CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 15 aprile 2015
425.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2014. (C. 2977 Governo).

RELAZIONE APPROVATA

   La VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione),

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

  con la seguente condizione:
   che il testo dell'articolo 5 sia così riformulato:
  «1. All'articolo 38, comma 12, del testo unico di cui al decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177, e successive modificazioni, dopo le parole: «favore, nonché» sono aggiunte le seguenti: «, a condizione che abbiano autonoma collocazione nella programmazione e che non siano inseriti all'interno di un'interruzione pubblicitaria».

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ALLEGATO 2

Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2013 (Doc. LXXXVII, n. 2).

PARERE APPROVATO

   La VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione),
   esaminato per quanto di propria competenza il Documento in oggetto,
   premesso che, ai sensi dell'articolo 13 della legge n. 234 del 2013, è chiamata a esaminare le parti di propria competenza della Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2013, oltre alla Legge europea;
   esaminati i paragrafi 2.5 e 2.6 della Relazione,
  esprime il proprio

NULLA OSTA

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ALLEGATO 3

5-04825 Simone Valente: Sull'emanazione delle linee guida previste dalla legge n. 128 del 2013 in materia di produzione da parte degli istituti scolastici di materiale didattico multimediale per piattaforme open source.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'interrogazione cui si risponde riguarda i tempi e le modalità di emanazione delle linee sui materiali didattici autoprodotti dalle scuole, ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 128 del 2016.
  Come rilevato dagli stessi Onorevoli interroganti, la questione inerente il materiale didattico digitale è molto complessa e, conseguentemente, molto articolata sotto il profilo legislativo. La novità introdotta dal citato articolo 6, in un contesto ancora caratterizzato dal digital divide e da strumenti didattici convenzionali, dove quelli alternativi appaiono ancora poco diffusi, riguarda sia le modalità di elaborazione dei contenuti digitali sia le indicazioni sulla piattaforma informatica che dovrà ospitarli, per rendere possibile la condivisione tra scuole.
  Per questo motivo, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, nell'affrontare il problema della stesura delle linee guida per l'elaborazione di materiale digitale in argomento, ha dovuto prendere in considerazione anche le problematiche relative alla definizione degli standard concernenti le modalità di fruizione dei suddetti contenuti digitali.
  Pertanto, con decreto ministeriale del 19 novembre 2014 è stato istituito un tavolo tecnico con la duplice finalità di raggiungere nel corrente anno scolastico sia l'elaborazione di linee guida relativa alla produzione di contenuti digitali sia la definizione di una struttura comune, aperta e interoperabile, entro la quale le diverse piattaforme di fruizione dei contenuti digitali prodotti dovranno operare.
  I lavori del tavolo tecnico, costituito da docenti universitari, esperti del settore, rappresentanti dell'Associazione italiana editori, esponenti del mondo della scuola e dell'amministrazione hanno prodotto al momento una bozza di linee guida in via di perfezionamento che mira a facilitare il compito degli istituti scolastici che vogliano partecipare alla elaborazione di materiale didattico digitale. Infatti, non va sottaciuto che trattasi di attività facoltativa e non obbligatoria.
  In queste linee guida sarà, quindi, descritto il processo che l'istituzione scolastica può porre in essere per partecipare alla costruzione dei materiali didattico-digitali, ma saranno indicate anche utili informazioni sui concetti di base relativi ai materiali medesimi, al diritto d'autore ed al sistema di metadatazione da usare per i contenuti prodotti ed alle figure coinvolte.
  Le linee guida potranno essere emanate anche in versione ipertestuale proprio per dare spazio ai necessari approfondimenti o ad elementi informativi per i docenti, pur rimanendo snelle e facilmente consultabili.
  Peraltro, sarà prevista una breve fase transitoria (lo scorcio di anno scolastico 2014-2015) nel corso della quale sarà effettuata la ricognizione dei materiali didattici digitali autoprodotti dagli istituti scolastici autonomamente. Questa fase servirà anche per raccogliere informazioni che consentano di poter meglio regolare il sistema di attuazione dell'articolo 6 della citata legge n. 128, anche attraverso l'emanazione di nuove versioni delle linee guida o la messa a disposizione del mondo della Pag. 48scuola di strumenti alternativi di formazione/informazione sulla produzione dei materiali didattici digitali.
  Concludendo, si evidenzia che, con l'articolo 14 del disegno di legge attualmente all'esame di questa Commissione, si prevede l'istituzione del Portale unico dei dati della scuola che costituisce il punto di connessione più evidente tra l'elaborazione dei contenuti digitali e le previsioni del medesimo disegno di legge. Infatti, su questo portale saranno raccolti, tra l'altro, i lavori di autoproduzione degli istituti scolastici, messi a disposizione di tutte le scuole e di tutti i docenti per essere (ri)usati. A tal fine è autorizzata per l'anno 2015 la spesa di euro 1 milione per la predisposizione del portale e, a decorrere dal 2016, la spesa di euro 100.000 per le spese di gestione e mantenimento.

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ALLEGATO 4

5-05040 Palmieri: Su un progetto di sensibilizzazione proposto ai bambini di 45 scuole dell'infanzia di Trieste.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Va chiarito, prima di tutto, che il «Gioco del rispetto – pari e dispari» è un progetto del Comune di Trieste e della Regione Friuli Venezia Giulia, proposto a 18 scuole paritarie comunali dell'infanzia che, nella loro autonomia, stanno valutando, sentite le famiglie e i rispettivi Consigli scolastici, l'eventuale adesione.
  Nel novembre 2014, infatti, la Giunta comunale ha approvato questa iniziativa, presentata da un'associazione del territorio e proposta, già dal 2013, da un team di lavoro multidisciplinare che vede la partecipazione anche dell'Università degli Studi di Trieste. Il progetto ha ottenuto il contributo della Regione nel 2013 quale miglior progetto della sua categoria per la realizzazione delle pari opportunità tra donna e uomo ed è stato già positivamente sperimentato nell'anno scolastico 2013/2014 in 4 scuole dell'infanzia statali.
  Le preoccupazioni manifestate, se pur condivisibili, dalle notizie acquisite, non appaiono riguardare la sfera di competenza «procedurale» del progetto che, invece, testimonia un coinvolgimento delle istituzioni a più livelli, comunale e regionale, e delle scuole paritarie che, autonomamente e collegialmente, sentite le famiglie, sentito il Consiglio della scuola, ne decidono la partecipazione.
  Sulla base delle informazioni assunte dall'Ufficio Scolastico Regionale per il Friuli Venezia Giulia, l'iniziativa rientra, infatti, nell'autonoma determinazione di ciascuna scuola paritaria comunale.
  Il progetto si propone di fornire agli insegnanti della scuola dell'infanzia elementi teorici e strumenti pratici per lavorare con i bambini sui temi della parità e del contrasto alle discriminazioni.
  Alla luce degli elementi acquisiti risulta che il progetto prevede che, dopo la fase di formazione degli insegnanti, l'iniziativa sia presentata dagli stessi docenti ai rispettivi collegi, cui è demandata la decisione di proseguire nel percorso educativo intrapreso. Là dove si decida di dar esecuzione, è prevista la convocazione di una riunione con tutti i genitori, che potranno scegliere se aderire o meno. Ai bambini che non parteciperanno al progetto la scuola offrirà attività alternative.
  Il progetto viene inoltre sottoposto al Consiglio della scuola. Solo alla fine di questo «iter» l'iniziativa potrà prendere avvio.
  Inoltre, per quanto concerne il materiale didattico predisposto, secondo gli elementi informativi acquisiti, si precisa che il kit è composto di un fascicoletto di Linee guida, di un secondo fascicoletto di schede di gioco e, soprattutto, di 11 tavole in cartone raffiguranti persone e animali con brevi storie, più 24 tessere di cartone raffiguranti ciascuna una persona di sesso maschile o una persona di sesso femminile, nei rispettivi abbigliamenti professionali o sportivi o della vita familiare.
  Alla luce delle informazioni di cui si dispone, il progetto appare, quindi, coerente con le Indicazioni nazionali emanate dal MIUR, considerato che alla scuola viene riconosciuto il compito di promuovere la piena formazione della personalità degli alunni e di valorizzarne l'identità Pag. 50personale nell'ambito del processo educativo, così da evitare ogni forma di discriminazione.
  Più in generale, si evidenzia come, secondo le «Indicazioni per il Curricolo» emanate dal MIUR, la scuola deve «...perseguire costantemente l'obiettivo di costruire un'alleanza educativa con i genitori, relazioni costanti che riconoscano i reciproci ruoli e che si supportino vicendevolmente nelle comuni finalità educative».
  Per quanto concerne «Il diritto alla libertà di educazione della famiglia e la scelta educativa dei genitori» si precisa che, attraverso l'emanazione delle Linee di indirizzo recanti «Partecipazione dei genitori e corresponsabilità educativa» diramate il 22 novembre 2012, il MIUR ha inteso sottolineare l'importanza della partecipazione dei genitori nella vita scolastica, sia negli istituti statali che paritari di ogni ordine e grado, trasformandola da mera presenza negli organi collegiali ad autentica cooperazione alla progettualità e ai processi formativi.
  Da qui scaturisce, quindi, l'obbligo per tutte le istituzioni scolastiche di dare piena attuazione agli indirizzi succitati introducendo modalità organizzative che favoriscono un maggiore coinvolgimento dei genitori nella vita scolastica, investendoli della corresponsabilità educativa.

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ALLEGATO 5

5-04616 Binetti: Sugli esami di accesso alle scuole di specializzazione in medicina.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Le interrogazioni in esame riguardano il concorso nazionale per l'ammissione alle scuole di specializzazione in medicina e chirurgia.
  In particolare, l'Onorevole interrogante chiede come il ministero intenda garantire, in vista del prossimo concorso, uno scorrimento delle graduatorie più veloce ed efficace che consenta, ai neo-specializzandi, di inserirsi il prima possibile nella propria scuola di specializzazione, nonché una revisione, in sede di prove, del numero delle domande a scelta multipla di tipo specialistico.
  Si precisa che, ad oggi, sono state formate le graduatorie per ciascuna scuola di specializzazione e che è in corso di completamento la fase di scorrimento. Alla data del 13 aprile 2015, a fronte di 5.514 posti disponibili, risultano iscritti 5.397 candidati; con i prossimi scorrimenti verranno assegnati quindi gli ultimi 117 posti disponibili.
  Come ricordato nelle interrogazioni, con il Decreto ministeriale n. 68 del 4 febbraio 2015, emanato di concerto con il Ministero della Salute, è stato approvato il riordino delle scuole di specializzazione di area sanitaria: non esisteranno più percorsi di studio di 6 anni, potranno essere di 3, 4 o 5 al massimo. La riduzione del percorso di studio riguarda oltre 30 scuole su 55. Si è stabilito pure l'accorpamento di cinque scuole precedentemente esistenti, mentre due (medicina aeronautica e spaziale e odontoiatria clinica generale) sono state soppresse. Le scuole di specializzazione, pertanto, passano dalle attuali 61 a 55.
  Il MIUR sta inoltre lavorando al secondo bando per il concorso nazionale per l'ingresso alle scuole di specializzazione medica.
  A tal fine si sta perfezionando l'iter procedurale di modifica della disciplina di cui al Regolamento 30 giugno 2014 n. 105 concernente il sistema di accesso alle scuole di specializzazione di area sanitaria; sistema che, a partire dallo scorso anno accademico ha previsto una procedura di ammissione alle suddette scuole basata su un'unica graduatoria nazionale a seguito di superamento di una prova selettiva nazionale.
  Nell'adunanza di Sezione consultiva del 19 Marzo 2015, il Consiglio di Stato ha espresso parere favore al testo modificato proposto dal Ministero al predetto Regolamento n. 105 del 2014, che verrà conseguentemente abrogato.
  Le principali modifiche rispondono anche alle esigenze evidenziate nell'atto parlamentare, queste possono riassumersi nei seguenti termini:
   si riduce da 6 a 3 il numero massimo di tipologie di scuola di specializzazione cui il candidato può complessivamente concorrere, ciò al fine di ridurre i tempi di scorrimento delle graduatorie che si sono rivelati molto complessi e lunghi, dovendosi armonizzare, su un numero assai elevato di partecipanti, la gestione di 6 differenti opzioni nell'ambito di 55 differenti graduatorie nazionali. In tal modo si consentirà ai neo-specializzandi di inserirsi il prima possibile nella propria Pag. 52scuola di specializzazione, considerata anche la durata ridotta dell'attività didattica;
   si inserisce la specificazione che i 70 quesiti della parte generale, concernenti argomenti caratterizzanti il Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia, ineriscano specificatamente alla formazione clinica del percorso di Laurea per improntare le prove a una maggiore caratterizzazione pratico-applicativa nella porzione comune dei quiz;
   si prevede che il bando fissi un punteggio minimo per il superamento dell'intera prova d'esame, ivi compresa dunque la parte della prova dedicata a valutare le competenze di tipo specialistico, superando così la precedente previsione che consentiva di fissare nel bando un punteggio minimo solo per la prima parte della prova (relativa ai 70 quesiti della parte generale). La modifica è parsa più coerente con lo spirito della selezione in argomento, volta ad individuare soggetti idonei ad accedere a percorsi di studio altamente specialistici.

  Inoltre, altri aspetti innovativi della nuova disciplina riguardano il termine di uscita del bando e le modalità di opzioni delle scuole da parte del candidato:
   si sostituisce il termine finale del 28 febbraio (di uscita del bando) con quello del 30 aprile, al necessario fine di armonizzare l'uscita del bando di ammissione con il normale ciclo della Programmazione sanitaria di cui all'articolo 35 commi 1 e 2 del decreto legislativo n. 368 del 1999;
   si inserisce la previsione secondo cui il candidato deve indicare le suddette 3 opzioni in ordine di preferenza tra loro, potendo scegliere un massimo di due tipologie di scuola nell'ambito di una stessa Area. Tale modifica è finalizzata a rendere più evidenti le preferenze del candidato e, di conseguenza, più agevole per il Ministero la gestione degli scorrimenti delle graduatorie, consentendo la successiva immatricolazione dei candidati in tempo utile per l'inizio delle attività didattiche.

  Il Regolamento è all'attenzione della Presidenza del Consiglio ai fini della conclusione dell'iter di approvazione cui seguirà la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, previa registrazione della Corte dei conti.
  Il bando per il secondo concorso nazionale di accesso alle Scuole sarà quindi emanato entro il 30 aprile. Le prove si svolgeranno entro il 31 luglio.