CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 4 dicembre 2014
350.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
ALLEGATO

ALLEGATO

Indagine conoscitiva sugli strumenti finanziari derivati.

PROGRAMMA DELIBERATO DALLA COMMISSIONE

  Negli ultimi due decenni il mercato dei capitali è stato caratterizzato da fenomeni innovativi spesso tumultuosi, legati all'incremento vertiginoso dell'ammontare delle risorse in gioco, al forte aumento della velocità nella circolazione delle stesse, alla globalizzazione, al moltiplicarsi degli strumenti finanziari disponibili, nonché, da ultimo, alle gravissimi crisi che hanno rischiato di distruggere i sistemi economici e finanziari dei Paesi più avanzati, determinando pericolose turbolenze sui debiti sovrani di molti Stati, e che ancora fanno sentire le loro conseguenze negative sulle economie europee e italiana.
  In tale contesto si situa il fenomeno, complesso e controverso, degli strumenti finanziari derivati, i quali presentano una duplice valenza, in quanto, se, da un lato, svolgono una funzione positiva al fine di minimizzare gli effetti delle fluttuazioni proprie della dinamica dei mercati, rappresentando ad esempio un mezzo efficace per assicurare protezione contro i rischi delle oscillazioni dei cambi e dei tassi, dall'altro pongono una serie di problemi relativi alla loro gestione ed utilizzazione, sia per la complessità dei meccanismi contrattuali con cui sono costruiti, sia per il carattere speculativo caratterizzante alcuni di tali strumenti, sia per le dimensioni della leva finanziaria ad essi sottostante.
  La consapevolezza di tale stato di cose ha indotto negli ultimi anni le autorità pubbliche ad assumere numerose iniziative in materia. In primo luogo a livello europeo è stata definita una cornice comune in materia di regolamentazione del mercato dei derivati negoziati fuori dai mercati regolamentati, allo scopo di ridurre i rischi sistemici che vi sono connessi, imponendo a tal fine nuovi e stringenti obblighi in materia agli operatori del settore. Inoltre il legislatore nazionale ha adottato una serie di misure normative e regolamentari volte a regolare e limitare fortemente l'utilizzo di siffatti strumenti da parte degli enti territoriali, il quale ha anche costituito oggetto di molteplici pronunce giurisdizionali e di una specifica attività di monitoraggio da parte della Corte dei conti. Alla tematica è altresì dedicata particolare attenzione dalle autorità di vigilanza nazionali e comunitarie, sia sotto il profilo regolatorio sia sotto quello dell'educazione finanziaria.
  In tale contesto la Commissione Finanze intende svolgere, attraverso un'indagine conoscitiva sulle tematiche relative agli strumenti finanziari derivati, un monitoraggio a vasto raggio, sia con riferimento al comparto pubblico, sia con riferimento al comparto privato, su tutte le questioni sottese a tale settore, che consenta di evidenziarne le evoluzioni recenti e le prospettive future, nonché i nodi problematici esistenti, così da delineare eventuali ipotesi migliorative e correttive.
  Tale esigenza di approfondimento è motivata, oltre che dalle note considerazioni circa l'insoddisfacente sviluppo dei mercati dei capitali in Italia, e circa i rischi che un utilizzo non corretto di tali strumenti può determinare rispetto agli equilibri finanziari ed economici del Paese, anche dalla volontà di valutare le dinamiche registratesi in quest'ambito nel corso degli ultimi dieci anni, alla luce della grave crisi economica e finanziaria in atto.Pag. 73
  In tal modo la Commissione riprenderebbe un filone di analisi già affrontato da una specifica indagine conoscitiva avviata dalla Commissione nel corso della XIV Legislatura, che tuttavia non era stata portata a conclusione.
  In particolare, le problematiche che si ritiene di approfondire riguardano le dimensioni del fenomeno nell'ambito del mercato finanziario nazionale, le modalità di strutturazione, utilizzo e collocamento dei titoli, l'analisi in dettaglio dei contratti derivati in essere con la pubblica amministrazione, con specifico riguardo al Ministero dell'economia e delle finanze, l'adeguatezza professionale e organizzativa degli intermediari che operano professionalmente sul mercato di tali strumenti, il rispetto, da parte dei medesimi soggetti, degli obblighi di correttezza e trasparenza, il livello di tutela e di informazione assicurata alle controparti, con particolare riferimento a tutti i soggetti pubblici, agli investitori non professionali nonché alle piccole e medie imprese, i rimedi contro eventuali conflitti di interesse, le modalità di contabilizzazione dei predetti strumenti, l'adeguatezza della disciplina legislativa e regolamentare, a livello nazionale, europeo e internazionale, e gli eventuali correttivi auspicabili, nonché l'efficacia dell'attività di vigilanza.
  L'indagine conoscitiva, che dovrebbe avere una durata di 4 mesi, si articolerebbe secondo il seguente programma di audizioni:
   Ministero dell'economia e delle finanze;
   Corte dei conti;
   Banca d'Italia;
   CONSOB;
   Rappresentanti delle autorità di vigilanza a livello europeo e internazionale sui settori creditizio e finanziario (EBA, ESMA, CESR);
   Rappresentanti della Conferenza dei Presidenti delle Regioni, dell'ANCI e dell'UPI;
   Cassa depositi e prestiti;
   Associazione bancaria italiana;
   organismi operanti nel settore della contabilità;
   rappresentanti di alcuni tra le principali banche e intermediari finanziari operanti nel settore del collocamento dei prodotti derivati;
   Confindustria;
   Assogestioni;
   associazioni di tutela dei consumatori;
   esperti e studiosi della materia.