CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 1 aprile 2015
417.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-03096 Catalano: Mancato esercizio della funzione di tutela aziendale da parte della società Poste italiane verso i dipendenti dell'ufficio postale di Alcamo Centro (TP).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Vorrei premettere che la materia oggetto dell'atto in esame esula dalle competenze del Ministero dello sviluppo economico che, come noto, ha compiti esclusivamente in materia di servizio postale universale.
  In ogni caso si è provveduto ad acquisire informazioni in merito, presso la predetta società, sulla vicenda riportata nell'interrogazione oggetto di discussione.
  Poste Italiane ha, infatti, rappresentato che il direttore dell'ufficio postale di Alcamo Centro, a seguito delle riferite segnalazioni sindacali, è stato interpellato dal responsabile territoriale della filiale di Trapani, insieme ad alcuni dipendenti, in ordine a comportamenti posti in essere nella condizione dell'ufficio postale di appartenenza.
  Da quanto riferito dalla società medesima, dai colloqui è emerso che i comportamenti segnalati erano riconducibili esclusivamente a modi, strettamente soggettivi, di esercizio del ruolo ricoperto. Le problematiche, pertanto, risultavano connesse a modalità e gestione degli aspetti relazionali all'interno dell'ufficio, con esclusione di qualsiasi comportamento illecito fraudolento oggettivamente valutabile.
  L'Azienda ha reso noto, altresì, che il direttore è stato sensibilizzato dal responsabile territoriale in ordine all'esigenza di garantire un clima sereno all'interno dell'ufficio e, la filiale competente ha assicurato un continuo presidio gestionale dello stesso ufficio, al fine di seguirne l'evoluzione delle dinamiche relazionali interpersonali.

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ALLEGATO 2

5-04509 Burtone: Disservizi nel recapito della corrispondenza nel territorio del comune di Pisticci (MT).
5-04699 Burtone: Disagi per i cittadini derivanti dall'ipotesi di chiusura dell'ufficio postale di Pisticci Scalo (MT).
5-04768 Burtone: Ipotesi di chiusura dell'ufficio postale di Pisticci Scalo (MT).
5-04897 Burtone: Ipotesi di chiusura dell'ufficio postale di Pisticci Scalo (MT).

TESTO DELLA RISPOSTA

  In via preliminare, occorre premettere che il settore postale, a livello nazionale e comunitario, è stato interessato negli ultimi anni da profondi cambiamenti che hanno riguardato il contesto normativo, ed in particolare, il passaggio delle funzioni di regolamentazione e di vigilanza dal Ministero dello sviluppo economico all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni per effetto del decreto-legge del 6 dicembre 2011, n. 201, convertito nella legge del 22 dicembre 2011, n. 214.
  Si sono, inoltre, verificati notevoli mutamenti concernenti la concorrenza e l'evoluzione delle esigenze dell'utenza verso una significativa differenziazione dell'offerta dei servizi.
  In tale ambito la fornitura del servizio universale presenta problematiche relative a particolari condizioni demografiche e territoriali, caratterizzate da vaste zone di difficile accessibilità ed a scarsa densità abitativa.
  Il Contratto di programma vigente tra il Ministero e Poste Italiane prescrive all'articolo 2, comma 6, che quest'ultima trasmetta all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), con cadenza annuale, l'elenco degli uffici postali e delle strutture di recapito che non garantiscono condizioni di equilibrio economico e, contestualmente, il piano di intervento per la progressiva razionalizzazione della loro gestione.
  L'Autorità, nell'esercizio dei propri poteri di vigilanza, svolge un'attività di valutazione del piano di razionalizzazione della gestione degli uffici postali, al fine di verificarne la conformità ai criteri di distribuzione dei punti di accesso alla rete postale.
  Su tale aspetto, si evidenzia che l'Agcom con delibera 342/14/CONS recante «Punti di accesso alla rete postale: modifica dei criteri di distribuzione degli uffici di Poste Italiane» ha integrato i criteri di distribuzione degli uffici postali di cui all'articolo 2 del decreto ministeriale 7 ottobre 2008, attraverso l'introduzione di specifiche garanzie a tutela degli utenti, in particolare per coloro che si avvalgono degli uffici postali ubicati in comunità montane e nelle isole minori.
  Il Contratto di programma, inoltre, consente a Poste Italiane, previo accordo con le autorità locali, di garantire una presenza più articolata nelle aree territoriali disagiate.
  Ciò premesso, in merito alle previste iniziative di chiusura o rimodulazione degli orari di apertura degli uffici postali sul territorio nazionale che, in particolare, Pag. 109nella regione Basilicata coinvolgerebbero l'ufficio di Pisticci Scalo, la società Poste Italiane interpellata al riguardo, ha evidenziato che le misure di efficientamento e razionalizzazione previste nel Piano di riorganizzazione, non comportano, nell'effettività dell'attuazione, un ridimensionamento della rete degli uffici postali, in misura tale da ridurre significativamente la fruizione da parte degli utenti di un servizio universale ragionevolmente accessibile.
  Per quanto riguarda, in particolare l'intervento di chiusura dell'ufficio di «Pisticci Scalo», la società ha precisato che, non essendo tale ufficio presidio unico del comune né ubicato in un comune classificato rurale e montano, la misura prevista risulta pienamente rispettosa della normativa in materia.
  Risulta, inoltre, che in posizione limitrofa rispetto all'ufficio «Pisticci Scalo», si trovano gli uffici «Pisticci», aperto 6 giorni a settimana e dotato di un ATM fruibile h. 24, e «Craco», aperto 6 giorni a settimana.
  Quanto all'operatività dell'ufficio «Pisticci», la società ha precisato che lo stesso normalmente serve la clientela media giornaliera della zona con tempi di attesa contenuti e senza criticità gestionali.
  Poste Italiane ha, comunque, assicurato che tutti gli interventi previsti nel Piano risultano essere rispettosi della normativa di settore ed ha fatto presente che, in ogni caso, l'attuazione degli stessi avverrà solo dopo aver completato il dialogo avviato con le Istituzioni locali.
  Si auspica, quindi, nel rispetto delle esigenze dell'utenza, la massima concertazione tra Poste Italiane e le Amministrazioni locali. Tale impegno è stato, peraltro, evidenziato anche durante l'incontro del 12 febbraio scorso avuto con l'amministratore delegato di Poste Italiane ed il presidente dell'AGCOM.
  A tal fine, ci siamo attivati affinché Poste si impegnasse a discutere il piano di razionalizzazione degli uffici postali con le regioni, con l'Anci e con i comuni interessati. Poste si è impegnata in tal senso.
  La tematica della razionalizzazione degli uffici postali è anche oggetto di attenta considerazione nel nuovo Contratto di programma in corso di predisposizione.
  Per completezza di informazione si rappresenta che l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, sentita al riguardo, ha evidenziato che al fine di consentire una valutazione più puntuale dell'impatto del suddetto Piano sulla popolazione locale, nonché l'eventuale individuazione di soluzioni alternative più rispondenti allo specifico contesto territoriale, l'articolo 5 comma 1 della citata delibera n. 342/14/CONS ha previsto l'obbligo di notifica preventiva ai sindaci dei comuni interessati almeno 60 giorni prima della data prevista di attuazione dell'intervento.
  La stessa Autorità ha, altresì, assicurato che proseguirà nell'attività di vigilanza provvedendo a verificare la legittimità, sotto il profilo della coerenza con la normativa vigente, delle chiusure o delle rimodulazioni orarie degli uffici postali contenute nel piano comunicato da Poste Italiane S.p.A.
  Per quanto concerne, infine, la segnalazione contenuta nell'interrogazione n. 5-04509 presentata dall'onorevole interrogante, avente ad oggetto i disservizi postali nel recapito della corrispondenza, riscontrati nel mese di gennaio 2015, nel territorio del comune di Pisticci, la società Poste Italiane ha comunicato che tale area territoriale, nel periodo segnalato, è stata interessata da momentanee criticità nello svolgimento del recapito, a seguito della cessazione dal servizio del portalettere di zona avvenuta in data 31 dicembre 2014, nonché dall'emergenza meteorologica che ha interessato l'intero territorio tra la fine del 2014 e i primi giorni del 2015.
  La società ha, altresì, riferito che in tale periodo per la copertura della zona sono stati attivati interventi gestionali mediante flessibilità operativa e, dal 12 gennaio 2015 la zona di recapito è stata assegnata ad altra unità che aveva svolto un periodo di affiancamento al precedente titolare.
  La stessa, infine, ha precisato che dal 26 gennaio 2015 il servizio si svolge regolarmente. Tali disservizi sono, allo stato, oggetto di monitoraggio da parte dell'Agcom.

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ALLEGATO 3

5-04676 Caparini: Chiusura di numerosi uffici postali e ridimensionamento nei servizi offerti da Poste italiane nel territorio della provincia di Brescia, con particolare riguardo al comune di Ono San Pietro.
5-04687 Caparini: Chiusura di numerosi uffici postali e ridimensionamento nei servizi offerti da Poste italiane nel territorio della provincia di Brescia, con particolare riguardo al comune di Incudine.
5-04785 Caparini: Chiusura di numerosi uffici postali e ridimensionamento nei servizi offerti da Poste italiane nel territorio della provincia di Brescia, con particolare riguardo al comune di Prestine.
5-04820 Caparini: Chiusura di numerosi uffici postali e ridimensionamento nei servizi offerti da Poste italiane nel territorio della provincia di Brescia, con particolare riguardo alla frazione di Ponte Caffaro del comune di Bagolino.
5-04821 Caparini: Chiusura di numerosi uffici postali e ridimensionamento nei servizi offerti da Poste italiane nel territorio della provincia di Brescia, con particolare riguardo alla frazione di Provezze nel comune di Provaglio d'Iseo.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In via preliminare, occorre premettere che il settore postale, a livello nazionale e comunitario, è stato interessato negli ultimi anni da profondi cambiamenti che hanno riguardato il contesto normativo, ed in particolare, il passaggio delle funzioni di regolamentazione e di vigilanza dal Ministero dello sviluppo economico all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni per effetto del decreto-legge del 6 dicembre 2011, n. 201, convertito nella legge del 22 dicembre 2011, n. 214.
  Si sono, inoltre, verificati notevoli mutamenti concernenti la concorrenza e l'evoluzione delle esigenze dell'utenza verso una significativa differenziazione dell'offerta dei servizi.
  In tale ambito la fornitura del servizio universale presenta problematiche relative a particolari condizioni demografiche e territoriali, caratterizzate da vaste zone di difficile accessibilità ed a scarsa densità abitativa.
  Il Contratto di programma vigente tra il Ministero e Poste Italiane prescrive all'articolo 2, comma 6, che quest'ultima trasmetta all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), con cadenza annuale, l'elenco degli uffici postali e delle strutture di recapito che non garantiscono condizioni di equilibrio economico e, contestualmente, il piano di intervento per la progressiva razionalizzazione della loro gestione.
  L'Autorità, nell'esercizio dei propri poteri di vigilanza, svolge un'attività di valutazione del piano di razionalizzazione della gestione degli uffici postali, al fine di verificarne la conformità ai criteri di distribuzione dei punti di accesso alla rete postale.Pag. 111
  Su tale aspetto, si evidenzia che l'Agcom con delibera 342/14/CONS recante «Punti di accesso alla rete postale: modifica dei criteri di distribuzione degli uffici di Poste Italiane» ha integrato i criteri di distribuzione degli uffici postali di cui all'articolo 2 del decreto ministeriale 7 ottobre 2008, attraverso l'introduzione di specifiche garanzie a tutela degli utenti, in particolare per coloro che si avvalgono degli uffici postali ubicati in comunità montane e nelle isole minori.
  Il Contratto di programma, inoltre, consente a Poste Italiane, previo accordo con le autorità locali, di garantire una presenza più articolata nelle aree territoriali disagiate.
  Con particolare riferimento al territorio lombardo, la predetta società ha precisato che, rispetto ai 1.907 uffici postali attualmente operativi, sono previsti 65 interventi di chiusura e 121 interventi di rimodulazione delle giornate di apertura.
  Nella provincia di Brescia, in particolare, a fronte dei 269 uffici postali al momento attivi, sono previsti 9 interventi di chiusura e 7 di rimodulazione oraria.
  Passando ad analizzare nel dettaglio gli uffici menzionati dall'interrogante nei diversi atti presentati, l'Azienda ha evidenziato che nei confronti dell'ufficio postale «Ono San Pietro», presidio unico di comune, è stato previsto un intervento con apertura articolata su tre giorni settimanali.
  In merito all'intervento previsto nei confronti dell'ufficio «Incudine», consistente nell'apertura di due giorni a settimana, la società ha riferito che la misura risulta pienamente rispettosa della normativa sopra menzionata, essendo l'ufficio unico nell'omonimo comune, che ha una popolazione residente inferiore a 500 abitanti, ed essendo presente, ad una distanza inferiore a 3 chilometri, l'ufficio «Monno», nel comune omonimo, aperto tre giorni a settimana.
  Infatti, la menzionata delibera Agcom consente espressamente l'apertura due giorni a settimana di uffici postali presidio unico di comuni con popolazione residente inferiore a 500 abitanti, laddove sia presente entro 3 chilometri un ufficio aperto almeno tre giorni a settimana.
  Analoga è la situazione dell'ufficio postale «Prestine». Anche per quest'ufficio, unico nell'omonimo comune che ha una popolazione inferiore a 500 abitanti, è prevista, nel rispetto della menzionata normativa, un'apertura due giorni a settimana. Ad una distanza inferiore a 3 chilometri è operativo l'ufficio postale «Bienno», nel comune omonimo, aperto sei giorni a settimana.
  Poste Italiane ha evidenziato che è, altresì, prevista una rimodulazione oraria, con apertura 3 giorni a settimana, anche per l'ufficio «Ponte Caffaro», sito nel comune di Bagolino ove – oltre all'ufficio menzionato – si trova anche l'ufficio di «Bagolino», aperto 6 giorni a settimana e dotato di ATM fruibile h 24. In posizione limitrofa all'ufficio «Ponte Caffaro» si trovano gli uffici «Rondone» e «Anfo», aperti 3 giorni a settimana con turno antimeridiano e «Storo», aperto 6 giorni alla settimana, anch'esso con turno antimeridiano.
  Infine è stata prevista la chiusura dell'ufficio «Provezze», ubicato nel comune di Provaglio d'Iseo, non rientrante nella categoria dei comuni qualificati rurali e montani, dove al momento sono operativi due uffici postali: il menzionato «Provezze» e l'omonimo «Provaglio d'Iseo», aperto 6 giorni a settimana.
  Gli uffici limitrofi a «Provezze», tutti aperti 6 giorni a settimana, sono «Camignone», «Provaglio d'Iseo», dotato di un ATM fruibile h. 24, e «Monticelli Brusati».
  Per completezza di informazione la società ha reso noto nella provincia di Brescia sono disponibili 107 ATM di cui 106 operativi h. 24.
  In ogni caso, Poste Italiane ha assicurato che tutti gli interventi inseriti nel Piano risultano essere pienamente rispettosi della normativa sopra menzionata e che l'attuazione degli stessi avverrà solo dopo aver completato il dialogo avviato con le Istituzioni locali.
  Si auspica, quindi, nel rispetto delle esigenze dell'utenza, la massima concertazione Pag. 112tra Poste Italiane e le Amministrazioni locali. Tale impegno è stato, peraltro, evidenziato anche durante l'incontro del 12 febbraio scorso avuto con l'amministratore delegato di Poste Italiane ed il presidente dell'AGCOM.
  A tal fine, ci siamo attivati affinché Poste si impegnasse a discutere il piano di razionalizzazione degli uffici postali con le regioni, con l'Anci e con i comuni interessati anche in riferimento alla scelta relativa alla apertura degli uffici il sabato. Poste si è impegnata in tal senso.
  La tematica della razionalizzazione degli uffici postali è anche oggetto di attenta considerazione nel nuovo Contratto di programma in corso di predisposizione.
  Per completezza di informazione si rappresenta che l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, sentita al riguardo, ha evidenziato che al fine di consentire una valutazione più puntuale dell'impatto del suddetto Piano sulla popolazione locale, nonché l'eventuale individuazione di soluzioni alternative più rispondenti allo specifico contesto territoriale, l'articolo 5 comma 1 della citata delibera n. 342/14/CONS ha previsto l'obbligo di notifica preventiva ai sindaci dei comuni interessati almeno 60 giorni prima della data prevista di attuazione dell'intervento.
  La stessa Autorità ha, altresì, assicurato che proseguirà nell'attività di vigilanza provvedendo a verificare la legittimità, sotto il profilo della coerenza con la normativa vigente, delle chiusure o delle rimodulazioni orarie degli uffici postali contenute nel piano comunicato da Poste Italiane S.p.A.

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ALLEGATO 4

5-04720 Preziosi: Ipotesi di chiusura di numerosi uffici postali e di ridimensionamento del servizio offerto da Poste italiane nella regione Marche.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In via preliminare, occorre premettere che il settore postale, a livello nazionale e comunitario, è stato interessato negli ultimi anni da profondi cambiamenti che hanno riguardato il contesto normativo, ed in particolare, il passaggio delle funzioni di regolamentazione e di vigilanza dal Ministero dello sviluppo economico all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni per effetto del decreto-legge del 6 dicembre 2011, n. 201, convertito nella legge del 22 dicembre 2011, n. 214.
  Si sono, inoltre, verificati notevoli mutamenti concernenti la concorrenza e l'evoluzione delle esigenze dell'utenza verso una significativa differenziazione dell'offerta dei servizi.
  In tale ambito la fornitura del servizio universale presenta problematiche relative a particolari condizioni demografiche e territoriali, caratterizzate da vaste zone di difficile accessibilità ed a scarsa densità abitativa.
  Il Contratto di programma vigente tra il Ministero e Poste Italiane prescrive all'articolo 2, comma 6, che quest'ultima trasmetta all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), con cadenza annuale, l'elenco degli uffici postali e delle strutture di recapito che non garantiscono condizioni di equilibrio economico e, contestualmente, il piano di intervento per la progressiva razionalizzazione della loro gestione.
  L'Autorità, nell'esercizio dei propri poteri di vigilanza, svolge un'attività di valutazione del piano di razionalizzazione della gestione degli uffici postali, al fine di verificarne la conformità ai criteri di distribuzione dei punti di accesso alla rete postale.
  Su tale aspetto, si evidenzia che l'Agcom con delibera 342/14/CONS recante «Punti di accesso alla rete postale: modifica dei criteri di distribuzione degli uffici di Poste Italiane» ha integrato i criteri di distribuzione degli uffici postali di cui all'articolo 2 del decreto ministeriale 7 ottobre 2008, attraverso l'introduzione di specifiche garanzie a tutela degli utenti, in particolare per coloro che si avvalgono degli uffici postali ubicati in comunità montane e nelle isole minori.
  Il Contratto di programma, inoltre, consente a Poste Italiane, previo accordo con le autorità locali, di garantire una presenza più articolata nelle aree territoriali disagiate.
  Ciò premesso, in merito alle previste iniziative di chiusura o rimodulazione degli orari di apertura degli uffici postali sul territorio nazionale, e in particolare nella regione Marche, la società Poste Italiane interpellata al riguardo, ha evidenziato che le misure di efficientamento e razionalizzazione previste nel Piano di riorganizzazione, non comportano, nell'effettività dell'attuazione, un ridimensionamento della rete degli uffici postali, in misura tale da ridurre significativamente la fruizione da parte degli utenti di un servizio universale ragionevolmente accessibile.
  In particolare, nella regione Marche, attualmente sono attivi 416 uffici postali retail e 7 uffici dedicati alle imprese, oltre a 230 ATM (di cui 225 fruibili h 24), Pag. 114rispetto ai quali sono previsti 10 interventi di chiusura e 23 interventi rimodulazione delle giornate di apertura.
  Al riguardo, tuttavia, la società Poste Italiane tiene a sottolineare che gli interventi inseriti nel Piano risultano essere pienamente rispettosi della normativa in materia e che l'attuazione degli stessi avverrà solo dopo aver completato il dialogo avviato con le istituzioni locali.
  Si auspica, quindi, nel rispetto delle esigenze dell'utenza, la massima concertazione tra Poste Italiane e le amministrazioni locali. Tale impegno è stato, peraltro, evidenziato anche durante l'incontro del 12 febbraio scorso avuto con l'amministratore delegato di Poste Italiane ed il presidente dell'AGCOM.
  A tal fine, ci siamo attivati affinché Poste si impegnasse a discutere il piano di razionalizzazione degli uffici postali con le regioni, con l'Anci e con i comuni interessati. Poste si è impegnata in tal senso.
  La tematica della razionalizzazione degli uffici postali è anche oggetto di attenta considerazione nel nuovo Contratto di programma in corso di predisposizione.
  Per completezza di informazione si rappresenta che l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, sentita al riguardo, ha evidenziato che al fine di consentire una valutazione più puntuale dell'impatto del suddetto Piano sulla popolazione locale, nonché l'eventuale individuazione di soluzioni alternative più rispondenti allo specifico contesto territoriale, l'articolo 5 comma 1 della citata delibera n. 342/14/CONS ha previsto l'obbligo di notifica preventiva ai sindaci dei comuni interessati almeno 60 giorni prima della data prevista di attuazione dell'intervento.
  La stessa Autorità ha, altresì, assicurato che proseguirà nell'attività di vigilanza provvedendo a verificare la legittimità, sotto il profilo della coerenza con la normativa vigente, delle chiusure o delle rimodulazioni orarie degli uffici postali contenute nel piano comunicato da Poste Italiane S.p.A.