CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 8 gennaio 2015
366.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-04034 Lattuca: Sulla situazione del settore dell'alta formazione artistica musicale e coreutica in Italia.

TESTO DELLA RISPOSTA

   L'Onorevole interrogante nelle premesse evidenzia con riferimento alle istituzioni dell'Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM) alcuni aspetti ritenuti problematici, lamentando la mancanza di comunicazione con questo Ministero e, in generale, la carenza di risorse finanziarie. Chiede quindi di conoscere l'ammontare e i criteri di riparto del fondo di funzionamento per l'anno accademico in corso e per il prossimo. Chiede altresì quali iniziative normative si intenda adottare per garantire la prosecuzione dell'attività ordinaria delle citate istituzioni.
  Circa i criteri di riparto delle risorse del fondo di funzionamento per l'anno 2014 occorre riferirsi al decreto ministeriale n. 558 del 15 luglio 2014, recante «Criteri di attribuzione delle risorse per il funzionamento delle istituzioni AFAM anno 2014».
  In particolare, l'articolo 1 ha stabilito che lo stanziamento complessivo, pari a circa 9 milioni di euro, viene erogato sulla base dei seguenti criteri:
   circa 8 milioni di euro per il funzionamento amministrativo-didattico secondo il numero degli studenti del vecchio ordinamento, il numero degli studenti del nuovo ordinamento, il numero dei docenti in organico, i corsi del vecchio ordinamento, i corsi del nuovo ordinamento e gli insegnamenti particolari;
   1 milione di euro per il sostegno alla produzione artistica, alle attività di ricerca, alle manifestazioni e iniziative di particolare rilevanza a carattere nazionale e internazionale, strumentali alla qualificazione dell'offerta didattica nonché per il riequilibrio di eventuali accertate situazioni di particolare sofferenza delle succitate istituzioni.

  In conformità a quanto specificato dall'articolo 2 del medesimo decreto, l'assegnazione dei contributi per il funzionamento amministrativo-didattico è stata effettuata tenendo conto degli avanzi di amministrazione delle stesse istituzioni realizzati al 31 dicembre 2013 e non vincolati.
  Occorre evidenziare, inoltre, che lo scorso novembre le risorse per investimenti in edilizia e per il rinnovo della strumentazione didattica sono state incrementate di 2 milioni di euro con il cosiddetto «Sblocca-Italia», legge n. 164 del 2014 di conversione del decreto-legge n. 133 del 2014.
  Per di più, la legge di Stabilità per l'anno 2015 ha stanziato, per finanziare indifferibili esigenze del settore dell'AFAM, risorse pari a 6 milioni di euro.
  In particolare, anche per l'anno 2015 è stata autorizzata la spesa di 5 milioni di euro a favore degli Istituti superiori di studi musicali non statali pareggiati, «nelle more di un processo di razionalizzazione» e «al fine di rimediare alle gravi difficoltà finanziarie degli stessi», nonché di 1 milione di euro per le Accademie non statali di belle arti, «al fine di rimediare alle gravi difficoltà finanziarie delle [stesse] che sono finanziate in misura prevalente dagli enti locali».
  Queste risorse permetteranno di corrispondere ad alcune delle esigenze finanziarie Pag. 54urgenti ed indifferibili e di affrontare le gravi difficoltà in cui versano queste istituzioni.
  Per una riforma organica e strutturale del settore che superi anche le criticità che derivano dalla normativa di riferimento vigente e per quanto attiene al miglioramento del dialogo con il Ministero, questo Dicastero ha costituito il «Cantiere AFAM» proprio al fine di approfondire le problematiche che negli anni sono emerse a seguito della riforma e per individuare possibili percorsi necessari a definire compiutamente il nuovo assetto dell'Alta formazione artistica e musicale.
  Fra gli obiettivi del cantiere, si segnalano: la rivisitazione della governance delle Istituzioni dell'AFAM, l'ottimizzazione della distribuzione dell'offerta formativa secondo precisi criteri e indicatori di accreditamento, l'avvio di percorsi formativi di III livello (dottorati), nuove regole di distribuzione del finanziamento ordinario con l'individuazione di quote premiali crescenti. Ci si propone di esaminare anche lo stato giuridico del personale e di valorizzarne le rispettive specificità. Sulla base di questi principi si intende predisporre il nuovo regolamento sul reclutamento del sistema AFAM. Il cantiere si occuperà, inoltre, della valorizzazione e valutazione dei titoli artistici, della mobilità studentesca e dei processi di internazionalizzazione dell'offerta formativa.
  Nell'ambito dei richiamato Cantiere, il Ministero ha predisposto un documento programmatico intitolato «Chiamata alle Arti» che è stato reso pubblico il 15 dicembre scorso e sulla base del quale si sono tenute audizioni presso il Ministero dei principali attori di questo settore. In esso sono enucleati gli obiettivi per il rilancio delle Accademie e dei Conservatori e i temi che costituiranno il punto di partenza per una fase di ascolto ampia e attenta con i mondi di riferimento e gli esperti di settore. Ogni capitolo contiene delle «domande aperte» che mirano a stimolare il confronto.
  In particolare, le linee direttrici dalle quali prenderà avvio il processo di riforma dell'AFAM sono: l'internazionalizzazione; l'autonomia; l'assegnazione delle risorse legata alla valutazione; la ridefinizione dell'offerta formativa e della domanda di arte, musica e design (si veda a tal proposito il capitolo di raccordo con il Piano del Governo «La Buona Scuola»); il reclutamento dei docenti, che deve essere coerente con la maggiore autonomia e valutazione delle istituzioni AFAM. Occorre poi consentire anche ad Accademie e Conservatori di partecipare ai programmi di ricerca nazionali e internazionali e di avviare percorsi di dottorati di ricerca. Il documento propone inoltre di ripensare la geografia dell'alta formazione. E non manca il riferimento ai mondi del lavoro, dell'impresa e della tecnologia.
  Il testo integrale del documento «Chiamata alle Arti» è disponibile sulla homepage del sito del Ministero (www.istruzione.it). È possibile inviare commenti e suggerimenti all'indirizzo afam@istruzione.it. Il confronto proseguirà nei mesi di gennaio e febbraio 2015. Ci si propone quindi di redigere un ricco documento di policy, con proposte per una riforma organica e strutturale per l'Alta formazione artistica, musicale e coreutica.

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ALLEGATO 2

5-04028 Carocci: Sulla validità dell'anno scolastico a seguito della chiusura reiterata delle scuole dovuta ad avverse condizioni meteorologiche o altre calamità naturali.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'Onorevole interrogante, in considerazione dei numerosi eventi atmosferici che hanno determinato in alcune zone del Paese la chiusura delle scuole, chiede di conoscere come il Governo intenda intervenire per riconoscere la validità dell'anno scolastico nel caso in cui non si raggiungano i 200 giorni di lezione previsti dall'articolo 74 del decreto legislativo n. 297 del 1994.
  Si precisa che indicazioni in proposito sono state fornite dal Ministero con circolare del 22 febbraio 2012. Tale nota, nel ricordare che la disposizione dell'articolo 74, comma 3, del Testo Unico costituisce il limite entro il quale le Regioni determinano il calendario scolastico e le istituzioni scolastiche dispongono eventuali adeguamenti in relazione a specifiche esigenze del piano dell'offerta formativa, richiama l'ipotesi in cui eventi imprevedibili e straordinari inducano i sindaci ad adottare ordinanze di chiusura delle sedi scolastiche.
  Con la stessa circolare si sancisce la validità dell'anno scolastico anche se, per cause di forza maggiore, consistenti in eventi non prevedibili né programmabili, i giorni di lezione scendano al di sotto dei 200 in conseguenza delle ordinanze sindacali di chiusura delle scuole.
  Le scuole interessate, ribadisce la stessa nota, soprattutto in casi di prolungata sospensione delle attività didattiche, possono poi valutare, a norma dell'articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica n. 275 del 1999, la necessità di procedere ad adattamenti del calendario finalizzati al recupero, anche parziale, dei giorni di lezione non effettuati. Ciò al duplice fine, da un lato, di far conseguire agli alunni gli obiettivi di apprendimento propri dei curricoli scolastici, dall'altro, di consentire ai docenti di disporre degli adeguati elementi di valutazione degli apprendimenti e del comportamento degli studenti.
  Concludendo, in riferimento al caso specifico segnalato dall'onorevole interrogante, si evidenzia che le succitate indicazioni sono state da ultimo ribadite dal Ministero, con nota del 23 dicembre 2014, all'Ufficio scolastico regionale per la Liguria, confermando che è fatta salva la validità del corrente anno scolastico per le scuole dei comuni colpiti dagli eccezionali eventi alluvionali verificatesi in quella regione.

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ALLEGATO 3

5-04139 Luigi Gallo: Sulla salvaguardia delle professionalità concernenti la tutela, la conoscenza, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'onorevole Gallo chiede notizie in merito ad alcuni progetti banditi dall'Amministrazione comunale di Roma, per la ricerca di associazioni di volontariato e associazioni culturali per lo svolgimento di attività gratuite presso musei ed aree archeologiche e monumentali di competenza della Sovrintendenza Capitolina.
  Vorrei precisare che il Ministero che qui rappresento ha richiesto direttamente al Comune di Roma le proprie considerazioni riguardo la vicenda, considerato che, come è noto, l'iniziativa comunale rientra nelle funzioni e nella disciplina delle attività dirette a promuovere la conoscenza del patrimonio culturale capitolino che il Comune svolge in piena autonomia per assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica del proprio patrimonio.
  Il Codice dei beni culturali e del paesaggio, peraltro, favorisce la valorizzazione del patrimonio anche con la partecipazione di associazioni, purché essa sia attuata in forme compatibili con la tutela e tali da non pregiudicarne le esigenze. Le iniziative del Comune, in effetti, sono, sotto questo profilo adeguate.
  Si coglie in ogni caso l'intento degli onorevoli interroganti volto a sottolineare il fatto che iniziative come queste poco o nulla incidono sulle prospettive occupazionali di giovani che hanno già utilmente compiuto il loro iter di formazione negli ambiti professionali legati all'area della tutela artistica e culturale.
  A tale proposito questo Ministero, come è parimenti noto, sta operando sia per concludere le procedure per il conseguimento delle qualifiche di collaboratore restauratore e restauratore sia per dare attuazione alla legge n. 110 del 2014 (legge Madia) che ha integrato il Codice dei beni culturali e del paesaggio prevedendo, da un lato, che gli interventi di tutela, di vigilanza e ispezione e di protezione e conservazione dei beni culturali nonché quelli relativi alla fruizione dei beni stessi, da qualunque soggetto realizzati, siano affidati alla responsabilità o alla diretta attuazione, secondo le rispettive competenze, di archeologi, archivisti, bibliotecari, demoetnoantropologi, antropologi esperti di diagnostica applicata ai beni culturali, storici dell'arte, in possesso di adeguata formazione e professionalità, nonché alla responsabilità o alla diretta attuazione degli operatori delle altre professioni già regolamentate e, dall'altro, l'istituzione, presso il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, in conformità con il riordino dei corsi di laurea e con l'individuazione dei livelli minimi di qualificazione, di elenchi nazionali di archeologi, archivisti, bibliotecari, demoetnoantropologi, antropologi fisici, esperti di diagnostica e di scienze e tecnologia applicate ai beni culturali e storici dell'arte.
  Per quanto riguarda invece l'Accordo culturale, rinnovabile, tra la Sovrintendenza Capitolina di Roma Capitale e la University of Missouri, College of Arts and Science, Museum of Art and Archeology, stipulato il 1o agosto 2014, avente validità fino al 31 dicembre 2017 posso riferire più diffusamente poiché esso è finalizzato alla collaborazione culturale e scientifica tra i Pag. 57contraenti e rientra nel più ampio quadro di accordi culturali stipulati con istituzioni americane, discendenti dal Memorandum of Understanding Italia-USA sul traffico di reperti archeologici dell'età classica, preclassica e imperiale, accordo bilaterale stipulato tra i due Governi nel gennaio del 2001 ai sensi della Convenzione UNESCO del 1970 sulla lotta contro il traffico illecito dei beni culturali.
  Tale Memorandum, concluso dopo un lungo negoziato e rinnovato per la seconda volta nel gennaio 2011, ampliato con l'occasione a comprendere alcune categorie di monete antiche, prevede in primo luogo un controllo alle dogane statunitensi delle importazioni di opere archeologiche di provenienza italiana; impegna inoltre la parte italiana a consentire l'interscambio di materiali archeologici con finalità culturali, espositive, educative e scientifiche per consentire un'ampia fruizione pubblica e un approccio legittimo al ricco patrimonio italiano, nella convinzione che una serie di iniziative di collaborazione fondate sulla condivisione di programmi di studio ed esposizione possa favorire la circolazione sostenibile di reperti archeologici di provenienza lecita, scoraggiando gli scavi abusivi e la esportazione illecita di beni. La realizzazione del progetto «The Hidden Treasure of Rome in the United States», con il supporto tecnico, economico e logistico di Enel Green Power SpA, mira a valorizzare e far conoscere opere seriali, non esposte, e a diffondere la conoscenza delle testimonianze archeologiche conservate presso il Comune di Roma, senza però privare le istituzioni museali comunali di opere importanti e rappresentative.
  Infatti, oggetto di questo primo invio sono 249 reperti di ceramica a vernice nera, talora frammentari, in buona parte non decorata, per un valore assicurativo complessivo di 498.000,00 euro.
  Tali reperti, finora conservati nei depositi dell’Antiquarium Comunale e quindi non fruibili dal pubblico, saranno oggetto di attività di catalogazione, studio, documentazione, analisi, e, in fase finale, verranno esposti al pubblico.
  Il progetto consentirà pertanto di studiare e catalogare materiali inediti, che saranno restituiti al Comune di Roma corredati di schede descrittive, di studio e documentazione grafica e fotografica, nonché dei risultati di analisi non distruttive, all'interno di specifici programmi accademici concordati tra le parti, senza alcun onere per la parte italiana. Si tratta quindi di una iniziativa che porterà comunque dei risultati altrimenti non conseguibili. L'iniziativa è attentamente valutata e autorizzata sia dalla competente Direzione generale Archeologia del Ministero che dalla Soprintendenza competente per territorio, che prenderà in esame di volta in volta i materiali che saranno proposti per il prosieguo della iniziativa e si esprimerà, preliminarmente alla autorizzazione finale della Direzione generale, sulla base di elenchi dettagliati di oggetti conservati nell’Antiquarium Comunale.