ministeri vigilanti in data 28 ottobre 2010.
  Il FASC, in conformità alla legislazione, allo Statuto e al Regolamento vigenti, eroga a ciascun iscritto una somma di denaro in unica soluzione, al momento della cessazione dell'attività lavorativa, derivante dal conto individuale nel quale sono accreditati i contributi mensili versati nonché gli interessi derivati, per ciascun esercizio, dalla gestione del FASC stesso, al netto delle spese generali.
  Il finanziamento della gestione è garantito con il gettito dei contributi e con il rendimento derivante dall'investimento del patrimonio. Il gettito contributivo del FASC è costituito dai contributi obbligatori versati dai datori di lavoro e dai lavoratori nella misura e con le modalità fissate dal Regolamento adottato in conformità dei contratti collettivi nazionali di lavoro del settore.
  Il Consiglio di Amministrazione, in fase di approvazione del bilancio d'esercizio, procede alla destinazione, a titolo di interessi sui conti individuali, dell'utile netto risultante dal conto economico. Gli interessi sono accreditati sui conti individuali, in base al tasso di interesse individuato, Pag. 174nell'anno successivo a quello del bilancio che li ha generati. Si rileva che il FASC può provvedere all'erogazione di ulteriori forme di previdenza ed assistenza, con autonomia gestionale da istituire secondo le normative vigenti in materia, previa adozione di appositi Regolamenti deliberati dal Consiglio di Amministrazione sulla base degli accordi intervenuti in sede di contrattazione collettiva nazionale di lavoro del settore, soggetti ad approvazione ministeriale ai sensi dell'articolo 3, comma 2 del decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509.
  La Fondazione, a partire dal 2005, ha assunto iniziative in materia di previdenza complementare per integrare le prestazioni erogate dall'assicurazione generale obbligatoria. Pertanto il C.d.A. del FASC, in data 16 gennaio 2007, ha deliberato la partecipazione della Fondazione, in qualità di socio fondatore, alla costituzione del fondo pensione complementare PREVILOG, destinato a gestire la previdenza complementare dei lavoratori dei trasporti, della logistica, delle agenzie marittime e dei porti. Il Fondo PREVILOG è stato autorizzato il 10 maggio 2007 da COVIP.

I dati relativi all'andamento della gestione economica e patrimoniale.

  Con riferimento ai dati desumibili dai bilanci consuntivi, il bilancio 2013 si chiude con un utile d'esercizio pari a 7.134.584 euro, con un risultato economico inferiore del 33,7 per cento rispetto a quello del 2012 (pari a 10.757.890 euro); tale diminuzione è essenzialmente da imputarsi alla riduzione dei rendimenti mobiliari che nel precedente esercizio avevano beneficiato delle eccezionali performance positive registrate da tutte le asset class presenti in portafoglio. Il risultato economico del 2012, rispetto a quello del 2011 pari a 5.998.629 euro, registra una variazione positiva del 79,3 per cento; questo risultato è stato realizzato in un anno iniziato sotto il segno di previsioni pessimiste ma dominato poi da un diverso andamento degli indicatori dell'economia reale e dei mercati finanziari.
  Il patrimonio netto passa da 658.336.958 euro del 2012 a 697.545.182 euro nel 2013 (+6 per cento), mentre l'incremento registrato tra il 2011 e il 2012 è del 6,8 per cento; il minore incremento del 2013 è imputabile al minore avanzo d'esercizio realizzato nell'anno, rispetto al risultato conseguito nel 2012. Tra gli elementi contingenti che hanno influito sull'utile dell'esercizio 2013 si rileva che il valore totale dei proventi e oneri finanziari ha subito una riduzione del 29,5 per cento, passando da 16.023.558 euro del 2012 a 11.294.324 euro del 2013; il valore totale dei costi di produzione si è ridotto (-16 per cento rispetto al 2012) mentre il valore della produzione è aumentato (+13,6 per cento). Il forte aumento dell'utile 2012 rispetto al 2011 può essere attribuito invece all'incremento del 126,5 per cento dei ricavi delle partite finanziarie. Al contempo, si registra che il valore totale dei costi della produzione subisce un incremento rilevante (+41 per cento) e il valore della produzione un forte decremento (-74,5 per cento).
  Il patrimonio mobiliare della Fondazione al 31 dicembre 2013, comprensivo dei rendimenti e rivalutazioni capitalizzati, ammonta complessivamente a 650.353.377 euro registrando una variazione positiva del 19 per cento rispetto al 2012. Gli investimenti mobiliari, al netto delle perdite, costituiscono il 91 per cento dell'attivo dello stato patrimoniale. I ricavi mobiliari ammontano a 11.765.720 euro con un decremento di 4.440.040 euro (-27 per cento) rispetto all'esercizio precedente dovuto a minori rendimenti delle Gestioni Patrimoniali Mobiliari, dagli inferiori interessi bancari e dall'azzeramento degli interessi su titoli. Al 31 dicembre 2012 il patrimonio mobiliare risulta pari a 546.360.028 euro in diminuzione dello 0,4 per cento rispetto al 2011 e costituisce l'81 per cento dell'attivo dello stato patrimoniale. I ricavi da investimenti mobiliari, qui esposti al netto di perdite, ammontano a 16.205.760 euro con un incremento di 8.867.844 euro (+121 per cento) rispetto Pag. 175all'esercizio precedente dovuto a maggiori rendimenti delle Gestioni Patrimoniali Mobiliari e più consistenti interessi bancari e su titoli conseguenti all'innalzamento dei tassi dei titoli di stato e delle remunerazioni riconosciute dagli istituti bancari.
  Il patrimonio immobiliare della Fondazione, al 31 dicembre 2013, ammonta al netto del fondo di ammortamento, a 25.287.554 euro (-1,7 per cento rispetto al 2012), rappresenta il 3,5 per cento del totale del patrimonio attivo ed ha generato una redditività percentuale media lorda del 2,9 per cento. Nel 2012 il patrimonio immobiliare ammonta a 25.723.938 euro (-1,7 per cento rispetto al 2011 dove risulta pari a 26.160.321 euro) e rappresenta il 3,8 per cento (4,1 per cento nel 2011) del totale del patrimonio attivo. Nel 2012 gli immobili hanno avuto una redditività percentuale media lorda del 3,2 per cento (3 per cento nel 2011).
  Relativamente alla gestione caratteristica, nel 2013, il numero totale degli iscritti al Fondo è di 40.234 unità, con un aumento di 108 unità (+0,3 per cento) rispetto al 2012. Nel 2012 il numero di iscritti è pari a 40.126 unità con un aumento di 243 unità rispetto ai 39.883 iscritti del 2011. Il relativo valore dei conti di previdenza iscritti in bilancio, nell'ambito del patrimonio netto, al 31 dicembre 2013 ammonta a 690.286.480 euro (+6,6 per cento rispetto al 2012); sono comprese le posizioni che hanno maturato il diritto alla liquidazione nel corso dell'esercizio e sono 1.778 per un importo di 28.106.496 euro.
  L'ammontare delle liquidazioni per competenza è sostanzialmente in linea con il dato del 2012 (28.187.928 euro), che rispetto al 2011 già scontava gli effetti della riforma previdenziale che ha innalzato l'età pensionabile. I contributi incassati nel 2013 sono 58.993.349 euro, con un aumento del 2,24 per cento rispetto al 2012 (57.703.592 euro), a sua volta superiori del 2,55 per cento rispetto al 2011 (56.266.538 euro).
  Le stime del bilancio tecnico attuariale riferito al 31 dicembre 2011 per il periodo 2012-2061 confermano, nel medio e nel lungo periodo, la situazione di stabilità economica del FASC, già evidenziata nei precedenti bilanci tecnici, legata, oltre che alle ipotesi adottate, alla peculiarità del Fondo. Come detto, infatti il FASC è gestito, di fatto, con il sistema di finanziamento della capitalizzazione; la prestazione erogata è costituita dal montante dei contributi versati rivalutato anno per anno secondo lo schema della contribuzione definita, senza nessun obbligo di rivalutazione minima.
  Nel dettaglio, la situazione economica del FASC è sintetizzabile come segue:
   a) il patrimonio, pari a 616,5 milioni di euro al 31 dicembre 2011, è sempre crescente nel periodo considerato, raddoppiando il valore dopo circa 17 anni (nel 2028 ammonterà a circa 1.226 milioni di euro); il saldo previdenziale è sempre positivo ad eccezione dell'anno 2035 (-614.000 euro), il saldo corrente è sempre positivo negli anni e la riserva legale è sempre coperta;
   b) il bilancio tecnico sintetico del periodo 2012-2061 è in avanzo (104 migliaia di euro).
  Infine, con riferimento ai dati contenuti nei bilanci di previsione si rileva:
   1. tra il preventivo 2012 e il consuntivo 2012:
    le spese per prestazioni assistenziali erano previste in 28.000.000 euro, a fronte di una spesa effettiva accertata in consuntivo pari a 28.187.928 euro (+0,7 per cento);
    le entrate contributive previste erano nel preventivo pari a 58.700.000 euro, con entrate iscritte a consuntivo pari a 57.703.592 euro (-1,7 per cento);
    gli interessi e proventi finanziari, previsti nella misura di 11.687.062 euro, sono risultati a consuntivo pari a 16.023.558 euro;
    l'utile di esercizio previsto pari a 6.597.740 euro, è conseguentemente risultato Pag. 176pari a 10.757.890 euro, con un incremento di 4.160.150 euro dovuto principalmente all'aumento dei proventi finanziari;
   2. tra il preventivo 2013 e il consuntivo 2013:
    le spese per prestazioni previdenziali erano previste pari 29.000.000 euro, a fronte di una spesa effettiva accertata in consuntivo pari a 28.106.496 euro (-3,1 per cento);
    i contributi in entrata, previsti pari in 59.700.000 euro, sono stati accertati in consuntivo in ammontare effettivo di 58.993.349 euro (+0,7 per cento);
    gli interessi e proventi finanziari previsti nella misura di 11.562.941 euro sono risultati accertati invece pari a 11.294.324 euro (-2,3 per cento);
    l'utile d'esercizio previsto, pari a 6.750.930 euro, è stato verificato in sede di consuntivo in 7.134.584 euro (+5,7 per cento).

  Infine, con riferimento ai dati desumibili dal bilancio consuntivo 2014 si possono fare le seguenti considerazioni:
   il bilancio 2014 si è chiuso con un utile d'esercizio pari a 12.412.070 euro con un incremento del 74 per cento rispetto all'esercizio 2013 (pari a 7.134.584 euro) dovuto essenzialmente agli ottimi risultati della componente «immobilizzazioni finanziarie» che, nel 2014 includendo anche la partecipazione di FASC Immobiliare, ha generato un rendimento lordo complessivamente pari al 3,07 per cento con un incremento del 76 per cento rispetto al 2013 in cui era stato pari + 1,74 per cento;
   il patrimonio netto passa da 697.545.182 euro del 2013 a 740.037.291 euro nel 2014 (+6 per cento); l'incremento del 2014 è imputabile al maggiore avanzo d'esercizio realizzato nell'anno, rispetto al risultato conseguito nel 2013. Il forte aumento dell'utile 2014 rispetto al 2013 può essere attribuito all'incremento del 76 per cento dei proventi degli investimenti finanziari che ammontano a 20.361.593 euro a fronte di 11.536.160 nel 2013;
    il patrimonio mobiliare della Fondazione al 31 dicembre 2014, comprensivo dei rendimenti e rivalutazioni capitalizzati, ammonta complessivamente a 605.152.784 euro. Gli investimenti mobiliari, al netto delle perdite, costituiscono il 91 per cento dell'attivo dello stato patrimoniale. I ricavi mobiliari ammontano a 21.281.382 euro con un incremento di 8.515.661 euro (+81 per cento) rispetto all'esercizio precedente dovuto ai maggiori rendimenti delle Gestioni Patrimoniali Mobiliari, dall'incremento degli interessi su titoli;
    il patrimonio immobiliare della Fondazione, al 31 dicembre 2014, ammonta al netto del fondo di ammortamento, a 25.808.171 euro, rappresentando il 3,4 per cento del totale del patrimonio attivo ed ha generato una redditività percentuale media lorda del 1,2 per cento;
    relativamente alla gestione caratteristica, nel 2014, il numero totale degli iscritti al Fondo è di 46.047 unità, numero sensibilmente superiore a quello del 2013. Tale incremento è dovuto alla dinamica entrate/uscite e alla rettifica per allineare i dati contabili ed i dati del sistema gestionale previdenza. Infatti, nel mese di novembre 2014, è emerso un disallineamento tra il valore dei conti di previdenza degli iscritti registrato in bilancio alla voce «patrimonio di competenza degli iscritti – conti di previdenza» ed il valore della medesima posta registrato nel sistema gestionale «sistema di previdenza» per un ammontare di 6.170.324 euro. Infatti la contabilità generale, che rileva le movimentazioni relative agli iscritti in maniera massiva, evidenziava un saldo inferiore al dettaglio nominativo per singolo iscritto risultante dal sistema gestionale. La sistemazione dei conti di bilancio influenzati dal disallineamento, ha comportato: 1) l'iscrizione di una sopravvenienza passiva di 6.170.324 euro per l'allineamento dei conti di previdenza degli iscritti; 2) l'iscrizione di una sopravvenienza attiva di 645.435 euro quale recupero parziale dei Pag. 177maggiori importi di rivalutazione attribuiti;
    le posizioni che hanno maturato il diritto alla liquidazione nel corso dell'esercizio e sono 1.897 per un importo di 33.999.434 euro, mentre i contributi incassati nel 2014 sono 60.811.303 euro.

Considerazioni conclusive.

  Sulla base delle evidenze contabili e gestionali sopra riportate e valutata in particolare la rilevanza dei seguenti punti:
   a) il risultato economico nel 2013 è stato inferiore del 33,7 per cento rispetto a quello del 2012;
   b) il rapporto costi totali/ricavi totali pari al 44,5 per cento nel 2013, ha evidenziato un incremento, rispetto al 2012 dove era pari al 37,3 per cento, per effetto della più consistente riduzione dei ricavi. I ricavi totali sono infatti passati da 17.164.459 euro del 2012 a 12.861.559 euro del 2013, mentre i costi totali da 6.406.659 euro del 2012 a 5.726.975 del 2013;
   c) i ricavi della gestione mobiliare nel 2013 sono diminuiti del 27 per cento rispetto all'esercizio precedente dovuto a minori rendimenti delle Gestioni Patrimoniali Mobiliari, agli inferiori interessi bancari e all'azzeramento degli interessi su titoli;
   d) l'apporto di Fasc Immobiliare alla redditività della Fondazione, che si esplica sotto forma di dividendi ed interessi, mostra un decremento significativo rispetto al dato del 2012 dovuto agli effetti della crisi del mercato immobiliare;
   e) le stime del bilancio tecnico attuariale riferito al 31 dicembre 2011 per il periodo 2012-2061 confermano, nel medio e nel lungo periodo, la situazione di stabilità economica del FASC,

si formulano le seguenti considerazioni:

   a) si esprime parere favorevole in merito alla documentazione analizzata, in quanto la Fondazione ha posto attenzione alle politiche di investimento adottate. Infatti, ha approntato un processo di selezione del gestore finanziario sulla base di specifici requisiti e di un confronto comparativo con altri operatori del settore, bandendo una gara pubblica europea. Inoltre, è presente un processo strutturato di asset allocation che prevede la definizione di linee guida e strategie condivise con il gestore;
   b) si mette in evidenza che l'Ente, a partire dal 2013, ha provveduto a porre in essere delle attività, a seguito di una convenzione con l'INPS, di contrasto all'evasione contributiva totale, specificatamente attività per individuare le aziende che avrebbero l'obbligo di iscriversi. A tal proposito si renderà opportuno verificare negli anni successivi quali risultati avranno portato le azioni poste in essere per combattere l'evasione contributiva;
   c) si mette in evidenza quanto riportato nella Relazione del Collegio Sindacale al bilancio dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2014 «in funzione delle criticità emerse con riferimento al disallineamento contabile, si ritiene che l'organo amministrativo della Fondazione debba intervenire sulle attuali procedure gestionali e informatiche in atto implementate, al fine di prevenire analoghe situazioni». A tal proposito si dovrà vedere negli anni successivi se tale processo è tenuto sotto controllo.

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ALLEGATO 2

Esame dei bilanci consuntivi 2011-2014, dei bilanci preventivi 2012-2014 e del bilancio tecnico attuariale al 1° gennaio 2012 della Fondazione Opera nazionale assistenza orfani sanitari italiani (ONAOSI).

RELAZIONE CON FORMULAZIONE DI CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
(Relatore on. Giuseppe Galati).

  La Commissione parlamentare di controllo sulle attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale ha esaminato i bilanci consuntivi 2011-2013, focus sul bilancio consuntivo 2014, i bilanci preventivi 2012-2014 e il bilancio tecnico attuariale al 1o gennaio 2012 relativi alla Fondazione Opera nazionale assistenza orfani sanitari italiani (ONAOSI). Elementi conoscitivi in merito sono stati acquisiti dalla Commissione nel corso dell'audizione dei rappresentanti dell'ente svoltasi in data 7 ottobre 2015.

Profili generali e organizzativi.

  L'Opera Nazionale per l'Assistenza agli Orfani dei Sanitari Italiani (ONAOSI – di seguito Fondazione) è – per effetto delle disposizioni contenute nel decreto legislativo 30 giugno 1994 n. 509 che ne ha modificato la natura di Ente pubblico rivestita fin dalla sua fondazione e riconosciutagli con Regio decreto 20 luglio 1899 – una fondazione di diritto privato, che ha come scopo primario il sostegno, l'educazione, l'istruzione e la formazione, entro i limiti di bilancio, degli orfani di medici, chirurghi, odontoiatri, medici veterinari e farmacisti, contribuenti obbligatori o volontari, per consentire loro di conseguire un titolo di studio e di accedere all'esercizio di una professione. L'articolo 29 della legge n. 222 del 2007 ha disposto che l'Onaosi, al fine di rendere omogenea la sua disciplina a quella degli enti assistenziali e previdenziali concernenti le libere professioni, oltre ad assicurare le prestazioni a favore degli orfani dei sanitari, preveda l'individuazione di ulteriori prestazioni, sempre di natura assistenziale, a favore dei contribuenti in condizione di vulnerabilità.
  L'Onaosi, quindi, ancorché assoggettato alla disciplina del decreto legislativo n. 509 del 1994, è l'unico tra gli enti ivi previsti a non gestire forme obbligatorie di previdenza, ma ad esercitare esclusivamente attività d'assistenza. La Fondazione assolve i propri compiti avvalendosi delle risorse finanziarie che derivano dalla riscossione dei contributi degli iscritti e dalla gestione del proprio patrimonio mobiliare e immobiliare. Al contributo, obbligatorio o volontario, sono tenuti, rispettivamente, tutti i sanitari dipendenti pubblici iscritti agli Ordini professionali delle ricordate specializzazioni, e i sanitari laureati liberi professionisti la cui richiesta sia accolta dalla Fondazione. Si ricorda infatti che, a seguito dei provvedimenti introdotti dalla legge finanziaria per il 2007, è stata ridotta la platea degli iscritti. Sono contribuenti obbligatori esclusivamente i medici chirurghi e odontoiatri, i medici veterinari ed i farmacisti iscritti ai rispettivi Ordini Professionali italiani che prestano servizio presso Pubbliche Amministrazioni, mentre prima della legge finanziaria 2007 l'articolo 52, comma 23, Pag. 179della Legge 289/2002 definiva contribuenti obbligatori tutti i medici chirurghi e odontoiatri, i medici veterinari ed i farmacisti iscritti ai rispettivi Ordini Professionali italiani. Attualmente, quindi, gli altri professionisti sanitari non dipendenti dalla Pubblica Amministrazione possono aderire su base volontaria.
  Ai sensi dell'articolo 24 del decreto legge n. 201 del 6 dicembre 2011, convertito dalla legge n. 214 del 22 dicembre 2011, il Comitato d'Indirizzo della Fondazione adotta i provvedimenti necessari per la salvaguardia dell'equilibrio finanziario di lungo termine.
  L'articolo 14, commi 8 e 9, del decreto-legge n. 158 del 13 settembre 2012 (cosiddetto decreto Balduzzi) ha risolto un contenzioso giudiziario in materia contributiva che rischiava di rendere difficile la sopravvivenza dell'Onaosi. Per il periodo 1 gennaio 2003-21 giugno 2007 la misura del contributo obbligatorio alla Fondazione Onaosi, a carico dei sanitari dipendenti pubblici, iscritti ai rispettivi ordini così come sopra descritti, è determinata forfettariamente per ogni contribuente in 12 euro mensili per gli ultimi 5 mesi del 2003 e per il 2004, in 10 euro mensili per gli anni 2005 e 2006, e in 11 euro per il 2007. Le somme versate alla Fondazione Onaosi dai soggetti di cui sopra per il periodo 1° gennaio 2003-21 giugno 2007 sono trattenute dalla Fondazione a titolo di acconto dei contributi da versare. La norma consente alla Fondazione di cancellare i crediti contributivi inferiori a 500 euro relativi al periodo 2003-2006, quando furono obbligati all'iscrizione all'Onaosi anche i medici e gli odontoiatri che non erano dipendenti pubblici. Dal 2008 il contributo è lo 0,34 per cento della retribuzione tabellare annua lorda per anzianità complessiva di servizio inferiori o uguali ai 5 anni e lo 0,38 per cento della retribuzione tabellare lorda per anzianità superiori a 5 anni.

I dati relativi all'andamento della gestione economica e patrimoniale.

  Con riferimento ai dati desumibili dai bilanci consuntivi, il patrimonio netto rimane costante negli anni considerati: 352.752.963 euro nel 2011, 352.782.009 euro nel 2012, 352.919.372 euro nel 2013. Per quanto riguarda il risultato d'esercizio si passa da un saldo negativo nel 2011 (- 3.357.515 euro) ad un risultato positivo nel 2012 di 29.044 euro, dovuto all'abbattimento degli accantonamenti per rischi da 3.884.957 euro nel 2011 a 563.273 euro nel 2012 (-85,5 per cento) e all'aumento della voce «altri ricavi e Proventi». Il risultato di esercizio nel 2013 ammonta a 137.367 euro, in aumento di 108.319 euro rispetto all'anno precedente. L'incremento è dovuto ad un aumento dei proventi finanziari e straordinari e al contempo ad una forte diminuzione, di oltre 4 milioni di euro, dei costi per servizi.
  Per ciò che concerne la gestione assistenziale, gli iscritti attivi all'Onaosi risultano 155.816 (di cui 143.625 obbligatori e 12.191 volontari) nel 2011, 154.989 (di cui 143.625 obbligatori e 11.364 volontari) nel 2012 e 148.668 (di cui 137.982 obbligatori e 10.686 volontari) nel 2013. Le entrate contributive nel 2013 sono state pari a 23.601.356 euro in diminuzione del 2,9 per cento rispetto al 2012. La stessa voce ha avuto un decremento dell'1,8 per cento rispetto al 2011, quando ammontava a 24.768.553 euro. Questo risultato è la conseguenza di una riduzione della platea dei contribuenti volontari dovuta all'entrata in vigore di criteri restrittivi per l'ammissione, prevista dallo Statuto e dal Regolamento di contribuzione del 17 marzo 2012.
  L'importo totale delle prestazioni assistenziali erogate nel 2013 ha avuto una variazione negativa del 2,5 per cento rispetto al 2012, passando da 19.124.354 euro a 18.651.228 euro; le stesse prestazioni nel 2012 hanno registrato un incremento del 17,1 per cento rispetto al 2011, quando ammontavano a 16.329.571 euro. Per effetto delle indicate cifre, il saldo tra contributi e prestazioni è stato pari a 4.950.128 euro nel 2013, a 5.194.691 euro nel 2012 e a 8.438.982 euro nel 2011. Il trend negativo può essere ricondotto al Pag. 180progressivo aumento delle prestazioni e di contro ad una diminuzione dei contributi riconducibile alla riduzione della platea dei contribuenti.
  Relativamente alle attività della Fondazione, il valore totale delle immobilizzazioni finanziarie al 31 dicembre 2013 ammonta a 262.850.271 euro, in aumento del 7,1 per cento rispetto al 2012, mentre tra il 2011 (255.066.087 euro) e il 2012 (245.365.874 euro) si registra una riduzione delle immobilizzazioni finanziarie del 3,8 per cento. L'incidenza delle attività finanziarie della Fondazione, a consuntivo 2013, è del 75,8 per cento del totale degli investimenti patrimoniali (immobiliari e mobiliari). Ai sensi dell'articolo 2427-bis, comma 1, punto 2 del Codice Civile, la Fondazione, alla data di chiusura degli esercizi considerati, ha iscritto tra le immobilizzazioni finanziarie alcuni titoli ad un valore superiore al loro fair value: titoli di debito dello Stato e di obbligazioni Corporate con rating investment grade che la Fondazione intende mantenere fino a scadenza ovvero non intende cedere qualora la quotazione scendesse sotto il costo di acquisto. È da segnalare a consuntivo 2013 l'incremento del valore dei titoli di stato del 21,8 per cento (+46.059.202 euro in valore assoluto), a fronte di una riduzione rispetto al 2012 del valore delle obbligazioni bancarie dell'87,8 per cento (-28.570.689 euro in valore assoluto) e della liquidità del 71,8 per cento (-11.277.257 euro in valore assoluto). Nel 2012 si è provveduto ad utilizzare il fondo svalutazione titoli, riducendo il valore di carico delle obbligazioni a 1.500.000 euro, poiché ha avuto inizio la fase di riparto delle attività finanziarie comprese nelle procedure concorsuali attinenti alla Lehman Brothers. Il fondo svalutazione titoli è stato a suo tempo costituito per fare fronte al default di tale società per i titoli obbligazionari emessi da quest'ultimo attualmente in portafoglio dell'ONAOSI (90 per cento del valore nominale di 15 milioni di euro), per effetto dell'ammissione dell'emittente alla procedura concorsuale. Il saldo delle immobilizzazioni finanziarie al 2011 comprende il costo di acquisto dei titoli, dei valori mobiliari e delle quote investite in fondi di investimento, al netto del fondo di svalutazione stanziato dalla Fondazione. Per quanto riguarda il 2012 si osserva che il saldo comprende unicamente il costo di acquisto dei titoli e dei valori mobiliari mentre i fondi di investimento sono stati venduti nel corso dell'esercizio. Le scelte della Fondazione in materia di impieghi mobiliari si ispirano a criteri che, escludendo ogni forma di esposizione azionaria diretta, si caratterizzano, altresì, per:
   garanzia o protezione del capitale investito a scadenza;
   garanzia di un rendimento minimo;
   stima – ove possibile – del rendimento atteso nel periodo;
   investimenti in titoli quotati sui mercati regolamentati;
   bassa incidenza delle spese di commissione (meno dello 0,1 per cento);
   assenza di mediatori;
   esclusione di acquisto di titoli strutturati, subordinati o con rating inferiore a investment grade (BBB-);
   preferenza (almeno 60 per cento) di investimenti in titoli di stato italiani.

  Gli impieghi finanziari sono così ripartiti:
   al 31 dicembre 2013 per il 96,4 per cento in Titoli di Stato, per il 2 per cento in obbligazioni bancarie ed il restante 1,6 per cento in liquidità;
   al 31 dicembre 2012 per il 76,7 per cento in Titoli di Stato, per il 15,8 per cento in obbligazioni bancarie, per l'1,8 per cento in obbligazioni indicizzate ed il restante 5,7 per cento in liquidità;
   al 31 dicembre 2011 per l'85,9 per cento in Titoli di Stato, per il 10,5 per cento in obbligazioni bancarie, per il 2 per cento in obbligazioni indicizzate ed il restante 1,6 per cento in liquidità.

Pag. 181

  Per quanto concerne il patrimonio immobiliare detenuto direttamente, il suo valore contabile al 31 dicembre 2013 è di 79.327.733 euro, in diminuzione del 2,2 per cento rispetto al 2012 (81.084.514 euro), mentre nel consuntivo 2011 il valore degli immobili ammontava a 81.798.307 euro.
  Le stime del bilancio tecnico riferito al 1° gennaio 2012 – e redatto con proiezioni temporali a 50 anni – prefigurano, nello scenario normativo e regolamentare vigente a tale data, una situazione in cui non si evidenziano criticità dal punto di vista della sostenibilità del sistema previdenziale della Fondazione nel suo complesso. Si osserva in particolare che in tutto il cinquantennio il saldo totale tra entrate e uscite è sempre positivo. Il patrimonio complessivo della Fondazione cresce, passando dai 338 milioni di euro stimati nel 2012, a 1.622 milioni di euro, stimati alla fine del 2062, con un incremento medio annuo di circa il 3,2 per cento. Nell'arco di tempo 2012-2020 si prevede un disavanzo assistenziale decrescente, passando da circa 6,3 milioni di euro al sostanziale pareggio nel 2020. Tra il 2020 ed il 2062 si è in presenza di un avanzo assistenziale che raggiunge il suo massimo nel 2062 (circa 5,3 milioni di euro). Nel periodo in cui si registra un saldo assistenziale negativo (2012-2020), la copertura delle passività assistenziali avviene mediante le altre entrate finanziarie. Il bilancio tecnico sintetico, che ha l'obiettivo di verificare la sufficienza patrimoniale e contributiva nei confronti degli oneri assunti e dei diritti maturati dagli iscritti nei limiti delle riserve matematiche previste, riporta, con un tasso annuo di attualizzazione del 2,5 per cento, un avanzo tecnico di circa 100 milioni di euro.
  Infine, dal confronto fra i dati a consuntivo e i dati contenuti nei bilanci di previsione si evidenzia quanto segue:
   1) tra il preventivo 2012 e il consuntivo 2012:
    le spese per prestazioni previste nel preventivo ammontavano a 18.213.000 euro, a fronte di una spesa effettiva di cui al consuntivo 2012 accertata in 19.124.354 euro (+5 per cento); la spesa per il personale a preventivo di 11.031.000 euro, consuntivo 2012 è stata accertata a 10.580.978 euro (-4,1 per cento);
    le entrate contributive previste in preventivo in 24.361.000 euro, sono state iscritte a consuntivo 2012 per 24.319.045 euro (-0,2 per cento);
    è stato ipotizzato a preventivo un ammontare superiore di interessi e proventi finanziari rispetto a quelli verificati a consuntivo 2012 (10.159.500 euro rispetto ai 8.143.442 euro verificati);
    le spese per gli organi di amministrazione e di controllo previste a preventivo in 936.000 euro sono risultate pari nel consuntivo 2012 a 1.133.660 euro (+21,1 per cento);
    le spese per il personale previste in 11.031.000 euro sono state accertate a consuntivo 2012 in 10.580.978 euro (-4,1 per cento);
    l'utile di esercizio previsto, pari a 21.200 euro, è risultato nel 2012 pari a 29.044 euro registrando un incremento di 7.844 euro (+37 per cento);
   2) tra il preventivo 2013, consuntivo 2013 e preventivo 2014:
    le spese per prestazioni previste nel preventivo 2013 pari a 19.432.803 euro, a consuntivo 2013 si sono ridotte del 4,0 per cento risultando pari a 18.651.228 euro; per il 2014 il bilancio ipotizza spese per 18.997.856 euro;
    i contributi 2013 in entrata previsti a preventivo nella misura di 23.566.000 euro sono stati accertati a consuntivo 2013 in 23.601.356 euro (+0,2 per cento); nel 2014 sono state previste entrate per 23.570.000 euro;
    gli interessi e proventi finanziari previsti a preventivo a 8.928.859 euro, sono stati accertati a consuntivo 2013 in 8.448.832 euro (-5,4 per cento); gli interessi Pag. 182e i proventi finanziari previsti nel bilancio 2014 ammontano a 9.361.082 euro;
    le spese per gli organi di amministrazione e controllo, previste a preventivo in 863.553 euro, sono state registrate nel consuntivo in 788.101 euro (-8,7 per cento); per il 2014 si prevedono spese per gli organi di amministrazione e di controllo pari a 779.845 euro;
    nel 2013 le spese per il personale previste ammontavano a 10.913.300 euro, con spese effettive a consuntivo pari a 10.974.393 euro (+0,6 per cento); nel 2014 si prevedono spese per il personale pari a 11.225.460 euro;
    l'utile d'esercizio previsto nel preventivo in 29.l00 euro, è stato accertato a consuntivo in 137.363 euro; nel budget 2014 è previsto un risultato di esercizio in pareggio.

  Infine, con riferimento ai dati desumibili dal bilancio consuntivo 2014 si possono fare le seguenti considerazioni:
   il bilancio 2014 si è chiuso con un utile d'esercizio pari a 3.079.384 euro con forte incremento rispetto all'esercizio 2013 (pari a 137.363 euro) dovuto principalmente all'incremento dei proventi straordinari. Tali proventi sono costituiti per 7.033.444 da plusvalenze da alienazione derivanti da realizzi di investimenti in titoli acquistati nel corso dei precedenti esercizi e venduti nel 2014 a prezzi molto superiori a quelli di acquisto;
   il patrimonio netto passa da 352.919.372 euro nel 2013 a 355.998.752 euro nel 2014 (+6 per cento); l'incremento del 2014 è imputabile al maggiore avanzo d'esercizio realizzato nell'anno, rispetto al risultato conseguito nel 2013;
   il patrimonio mobiliare dell'Ente al 31 dicembre 2014 ammonta complessivamente a 275.694.824 euro, composto per il 92,7 per cento da Titoli di Stato (255.643.211,28 euro) per lo 0,5 per cento da Obbligazioni bancarie (1.303.329,65 euro) e per il restante 6,8 per cento da liquidità (18.748.283,60 euro). La redditività netta media per il 2014 da interessi da portafoglio finanziario è pari a circa il 3,6 per cento a fronte del 3,49 per cento nel 2013;
   il patrimonio immobiliare detenuto direttamente ha un valore contabile, al 31 dicembre 2014, di 77.511.013 euro, mentre al 31 dicembre 2013 era pari a 79.327.733 euro. I fabbricati di proprietà sono detenuti per l'89 per cento ad attività istituzionali e pertanto. In tale misura, sono considerati strumentali;
   relativamente alla gestione caratteristica, e più precisamente per ciò che concerne la gestione assistenziale, gli iscritti attivi all'Onaosi risultano 150.027 (di cui 139.810 obbligatori e 10.217 volontari) nel 2014 mentre nel 2013 erano 148.668 (di cui 137.982 obbligatori e 10.686 volontari);
   l'importo totale delle prestazioni assistenziali erogate nel 2014 ha avuto una variazione negativa del 4,7 per cento rispetto al 2013 passando da 18.651.228 euro a 17.772.922 euro, dovuto ad un minor numero di assistiti ammessi alle prestazioni ed alla rimodulazione degli importi erogati in base al reddito familiare dell'assistito. Le entrate contributive nel 2014 sono pari a 24.462.783 euro in aumento del 3,65 per cento rispetto al 2013.

Considerazioni conclusive.

  Sulla base delle evidenze contabili e gestionali sopra riportate si valutano in particolare la rilevanza dei seguenti punti:
   f) va premesso che la Fondazione ONAOSI non eroga prestazioni previdenziali obbligatorie ma esclusivamente di tipo assistenziale, avendo come scopo primario il sostegno, l'educazione, l'istruzione e la formazione, entro i limiti di bilancio, degli orfani, figli legittimi, adottivi o naturali riconosciuti, dei medici chirurgi, odontoiatri, medici veterinari e farmacisti per consentire loro di conseguire un titolo Pag. 183di studio e di accedere all'esercizio di una professione o di un'arte; al contributo obbligatorio sono tenuti tutti i sanitari dipendenti pubblici iscritti agli Ordini professionali delle professioni sopra descritte, mentre su base volontaria i sanitari laureati liberi professionisti la cui richiesta sia accolta dalla Fondazione;
   g) la Fondazione ha visto ridursi il numero degli iscritti, dal 2011 al 2013, di circa un 5 per cento e conseguentemente le entrate contributive;
   h) negli anni considerati, tuttavia, si è registrato un valore del patrimonio netto costante, essendo pari nel 2013 a 352.919.372 euro e a 352.752.963 euro nel 2011;
   i) il saldo tra contributi e prestazioni, negli anni considerati, risulta positivo anche se in forte diminuzione; infatti nel 2013 è stato pari a 4.950.128 euro mentre nel 2011 era pari a 8.438.982 euro: tale diminuzione è riconducibile al progressivo aumento delle prestazioni erogate e di contro ad una diminuzione dei contributi dovuta alla riduzione dei contribuenti;
   j) nel 2012 si è provveduto ad utilizzare il fondo svalutazioni titoli, per 13.500.000 euro, costituito negli anni precedenti per far fronte al default di Lehman Brothers per i titoli detenuti in portafoglio pari a 15 milioni di euro;
   k) nel 2013 gli impieghi finanziari sono costituiti per il 96,4 per cento da Titoli di Stato, per il 2 per centoin obbligazioni bancarie e per il restante 1,6 per cento in liquidità;
   l) nel 2013 le spese per gli organi di amministrazione e controllo ammontano a 788.101 euro, mentre quelle per il personale sono pari a 10.974.393 euro;
   m) infine il bilancio tecnico, relativo al periodo 2012-2062, mostra un saldo assistenziale con valori negativi, via via decrescenti, fino al 2019, per poi presentare un avanzo assistenziale che raggiunge il suo massimo, circa 5,3 milioni di euro, a fine periodo, nel 2062,

si formulano le seguenti considerazioni:

   a) si esprime parere favorevole in merito alla documentazione analizzata in quanto, in base alle considerazioni conclusive presentate nella scorsa legislatura, la Fondazione ONAOSI ha posto in essere determinate attività che hanno permesso di migliorare la stabilità finanziaria nel medio periodo. Infatti, a fronte di una riduzione degli iscritti e delle entrate contributive, nell'esercizio 2013, si è provveduto a ridurre i costi per servizi per circa 4 milioni di euro, come anche i costi relativi agli organi di amministrazione e controllo. Inoltre, si è provveduto a limitare investimenti in titoli a rischio (ad esempio al 31 dicembre 2013, il portafoglio della Fondazione è costituito per il 96,4 per cento da Titoli di Stato);
   b) considerato che l'Onaosi è un ente avente natura giuridica di diritto privato che eroga prestazioni di natura esclusivamente assistenziale, si ricorda che in sede di audizione del 7 ottobre 2015, in risposta al quesito formulato dalla Commissione circa la possibilità di trasferire alcune funzioni ad altri enti previdenziali già esistenti o di promuovere sinergie operative al riguardo, è stato risposto al proposito dai rappresentanti dell'ente che «la Fondazione con il nuovo statuto approvato dal Comitato di Indirizzo con delibera n. 20 del 13 settembre 2015 e trasmesso ai Ministeri vigilanti per l'approvazione, ai sensi dell'articolo 3, secondo comma, del decreto legislativo n. 509 del 1994, ha stabilito all'articolo 1, comma 4, quanto segue: «la Fondazione può costituire o partecipare a forme associative con altre Casse di previdenza privatizzate di cui al decreto legislativo n. 509/1994 per perseguire scopi comuni correlati all'assistenza degli orfani nonché dei contribuenti e loro familiari in condizioni di disagio e fragilità. La fondazione può costituire SGR o partecipare a fondi immobiliari»»;
   c) si mette in evidenza quanto riportato nella Relazione del Collegio Sindacale al bilancio dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2014 «è conclamata la oggettiva Pag. 184inadeguatezza delle entrati correnti (caratteristiche e finanziarie) a coprire i costi gestionali di funzionamento ordinario dell'Ente. Anche il bilancio in esame, infatti, raggiunge il pareggio e, quindi, esprime un risultato economico positivo, solo grazie ai proventi di natura straordinaria e, nello specifico, alle plusvalenze derivanti dalla dismissione immobiliare e mobiliare. A parere del Collegio, questa politica di bilancio non appare più perseguibile se non accompagnata da iniziative che, nel breve medio termine, siano dirette a ricondurre il pareggio di bilancio nell'area della gestione caratteristica e di quella finanziaria (dei soli proventi correnti). Occorre, quindi, adottare iniziative che intervengano sul versante dell'incremento delle entrate correnti e/o della riduzione delle spese. I proventi straordinari, pur legittimi ed apprezzabili sotto il profilo della capacità finora dimostrata nella migliore gestione degli investimenti mobiliari, devono, per loro natura, in un ente come Onaosi, essere destinati alla copertura di oneri per iniziative di carattere straordinario (in tal senso, anche la nota del Ministero del lavoro del 30 marzo 2015 a commento del Budget 2015 dell'Ente) tenuto anche, conto dell'effetto (tendenzialmente negativo) che le dismissioni di tal genere possono produrre sotto il profilo dei flussi cedolari». A tal proposito si renderà opportuno verificare attentamente, nei successivi esercizi contabili, se l'Ente sarà in grado di raggiungere il pareggio economico di bilancio nell'ambito della gestione caratteristica.
   d) si rileva la necessità di evitare in futuro investimenti in titoli a rischio dal momento che il default di Lehman Brothers ha causato forti ripercussioni sul bilancio dell'Ente.