CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 7 ottobre 2014
310.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2013 bis. (C. 1864-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato).

PROPOSTA DI RELAZIONE DEL RELATORE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La XIII Commissione Agricoltura,
   esaminato per le parti di propria competenza il disegno di legge recante disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2013-bis (C. 1864-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato), limitatamente alle disposizioni modificate dal Senato;
   preso atto che sono state apportate talune modifiche all'articolo 17, introdotto originariamente nel corso dell'esame presso la Camera, intese a ridefinire, in relazione ai rilievi espressi dalla Commissione europea, l'intervento normativo disposto con i commi 16, 16-bis e 16-ter dell'articolo 8 del decreto-legge n. 158 del 2012, che ha previsto un contenuto minimo di succo naturale non inferiore al 20 per cento per la preparazione delle bevande analcoliche commercializzate con il nome di uno o più frutti;
   considerato, infatti, che nel testo approvato dal Senato e trasmesso alla Camera: è stata sostituita l'unità di misura, calcolando la quantità di succo di arancia non in percentuale con il liquido complessivo della bevanda ma facendo riferimento, come era nel testo all'articolo 4 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 19 maggio 1958, n. 719, al rapporto tra grammi (20gr) e centimetri cubi (100); è stato precisato che l'obbligo non si applichi, tra l'altro, anche alle bevande destinate alla commercializzazione verso Paesi terzi; è stato previsto che l'obbligo relativo al contenuto minimo trovi applicazione a decorrere dal dodicesimo mese successivo al perfezionamento, con esito positivo, della procedura di notifica alla Commissione europea; è stato, infine, stabilito che le bevande prive del contenuto minimo obbligatorio, prodotte anteriormente alla data di inizio dell'efficacia delle disposizioni, possano essere commercializzate fino all'esaurimento delle scorte;
   apprezzato il lavoro svolto in sede parlamentare al fine di far fronte ai rilievi sollevati dalla Commissione europea nei confronti di una norma rappresentativa di un modello di sviluppo imprenditoriale che faccia proprio il benessere e la salute dell'uomo attraverso la buona alimentazione e l'adozione di stili di vita corretti e basati sui cardini della dieta mediterranea;
   ritenuto importante che l'introduzione di un periodo di tempo più lungo, identificato in un anno dal perfezionamento della procedura di notifica alla Commissione europea, possa essere utilmente utilizzata dalle aziende per l'adeguamento alle nuove disposizioni e per prepararsi alle nuove sfide imprenditoriali e alle crescenti opportunità che tale disposizione offrirà loro per ampliare l'ambito di commercializzazione dei prodotti;
   considerato che ulteriore modifica riguarda la soppressione dell'articolo 20, Pag. 202che prevedeva un rinvio alle condizioni e alle modalità della caccia in deroga per la definizione dell'autorizzazione alla gestione impianti per la cattura ai fini dell'inanellamento degli uccelli; tale disposizione è stata soppressa in quanto già introdotta nell'ordinamento con l'articolo 16 del decreto-legge n. 91 del 2014, cosiddetto decreto competitività,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE.

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ALLEGATO 2

Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2013 bis. (C. 1864-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato).

PROPOSTA DI RELAZIONE ALTERNATIVA PRESENTATA DAL GRUPPO M5S

  La XIII Commissione Agricoltura,
   esaminato per le parti di propria competenza il disegno di legge recante disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2013-bis (C. 1864-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato), limitatamente alle disposizioni modificate dal Senato;
   premesso che:
    il provvedimento in esame interviene nuovamente sulla disciplina in materia di bevande a base di succo di frutta di cui all'articolo 4 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 19 maggio 1958, n. 719 così come modificata dal decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158;
    la disciplina in questione introduce una significativa innovazione disponendo che le bibite analcoliche prodotte in Italia e vendute con il nome dell'arancia a succo, o recanti denominazioni che a tale agrume si richiamino, devono avere un contenuto di succo di arancia non inferiore a 20 grammi per 100 cc. dell'equivalente quantità di succo di arancia concentrato o disidratato in polvere;
    tale previsione normativa è ancora inapplicata poiché si ravvisano profili di incompatibilità con la normativa europea;
    l'articolo 17 del provvedimento in titolo dispone, al fine di sanare il caso EU Pilot n. 4738/13/ENTR, che l'obbligo del contenuto minimo di succo di arancia sia previsto esclusivamente per la produzione destinata alla commercializzazione nazionale, e dispone altresì che tale obbligo si applichi solo a decorrere dal dodicesimo mese successivo al perfezionamento, con esito positivo, della procedura di notifica di cui alla direttiva 98/34/CE,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

  con la seguente osservazione:
   al fine di sanare il citato caso Eu Pilot, valuti la Commissione di merito l'opportunità di individuare iniziative diverse da quella di limitare alle sole produzioni destinate alla commercializzazione interna l'obbligo del 20 per cento di contenuto minimo di succo naturale, posto che una simile previsione appare impraticabile, nonché antieconomica, per le aziende di produzione.

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ALLEGATO 3

Conversione in legge del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, recante misure urgenti per l'apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l'emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive (C. 2629 Governo).

PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La XIII Commissione Agricoltura,
   esaminato il testo del disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge n. 133 del 2014, recante misure urgenti per l'apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l'emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive (C. 2629 Governo) per il parere da rendere alla VIII Commissione Ambiente;
   preso atto che il testo prevede un insieme di norme complessivamente volte a ridare slancio ad una pluralità di settori dell'economia del Paese ed, in particolare, relativamente alle materie di competenza della XIII Commissione, dispone, all'articolo 30, specifiche disposizioni per la promozione straordinaria del Made in Italy e per l'attrazione degli investimenti;
   considerato che la norma richiamata si pone l'obiettivo di potenziare la presenza delle imprese italiane – con particolare riguardo per le PMI – sui mercati internazionali e, più in generale, di accrescere il grado di internazionalizzazione del nostro Paese attraverso la realizzazione, tramite l'ICE-Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, di un Piano per la promozione straordinaria per l'internazionalizzazione e l'attrazione degli investimenti esteri in Italia;
   condivisa l'esigenza di investire nell'internazionalizzazione delle imprese considerato che, già da alcuni anni, l'esportazione risulta l'unica voce positiva dell'economia italiana: in particolare, nel 2013, tale componente ha rappresentato il 30,4 per cento del PIL, con percentuali di crescita negli ultimi anni del 11,6 per cento rispetto alla Germania e del 5,9 per cento rispetto alla Francia;
   considerato, inoltre, che per il raggiungimento di tale obiettivo è prevista, da parte del Ministro dello sviluppo economico, con proprio decreto, entro il 12 novembre 2014 (60 giorni dall'entrata in vigore del decreto-legge in esame), l'adozione di un Piano per la promozione straordinaria del Made in Italy e l'attrazione degli investimenti in Italia e che, nell'ottica di una gestione sinergica di risorse e funzioni tra Ministeri, si prevede che sul Piano sia acquisita l'intesa del Ministro degli affari esteri e del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, quest'ultimo per tutto ciò che concerne le azioni e le iniziative rivolte alle imprese agricole e agroalimentari (comma 1);
   considerato che, per ciò che specificamente attiene al settore agroalimentare, sono quattro le direttrici di intervento del Piano:
    valorizzazione delle produzioni di eccellenza, in particolare agricole e agroalimentari, e tutela all'estero dei marchi e delle certificazioni di qualità e di origine Pag. 205delle imprese e dei prodotti (comma 2, lettera c));
    sostegno alla penetrazione dei prodotti italiani nei diversi mercati, anche attraverso appositi accordi con le reti di distribuzione (comma 2, lettera d));
    realizzazione di un segno distintivo unico per le produzioni agricole e agroalimentari per favorirne la promozione all'estero e durante l'Esposizione Universale 2015 (comma 2, lettera e));
    realizzazione di campagne di promozione strategica nei mercati più rilevanti e di contrasto al fenomeno dell’Italian sounding (comma 2, lettera f));
    valutato in particolare che la realizzazione di un segno distintivo unico per le produzioni agricole e agroalimentari non mira in alcun modo a sostituirsi ai marchi dei singoli prodotti, ma intende esaltarli nel rispetto delle diversità di ciascuno considerato che nonostante le grandi potenzialità di crescita della domanda dei prodotti italiani, il sistema agroalimentare italiano, a causa dell'eccessiva frammentazione che lo caratterizza, sconta una certa difficoltà nella capacità di proporsi sui mercati esteri;
   ritenuto, a tal proposito, di dover meglio chiarire che la finalità del segno distintivo delle filiere agroalimentari italiane non è quella di sostituirsi e nemmeno di aggiungersi ai marchi di qualità già esistenti ma piuttosto quella di servire ad un progetto di comunicazione coordinata per la promozione all'estero e durante l'Esposizione Universale 2015 delle produzioni agricole ed agroalimentari rappresentative della qualità e del patrimonio enogastronomico italiano;
   ritenuto, altresì, che sia da modificare il comma 7 in riferimento alla composizione del Comitato istituito presso il Ministero dello Sviluppo economico con il compito di coordinamento delle attività, proponendo la integrazione del Comitato stesso con un rappresentante del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali;
   preso atto che il Piano di promozione straordinaria del Made in Italy troverà finanziamento attraverso l'ulteriore finalizzazione del Fondo per la promozione degli scambi e l'internazionalizzazione delle imprese (Fondo già destinato all'ICE-Agenzia per le attività di promozione e di sviluppo degli scambi con l'estero) che sarà opportunamente finanziato in sede di approvazione della legge di Stabilità 2015,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti condizioni:
   1) all'articolo 30, comma 2, lettera e), le parole da «produzioni agricole e agroalimentari» fino alla fine della lettera, sia sostituite con le seguenti: «iniziative di promozione all'estero e durante l'Esposizione Universale 2015 delle produzioni agricole ed agroalimentari che siano rappresentative della qualità e del patrimonio enogastronomico italiano»;
   2) all'articolo 30, comma 7, secondo periodo, dopo le parole: «da un rappresentante del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale» siano aggiunte le seguenti: «, da un rappresentante del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali».

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ALLEGATO 4

Conversione in legge del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, recante misure urgenti per l'apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l'emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive (C. 2629 Governo).

PROPOSTA DI PARERE CONTRARIO DEL GRUPPO M5S

  La XIII Commissione,
   esaminato il disegno di legge di Conversione in legge del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, recante misure urgenti per l'apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l'emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive (C. 2629 Governo);
   premesso che:
    il provvedimento in esame reca misure urgenti per l'apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l'emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive;
    con riferimento al settore primario il provvedimento in titolo interviene all'articolo 30 che introduce norme per la promozione straordinaria del made in Italy e misure per l'attrazione degli investimenti;
    in particolare, le norme che riguardano il comparto agricolo e agroalimentare non risultano sufficienti a rilanciare un settore che, pur risentendo della crisi economica in atto da tempo, rappresenta una componente rilevante del prodotto interno lordo nazionale, soprattutto per quanto concerne gli introiti derivanti dall’export;
    il piano nazionale istituito dal comma 1 dell'articolo in parola prevede la realizzazione di un segno distintivo unico per le produzioni agricole e agroalimentari al fine di favorirne la promozione all'estero e durante l'esposizione universale 2015; a tal fine si evidenzia la preoccupazione che tale previsione possa in qualche modo eludere la più generale questione dell'obbligo di indicazione in etichetta dell'origine degli alimenti recata dalla legge 4/2011 ad oggi ancora inapplicata per ragioni di incompatibilità con la normativa unionale e tuttavia ritenuta indispensabile al fine di contrastare la contraffazione e il fenomeno dell’«italian sounding»;
    al fine di promuovere ed incentivare realmente la penetrazione dei prodotti agricoli ed agroalimentari in mercati esteri è indispensabile che l'ICE Agenzia, svolga non solo attività promozionale e pubblicitaria attraverso la propria rete estera, ma soprattutto fornisca una serie di servizi quali assistenza legale, tecnica e logistica agli imprenditori italiani che decidono di operare all'estero, specialmente nelle fasi di primo avvio della loro attività,

  esprime

PARERE CONTRARIO
Lupo, Benedetti, Massimiliano Bernini, Gallinella, Gagnarli, L'Abbate, Parentela.

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ALLEGATO 5

Conversione in legge del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, recante misure urgenti per l'apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l'emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive (C. 2629 Governo).

PROPOSTA DI PARERE CONTRARIO DEL GRUPPO FI-PDL

  La XIII Commissione,
   esaminato il nuovo testo del disegno di legge recante «Conversione in legge del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, recante misure urgenti per l'apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l'emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive» (2629),
   premesso che:
    il disegno di legge in esame, di conversione del decreto-legge n.133 del 2014, dispone una serie di norme all'attenzione del Parlamento, ancora una volta eterogenee e disorganiche che incidono su una pluralità di ambiti materiali; con riferimento alle disposizioni che riguardano il settore agricolo, il provvedimento, si limita agli interventi previsti all'articolo 30, attraverso, l'adozione del Piano per la promozione straordinaria del made in Italy e l'attrazione degli investimenti in Italia;
    per quanto condivisibile l'obiettivo di favorire la promozione straordinaria dei prodotti agroalimentari del made in Italy, essendo il settore uno dei più rappresentativi del nostro Paese, la tecnica legislativa utilizzata rischia di restare anche in questa occasione, un elenco di buone intenzioni;
    molte delle dichiarate finalità del Piano, corrispondono infatti ad un'ennesima mera facciata, ai desiderata del settore, come ad esempio il sostegno alla penetrazione dei prodotti internazionali anche attraverso accordi con le reti distributive, la tutela dei marchi e delle certificazioni di qualità nei mercati esteri, il contrasto al fenomeno dell’italian sounding e soprattutto la concessione a fondo perduto per il rafforzamento organizzativo delle micro, piccole e medie imprese;
    inoltre la possibilità di rendere sempre attuative, come anche in questo caso, la realizzazione degli interventi contenuti all'interno del Piano, attraverso il ricorso allo strumento del decreto di concerto, così articolato e complesso (in questo caso si tratta di un decreto del Ministro dello sviluppo economico, concertato con i Ministri degli affari esteri e la cooperazione internazionale e delle politiche agricole, alimentari e forestali), i cui tempi di emanazione sono notoriamente fuori termine o in attesa, (ad oggi mancano circa 800 provvedimenti attuativi di cui 133 del Governo Renzi in carica da solo 6 mesi) non può che confermare, come anche quest'ennesimo decreto – legge, rappresenti una lunga sequela di misure meramente descrittive che non determineranno alcun impatto reale in termini di sviluppo e competitività per le nostre aziende;
    di non secondaria criticità inoltre, è la disposizione per la realizzazione di un segno distintivo unico per le produzioni agricole e agroalimentari per favorirne la Pag. 208promozione all'estero e durante l'Esposizione Universale 2015. A tal fine, tale decisione, peraltro di dubbia legittimità in merito alla compatibilità con la legislazione europea, rischia di determinare gravissimi effetti negativi per l'immagine di prodotti storicamente d'eccellenza del made in Italy agroalimentare, quali la mozzarella di bufala campana dop o i numerosissimi vini a marchio o il parmigiano reggiano dop, con ripercussioni economiche sulle aziende agricole italiane, che già scontano una crisi senza precedenti;
    la promozione di un ennesimo marchio, per il quale il Governo ha stanziato la cifra 220 milioni di euro, che si aggiungerebbe a quelli esistenti e riconosciuti storicamente dall'UE e per i quali l'Italia è protagonista assoluta nel mondo, altro non rappresenterà nei fatti che un omaggio parassitario ad una parte di un'industria che non è interessata né all'identità dei luoghi e men che mai alla tracciabilità dei prodotti;
    sarebbero stati più apprezzabili e condivise, misure più incisive sul piano del contrasto al commercio illegale e sul fronte della concorrenza sleale, attraverso norme di supporto tecnico giuridico per osteggiare, l’italian sounding e non generiche disposizioni come quella indicata alla lettera f) del Piano. Interventi in tale direzione, per i quali il nostro Gruppo parlamentare, avrebbe dato sicuramente il proprio consenso, mentre invece ancora una volta siamo di fronte all'esame di decreti – legge le cui norme in materia agricola, in questa legislatura, intervengono in maniera frastagliata ed estemporanea;
    infine per quanto riguarda le disposizioni di carattere finanziario, indicate dal comma 9 dell'articolo 30, con riguardo alla dotazione del Fondo per la promozione degli scambi e l'internazionalizzazione delle imprese da assegnare all'Agenzia ICE, emerge un'evidente confusione e mancanza di chiarezza in ordine all'inclusione o meno, delle azioni di contrasto all’italian sounding, non essendone esplicitata la misura;
    pertanto, anche per questo motivo, unitamente alle osservazioni critiche in precedenza illustrate, il Gruppo di Forza Italia esprime,

PARERE CONTRARIO.