CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 6 novembre 2014
330.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015). C. 2679-bis Governo.
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017. C. 2680 Governo.
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 5: Stato di previsione del Ministero della Giustizia per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017.
Tabella n. 8: Stato di previsione del Ministero dell'Interno per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 10: Stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017 (limitatamente alle parti di competenza).

EMENDAMENTI ED ORDINE DEL GIORNO PRESENTATI

Art. 15.

  Dopo il comma 14, inserire il seguente:
  14-bis. Per garantire la piena funzionalità degli Uffici di Esecuzione Penale Esterna ed il migliore svolgimento delle attività indicate dall'articolo 72 della legge 26 luglio 1975, n. 354, come modificata dalla legge 27 luglio 2005, n. 154, anche tenuto conto della normativa volta al potenziamento delle misure alternative alla detenzione in carcere, e in attesa della riorganizzazione del Ministero della Giustizia, è autorizzata la spesa di 5.000.000 di euro annui a decorrere dal 2015.

  Conseguentemente, all'allegato 7, la riduzione degli stanziamenti di bilancio relativa agli organi a rilevanza costituzionale, è incrementata per ciascun anno di 5 milioni di euro, ripartendo l'importo per ciascun organo in maniera proporzionale rispetto alle riduzioni già previste.
2679-bis/II/15.4. Ferranti.

  Dopo il comma 14, inserire il seguente:
  14-bis
. Per garantire la piena funzionalità del Dipartimento per la giustizia minorile del Ministero della Giustizia anche tenuto conto della normativa volta al potenziamento delle misure volte a tutelare i minori nell'ambito delle materie di competenza del predetto Dipartimento, e in attesa della riorganizzazione del Ministero della Giustizia, è autorizzata la spesa di 10.000.000 di euro annui a decorrere dal 2015.

  Conseguentemente, alla tabella A, voce: Ministero dell'economia e delle finanze, apportare le seguenti variazioni:
   2015: – 10.000.000;
   2016: – 10.000.000;
   2017: – 10.000.000.
2679-bis/II/15.4. Ferranti.

Pag. 26

  Dopo il comma 14, inserire il seguente:
  14-bis. Per garantire la piena funzionalità dell'Ufficio del processo ed ai fini dell'adozione del decreto ministeriale di cui al comma 1-bis dell'articolo 16-octies del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, come modificato dall'articolo 50 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 114, è autorizzata la spesa di 5.000.000 di euro annui a decorrere dal 2015.

  Conseguentemente, alla tabella A, voce Ministero della giustizia, apportare le seguenti variazioni:
   2015: – 5.000.000;
   2016: – 5.000.000;
   2017: – 5.000.000.
2679-bis/II/15.3. Ferranti.

  Dopo il comma 14, inserire il seguente:
  14-bis.
Per garantire la piena funzionalità dell'Ufficio del processo ed ai fini dell'adozione del decreto ministeriale di cui al comma 1-bis dell'articolo 16-octies del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, come modificato dall'articolo 50 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 114, è autorizzata la spesa di 5.000.000 di euro annui a decorrere dal 2015.

  Conseguentemente, alla tabella A, voce Ministero dell'economia e delle finanze, apportare le seguenti variazioni:
   2015: – 5.000.000;
   2016: – 5.000.000;
   2017: – 5.000.000.
2679-bis/II/15.3. (Nuova formulazione) Ferranti.

  Dopo il comma 14, inserire il seguente:
  14-bis. Per il solo anno 2015, nella prospettiva di migliorare l'efficienza degli uffici giudiziari e per consentire a coloro che hanno completato il tirocinio formativo presso gli uffici giudiziari a norma dell'articolo 1, comma 25, della legge 24 dicembre 2012, n. 228, lo svolgimento di un periodo di perfezionamento da completare entro il 30 giugno 2015, è autorizzata la spesa di 7,5 milioni di euro.

  Conseguentemente, alla tabella A, voce Ministero dell'economia e delle finanze, apportare le seguenti variazioni:
   2015: – 7.500.000;
2679-bis/II/15.2. Ferranti.

  Dopo il comma 14, inserire il seguente:
  14-bis. Per il solo anno 2015, nella prospettiva di migliorare l'efficienza degli uffici giudiziari e per consentire a coloro che hanno completato il tirocinio formativo presso gli uffici giudiziari a norma dell'articolo 1, comma 25, della legge 24 dicembre 2012, n. 228, lo svolgimento di un periodo di perfezionamento da completare entro il 30 giugno 2015, è autorizzata la spesa di 7,5 milioni di euro.

  Conseguentemente, all'allegato 7, la riduzione degli stanziamenti di bilancio relativa agli organi a rilevanza costituzionale, è incrementata di 7, 5 milioni di euro, ripartendo l'importo per ciascun organo in maniera proporzionale rispetto alle riduzioni già previste.
2679-bis/II/15.1. Ferranti.

  La Commissione Giustizia,
   premesso che:
    i dipendenti del Ministero della Giustizia, Dipartimento della Organizzazione Giudiziaria, sono gli unici del Comparto Pag. 27Stato a non aver effettuato le procedure di riqualificazione;
    che gli stessi svolgono funzioni altamente specializzate tali da soddisfare le peculiari e straordinarie esigenze di interesse pubblico che tutto l'apparato della giustizia è chiamato a soddisfare;
    solo i dipendenti di ruolo della giustizia sono in grado, con l'alta specializzazione acquisita sul posto di lavoro, di assicurare il buon andamento della pubblica amministrazione alla quale appartengono ed in particolare la funzionalità del sistema giudiziario e dei relativi servizi,

impegna il Governo

ad assumere iniziative che prevedano la riqualificazione dei dipendenti del Ministero della Giustizia e del Dipartimento della Organizzazione Giudiziaria ed altresì provvedere con sollecitudine alla velocizzazione delle procedure per il pagamento degli straordinari ai dipendenti del Ministero della Giustizia e del Dipartimento della Organizzazione Giudiziaria.
0/2679-bis/II/1. Ferraresi, Agostinelli, Colletti, Businarolo, Sarti, Turco, Bonafede.

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ALLEGATO 2

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015). C. 2679-bis Governo.
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017. C. 2680 Governo.
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 5: Stato di previsione del Ministero della Giustizia per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017.
Tabella n. 8: Stato di previsione del Ministero dell'Interno per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 10: Stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017 (limitatamente alle parti di competenza).

EMENDAMENTI ED ORDINE DEL GIORNO APPROVATI

Art. 15.

  Dopo il comma 14, inserire il seguente:
  14-bis. Per garantire la piena funzionalità degli Uffici di Esecuzione Penale Esterna ed il migliore svolgimento delle attività indicate dall'articolo 72 della legge 26 luglio 1975, n. 354, come modificata dalla legge 27 luglio 2005, n. 154, anche tenuto conto della normativa volta al potenziamento delle misure alternative alla detenzione in carcere, e in attesa della riorganizzazione del Ministero della Giustizia, è autorizzata la spesa di 5.000.000 di euro annui a decorrere dal 2015.

  Conseguentemente, all'allegato 7, la riduzione degli stanziamenti di bilancio relativa agli organi a rilevanza costituzionale, è incrementata per ciascun anno di 5 milioni di euro, ripartendo l'importo per ciascun organo in maniera proporzionale rispetto alle riduzioni già previste.
2679-bis/II/15.5. Ferranti, Verini, Amoddio, Sannicandro, Daniele Farina, Bazoli, Berretta, Campana, Ermini, Giuliani, Greco, Giuseppe Guerini, Iori, Leva, Magorno, Marzano, Mattiello, Morani, Giuditta Pini, Rossomando, Rostan, Tartaglione, Vazio, Dambruoso, Agostinelli, Bonafede, Businarolo, Colletti, Ferraresi, Sarti, Turco, Chiarelli, D'Alessandro, Marotta, Parisi, Sarro, Pagano.

  Dopo il comma 14, inserire il seguente:
  14-bis. Per garantire la piena funzionalità del Dipartimento per la giustizia minorile del Ministero della Giustizia anche tenuto conto della normativa volta al potenziamento delle misure volte a tutelare i minori nell'ambito delle materie di competenza del predetto Dipartimento, e Pag. 29in attesa della riorganizzazione del Ministero della Giustizia, è autorizzata la spesa di 10.000.000 di euro annui a decorrere dal 2015.

  Conseguentemente, alla tabella A, voce Ministero dell'economia e delle finanze, apportare le seguenti variazioni:
   2015: – 10.000.000;
   2016: – 10.000.000;
   2017: – 10.000.000.
2679-bis/II/15.4. Ferranti, Verini, Amoddio, Sannicandro, Daniele Farina, Bazoli, Berretta, Campana, Ermini, Giuliani, Greco, Giuseppe Guerini, Iori, Leva, Magorno, Marzano, Mattiello, Morani, Giuditta Pini, Rossomando, Rostan, Tartaglione, Vazio, Dambruoso, Agostinelli, Bonafede, Businarolo, Colletti, Ferraresi, Sarti, Turco, Chiarelli, D'Alessandro, Marotta, Parisi, Sarro, Pagano.

  Dopo il comma 14, inserire il seguente:
  14-bis. Per garantire la piena funzionalità dell'Ufficio del processo ed ai fini dell'adozione del decreto ministeriale di cui al comma 1-bis dell'articolo 16-octies del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, come modificato dall'articolo 50 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 114, è autorizzata la spesa di 5.000.000 di euro annui a decorrere dal 2015.

  Conseguentemente, alla tabella A, voce Ministero dell'economia e delle finanze, apportare le seguenti variazioni:
   2015: – 5.000.000;
   2016: – 5.000.000;
   2017: – 5.000.000.
2679-bis/II/15.3. (Nuova formulazione) Ferranti, Verini, Amoddio, Sannicandro, Daniele Farina, Bazoli, Berretta, Campana, Ermini, Giuliani, Greco, Giuseppe Guerini, Iori, Leva, Magorno, Marzano, Mattiello, Morani, Giuditta Pini, Rossomando, Rostan, Tartaglione, Vazio, Dambruoso, Nicola Molteni, Chiarelli, D'Alessandro, Marotta, Parisi, Sarro, Pagano.

  Dopo il comma 14, inserire il seguente:
  14-bis. Per il solo anno 2015, nella prospettiva di migliorare l'efficienza degli uffici giudiziari e per consentire a coloro che hanno completato il tirocinio formativo presso gli uffici giudiziari a norma dell'articolo 1, comma 25, della legge 24 dicembre 2012, n. 228, lo svolgimento di un periodo di perfezionamento da completare entro il 30 giugno 2015, è autorizzata la spesa di 7,5 milioni di euro.

  Conseguentemente, all'allegato 7, la riduzione degli stanziamenti di bilancio relativa agli organi a rilevanza costituzionale, è incrementata di 7, 5 milioni di euro, ripartendo l'importo per ciascun organo in maniera proporzionale rispetto alle riduzioni già previste.
2679-bis/II/15.1. Ferranti, Verini, Amoddio, Sannicandro, Daniele Farina, Bazoli, Berretta, Campana, Ermini, Giuliani, Greco, Giuseppe Guerini, Iori, Leva, Magorno, Marzano, Mattiello, Morani, Giuditta Pini, Rossomando, Rostan, Tartaglione, Vazio, Dambruoso, Nicola Molteni, Chiarelli, D'Alessandro, Marotta, Parisi, Sarro, Pagano.

  La Commissione Giustizia,
   premesso che:
    i dipendenti del Ministero della Giustizia, Dipartimento della Organizzazione Giudiziaria, sono gli unici del Comparto Stato a non aver effettuato le procedure di riqualificazione;
    che gli stessi svolgono funzioni altamente specializzate tali da soddisfare le Pag. 30peculiari e straordinarie esigenze di interesse pubblico che tutto l'apparato della giustizia è chiamato a soddisfare;
    solo i dipendenti di ruolo della giustizia sono in grado, con l'alta specializzazione acquisita sul posto di lavoro, di assicurare il buon andamento della pubblica amministrazione alla quale appartengono ed in particolare la funzionalità del sistema giudiziario e dei relativi servizi,

impegna il Governo

ad assumere iniziative che prevedano la riqualificazione dei dipendenti del Ministero della Giustizia e del Dipartimento della Organizzazione Giudiziaria ed altresì provvedere con sollecitudine alla velocizzazione delle procedure per il pagamento degli straordinari ai dipendenti del Ministero della Giustizia e del Dipartimento della Organizzazione Giudiziaria.
0/2679-bis/II/1. Ferraresi, Agostinelli, Colletti, Businarolo, Sarti, Turco, Bonafede, Ferranti, Verini, Amoddio, Bazoli, Berretta, Campana, Ermini, Giuliani, Greco, Giuseppe Guerini, Iori, Leva, Magorno, Marzano, Mattiello, Morani, Giuditta Pini, Rossomando, Rostan, Tartaglione, Vazio, Sannicandro, Daniele Farina.

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ALLEGATO 3

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015). C. 2679-bis Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017. C. 2680 Governo.

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017 (limitatamente alle parti di competenza).

RELAZIONE APPROVATA

  La II Commissione,
   esaminata la tabella 2, relativa allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017, per le parti di competenza;

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

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ALLEGATO 4

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015). C. 2679-bis Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017. C. 2680 Governo.

Tabella n. 5: Stato di previsione del Ministero della Giustizia per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017.

RELAZIONE APPROVATA

  La II Commissione,
   esaminata la tabella n. 5, relativa allo stato di previsione del Ministero della Giustizia per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017;
   preso atto della grave crisi economica in cui versa il nostro Paese che costituisce la causa prima della progressiva riduzione delle risorse destinate alla pubblica amministrazione;
  rilevato comunque che:
   lo stato di previsione del Ministero della giustizia per il 2015 reca spese finali per complessivi 7.820,5 milioni di euro, articolati nel seguente modo: 7.673,3 milioni di euro per le spese correnti; 147,2 milioni di euro per le spese in conto capitale;
   complessivamente, rispetto ai 7.553,2 mln della legge di bilancio 2014, le previsioni 2015 (7.820,5) evidenziano un aumento di 267,3 mln (+3,5 per cento). Rispetto alla legge di assestamento 2014, ovvero 7.731 mln, si registra un aumento di 89,5 mln di euro (+1,2 per cento);
  rilevata in particolare l'esigenza di garantire la piena funzionalità:
   degli Uffici di Esecuzione Penale Esterna ed il migliore svolgimento delle attività indicate dall'articolo 72 della legge 26 luglio 1975, n. 354, come modificata dalla legge 27 luglio 2005, n. 154, anche tenuto conto della normativa approvata nel presente legislatura, volta al potenziamento delle misure alternative alla detenzione in carcere, e in attesa della riorganizzazione del Ministero della Giustizia;
   dell'Ufficio del processo, istituito dal decreto legge sulla pubblica amministrazione, in una ottica di maggiore efficienza degli uffici giudiziari;
   del Dipartimento per la giustizia minorile del Ministero della Giustizia anche tenuto conto della normativa volta al potenziamento delle misure dirette a tutelare i minori nell'ambito delle materie di competenza del predetto Dipartimento, e in vista della riorganizzazione del Ministero della Giustizia;
   sottolineata la necessità di trovare una soluzione normativa che valorizzi il tirocinio formativo professionale dei cosiddetti precari della giustizia, alla luce delle esigenze di funzionalità degli uffici giudiziari e del riconoscimento della professionalità acquisita.

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

  e trasmette gli emendamenti approvati.

Pag. 33

ALLEGATO 5

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015). C. 2679-bis Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017. C. 2680 Governo.

Tabella n. 5: Stato di previsione del Ministero della Giustizia per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017.

PROPOSTA DI RELAZIONE ALTERNATIVA

  La II Commissione,
   esaminato, per le parti di propria competenza, il disegno di legge A.C. 2680 «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 1015-2017» (Tabella n. 5) e le parti corrispondenti del disegno di legge A.C. 2679 recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015)»;
  premesso che:
   la legge di stabilità rappresenta un momento fondamentale del disegno di politica economica che ogni Governo deve realizzare;
   dopo le richieste di chiarimento da parte della Commissione UE il Governo ha ulteriormente accentuato il carattere recessivo della manovra di finanza pubblica accettando nei fatti una correzione del deficit di circa lo 0,4 per cento (0,38 per cento 1,6 miliardi (0,1 per cento) + 4,5 miliardi (0,28 per cento) di cui alla lettera di risposta del Ministro Padoan alla Commissione);
   la manovra contiene l'ulteriore rinvio del pareggio di bilancio al 2017 e l'indicazione di un obiettivo per il deficit attorno al 3 per cento per il 2014 e di circa il 2,5 per cento per il 2015 (dopo le correzioni richieste dalla Commissione UE). La volontà espressa di perseguire una politica di bilancio leggermente meno restrittiva risulterebbe di per sé un elemento positivo, ma ciò che preoccupa fortemente è l'assoluta mancanza di una definizione strategica organica e coerente di rilancio dell'economia italiana, dalle politiche industriali alle politiche del lavoro, al sostegno alla domanda;
   l'Europa ha risposto alla crescente instabilità dei mercati finanziari imboccando la strada dell'austerità. Non può sfuggire il fallimento dell'approccio degli ultimi anni che a partire dalla primavera 2010 ha visto il varo di programmi di riequilibrio dei conti pubblici pesantissimi, simultanei e concentrati in un lasso di tempo relativamente breve. Il riequilibrio dei conti pubblici è avvenuto al prezzo di pesanti ricadute economiche e sociali (catastrofiche, nel caso greco). La finanza speculativa e i settori più ricchi della popolazione ne sono usciti rafforzati a spese dei ceti popolari;
   il 2014 non è stato l'anno della ripresa, come le previsioni stimavano, ma il terzo di recessione per l'economia italiana. Il PIL italiano è sceso di più del 9 per cento rispetto al livello del 2008. Il Pag. 34nostro Paese corre un serio rischio di deflazione e di arrivare ad un quarto anno di recessione. Con questo prolungamento, l'esperienza della crisi per il nostro Paese si conferma peggiore di quella degli anni trenta. Un confronto storico sfavorevole che è condiviso con molte altre economie europee. Oggi come allora, la recessione ha una soia causa: la caduta della domanda aggregata. Su questa avrebbero dovuto intervenire le misure per la ripresa a livello europeo. Al contrario, la politica economica adottata ha sospinto i paesi in una pericolosa trappola di stagnazione e deflazione. Occorre che si cambi lo schema in modo radicale, con l'impostazione di politiche monetarie e fiscali espansive coordinate tra le economie europee: ma le politiche dei singoli Paesi dell'UE, vincolati dai parametri statistici e dalle procedure del Fiscal Compact, appaino come ingessate;
   le misure fin qui adottate dal 2011 ad oggi dai diversi Governi italiani hanno peggiorato notevolmente le finanze pubbliche del nostro Paese, portando la nostra economia alla recessione, deprimendo i consumi delle famiglie e aumentando notevolmente la disoccupazione, in particolare quella dei giovani. Politiche analoghe sono state imposte in quasi tutti i Paesi della UE;
   le conseguenze di questa politica sono sotto gli occhi di tutti: oggi, quasi 27 milioni di persone sono disoccupate nell'Unione Europea. La disoccupazione nell'eurozona è salita dal 7,8 per cento del 2008 al
   12,1 per cento del novembre 2013. In Grecia dal 7.7 per cento al 24,4 per cento e in Spagna dal 11.3 per cento al 26,7 per cento nello stesso periodo. In Europa, i disoccupati con meno di 25 anni sono 4,5 milioni. Nella sola Italia, la disoccupazione giovanile, secondo i recenti dati Istat ha toccato il 44.2 per cento ed i disoccupati sono 6 milioni;
   in Italia nonostante si siano già succeduti tre differenti governi la linea seguita è sempre la stessa: quella impostaci dalla BCE. L'attuale Governo sta per altro cercando di accelerare l'attuazione delle indicazioni contenute nella lettera dell'agosto 2011 della stessa BCE, per il momento solo parzialmente realizzate. Anche se i dati confermano il non funzionamento di quelle politiche imposte dalla UE la nota di aggiornamento del DEF, esso persegue testardamente nell'applicazione di quelle stesse indicazioni;
   lo slittamento al 2017 del pareggio di bilancio non rappresenta una vera sfida alla Commissione europea come lo è la decisione francese di mantenere il deficit sopra il 4 per cento per i prossimi anni;
   la Francia ha infatti dichiarato che non rientrerà nei limiti del deficit del 3 per cento fino al 2017, l'Italia è vicina a sforarlo anche se continua ad affermare che lo rispetterà. La Banca centrale europea è da tempo ben sotto all'obiettivo dell'inflazione al 2 per cento a cui è vincolata dal suo mandato. La Germania è in surplus commerciale eccessivo. Tutte le parti coinvolte sono in evidente difetto rispetto alle regole che si sono collettivamente e consensualmente date. Per una ragione o per l'altra, tutti, alla fine hanno infranto qualche regola: un sistema in cui nessuno riesce a rispettare le regole va ripensato. Le misure da attuare subito per rilanciare la domanda, al livello dell'Unione, sono chiare e se non ci fossero vincoli politici e gli interessi dei centri finanziari da salvaguardare, si andrebbe dritti per quella strada. C’è un largo consenso tra gli studiosi sul fatto che quando un'economia è in pericolo di defrazione e appesantita dal debito bisogna attuare politiche di bilancio espansive (attraverso un taglio delle tasse o tramite un aumento della spesa) finanziate dalla Banca centrale;
   il Trattato di funzionamento della CE (TFUE) all'articolo 126 definisce eccessivo il disavanzo pubblico se il rapporto tra indebitamente e PIL supera il 3 per cento (oltre che se il rapporto debito/PIL supera il 60 per cento). Se tale limite viene superato la sanzione più significativa che Pag. 35l'UE potrebbe comminare al nostro Paese è quella di imporci un deposito infruttifero presso la BCE costituito in due parti. Una fissa dello 0.2 per cento del PIL, e una variabile, pari allo 0,1 per cento del PIL per ogni punto (o frazione di punto) di sfondamento del 3 per cento. Se il deficit è pari al 4 per cento l'Italia dovrà pagare meno di 5 miliardi, rispetto ai 45 miliardi che il 4 per cento di deficit nel triennio 2015-2017 ci renderebbe disponibili;
   il rispetto rigoroso delle regole e del sottostare ai parametri imposti dai trattati deve essere un comportamento seguito da tutti i partners europei, non sono ammesse eccezioni se non unanimemente concordate. Stando a questo principio elementare non si comprende come la Germania possa derogare ampiamente dal rispetto del parametro del surplus commerciale mentre da «bravo scolaretto» il Governo italiano sottolinea in ogni occasione il rispetto del limite del 3 per cento nel rapporto debito/Pil da parte dell'Italia;
   per avviare a soluzione una crisi economico finanziaria dai disastrosi effetti sociali che dura ormai da più di otto anni, un periodo talmente lungo che il sistema capitalistico non ha mai affrontato prima, è necessario adottare misure shock sul piano economico che mal si conciliano con un misero allentamento della stretta di bilancio e il solo slittamento al 2017 del pareggio di bilancio. Ben altre sarebbero le soluzioni che però trovano ostacoli insormontabili nelle troppo rigide regole europee non più al passo con la situazione profondamente cambiata e che richiederebbe una forte e reale flessibilità temporanea concordata, almeno sul rispetto del rapporto deficit/Pil, per un reale rilancio economico e produttivo salvaguardando nel contempo l'occupazione e i diritti fondamentali del lavoro;
   si sarebbero dovuto predisporre una manovra per triennio 2015-2017 – seguendo l'esempio francese – che prevedesse un congruo indebitamento a sostegno di una seria e condivisa programmazione di politiche di sviluppo sostenibile e per il lavoro, attraverso il superamento di un punto percentuale del limite del 3 per cento nel rapporto deficit/Pil;
   si sarebbe dovuto destinare le risorse che ne risulterebbero, pari a circa 45 miliardi nel triennio considerato, insieme ad altre risorse nazionali, ad un Piano nazionale per il lavoro che prevedesse misure per creare da subito centinaia di migliaia di posti di lavoro. Lo Stato deve diventare datore di lavoro di ultima istanza attraverso la messa in opera di un Programma Nazionale sperimentale triennale di interventi pubblici, un Green New Dea/italiano. L'asse di un Piano per il lavoro, deve consistere innanzitutto nel favorire la ricerca, l'innovazione e la formazione, nella messa in sicurezza del nostro territorio e degli edifici scolastici. La cura e la valorizzazione del paesaggio e dei beni culturali, il rilancio di un'agricoltura multifunzionale, la riqualificazione delle città, l'efficienza energetica degli immobili, la riforma e il rinnovamento della PA e del welfare, l'innovazione e la sostenibilità delle reti (trasporti, energia, digitalizzazione del Paese...);
   la manovra avrebbe dovuto prevedere, nell'ambito della politica industriale nazionale, modalità per un intervento pubblico al fine di salvaguardare gli asset strategici, stimolare le innovazioni e la ricerca, facilitare la riconversione ecologica dell'apparato produttivo, garantire i livelli occupazionali, traendo ispirazione dal meglio dell'esperienza storica dell'IRI;
   viceversa, la manovra predisposta dal Governo riduce le imposte per le imprese senza avere alcuna garanzia che aumenteranno i loro investimenti, che non delocalizzeranno i loro siti produttivi o che non licenzieranno oppure che si produrranno reali incrementi occupazionali non sostitutivi; Pag. 36
   si interviene riducendo il costo del lavoro e precarizzando i rapporti di lavoro, togliendo diritti basilari ai lavoratori: si cerca dunque di competere sul profilo basso senza cercare di aumentare la produttività di tutti i fattori del nostro sistema produttivo, e ci si rassegna a diventare un Paese di serie B;
   infatti, i dati dimostrano che la deregolazione del mercato del lavoro non crea solo precarietà e perdita di diritti, ma anche perdita di produttività e quindi perdita di capacità di crescita; questa svalutazione del lavoro che andrà aggravandosi quando si dispiegheranno gli effetti nefasti della controriforma del Jobs Act presuppone imprese di basso valore, che invece di innovare scaricano tutti i costi della competizione internazionale sul costo del lavoro; così facendo ci si rassegna al declino industriale del nostro Paese;
   essa non estende i benefici fiscali a pensionati, partite Iva e incapienti, penalizza ancora una volta i dipendenti pubblici, non prevede investimenti pubblici se non per grandi opere per lo più inutili, lascia irrisolto il problema dei cd «esodati», non prevede risorse adeguate per mantenere gli ammortizzatori sociali esistenti per non dire della loro estensione universale, penalizza i giovani professionisti sul piano fiscale;
   la manovra contiene una clausola di salvaguardia ..«monstre» che scatterà dal 2016 e che si aggiunge a quella già prevista dal Governo Letta in termini di aumenti di imposte (la quale prevede, al netto dei 3 miliardi inglobati nei saldi dell'attuale legge di stabilità, 4 miliardi per il 2016 e 7 miliardi a decorrere dal 2017); il Governo si impegna ad assicurare il raggiungimento del saldo strutturale di bilancio in pareggio dal 2017 aumentando le aliquote Iva e le imposte indirette per un ammontare di altri 12,4 miliardi nel 2016, 17,8 miliardi nel 2017 e 21,4 miliardi nel 2018. La clausola se esercitata avrebbe però un effetto recessivo pari allo 0,7 per cento del PIL nel triennio 2016-2018 dovuta ad una contrazione complessiva di consumi ed investimenti per 1,3 punti del PIL;
   la manovra avrà comunque effetti recessivi perché prosegue nella politica dei tagli alla spesa pubblica anche per coprire la diminuzione delle imposte, tagli che notoriamente hanno un moltiplicatore superiore in termini di crescita del PIL della riduzione delle tasse;
   i ceti popolari pagheranno in termini di riduzione dei servizi essenziali e di incrementi della tassazione locale i pochi benefici dovuti al bonus da 80 euro;
   considerato che, per quanto riguarda le parti di competenza della II Commissione:
    la dotazione finanziaria del Ministero della Giustizia, per il triennio 2015-2017, prevede una drastica riduzione di circa 102 milioni di euro, dei quali 36 milioni sottratti all'amministrazione penitenziaria, 64 milioni sottratti alla giustizia civile e penale, 2 milioni sottratti alla giustizia minorile, con tutte le intuibili conseguenze negative rispetto alle esigenze di un settore tanto delicato e inefficiente;
   quanto alle misure per consentire tempi più veloci della Giustizia, oltre ai tagli illustrati, nessuno stanziamento adeguato si prevede in particolare rispetto alla magistratura onoraria che, considerato il livello di produttività, nonché il possibile ampliamento di competenze civili del Giudice di Pace – ai fini di una inversione di tendenza rispetto agli attuali carichi di lavoro che caratterizzano i nostri Tribunali – vivono da tempo un’ ingiusta condizione circa il trattamento economico, nonché la tutela previdenziale ed assistenziale;
   nulla si prevede circa l'innalzamento del tetto reddituale previsto per l'accesso al patrocinio per i non abbienti, ormai inadeguato in riferimento ai 9.000 euro attualmente previsti;Pag. 37
   peraltro non si propone alcuna soluzione alla questione inerente i cd. «precari della giustizia», tirocinanti, cassintegrati, lavoratori in mobilità, disoccupati e inoccupati impiegati sin dal 2010 nelle cancellerie e negli uffici giudiziari anche per porre rimedio alle gravissime carenze d'organico (circa 9.000 unità), e che oggi si vedono riconosciute appena 230 ore di lavoro a semestre, 460 in un anno, per una retribuzione di circa 4.600 euro annui,
  per le ragioni illustrate in premessa,

DELIBERA DI RIFERIRE IN SENSO CONTRARIO.
Daniele Farina, Sannicandro.

Pag. 38

ALLEGATO 6

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015). C. 2679-bis Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017. C. 2680 Governo.

Tabella n. 8: Stato di previsione del Ministero dell'Interno per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017 (limitatamente alle parti di competenza).

RELAZIONE APPROVATA

  La II Commissione,
   esaminata la tabella n. 8, relativa allo stato di previsione del Ministero dell'Interno per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017, per le parti di competenza;

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

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ALLEGATO 7

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015). C. 2679-bis Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017. C. 2680 Governo.

Tabella n. 10: Stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017 (limitatamente alle parti di competenza).

RELAZIONE APPROVATA

  La II Commissione,
   esaminata la tabella n. 10 relativa allo stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017, per le parti di competenza;

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE