CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 4 agosto 2015
497.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sulla morte del militare Emanuele Scieri (Doc. XXII, n. 46 Amoddio e Doc. XXII, n. 51 Zappulla).

TESTO UNIFICATO ADOTTATO COME TESTO BASE

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte del militare Emanuele Scieri.

Art. 1.
(Istituzione, durata e compiti della Commissione).

  1. È istituita, ai sensi dell'articolo 82 della Costituzione, per la durata della XVII legislatura, una Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte, avvenuta nell'agosto del 1999 all'interno della caserma «Gamerra» di Pisa, del militare di leva Emanuele Scieri.
  2. La Commissione ha i seguenti compiti:
   a) stabilire la dinamica dei fatti, per accertare le cause e i motivi della morte di Emanuele Scieri e raccogliere gli elementi utili per l'identificazione dei responsabili;
   b) accertare se vi siano responsabilità di coloro che erano preposti al controllo all'interno della caserma «Gamerra»;
   c) effettuare un'indagine approfondita sulla gestione della caserma «Gamerra», in particolare accertando l'eventuale esistenza di direttive diffuse da parte di ufficiali, sottufficiali o graduati della medesima caserma atte a rendere operanti comportamenti gravemente lesivi del codice penale militare e dei regolamenti militari.

  3. Entro sessanta giorni dalla conclusione dei propri lavori e ogni qualvolta vi siano casi di particolare gravità e urgenza che lo rendano necessario la Commissione presenta all'Assemblea della Camera dei deputati una relazione. Possono essere presentate relazioni di minoranza.

Art. 2.
(Composizione della Commissione).

  1. La Commissione è composta da ventuno deputati, nominati dal Presidente della Camera dei deputati, in proporzione al numero dei componenti i gruppi parlamentari, comunque assicurando la presenza di un rappresentante per ciascun gruppo parlamentare.
  2. Il Presidente della Camera dei deputati, entro dieci giorni dalla nomina dei componenti, convoca la Commissione per la costituzione dell'ufficio di presidenza.
  3. La Commissione, nella prima seduta, elegge il presidente, un vicepresidente e un segretario. Si applicano le disposizioni dell'articolo 20, commi 1, 2, 3 e 4, del Regolamento della Camera dei deputati.

Art. 3.
(Poteri e limiti della Commissione).

  1. La Commissione procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le Pag. 69stesse limitazioni dell'autorità giudiziaria. La Commissione non può adottare provvedimenti attinenti alla libertà e alla segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione né alla libertà personale, fatto salvo l'accompagnamento coattivo di cui all'articolo 133 del codice di procedura penale.
  2. La Commissione può richiedere agli organi e agli uffici della pubblica amministrazione copie di atti e di documenti da essi custoditi, prodotti o comunque acquisiti in materie attinenti alle finalità di cui all'articolo 1.
  3. La Commissione può richiedere copie di atti e di documenti relativi a procedimenti e inchieste in corso o conclusi presso l'autorità giudiziaria o altri organi inquirenti, nonché copie di atti e di documenti relativi a indagini e inchieste parlamentari.
  4. Sulle richieste ad essa rivolte l'autorità giudiziaria provvede ai sensi dell'articolo 117 del codice di procedura penale. L'autorità giudiziaria può trasmettere copie di atti di documenti anche di propria iniziativa.
  5. Per le testimonianze rese davanti alla Commissione si applicano le disposizioni degli articoli da 366 a 384-bis del codice penale.

Art. 4.
(Disciplina del segreto).

  1. La Commissione mantiene il segreto funzionale fino a quando gli atti e i documenti trasmessi in copia ai sensi dell'articolo 3 sono coperti da segreto nei termini precisati dagli organi e uffici che li hanno trasmessi.
  2. La Commissione stabilisce quali atti e documenti non devono essere divulgati, anche in relazione a esigenze attinenti ad altre istruttorie o inchieste in corso. Devono in ogni caso essere coperti dal segreto gli atti, le assunzioni testimoniali e i documenti attinenti a procedimenti giudiziari nella fase delle indagini preliminari fino al termine delle stesse.
  3. I componenti la Commissione, i funzionari e il personale di qualsiasi ordine e grado addetti alla Commissione stessa e ogni altra persona che collabora con la Commissione o compie o concorre a compiere atti di inchiesta oppure ne viene a conoscenza per ragioni d'ufficio o di servizio sono obbligati al segreto per tutto quanto riguarda gli atti e i documenti di cui all'articolo 3, commi 4 e 6.
  4. Per il segreto di Stato si applica quanto previsto dalla legge 3 agosto 2007, n. 124.
  5. Per il segreto d'ufficio, professionale e bancario si applicano le norme vigenti in materia. È sempre opponibile il segreto tra difensore e parte processuale nell'ambito del mandato.
  6. Gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria non sono tenuti a comunicare alla Commissione le fonti delle loro informazioni.

Art. 5.
(Organizzazione dei lavori della Commissione e copertura finanziaria).

  1. L'attività e il funzionamento della Commissione sono disciplinati da un regolamento interno approvato dalla Commissione stessa, prima dell'inizio dei lavori, fermo restando quanto previsto dall'articolo 142 del regolamento della Camera. Ciascun componente può proporre la modifica delle norme regolamentari.
  2. Le sedute della Commissione sono pubbliche. Tutte le volte che lo ritenga opportuno, la Commissione può deliberare di riunirsi in seduta segreta.
  3. La Commissione può avvalersi dell'opera di agenti e di ufficiali di polizia giudiziaria e di tutte le collaborazioni che ritenga necessarie.
  4. Per l'esercizio delle sue funzioni, la Commissione fruisce di personale, locali e strumenti operativi messi a disposizione dal Presidente della Camera dei deputati.
  5. Le spese di funzionamento della Commissione sono poste a carico del bilancio interno della Camera dei deputati. Pag. 70Esse sono stabilite nel limite massimo di 40.000 euro per l'anno 2015 e di 100.000 euro per ciascuno degli anni successivi. Il Presidente della Camera dei deputati può autorizzare un incremento delle spese di cui al periodo precedente, in misura non superiore al 30 per cento, a seguito di richiesta formulata dal presidente della Commissione per motivate esigenze connesse allo svolgimento dell'inchiesta.

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ALLEGATO 2

Delega al Governo per il riordino delle disposizioni legislative in materia di sistema nazionale e coordinamento della protezione civile (Testo unificato C. 2607 Braga e abbinate).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La IV Commissione (Difesa),
   esaminato, per le parti di propria competenza, il testo unificato delle proposte di legge C. 2607 Braga e abbinate, recante «Delega al Governo per il riordino delle disposizioni legislative in materia di sistema nazionale e coordinamento della protezione civile»,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

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ALLEGATO 3

Sulla missione svolta a Milano il 27 e 28 luglio 2015 per verificare le modalità di impiego e le condizioni di alloggiamento dei militari ivi dislocati per la sicurezza di Expo 2015.

RELAZIONE DEL DEPUTATO VITO

  Lunedì 27 luglio 2015 una delegazione della Commissione Difesa si è recata in missione a Milano per verificare in modo diretto e sul posto le modalità di impiego e le condizioni di alloggiamento dei militari dislocati nella città per la sicurezza del territorio e di Expo 2015.
  La delegazione era formata dai seguenti componenti la Commissione: on. Elio Vito (che la guidava), on. Tatiana Basilio e on. Rosanna Scopelliti. L'on. Gian Piero Scanu, inizialmente designato a farne parte, non ha potuto partecipare a causa di un impedimento sopravvenuto in ultimo.
  La missione è stata deliberata dall'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione in considerazione del fatto che a Milano sono dislocati per la sicurezza del territorio, e in particolare dell'evento Expo 2015, circa 2.300 militari. Infatti il decreto-legge 18 febbraio 2015, n. 7, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 aprile 2015, n. 43, ha inizialmente autorizzato l'impiego di un contingente di 600 unità delle Forze armate dal 15 aprile al 1o novembre 2015 per le esigenze di sicurezza di Expo 2015, in aggiunta alle 600 unità già impegnate a Milano per la sicurezza del territorio nell'ambito dell'operazione «Strade sicure» (unità ridotte, peraltro, a circa 450 ai primi di giugno). Il Consiglio dei ministri riunitosi il 29 aprile 2015 ha successivamente rafforzato il dispositivo militare di sicurezza, prevedendo l'impiego per le esigenze di sicurezza di Expo 2015 di ulteriori 1.255 militari dal 1o maggio al 1o novembre 2015. Tale intervento si è reso necessario in quanto, nell'imminenza dell'inizio dell'evento, non era stato ancora predisposto il sistema di videosorveglianza del perimetro del sito di Expo 2015 e dell'area circostante.
  La missione si è articolata in tre fasi: 1) visita di alcune delle caserme che danno ricetto ai militari impegnati nei compiti di sorveglianza del territorio e di Expo 2015 (caserme Magenta, Montello, Santa Barbara e Annibaldi di Milano) e incontro con il personale presente; 2) sopralluogo nel perimetro esterno del sito di Expo 2015 e visita dei presìdi dell'Esercito, dei Carabinieri, della Guardia di finanza e della Polizia di Stato ubicati all'interno del sito di Expo; 3) visita della stazione di decontaminazione NBC; visione dei controlli di sicurezza svolti di notte su persone e veicoli di rifornimento merci ai varchi di ingresso del sito di Expo 2015; incontro con i reparti e le unità di personale specializzati addetti ai vari controlli. La fase 3) si è svolta in orario notturno.
  L'on. Basilio ha partecipato soltanto alle fasi 1) e 3), e non ha quindi preso parte alle attività svolte dalla delegazione all'interno del sito di Expo 2015.
  Alle ore 17,15 di lunedì 27 luglio la delegazione ha tenuto una conferenza stampa presso la sala Confindustria di Palazzo Italia, all'interno del sito di Expo 2015.
  La delegazione ha avuto modo di apprezzare l'efficiente e accurata organizzazione dell'assistenza che le è stata fornita, predisposta dal Ministero della difesa in collaborazione con il Comando del Raggruppamento Esercito Lombardia e (per Pag. 73alcune fasi, all'interno del sito di Expo 2015) dalla società Expo 2015 S.p.A. La delegazione è stata infatti assistita in tutte le fasi della missione da ufficiali e personale dell'Esercito. In particolare, la delegazione è stata ricevuta e accompagnata dal Generale di Brigata Claudio Rondano, Comandante del Raggruppamento Esercito Lombardia (costituito dallo Stato Maggiore dell'Esercito il 15 marzo 2015 per garantire l'unicità di comando sulle due operazioni – Strade sicure ed Expo 2015 – in cui si articola la missione dell'Esercito a Milano) e dal Generale di Brigata Antonio Pennino, Vice Comandante del Raggruppamento Lombardia e Comandante del Comando Militare Esercito Lombardia; dal Colonnello Luca Franchini (Comandante della prima delle due Task Force in cui si articola la missione Expo 2015); dal Colonnello Elio Babbo (Comandante della seconda Task Force); e da altri ufficiali dell'Esercito. All'interno del sito di Expo la delegazione è stata assistita e accompagnata da funzionari della società Expo 2015 ed è stata ricevuta per un saluto di benvenuto dalla Presidente della medesima società, Diana Bracco.
  Va tuttavia rilevato negativamente come la delegazione non sia stata accompagnata nella missione dal Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, quando nelle precedenti missioni svolte nella «terra dei fuochi» in Campania (il 14 luglio 2014 per verificare sul posto l'impiego dei militari ivi impegnati) e a Taranto (il 18 dicembre 2013 per visitare l'Arsenale Militare Marittimo) le delegazioni erano state accompagnate, rispettivamente, dal Capo di Stato maggiore dell'Esercito e dal Capo di Stato maggiore della Marina.
  Va rilevato altresì negativamente come della visita non sia stata data sinora notizia sul sito e sui mezzi di informazione dell'Esercito e della Difesa.

Modalità di impiego dei militari.

  La delegazione ha avuto modo di apprezzare l'alto valore del lavoro svolto dalle Forze Armate e di constatare come, senza l'ausilio dei militari, l'evento Expo 2015 non sarebbe stato possibile agli stessi livelli di sicurezza e quindi, dato l'attuale grado di rischio attentati, non sarebbe stato possibile in assoluto.
  I militari assicurano infatti, in concorso con le Forze di Polizia, la completa sorveglianza dell'area di Expo 2015. Avvalendosi di attrezzature di monitoraggio, ispezione e sorveglianza anche molto sofisticate, presidiano per ventiquattro ore su ventiquattro tutto il perimetro esterno del sito di Expo 2015 (lungo il quale a distanza ravvicinata – come pure ai varchi diurni e notturni del sito – sono collocati posti di guardia militari, oltre che telecamere) e controllano con la massima accuratezza persone, mezzi e materiali che entrano nel medesimo sito di giorno e di notte. In particolare, i controlli diurni sono svolti insieme alle Forze di Polizia, mentre sono affidati interamente ai militari i controlli notturni sui veicoli che trasportano merci e rifornimento. Si tratta di controlli finalizzati all'individuazione di armi, di esplosivi o di altri fattori di rischio per la sicurezza. Tutti i veicoli senza eccezione sono sottoposti a controlli ottici, anche mediante specchi; cinofili, mediante unità addestratissime; strumentali, e in particolare radiogeni, per l'individuazione di materiali a rischio nucleare-batteriologico-chimico o di esplosivi.
  Appositi nuclei specializzati sono pronti a intervenire in caso di presenza di esplosivi o di attivazione di allarmi per rischio NBC. In particolare, sono operative unità specializzate cinofile, NBC, IEDD e per il controllo radiogeno. Al margine del sito di Expo 2015 è stata allestita una stazione attrezzata pronta a intervenire in ogni momento per la decontaminazione di persone e cose esposte ad agenti NBC.
  Contemporaneamente, presìdi dell'Esercito, della Guardia di Finanza, dei Carabinieri e della Polizia di Stato garantiscono la sicurezza e l'ordine pubblico all'interno del sito di Expo 2015 nelle ore di apertura dell'evento al pubblico.

Condizioni di alloggiamento.

  Le condizioni di alloggiamento dei militari sono state oggetto di due atti di Pag. 74sindacato ispettivo in Commissione (interrogazioni Vito 5-05755 e Frusone 5-05611). Nelle risposte rese alle due interrogazioni il Governo ha chiarito che – considerato il numero considerevole del personale dislocato nell'area di Milano, l'insufficienza della disponibilità alloggiativa delle infrastrutture della zona e la brevità del tempo intercorso dalla decisione del Consiglio dei ministri del 29 aprile 2015 e la data di dispiegamento del personale aggiuntivo (1.255 unità dal 1o maggio) – si è reso necessario all'inizio alloggiare parte del personale in modo temporaneo e provvisorio anche in tende allestite nelle caserme Montello di Milano e Babini di Bellinzago Novarese.
  In seguito alla realizzazione di interventi di ristrutturazione finalizzati ad ampliare gli spazi ricettivi nelle caserme di Milano, tutto il personale attendato presso la caserma Babini di Bellinzago Novarese è stato ricollocato in parte in tende apprestate inizialmente nella caserma Montello e per la restante parte presso infrastrutture ristrutturate nelle caserme Magenta, Santa Barbara ed Annibaldi. In definitiva, da un complessivo di circa 1.200 militari inizialmente attendati, a far data dal 15 luglio 2015, il personale attendato, presso la sola caserma Montello, si è ridotto a 441 unità. Si tratta – come verificato dalla delegazione nel corso della missione – di tende da 6-8 persone, dotate dei medesimi arredi previsti per le camerate (brande, armadietti, etc.), coperte da teloni per l'ombreggiatura e climatizzate. Tutti gli attendamenti sono dotati di bagni e di docce.
  Alla medesima data del 15 luglio, la situazione alloggiativa in infrastrutture comunicata dal Governo era la seguente: 145 militari presso la caserma Annibaldi di Milano, che è stata oggetto di interventi essenziali di ripristino e di messa in sicurezza degli spazi disponibili, recentemente ultimati; 306 militari presso la caserma Magenta di Milano, anch'essa oggetto dei necessari interventi di ripristino e di messa in sicurezza di una palazzina a tre piani; 134 militari presso la caserma Santa Barbara di Milano, 62 presso la caserma Montello di Milano, 83 presso la caserma Ugo Mara di Solbiate Olona, 57 presso la caserma Babini di Bellinzago Novarese e 30 presso la caserma Locatelli di Orio al Serio.
  Sotto il profilo delle condizioni di alloggiamento del personale, la delegazione ha appurato che sforzi rilevanti sono stati fatti dai Comandi competenti per superare le situazioni di iniziale disagio del personale segnalate con gli atti di sindacato ispettivo sopra richiamati.
  Va tuttavia rilevato negativamente come vi siano ancora oltre 400 militari in tenda dopo tre mesi dall'inizio dell'evento Expo 2015: circostanza, questa, che si sarebbe potuta evitare se l'operazione fosse stata programmata dal Consiglio dei ministri con maggiore anticipo e se, prima di prevedere l'impiego di altre 1.255 unità di personale, oltre quelle inizialmente previste, fossero state assicurate adeguate condizioni di alloggiamento per tutti. Una migliore programmazione a livello politico avrebbe consentito altresì di evitare ai militari ospitati inizialmente nell'accampamento della caserma Babini di Bellinzago Novarese i disagi provocati dal nubifragio che il 14 maggio scorso ha colpito l'Ovest Ticino, provocando, tra l'altro l'allagamento delle tende e danneggiando gli effetti personali dei militari. Fermo restando infatti che l'impiego dei militari per operazioni di controllo del territorio è condivisibile, è tuttavia necessario assicurare ai militari impiegati in Italia gli stessi standard di trattamento previsti per le altre forze dell'ordine impegnati in compiti analoghi.